Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Proseguiamo quindi come normalmente si sarebbe fatto, con l'illustrazione del primo documento da parte della Consigliera Azzarà, prego. AZZARÀ Barbara Grazie, Presidente. Innanzitutto si tratta di una mozione che chiede alla Giunta di produrre le linee di indirizzo nel quadro normativo attuale per il nuovo sistema integrato per il servizio dell'infanzia. Ad oggi infatti non esiste nessuna riforma e tanto meno questo atto è una riforma. Perché noi Consigliere quindi chiediamo questo? In primis perché a nostro parere è importante che tutto il Consiglio prenda atto di quella che è la situazione in cui versano i Servizi per l'infanzia della nostra città. In questi tre anni sono state decine le interpellanze sulle mense, sul trasporto dei disabili, sulle mancate assunzioni, ma anche sulla chiusura di alcune scuole, perché evidentemente le questioni irrisolte gestite in modo poco efficace sono molte e quindi è fondamentale che, partendo da quella che è la situazione attuale, presente nella premessa dell'atto, si vada a progettare un sistema di governance che sia efficace e che possa gestire in modo idoneo nel nuovo contesto socioeconomico, appunto, senza trovare facile escamotage in una esternalizzazione tout court, una via d'uscita. La situazione attuale è in procinto di collassare e credo che ormai sia chiaro a tutti noi. Le preoccupazioni non devono essere però solo focalizzate sulla questione del personale, la capacità assunzionale con in piedi il Piano di rientro è sicuramente un tema. Peraltro, per volontà politica, per quest'anno ci saranno 70 assunzioni a tempo indeterminato, ma non è l'unico, dobbiamo tenere in conto la questione demografica: ci sono mille bambini in meno residenti a Torino tra gli 0 e i 2 anni in un solo anno; 900 posti vuoti nelle scuole dell'infanzia tra Stato, Comune e FISM a cui se ne aggiungeranno 500 il prossimo anno e saranno 2.500 nel 2021, ma soprattutto la situazione dell'edilizia scolastica, per questo chiediamo un'analisi complessiva delle scuole della città. Vogliamo essere consci che quelle che possono essere le possibili prospettive, anche per esempio che chiedere tutti insieme un impegno importante da parte dello Stato, del sistema che sia esso un puro aiuto economico, un passaggio e una statalizzazione delle scuole dell'infanzia. Nel contempo, la Città deve poter essere in grado di gestire un sistema che oggi è frammentato, deve essere l'istruzione garante del benessere di tutti i bambini e le bambine della città, non si possono e non si devono chiudere gli occhi di fronte ad un tema che riguarda i più piccoli. Molti sono i servizi esternalizzati a oggi; è inutile negarlo, in alcuni casi è stato un grave errore, ad esempio come quello negli anni '80 di esternalizzare e centralizzare il servizio mensa con tutte le cucine interne funzionanti e attrezzate. Ormai tutti gli studi economici dimostrano che economicamente è stata una scelta assolutamente svantaggiosa. Nell'impegna si chiede alla Giunta di arrivare a definire queste linee guida da proporre al Consiglio Comunale attraverso un percorso partecipato che coinvolga tutti i soggetti presenti sul territorio che a vario titolo concorrono o sono fruitori del servizio. È questo il punto fondamentale, diversamente la Giunta produrrà comunque delle linee senza tener conto di quest'obbligo. Abbiamo sentito preoccupazione da parte delle parti sociali che hanno richiesto di essere audite in Commissione in quanto testualmente hanno riferito di leggere tra le righe una volontà delle firmatarie di voler avviare un processo di esternalizzazione di parte dei servizi a gestione diretta. Per questo abbiamo emendato il testo, proprio per eliminare tutte quelle parti che potessero anche involontariamente dare adito a fraintendimenti. Abbiamo accolto anche il suggerimento di inserire anche un punto specifico sulla formazione del nuovo sistema integrato, una formazione che, come nel caso del percorso che si è concluso della grammatica della qualità, possa essere di aiuto