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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Luglio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 13

Comunicazioni della Sindaca su "Trasferimento Salone dell'Auto".
Interventi
NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Sindaco, la sua Giunta è in crisi, è in crisi tremenda. Quando mancano 7 o 8 Consiglieri Comunali e qualche Consigliere Comunale l’ha ascoltata e poi se n’è andato è doppiamente in crisi perché è mancanza di rispetto nei confronti di chi rappresenta l’Istituzione e rappresenta la Città, perché pur essendo in disaccordo avrebbe dovuto rimanere qua e ascoltare anche il dibattito dell’Opposizione, non soltanto le sue dichiarazioni. Il fatto che abbia abbandonato l’Aula qualche Consigliere significa, ripeto, che questa Giunta sia profondamente in crisi. Vede, il Ministro Di Maio è venuto qua e ha dichiarato, dice: “L’Appendino? Ma vieni a Roma. Tu sei il futuro del Movimento 5 Stelle”. Cos’è, ha anticipato il fatto che è entrata in crisi e per caso il Sindaco Appendino, scusate la provocazione, sostituisce Toninelli? Ecco, visto che il Ministro Di Maio auspica questo, dice: “Vieni a Roma”. Se sono tempi normali, ne parliamo fra due anni, se non sono tempi normali vuol dire che c’è qualcosa sotto, sia a livello nazionale, che a livello locale. Ebbè, allora ce lo dovete dire. E permettetemi, amici Consiglieri dei 5 Stelle, ma sapete che tutta la somma delle vostre preferenze fanno il 4, il 5% di quello che ha preso il 5 Stelle? Ma lo sapete che se andate di nuovo a votare con i risultati di adesso il 16% da una parte totale è il 6% della Città? Beh, voi passate da 22-23 a 5 o 6 e andate tutti a casa? Lo sapete o no? Ve lo dico io. Guardate, i numeri sono numeri. Ah, lo sanno. E se lo sanno, mamma mia, contenti loro, contenti tutti, però è bene rimarcarlo che la somma delle vostre preferenze sono state una minima, minima parte rispetto quello che i 5 Stelle tre anni fa tirava in termine politico. Ebbene, faccio un doppio intervento. Uno certamente riguardo al Salone dell’Auto. Se il Sindaco Chiara Appendino è davvero in buona fede, e fino a prova del contrario credo che sia in buona fede, ha una sola strada da imboccare per protestare contro il trasferimento del Salone dell’Auto a Milano e cioè le sue dimissioni. Deve dimettersi contro la sua Maggioranza che è passata sulla via della Città come le sette piaghe d’Egitto. Tre anni di opposizione a tutto stanno ridimensionando Torino a livello di un paesone di fondovalle. La Maggioranza grillina ha sollevato in modo pretestuoso l’uso fieristico del Parco del Valentino ben sapendo che un pregiudizio, sull’uso di quello spazio, avrebbe costretto il Salone dell’Auto a trasferirsi altrove. Bene, direi che Milano ormai fa il pieno, siamo una succursale di Milano. Il Movimento 5 Stelle in tre anni, mi permettano i colleghi del Centro-Sinistra, ha fatto danni alla Città superiori a tutte le Giunte di Sinistra che hanno preceduto questa Giunta. La decisione del Sindaco Appendino di ritirare le deleghe al suo Vice Guido Montanari, tra cui quella decisiva, quindi dell’urbanistica, è una pezza a colori su una situazione amministrativa gravemente compromessa. Il Sindaco ha capito, molto tardi, di trovarsi alla guida di una Giunta da troppo tempo allo sbando, lacerata dalle violente contrapposizioni ideologiche che stanno scuotendo il Movimento 5 Stelle nazionale e locale, ma le cui ricadute le stanno pagando i torinesi e il futuro della Città. Se davvero ha a cuore gli interessi di Torino, Chiara Appendino mostri il coraggio che finora le è mancato, sbaracchi la Giunta e ne metta in piedi una nuova, non dico di andare via, ne metta in piedi una nuova con Assessori scelti tra le figure rappresentative della società civile, del mondo dell’impresa e del lavoro. Le ripeto, un suggerimento che avesse avuto un minimo di buon senso politico, che da temi non sospetti io dico, avrebbe cambiato profondamente la rotta sbagliata presa da questa Giunta Comunale. L’amarezza delle Olimpiadi, del Salone dell’Auto, della TAV, ah, ho letto le dichiarazioni di Di Maio, si rende conto oggi che dovremmo pagare tre volte quello che è avvenuto? Non l’ho dichiarato io, c’è su tutti i giornali. Cos’è, Di Maio sulla via di Damasco ha capito quella che è la situazione? Meglio tardi che mai, che Di Maio abbia detto questo. Quindi voi Consiglieri che dite di “No” alla TAV, mi raccomando, da adesso in poi attaccate lui, non attaccate più noi, perché lui è stato estremamente chiaro. Allora, ebbene, la TAV, della ZTL, ma, Sindaco, lo dico anche all’Assessore Sacco, la politica significa mediazione e quando voi trattate il mondo del commercio, il mondo produttivo, che sia del centro, che sia della periferia, non trattando, non mediando, c’è la mediazione, dovete avere la capacità sulla ZTL di mettervi attorno a un tavolo e di mediare, non di rompere e di mandare il commerciante o chi per esso dall’altra parte, non dico dove, perché la mediazione è la politica, sennò non esiste politica e voi non la fate esistere, ritenete di avere il Verbo dalla vostra parte e avete ritenuto in questi anni in molte occasioni di rappresentare il Verbo. Ebbene, è evidente che non basta la decisione odierna per ristorare Torino da danni notevoli subiti fino ad oggi. Il ritiro delle deleghe a Montanari è un gesto puramente simbolico, per invertire la rotta servono decisioni più coraggiose, senza le quali si caricherà sulle spalle dei torinesi un fardello insopportabile. Finisco, avete fatto la vostra campagna elettorale dicendo: “Noi ascoltiamo la gente, noi vogliamo fare quello che dice la gente”, non avete fatto nulla di tutto questo perché era sufficiente andare in giro per Torino sulle Olimpiadi per capire che la Città voleva le Olimpiadi. Ma voi ci pensate un attimo cosa ha trasmesso la televisione Milano-Cortina se ci fossero stati soltanto due impianti di Torino o delle Valli di Susa, Milano-Cortina-Torino, cosa voleva dire in rappresentanza di comunicazione mondiale? Ma voi ci pensate quando vi ho detto qua cosa è stato a Seul, dove io ero presente, quel lavoro per riuscire a raggiungere quell’obiettivo, lavoro fatto anche adesso, perché se avete letto i giornali, se non c’era un lavoro di tutti, compreso dalla Presidenza della Repubblica ad arrivare al Presidente del CONI, ad arrivare a tutti i Presidenti del CIO non si raggiungeva l’obiettivo di Milano, di Cortina, non sarebbe stato un’offesa al Paese, non alla città di Milano o alla città di Torino, avrebbe avuto l’umiltà e la capacità di avere almeno una piccola parte di Olimpiadi. Allora, prima di prendere decisioni, se continuate la vostra attività amministrativa, andate in giro in mezzo alla gente, andate ai bar. Io sono abituato, grazie a Dio vivo in un paese, ma andate anche ai bar in giro per Torino, io sono sicuro che avrete un’esperienza stupenda e che le vostre decisioni saranno ben diverse rispetto a quelle che avete preso fino adesso. Grazie, Presidente.

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