Interventi |
ARTESIO Eleonora L’inopportunità della dichiarazione è solo la conseguenza di quella forma ibrida con la quale sta funzionando il Tavolo di Progettazione Civica, di cui abbiamo parlato nelle due interpellanze precedenti. Io credo di conoscere discretamente la situazione e l’origine del Quartiere Villaretto e ricordo molto bene come fin dai primi insediamenti la problematica relativa rispetto all’aspettativa di coloro che avevano scelto di andare ad abitare lì e la mancanza degli interventi che erano commessi e previsti come interventi di urbanizzazione, avesse motivato fin da allora le persone a costituire un comitato di rappresentanza. Tra l’altro voglio ricordare anche una persona che era un dipendente del Comune che abitava in quel quartiere e che si era prodigato moltissimo per rappresentare le esigenze primarie del quartiere, ma anche per animarle con iniziative culturali, peraltro dovute anche ai suoi talenti e alla sua creatività. Quindi ricordo molto bene la vicenda della frazione Villaretto e so anche, avendo anche io seguito recentemente le dichiarazioni, i sopralluoghi che sono stati effettuati, che la mancanza di collegamento, che la condizione dell’illuminazione, che la distanza dai servizi primari siano tutte questioni che si sarebbero dovute risolvere nel lasso di tempo che è intercorso tra la fase di cui io ho memoria e lo stato attuale, tuttavia non credo che la fase con cui si è caratterizzato questo primo momento di lavoro, sia stata una fase felice, perché le persone che abitano là sono persone che hanno anche investito i loro risparmi, le loro risorse per acquistare una casa. È possibile che, grazie al lavoro di tutta la Città, qualificando il territorio, desiderino continuare a viverci, laddove desiderassero cambiare abitazione il fatto di essere stati raccontati su un giornale come residenti di un posto in cui per viverci ci vuole del coraggio non è evidentemente una buona carta di presentazione, specialmente da parte di un Tavolo di Progettazione Civica che vuole fare il marketing urbano, perché il marketing non si fa descrivendo le condizioni di difficoltà, ma piuttosto promuovendo le possibili opportunità. Dopodiché è stato uno scivolone, prendo atto che anche la Sindaca condivide che sia stato inopportuno. |