a tutti coloro che operano direttamente con i nostri bambini. La mozione ha proprio lo scopo di permettere a tutti noi di fare un ragionamento trasparente, che vengano generate delle linee di indirizzo che abbiano la capacità di vedere in prospettiva, permettendo a tutti noi di essere consci di quali sono le strade da percorrere. È importante, per questo chiediamo il voto oggi, che si faccia però presto, perché il percorso partecipato è lungo; intanto richiediamo che il numero dei soggetti coinvolti, e il tema è così centrale per la nostra città, che debbano essere calendarizzati incontri con tempi consoni, proprio per analizzare tutto in modo esaustivo. Per questo appunto richiediamo l'approvazione del testo oggi. Non leggerò gli emendamenti che abbiamo proposto in quanto appunto erano in realtà, come dicevo, frutto delle richieste delle parti sociali. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Allora, il documento presentato dalle colleghe inizia, al primo capoverso, con il riferimento al Decreto Legislativo 65 sul sistema integrato della scuola per l'infanzia. Il Decreto Legislativo 65 è del 2017, domanda: come mai ci siamo fatti cogliere da un senso di urgenza nel 2019, addì del mese di maggio, giugno e luglio? È una competenza di legislazione regionale ed è una competenza di legislazione regionale che in Piemonte è andata avanti per atti amministrativi e quindi molto ragionevolmente di sarebbe potuto condividere un ordine del giorno per chiedere che la Regione Piemonte, che ha competenze su almeno tre delle questioni che sono citate - il Coordinamento Pedagogico, i Poli 0-6, l'area distribuzione delle risorse nell'ambito di una programmazione pluriennale - si faccia premura di procedere nell'atto legislativo. No, non si scrive nulla alla Regione Piemonte e quindi in applicazione di una legge nazionale che deve essere articolata sul piano regionale invece l'Amministrazione Comunale si muove autonomamente. Ma prendiamo atto di un pregevole sforzo, peccato che quando abbiamo assistito alla polemica su chi avesse scritto prima il documento, la Consigliera Azzarà sui suoi post di Facebook dicesse: "Ma questo che noi proponiamo, è uno studio degli uffici del 2014", domanda: i nostri tecnici sono bravissimi, non so se nel 2014 prefigurassero che nel 2017 lo Stato avrebbe poi legiferato in merito, quindi di cosa stiamo parlando? Di applicare il Decreto Legislativo del 2017? O di mettere in atto lo studio della struttura del sistema educativo del 2014? E questo è il primo elemento di ambiguità di questa vicenda. Ma negli elementi di ambiguità di questa vicenda ci stanno le questioni sostanziali con le quali il Consiglio Comunale formula gli indirizzi verso la Giunta, perché nella prima versione del testo, il ricorrente riferimento alla sostenibilità economica, non generale dell'Ente, la sostenibilità economica interna del sistema, i continui riferimenti alla sostenibilità economica e alle diverse forme di gestione, citate in modo esplicito nei rapporti con il sistema privato sia in virtù delle concessioni, che delle convenzioni, che delle relazioni col privato puro, hanno fatto intendere, non a Eleonora Artesio, che ha questo difetto di provare a fare emendamenti ed a scrivere i propri testi di mozione, ma alle parti sociali ascoltate, al gruppo del Partito Democratico e a tutti gli interlocutori che ci fosse da parte degli indirizzi della Maggioranza la prospettiva di andare in direzione di ulteriori concessioni a terzi della gestione dei servizi data l'impossibilità di procedere alla stabilizzazione degli organici. Non l'ha avuta Eleonora Artesio questa sensazione da sola, l'hanno avuta tutti gli interlocutori e, infatti, cosa fanno le coraggiose Consigliere firmatarie di questo testo e tutti gli altri? Tolgono, dal testo che viene depositato oggi, tutti i riferimenti alla compatibilità economica e tutti i riferimenti alle possibili relazioni con i soggetti privati, peraltro con alcuni emendamenti che sono testualmente uguali ai miei. È questa la questione della lucidità politica