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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 8 Luglio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 31
MOZIONE 2019-02080
(MOZIONE N. 31/2019) "ELETTROSMOG: DALLA ZONIZZAZIONE AL CENTRO DI RICERCA SCIENTIFICA SUGLI EFFETTI DOVUTI ALL'ESPOSIZIONE AI CAMPI ELETTROMAGNETICI PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE" PRESENTATA IN DATA 30 MAGGIO 2019 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA. [Testo coordinato]
Interventi
CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Il rischio zero non esiste, questo è il primo concetto base che spiego
nei corsi sulla sicurezza; per essere in sicurezza è necessario agire mediante attività di
sensibilizzazione, di riduzione delle esposizioni e di predisposizione di barriere. Se da
un lato è fondamentale procedere sulla strada dell'innovazione, dall'altro non possiamo
ignorare la tutela di salute e ambiente, soprattutto nel momento in cui, la comunità
scientifica, mostra evidenze su potenziali rischi, come discusso in Commissione Smart
City venerdì 28 giugno scorso e con l'Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro, che fa
riferimento alle OMS, che non solo da maggio 2011 ne classifica gli effetti come
possibili cancerogeni, ma da aprile 2019 definisce come prioritaria una loro
riclassificazione, nei prossimi cinque anni. Credo che, in queste situazioni, la politica
debba muoversi tutelando la salute e agendo nel rispetto dell'articolo 32 della
Costituzione, mediante l'applicazione del principio di precauzione, che a Torino
abbiamo già indicato nelle linee di mandato dell'amministrazione, votate in Consiglio
Comunale il 28 luglio 2016 e su cui questa mozione fornisce indirizzi di dettaglio. A
parte il piano di localizzazione antenne, previsto dalla Legge quadro 36 del 2001, mai
realizzato, probabilmente, per l'impedimento posto dai gestori, ritengo fondamentale
richiedere la predisposizione di una rete di monitoraggio dei campi elettromagnetici,
anche tenendo in conto quanto dichiarato da ARPA Piemonte, in Commissione il 5
ottobre 2018, che non avrebbe la strumentazione e non saprebbe come controllare i
valori di esposizione, con l'arrivo della nuova tecnologia 5G. Infatti, dal 10 al 14
giugno, ARPA Piemonte era a Pechino a illustrare, anche al Ministro Costa, la rete di
monitoraggio campi elettromagnetici, che sta realizzando a Pechino per introdurre nuovi
strumenti di controllo, in previsione del 5G; lo si sta realizzando a Pechino, perché non
si può realizzare anche a Torino? E quindi è necessaria la copertura finanziaria, da parte
del Ministero dell'Ambiente, affinché le varie ARPA, APPA, possano procedere sul
territorio nazionale. Problematica sui controlli, che riguarda tutte le tecnologie di
trasmissione, comprese le attuali 2G, 3G, 4G, anche a causa del vulnus, rappresentato
dall'articolo 14, comma 8, del Decreto sviluppo bis, del governo Monti, il Decreto
Legge 179 del 2012, che a parte il valor medio calcolato sulle 24 ore, invece che sui 6
minuti come previsti a livello europeo, consentendo quindi anche esposizione a valori
ben più alti, dei limiti di legge italiani, fa due cose, secondo me, ben più gravi,
consentendo il controllo mediante estrapolazioni basate su dati tecnici, e storici
dell'impianto, oppure effettuando calcoli previsionali basati solo su dati forniti dai
gestori, purché rappresentino le reali condizioni di lavoro dell'impianto, ovvero senza
controlli e misure. E questi ultimi aspetti, hanno portato a far sì che, a seguito di accesso
atti, ho verificato che, in alcune zone della città, le ultime misure risalgono al 2012 e nel
frattempo si continua ad autorizzare l'installazione e l'aggiornamento degli impianti;
per dare alcuni numeri, in sede di rendiconto Bilancio 2018, è emerso come ARPA
Piemonte abbia eseguito, solo quattro misure a Torino nel corso dell'intero anno. Per
essere omogenei, con la normativa europea, come dichiarato da diversi esponenti
politici nazionali, è fondamentale l'abrogazione dell'articolo 14, comma 8, così come
chiede in questa mozione, peccato nessuno sia disposto ad ascoltare e confrontarsi nel
merito. Inoltre ritengo fondamentale, iniziare ad agire dal punto di vista
dell'informazione e dell'educazione ambientale prevedendo, sia un percorso formativo
apposito, da svolgersi nelle scuole, sia come riportato nell'emendamento che ho
presentato, l'avvio di un tavolo permanente con ARPA, ASL, Università, Ordine dei
Medici, per predisporre un piano di informazione, di sensibilizzazione rivolta a tutta la
cittadinanza. Infine, risulta necessario predisporre, una targhetta informativa da
applicarsi in corrispondenza delle antenne, con indicazione delle distanze minime da
tenersi, per evitare di essere inconsapevolmente troppo vicini a sistemi emittenti, cosa
che, purtroppo, ad oggi già accade a Torino, senza attendere il 5G, per alcune antenne
installate ad altezza uomo, ma nascoste alla vista dall'interno di sistemi pubblicitari.
Ritengo, e concludo, sia un nostro dovere fondamentale di amministratori pubblici,
tutelare la salute delle persone, degli animali, oltre che dell'ambiente in cui viviamo,
incentivando il confronto e l'approfondimento sugli effetti dell'esposizione a campi
elettromagnetici, evitando, come purtroppo sta accadendo, sterili attacchi e la diffusione
di informazioni incomplete ed errate. Grazie.

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