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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Luglio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2019-02086
"ALTERNATIVA ALL'OBBLIGO DI TELECAMERE NEGLI ASILI E NELLE CASE DI CURA" PRESENTATA IN DATA 30 MAGGIO 2019 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Cominciamo con la trattazione delle interpellanze, la prima è la n. mecc.
201902086/002, presentata dalla collega Capogruppo Artesio Eleonora, avente ad
oggetto:

“Alternativa all’obbligo di telecamere negli asili e nelle case di cura”

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
A questa interpellanza risponde l’Assessora Di Martino, prego, Assessora, cinque
minuti per lei.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. Rispondo anche a nome dell’Assessora Schellino. L’interpellanza è
in continuità e ricorda la posizione che il Consiglio Comunale ha espresso con la
mozione approvata nel gennaio 2017 “Telecamere in classe” che impegnava i Servizi
Educativi e socioassistenziali della Città a promuovere per prevenire abusi e
maltrattamenti di minori, disabili e anziani, invece dei controlli strumentali di
videosorveglianza il rafforzamento delle competenze professionali e la partecipazione
delle famiglie. All’epoca la discussione era nata intorno ad una proposta di legge che
consentiva l’installazione delle telecamere nei nidi, nelle scuole dell’infanzia e negli
istituti per anziani e disabili e che non ha terminato il suo iter. A tal proposito è in corso
di esame in Parlamento un Disegno di Legge unificato A.S. 897 approvato in prima
lettura alla Camera recante la disciplina delle misure per prevenire e contrastare
condotte di maltrattamento e di abuso anche di natura psicologica in danno dei minori
nei Servizi Educativi per l’infanzia e degli anziani e persone con disabilità ospiti in
strutture sociosanitarie nonché in materia di formazione del personale. Con la Legge 55
di conversione del Decreto Legge n. 32 del 18 aprile 2019 articolo 5 septies, comma 1, è
stato istituito un fondo con dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2019 e 15 milioni
di euro ciascuno per gli anni dal 2020 al 2024 finalizzati all’erogazione, a favore di
ciascun comune, delle risorse finanziarie occorrenti per l’installazione di sistemi di
videosorveglianza a circuito chiuso presso ogni aula di ciascuna scuola e nonché per
l’acquisto delle apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini per un
periodo temporale adeguato. Nel comma 2 altrettante risorse, per le medesime finalità,
sono stanziate per provvedere presso le strutture sociosanitarie e socioassistenziali per
anziani e persone con disabilità a carattere residenziale, semi residenziale o diurno.
L’articolo citato è stato presentato dai media come introduzione dell’obbligo della
videosorveglianza, tuttavia dalla norma approvata non si comprende esattamente se
l’intenzione del legislatore sia quella di stabilire se l’installazione delle telecamere sarà
per i comuni un obbligo oppure una facoltà e nel comma 3, del medesimo articolo, si
rimanda ad apposito provvedimento normativo l’attuazione degli interventi previsti nei
commi 1 e 2, provvedimento che non è ancora stato emanato e per il quale non si hanno
ancora previsioni sulla tempistica. Posto che, come ricordato all’inizio, la posizione
politica del Consiglio Comunale di Torino espressa con l’approvazione della mozione
del gennaio 2017, nonché le azioni dei servizi della Città coinvolti nella questione, sono
chiaramente orientati a prevenire i fenomeni di abuso e maltrattamenti sulle persone più
fragili investendo in modo continuo e duraturo sulla formazione del personale, sul
coinvolgimento delle famiglie, sul miglioramento degli ambienti di cura e di
apprendimento, su sistemi di controllo che coinvolgano l’intera comunità educante,
senza compromettere il rapporto fiduciario col personale scolastico o socioassistenziale,
si è concordi nel proporre alle sedi competenti del Governo proposte di impiego
alternativo delle risorse in coerenza con l’espressione del Consiglio Comunale di
Torino. La proposta verrà fatta tramite ANCI di cui siamo membri; in proposito si
informa che ANCI, già nel comunicato stampa immediatamente successivo
all’approvazione della Legge 55/2019 ha rappresentato, oltre alla palese insufficienza
dello stanziamento per lo scopo attribuito quale necessaria alternativa prioritaria per
l’utilizzo delle risorse, l’investimento nella formazione del personale, nel
coordinamento pedagogico nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali in cura e
attenzione al benessere lavorativo. Ora è in corso di redazione una lettera al Governo
per ribadire e approfondire tale posizione a cui partecipiamo.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie, Assessora. Collega Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Prendo atto con soddisfazione che il cambio di Assessore non ha mutato la
posizione politica della Giunta nel rispetto degli indirizzi forniti dal Consiglio
Comunale. Desidero soltanto sottolineare un aspetto e leggo testualmente alcune righe:
nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale, tramite una lettera indirizzata dal
Sindaco al Presidente dell’ANCI, ha espresso forti perplessità nei confronti
dell’emendamento che stanzia qualche milione di euro per installare sistemi di
videosorveglianza in tutte le aule di nidi e scuole dell’infanzia del Comune. Il mezzo è il
messaggio e se un luogo pubblico va videosorvegliato significa che è un luogo
pericoloso, dove può succedere qualcosa di brutto. Vogliamo forse veicolare il
messaggio per la scuola dell’infanzia, a cui ogni mattina milioni di famiglie consegnano
spontaneamente i propri figli, è diventato un luogo genericamente pericoloso?
Sappiamo fin troppo bene che solo investendo in qualità educative è possibile
contrastare i fatti segnalati alla cronaca, ma l’investimento in qualità e formazione in
personale specializzato e meglio retribuito è proprio quello che questo Paese non fa.
Questa è la lettera che l’Assessora all’Istruzione del Comune di Napoli, ha sottoposto al
Sindaco del Comune di Napoli il quale, Sindaco del Comune di Napoli, l’ha spedita
all’ANCI e alle organizzazioni competenti, cioè ai rami del Parlamento e al Governo.
Quindi, io confido che, dopo questa dichiarazione in questa seduta da parte
dell’Assessore, il Comune di Torino possa egualmente, insieme alle altre
Amministrazioni Comunali che si sono puntualmente e pubblicamente espresse,
associare la propria voce alla contrarietà e a non far ricorso alle risorse stanziate per
l’installazione di sistemi di videosorveglianza negli istituti educativi e negli istituti
socioassistenziali, piuttosto chiederne la conversione per un sostegno alla qualità
formativa, alla qualità dei processi di organizzazione del lavoro, alla qualità della
relazione con gli utenti.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Bene, considerata approfondita l’interpellanza n. mecc. 201902086/002 per il verbale.
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