di questo testo, ed è la sincerità politica di questo testo. Ma veniamo al contenuto perché, come ci ricordava bene il Consigliere Fornari prima, è certo che le opportunità educative e formative sono quelle degli insegnanti, del tempo scuola, ebbene allora chiedervi: ma possiamo misurarci sul tema di quante sono, dopo la mozione approvata dal Consiglio Comunale, le intenzioni della Giunta rispetto al piano di assunzioni nel comparto scuola dell'infanzia stante una carenza di organico strutturale di 110? È troppo chiedere che nel momento in cui l'Amministrazione si misuri con un sistema integrato dica quali siano le programmazioni? No. Si dà un atto che si chiama "linee di indirizzo" ma, come ha detto la Consigliera Azzarà, si chiama "linee di indirizzo" ma non sono linee di indirizzo - sempre in nome della chiarezza, basta andarsi a sentire il verbale della Commissione - assegnando il compito all'Assessora di costruire un'architettura sul cui metodo nulla si dice nel testo emendato vostro, e io auguro all'Assessora Di Martino di essere più pronta nel verificare quale sarà questa futura architettura dal punto di vista della logistica di edilizia scolastica, visto che è riuscita a partecipare e a votare una delibera in cui si cancellava una scuola, e a tutti noi di poter concorrere a migliorare questo atto. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano La discussione dei due atti, presentati dalle colleghe Azzarà e Pollicino e l'atto della Consigliera Artesio è quanto mai tempestivo e opportuno. Come ho avuto già modo di dire, noi attendiamo fiduciosi di vedere finalmente espressa con chiarezza la volontà politica della Maggioranza, del Movimento 5 Stelle, che governa la città, e soprattutto come si immagina di risolvere i problemi del comparto istruzione della Città di Torino. Attendiamo anche, ci si consenta, un pochino di attesa partecipe sulla memoria di tutto quello che fu riversato addosso al Gruppo del Partito Democratico e alla precedente Amministrazione quando, proprio per fronteggiare un'emergenza che si stava venendo a verificare, che era quella dell'erogazione dei servizi per l'infanzia, fu, e correva l'anno 2012, valutata l'opportunità non per ragioni ideologiche, non per ragioni di convinzione particolare, ma per una ragione piuttosto pragmatica che, al di là delle nostre convinzioni ideologiche, poi c'è un tema che è l'erogazione del servizio ai nostri bambini che viene prima di tutti quelli che sono i modelli teorici applicabili in teoria, appunto, quando invece le condizioni economico-finanziarie dell'Ente non lo permettono. Allora, noi siamo in un Ente in cui, da qua al 2021, andranno in pensione 1.580 persone; di queste 1.580 oltre 400 appartengono ai Servizi Educativi. Di queste 400 l'attuale piano deliberato dall'Amministrazione Appendino prevede il rimpiazzo, il rimpiazzo in termini di assunzione a tempo indeterminato, di 70 unità. Ora, a casa mia l'aritmetica è piuttosto chiara e l'aritmetica fa sì che noi abbiamo uno scompenso di 330 unità di cui, ed è la cosa che a noi da un lato fa rabbia e dall'altro lato, come dire, ci indispone, non c'è traccia alcuna nel documento della Consigliera Azzarà e della Consigliera Pollicino, mentre c'è una legittima e chiara opinione politica, peraltro le do coerenza dal punto di vista anche metodologico, dal punto di vista strutturale nel documento della Consigliera Artesio. Allora, il punto su cui noi sollecitiamo la Maggioranza e che anche io rilevo che è un po' suggestivo il fatto che le linee di indirizzo si incarichi la Giunta di farle; tra i compiti del Consiglio Comunale c'è l'indirizzo, quindi al limite il Consiglio Comunale dà gli indirizzi e la Giunta al limite li esegue perché la povera Assessora Di Martino che è finita su quella scottante sedia che, quando ci è arrivata, non era così scottante, ma quando entreremo poi nel merito di questa questione temo lo potrebbe diventare in maniera piuttosto evidente, è priva di ogni tipo di ragionamento, è un elenco e soprattutto la questione di fondo che fa un po' sorridere, ha