Interventi |
DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. Rispondo anche a nome dell’Assessora Schellino. L’interpellanza è in continuità e ricorda la posizione che il Consiglio Comunale ha espresso con la mozione approvata nel gennaio 2017 “Telecamere in classe” che impegnava i Servizi Educativi e socioassistenziali della Città a promuovere per prevenire abusi e maltrattamenti di minori, disabili e anziani, invece dei controlli strumentali di videosorveglianza il rafforzamento delle competenze professionali e la partecipazione delle famiglie. All’epoca la discussione era nata intorno ad una proposta di legge che consentiva l’installazione delle telecamere nei nidi, nelle scuole dell’infanzia e negli istituti per anziani e disabili e che non ha terminato il suo iter. A tal proposito è in corso di esame in Parlamento un Disegno di Legge unificato A.S. 897 approvato in prima lettura alla Camera recante la disciplina delle misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento e di abuso anche di natura psicologica in danno dei minori nei Servizi Educativi per l’infanzia e degli anziani e persone con disabilità ospiti in strutture sociosanitarie nonché in materia di formazione del personale. Con la Legge 55 di conversione del Decreto Legge n. 32 del 18 aprile 2019 articolo 5 septies, comma 1, è stato istituito un fondo con dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2019 e 15 milioni di euro ciascuno per gli anni dal 2020 al 2024 finalizzati all’erogazione, a favore di ciascun comune, delle risorse finanziarie occorrenti per l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso presso ogni aula di ciascuna scuola e nonché per l’acquisto delle apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini per un periodo temporale adeguato. Nel comma 2 altrettante risorse, per le medesime finalità, sono stanziate per provvedere presso le strutture sociosanitarie e socioassistenziali per anziani e persone con disabilità a carattere residenziale, semi residenziale o diurno. L’articolo citato è stato presentato dai media come introduzione dell’obbligo della videosorveglianza, tuttavia dalla norma approvata non si comprende esattamente se l’intenzione del legislatore sia quella di stabilire se l’installazione delle telecamere sarà per i comuni un obbligo oppure una facoltà e nel comma 3, del medesimo articolo, si rimanda ad apposito provvedimento normativo l’attuazione degli interventi previsti nei commi 1 e 2, provvedimento che non è ancora stato emanato e per il quale non si hanno ancora previsioni sulla tempistica. Posto che, come ricordato all’inizio, la posizione politica del Consiglio Comunale di Torino espressa con l’approvazione della mozione del gennaio 2017, nonché le azioni dei servizi della Città coinvolti nella questione, sono chiaramente orientati a prevenire i fenomeni di abuso e maltrattamenti sulle persone più fragili investendo in modo continuo e duraturo sulla formazione del personale, sul coinvolgimento delle famiglie, sul miglioramento degli ambienti di cura e di apprendimento, su sistemi di controllo che coinvolgano l’intera comunità educante, senza compromettere il rapporto fiduciario col personale scolastico o socioassistenziale, si è concordi nel proporre alle sedi competenti del Governo proposte di impiego alternativo delle risorse in coerenza con l’espressione del Consiglio Comunale di Torino. La proposta verrà fatta tramite ANCI di cui siamo membri; in proposito si informa che ANCI, già nel comunicato stampa immediatamente successivo all’approvazione della Legge 55/2019 ha rappresentato, oltre alla palese insufficienza dello stanziamento per lo scopo attribuito quale necessaria alternativa prioritaria per l’utilizzo delle risorse, l’investimento nella formazione del personale, nel coordinamento pedagogico nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali in cura e attenzione al benessere lavorativo. Ora è in corso di redazione una lettera al Governo per ribadire e approfondire tale posizione a cui partecipiamo. |