Interventi |
TRESSO Francesco Vado? Sì, grazie, Presidente, ma guardi, Assessore, lei ci ha sciorinato una serie di dati che danno un’idea, di quante siano le destinazioni, e sembrano essere positivamente confortanti, rispetto a un numero di crescita; però guardi, io mi sono scaricato una tabellina, dal sito di ASSA Aeroporti, quindi l’associazione italiana che gestisce gli aeroporti, e confronta i dati tra il 2018, sulla base del 2017. Se uno si limita alle principali città d’Italia, quindi dico non solo Roma, Milano e Napoli, ma anche Bari, Bologna, Palermo, sono tutti profondamente in crescita come numero di passeggeri; Bari del 7,4; Bologna del 3,8; Milano Malpensa del 11,5; Palermo anch’essa in crescita dell’8,5… 14,8 Palermo, chiedo scusa; Roma Fiumicino del 4,9; Torino meno 2,2. Allora, poi avremo aumentato i droni probabilmente, quindi per carità i voli aumentano, però mi sembra significativo, perché tra l’altro ci sono anche interessanti dati sui cargo, in termini di tonnellate, e anche queste seguono fedelmente quello che è l’aumento, o il decremento percentuale dei numeri di passeggeri. Allora, è questo il tema, per cui io temo, e già abbiamo avuto modo di discuterlo pesantemente, che fu improvvida la scelta di Torino di uscire da SAGAT, e fu improvvida per due ragioni, uno perché venne ritenuta non strategica, perché questo chiamava (incomprensibile), e così fu interpretata. Secondo, che per far cassa, per carità furono mi sembra 14.000.000, ma di fatto si è persa la possibilità di sedersi a quel tavolo, cioè si è praticamente avvallato un criterio, per cui lei oggi viene, ci legge appunto il comunicato di SAGAT, ma legge quello che SAGAT dice, non si è seduto nessuno della Città a un tavolo, e veniamo a conoscerle a posteriore le decisioni. Allora io credo, che tutto ciò si riassuma, però in una realtà importante, che è la carenza che si manifesta ed è sempre più evidente, manca una strategia forte sul territorio, dal punto di vista dico turistico non solo, ma anche di immaginare quello che Torino può rappresentare. Ovvio che non andiamo a fare la concorrenza a Malpensa, anzi proprio col territorio bisogna ragionare, io avrei auspicato quasi che Torino non solo non vendesse, ma comprasse quote di SEA Aeroporti, per ragionare insieme sul territorio, capisce? Cioè bisogna avere una visione molto più integrata, almeno in un territorio ampio, che sia sovraregionale, dialoghiamo con Milano e Lombardia, dialoghiamo con Genova per capire anche quali sono i flussi che arrivano, con le crociere; ma dobbiamo capire come dialogare, e non sto parlando solo di turismo, stiamo parlando ovviamente di una strategia complessiva, che può incrementare anche, su cui i voli e su cui gli aeroporti possono avere ovviamente un aspetto fondamentale. Torino sarà più dedicata ai voli europei, sarà più dedicato ai voli domestici, ma deve avere una sua dignità, non possiamo lasciare che tutto vada a finire un po' come il mercato, lo deciderà, e come le strategie sul territorio, ahimè, molto carenti, faranno in modo che sia questa la vocazione di questo aeroporto. Allora, manca fortemente una condivisione, ci siamo persi le Olimpiadi che, a mio modo di vedere, era comunque la possibilità di rilanciare un comprensorio, con una vocazione turistica, una vocazione sportiva importante. Non importa, ripartiamo, ma facciamo davvero un programma integrato, perché francamente questo non si avverte. Avrete fatto qualcosa forse sul turismo a Torino, a mio modo di vedere molto modesto, ma sicuramente manca completamente la connessione col territorio, non solo a livello regionale, ma a livello sovraregionale; di questo ce n’è un gran bisogno, perché quest’aeroporto non può essere legato a far volare due droni, ma deve essere qualcosa che davvero deve avere una dimensione, che almeno abbia una dignità di livello europeo. |