ragione a lamentarsi la Consigliera Artesio, perché dopo l'audizione che abbiamo avuto delle parti sociali ho letto gli emendamenti che sono stati presentati dalle colleghe Azzarà e Pollicino che coincidono con quelli della Consigliera Artesio e non toccano il nodo della questione. Voi avete espunto dal testo tutti i riferimenti al sistema di partnership pubblico-privato, li avete tolti, e gli emendamenti vanno nell'ottica di togliere questi elementi. Legittimo, anzi, per certi versi se vi ricordate io vi ho detto: "Vedo una positiva inversione di rotta nel Movimento 5 Stelle nella presentazione dell'originario testo in quanto prende atto di un sistema che tanto già esiste, non è che non esiste e va creato, c'è già, che può essere efficientato e migliorato e che ha sempre messo al centro il servizio ai nostri bambini, a prescindere dalla natura giuridica di chi eroga quel servizio. In un rapporto positivo di partnership tra pubblico e privato in cui non necessariamente un servizio pubblico deve essere erogato dal pubblico, al pubblico compete l'emanazione di linee guida, il controllo puntuale dell'esecuzione di questi servizi dati in convenzione con la città, e della verifica puntuale se effettivamente il privato sociale esegue o non esegue correttamente quel tipo di servizio. Questa è l'impostazione del Partito Democratico. Se qualcuno aveva dei dubbi spero di averglieli ulteriormente tolti; non mi pare che tanti avessero dei dubbi. Questa impostazione, guardate, io vorrei vivere nel mondo ideale e poi anche per ragioni squisitamente di carattere personale, a me piacerebbe vivere in un Paese che investe in ricerca, informazione, che mette soldi pubblici per fare assunzioni, che mette soldi pubblici per finanziare la formazione e l'istruzione in questo Paese, forse più di tanti altri qua dentro a me piacerebbe; non accade e purtroppo non accade con qualunque colore di Governo, perché al di là di tante parole poi il problema è che quando si mette mano al portafoglio queste cose qua puntualmente hanno sempre altre priorità, sempre altre; il tema della formazione è sempre, come dire, un tema che viene dopo altri. La cosa suggestiva è che voi oggi, il Movimento 5 Stelle torinese, avete una piena coincidenza da ormai, non due giorni, ma più di un anno siete al governo del Paese, da più di un anno avete già fatto una finanziaria, vi state apprestando a farne un'altra; non c'è traccia di incremento di risorse pubbliche... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. LO RUSSO Stefano ... e venite qui a fare le anime candide, a spiegare che invece bisogna lavorare nell'ottica dell'istruzione pubblica. Mettete solo d'accordo le sinapsi dal punto di vista politico, perché è oggettivamente offensivo sentirsi rampognare per essere quelli che hanno distrutto la scuola, privatizzato il servizio pubblico, le più grosse nefandezze, poi contemporaneamente essere al governo del Paese con una forza politica che peraltro è anche al governo della Regione, siete alleati con la Lega Nord, non è che siete... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. LO RUSSO Stefano ... non è che siete nemici. Arrivo, Presidente, se mi fa finire evito di intervenire sugli emendamenti e faccio un intervento unico. Siete messi fondamentalmente appaiati e alleati sul piano nazionale, avete tagliato i fondi alla scuola per 4 miliardi, non avete preso in un anno - chiedo all'Assessore Di Martino, che è qua in Aula, se in questo mirabolante anno di governo del Movimento 5 Stelle una sola scuola di questa città è transitata allo Stato. Se ne è transitata solo una! A me non risulta, e venite qua e fate le anime candide portando una mozione che almeno nella versione originaria, e l'ho detto, con onestà intellettuale, mi si dia atto, era condivisibile sotto l'impostazione, perché era un'impostazione pragmatica che vedeva al centro un problema di sussistenza e sostenibilità dei servizi in questa città. Siete riusciti a fare degli emendamenti che tolgono qualunque significato politico, quindi, come dire, è acqua fresca