Interventi |
POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Vorrei partire, nel mio intervento, da quello che ritengo il punto più importante di tutta la mozione; mi riferisco al secondo punto dell'impegna, che invita la Sindaca e la Giunta, cito testualmente: "Ad adottare un metodo di progettazione partecipata, con tutte le realtà pubbliche e private presenti nel territorio cittadino, e il coinvolgimento del personale comunale, per contribuire attivamente alla definizione delle linee di indirizzo, da proporre al Consiglio Comunale." Se si parte da questa indicazione, risulta puntuale e trasparente la motivazione che ci ha spinto a presentare la mozione; la ratio è evidentemente quella di sollecitare, fin da sui primi passi, l'avvio di un processo partecipato, che coinvolga il Consiglio Comunale, poiché siamo perfettamente consapevoli che si tratta di un settore fondamentale, tra i servizi offerti dalla città, quello dei Servizi educativi, che rappresentano il primo luogo di cittadinanza, inclusione e integrazione e che contribuiscono in modo sostanziale alla promozione e al mantenimento della coesione sociale. La Consigliera Azzarà, che ringrazio per il suo intervento, ha delineato un quadro abbastanza preciso dei punti di forza e criticità del sistema educativo 0-6 anni della nostra città, senza nulla esagerare ma neanche nascondere, o edulcorare. Tutti i temi evidenziati, dalle mense alla chiusura di alcune scuole, dal precariato, all'aumento del numero dei collocamenti al riposo, alle condizioni delle strutture scolastiche, al di là delle riflesse valutazioni emotive, hanno conseguenze impattanti sulla quotidianità dei nostri cittadini, che dobbiamo una volta per tutte valutare con oggettività e con una visione di sistema ampia e concreta. Per questo è ormai improcrastinabile, soprattutto adesso che, piaccia o non piaccia, il Decreto Legislativo numero 65 del '17, definisce i contorni e fissa le condizioni normative, pensare a progettare una pianificazione di governance della città. D'altronde, come la stessa Consigliera Artesio ha specificato, nella narrativa della sua mozione e che oggi in questa sede ci rimprovera la fretta, il nuovo quadro normativo è già in attuazione in altre regioni, e noi non vorremmo che fosse poi la Giunta a intervenire motu proprio, in ottemperanza della norma. Definire il ruolo della città, attraverso un modello d'azione in cui l'attore pubblico sia prevalente e protagonista nella definizione di un comune progetto delle politiche educative, significa garantire un servizio di qualità, oltre che quantitativo di offerta educativa; significa attribuire alla Giunta il compito difficile di ascolto delle parti coinvolte e di uno studio approfondito, raccolta di dati, documentazione, analisi e formulazione di un progetto da condividere, e sottolineo la parola condividere, con il Consiglio Comunale, nelle sedi a questo preposte. Ma soprattutto significa lavorare a un progetto che abbia come obiettivo quello indicato al punto 1 dell'impegna: di mantenere, consolidare e migliorare il sistema pubblico di offerta dei servizi per l'infanzia, che non preveda, come da molti temuto, l'esternalizzazione tout court. Vorrei anche ribadire che abbiamo ascoltato, come in effetti abbiamo fatto in Commissione, anche le Organizzazioni Sindacali e avevamo detto che avremmo accolto eventuali suggerimenti, diciamo in riferimento magari ad equivoci o perplessità, ed è quello che abbiamo fatto con i nostri emendamenti e la cosa adesso ci viene rimproverata, anche questa. Sulla base di queste considerazioni, non ci sentiamo di condividere la proposta della Consigliera Artesio, la quale, pur facendo anch'essa, com'è naturale che sia, riferimento al Decreto Legislativo 65 del 2017 e auspicando sostanzialmente come noi, un processo partecipativo, in realtà sembra tralasciare involontariamente la necessità di una visione globale e complessiva, circoscrivendo l'attenzione in particolare sugli asili nido, laddove la nostra proposta si incentra proprio sul concetto di governance dell'istituzione pubblica, ed il suo ruolo centrale e fondamentale nelle politiche educative. Grazie, Presidente. |