la vostra mozione con gli emendamenti che avete presentato. La mozione della Consigliera Artesio, guardi, così le anticipo, le riconosco l'onestà intellettuale e la coerenza, è impraticabile nelle condizioni date, è impraticabile non per una ragione ideologica, è impraticabile per la stessa ragione che questo sistema dell'istruzione 0-6 torinese, della scuola pubblica italiana, dell'Università di Stato di questo Paese si porta dietro da decenni, e cioè un sotto finanziamento e chi le parla, mi creda, è particolarmente sensibile anche sotto questo profilo. Detto ciò, noi siamo in difficoltà oggettiva, conseguentemente, a votare, partecipare alla votazione di un documento che per come viene modificato è privo di qualunque efficacia pratica, scarica sull'Assessora Di Martino, in maniera secondo noi impropria, la predisposizione di linee di indirizzo che vorremmo invece che fosse la maggioranza, come dire, che aveva messo fuori la testa, poi siccome siete stati falciati in quell'audizione delle parti sociali, alè, retromarcia, "No, perché non siamo stati capiti". No, no, siete stati capiti benissimo, e se pensate di lavarvi la coscienza con questi emendamenti, ahinoi, questo non capiterà. Consigliera Artesio, non ce ne voglia, noi non sosterremo il suo atto, non perché non crediamo nel sistema che lei propone, anzi, ci crediamo davvero, ma perché per essere persone serie e fare gli Amministratori di una città bisogna fare delle cose che siano fattibili e realistiche. Auspichiamo che la nostra collega Artesio e la sua parte politica, ma soprattutto il Movimento 5 Stelle che governa direttamente o indirettamente tutti i livelli istituzionali, tutti i livelli istituzionali, smetta di fare l'anima candida, smetta di presentare atti privi di ogni tipo di incidenza e di incisività e metta mano a una scelta politica strutturale, ripristini i fondi per la scuola pubblica in questo paese, ripristini i fondi per l'Università pubblica. Pubblica. Pubblica in questo Paese, la smetta di accreditare strutture private, università private, università telematiche, no, mi guarda stranita Consigliera Azzarà, andate avanti così. La ragione per cui, come dire, io penso che la vostra mancanza di coerenza tra quello che dite e quello che poi realisticamente, poi quando tocca a voi governare, non siete capaci di fare, credo che prima o poi, spero e auspico, perché ho abbastanza fiducia nel popolo italiano, consegnerà il Movimento 5 Stelle a una brutta parentesi del quadro politico di questo Paese. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Consigliera Pollicino, ha tre minuti. POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Vorrei partire, nel mio intervento, da quello che ritengo il punto più importante di tutta la mozione; mi riferisco al secondo punto dell'impegna, che invita la Sindaca e la Giunta, cito testualmente: "Ad adottare un metodo di progettazione partecipata, con tutte le realtà pubbliche e private presenti nel territorio cittadino, e il coinvolgimento del personale comunale, per contribuire attivamente alla definizione delle linee di indirizzo, da proporre al Consiglio Comunale." Se si parte da questa indicazione, risulta puntuale e trasparente la motivazione che ci ha spinto a presentare la mozione; la ratio è evidentemente quella di sollecitare, fin da sui primi passi, l'avvio di un processo partecipato, che coinvolga il Consiglio Comunale, poiché siamo perfettamente consapevoli che si tratta di un settore fondamentale, tra i servizi offerti dalla città, quello dei Servizi educativi, che rappresentano il primo luogo di cittadinanza, inclusione e integrazione e che contribuiscono in modo sostanziale alla promozione e al mantenimento della coesione sociale. La Consigliera Azzarà, che ringrazio per il suo intervento, ha delineato un quadro abbastanza preciso dei punti di forza e criticità del sistema educativo 0-6 anni della nostra città, senza nulla esagerare ma neanche nascondere, o edulcorare. Tutti i temi evidenziati, dalle mense alla chiusura di alcune scuole, dal precariato, all'aumento del numero dei collocamenti al riposo, alle condizioni delle strutture scolastiche, al di là delle riflesse valutazioni emotive, hanno conseguenze impattanti sulla quotidianità dei nostri cittadini, che dobbiamo una volta per tutte valutare con oggettività e con una visione di sistema ampia e concreta. Per questo è ormai improcrastinabile, soprattutto adesso che, piaccia o non piaccia, il Decreto Legislativo numero 65 del '17, definisce i contorni e fissa le condizioni normative, pensare a progettare una pianificazione di governance della città. D'altronde, come la stessa Consigliera Artesio ha specificato, nella narrativa della sua mozione e che oggi in questa sede ci rimprovera la fretta, il nuovo quadro normativo è già in attuazione in altre regioni, e noi non vorremmo che fosse poi la Giunta a intervenire motu proprio, in ottemperanza della norma. Definire il ruolo della città, attraverso un modello d'azione in cui l'attore pubblico sia prevalente e protagonista nella definizione di un comune progetto delle politiche educative, significa garantire un servizio di qualità, oltre che quantitativo di offerta educativa; significa attribuire alla Giunta il compito difficile di ascolto delle parti coinvolte e di uno studio approfondito, raccolta di dati, documentazione, analisi e formulazione di un progetto da condividere, e sottolineo la parola condividere, con il Consiglio Comunale, nelle sedi a questo preposte. Ma soprattutto significa lavorare a un progetto che abbia come obiettivo quello indicato al punto 1 dell'impegna: di mantenere, consolidare e migliorare il sistema pubblico di offerta dei servizi per l'infanzia, che non preveda, come da molti temuto, l'esternalizzazione tout court. Vorrei anche ribadire che abbiamo ascoltato, come in effetti abbiamo fatto in Commissione, anche le Organizzazioni Sindacali e avevamo detto che avremmo accolto eventuali suggerimenti, diciamo in riferimento magari ad equivoci o perplessità, ed è quello che abbiamo fatto con i nostri emendamenti e la cosa adesso ci viene rimproverata, anche questa. Sulla base di queste considerazioni, non ci sentiamo di condividere la proposta della Consigliera Artesio, la quale, pur facendo anch'essa, com'è naturale che sia, riferimento al Decreto Legislativo 65 del 2017 e auspicando sostanzialmente come noi, un processo partecipativo, in realtà sembra tralasciare involontariamente la necessità di una visione globale e complessiva, circoscrivendo l'attenzione in particolare sugli asili nido, laddove la nostra proposta si incentra proprio sul concetto di governance dell'istituzione pubblica, ed il suo ruolo centrale e fondamentale nelle politiche educative. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliera Albano, lei ha tre minuti. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Ma devo dire, io non ho contributo alla stesura di questo atto; dalla prima lettura che ne ho dato, la mia impressione è stata quella presentata anche dalla Consigliera Artesio e condivisa anche dalle parti sociali. La prima stesura di quest'atto non mi vedeva assolutamente a favore di questo tipo di atto, proprio perché secondo me c'erano due criticità importanti, cioè non emergeva in maniera chiara e netta il ruolo primario dell'Ente Pubblico nella gestione, nel coordinamento, nell'organizzazione di questa governance del servizio integrato. L'Ente Pubblico ha dimostrato, nel corso di questi anni, anche attraverso appunto il servizio erogato, di saper gestire in maniera adeguata i Servizi educativi, e i Servizi per l'infanzia. Non solo per l'utenza, quindi a favore dell'utenza, ma anche soprattutto a favore dei lavoratori, che vedono appunto all'interno del servizio erogato dall'Ente Pubblico, una maggiore tutela del proprio lavoro, un maggiore accompagnamento, preparazione, coinvolgimento e questo va ovviamente anche, ha poi ricadute positive anche ovviamente sull'utenza. Questo, diciamo, che è uno dei primi limiti che ho visto nella mozione, quindi non aver saputo evidenziare il fatto che doveva essere l'Ente Pubblico, da solo in autonomia, data l'esperienza accumulata, a dover garantire la gestione di questa nuova governance. Il secondo punto, appunto riprende quello che ha detto anche la Consigliera Artesio, ovvero che c'erano a mio avviso, nella parte narrativa, ma anche inizialmente nella parte dell'impegna, venivano imposti i limiti di personale e di disponibilità economica finanziaria, come dei limiti all'interno dei quali l'Ente Pubblico dovesse organizzare il suo servizio. Questa cosa, è una cosa che non mi vede assolutamente a favore, anzi io ritengo che, nel momento in cui il calo demografico fa sì che venga ridotta parzialmente l'utenza, questo, com'è stato anche evidenziato nel corso dell'audizione delle Organizzazioni Sindacali, questo possa essere invece un punto di forza per rilanciare il servizio, perché proprio il fatto di vedere un'utenza, diciamo ridimensionata, può far sì che senza un grosso aumento di disponibilità economica e di personale, invece l'Ente Pubblico possa offrire un servizio di maggiore qualità, possa cercare di coinvolgere un numero più ampio di famiglie, che magari adesso non usufruiscono dei Servizi per l'infanzia per difficoltà economiche o organizzative. Quindi diciamo che io ho lavorato con le Consigliere in queste settimane, cercando di modificare quello che era l'impianto della mozione. Probabilmente, a causa di una sensibilità condivisa con la Consigliera Artesio, o magari anche per una condivisione di interlocutori, con cui abbiamo dialogato nel corso di queste settimane, alcuni degli emendamenti che sono stati presentati dalle due Consigliere firmatarie, che sono stati condivisi con me diciamo, erano sovrapponibili a quelli presentati dalla Consigliera Artesio; me ne sono accorta la settimana scorsa, quando ho visto in Consiglio gli emendamenti presentati dalla Consigliera Artesio, ma posso assicurare che appunto parte di questi emendamenti erano stati da me già proposti alle Consigliere firmatarie, proprio nell'ottica di modificare sostanzialmente quello che era l'impianto narrativo della mozione, per avere una visione maggiormente condivisa insomma, con tutti. Quindi direi che gli emendamenti presentati, sono stati lavorati anche con le Organizzazioni Sindacali, anche con il loro contributo, anche in seguito (incomprensibile) fatte e in collaborazione con le due Consigliere firmatarie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Consigliere Versaci. VERSACI Fabio Grazie, Presidente. Asili nido gratis, scuole materne gratis, servizio baby parking gratis per le famiglie monoreddito, che rientrano nelle fasce ISEE tra 0-3.000 e 3.000-6.000, è l'impegno del Sindaco uscente. Visto che prima qualcuno parlava di serietà e di fare delle proposte fattibili, io quest'oggi mi aspettavo, caro Presidente, una terza mozione che poteva applicare questa qui: l'asilo gratis per tutti che veniva professato in campagna elettorale. Volevo dire al Capogruppo Lo Russo, che adesso non c'è più, se può presentare una mozione che ci porti a fare questo, che sicuramente l'Assessore Di Martino sarà sicuramente disponibile a portare avanti, se qualcuno riesce a portare avanti questo, per la serietà e l'impegno che uno deve portare, che deve fare le cose fattibili, quindi, per questa cosa qua. E poi volevo dire un'altra cosa, che è la solita balla che viene raccontata, basta dire una balla: "Sono stati tagliati dei fondi". Una balla che poi, ovviamente, viene pompata anche sui giornali; non sono stati tagliati dei fondi, e ribadisco un'altra cosa, il Governo si occuperà anche della scuola, si occuperà anche della scuola; come adesso si è dovuto occupare dei poveri che, fino a ieri, non avevano neanche un soldo in tasca e delle persone che non potevano andare in pensione per colpa delle scelte scellerate dei Governi precedenti. Con il tempo si occuperanno anche di loro. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Ci sono altri interventi, nel merito delle due mozioni? Prego, Assessore Di Martino. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. Mi sembra giusto esprimere anche la mia opinione, visto che sono l'Assessora interessata all'applicazione delle due mozioni. Innanzitutto mi preme sottolineare che la presentazione di due mozioni, sulle linee di indirizzo, per l'attuazione del sistema integrato 0-6, va letta positivamente come un segnale di grande interesse, nei confronti del tema dei servizi educativi. Entrambe le mozioni hanno una parte di narrativa ampia e articolata e propongono il tema del quadro normativo del Decreto Legislativo 65/2017, pur con differenti approcci e sottolineature. A mio avviso, la differenza sostanziale tra le due mozioni sta nel dispositivo, che nella mozione a prima firma di Azzarà, si presenta come un'azione di indirizzo politico ben delineata negli obiettivi e nell'affrontare in pieno la visione di sistema che deve sostenere il processo di redazione delle linee di indirizzo. Mentre la mozione di Artesio, da questo punto di vista, si presenta oggettivamente povera e debole. Non è presente, nella mozione di Artesio, la visione di sistema, né viene esplicitato il posizionamento del Comune, nel ruolo forte di coordinamento e di programmazione, limitandosi, nel punto 1 dell'impegna, a un mero richiamo alla Giunta di concorrere all'attuazione del Decreto Legislativo 65/2017. La mozione di Artesio dedica i primi due punti al percorso partecipato, già presente nella mozione di Azzarà, nella forma più estesa e onnicomprensiva di tutte le realtà interessate e poi la Consigliera Artesio può chiedere alla Giunta di relazionare sul percorso partecipato, ma di certo non di sottoporre il programma alle Commissioni Consigliari. Nel terzo punto, sempre nella mozione di Artesio, si chiede di presentare una proposta di deliberazione, tutta centrata sui nidi e nulla viene detto, né sulle scuole dell'infanzia, né su come affrontare il tema della costruzione di un sistema integrato. Nel quarto punto si affronta, in maniera semplicistica e inadeguata, la questione della riduzione delle spese per il personale, come se fosse sufficiente una richiesta di deroga per il personale educativo alla Corte dei Conti, senza curarsi dei necessari presupposti di equilibrio finanziario, a fronte di una modifica del Piano di rientro. Infine il quinto punto si sofferma nelle forme di condivisione professionale, trascurando la necessaria valorizzazione del personale comunale, nei possibili nuovi ruoli di sostegno, che il nuovo sistema richiede. Ben diverso invece il dispositivo della mozione Azzarà che, come si è detto all'inizio, affronta in pieno la questione strategica del futuro dei servizi educativi, intesa come innalzamento della qualità di tutta l'offerta ai cittadini, punto 1, come valorizzazione del ruolo del Comune e del ruolo del personale del servizio gestione diretta, del sistema 0-6, nel giusto contesto politico normativo, di sistema integrato a favore di tutti i nostri piccoli cittadini, utenti dei servizi, punti: 1 A, 1 E, 1 F e 1 G, e 1 H anche aggiunto dagli emendamenti. Inoltre indica, oltre l'aumento della progettazione partecipata, gli strumenti di pianificazione che dovranno sostenere la proposta di linee di indirizzo: punti 1 B, 1 C e 1 D. In conclusione, se l'obiettivo generale del coinvolgimento del Consiglio Comunale in questa fase è indirizzare il processo di costruzione delle linee di indirizzo del sistema 0-6 previsto dalla norma, mettendo al centro i diritti delle bambine e dei bambini, nel segno della continuità verticale, rispetto all'età 0-6 anni e della continuità orizzontale tra i diversi soggetti coinvolti, allo scopo di innalzare la qualità di tutti i servizi offerti e favorire l'accesso, la mozione di Azzarà lo centra in pieno, mentre la mozione Artesio, per quanto apprezzabile per l'interesse sul tema, si presenta oggettivamente parziale e inadeguata e nulla aggiunge alla mozione Azzarà. Al mio Assessorato spetta indubbiamente un compito difficile, anzi difficilissimo, ma credo di essere qui per questo. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Capogruppo Artesio... Capogruppo Artesio... Capogruppo Artesio? Grazie. |