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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 17 Giugno 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2019-02028
"QUALE FUTURO PER IL TEATRO REGIO" PRESENTATA IN DATA 28 MAGGIO 2019 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Ma io, registro una cosa rispetto all’intervento che mi ha preceduto
del Capogruppo Napoli. Personalmente anch’io non mi appassiono a scontri diretti, a
valutare battaglie un po’ alla “Orazi e Curiazi”, in cui le persone tra di loro si mettono in
contrapposizione, soprattutto quando sono ai vertici delle istituzioni che rappresentano
non solo la Città, ma tutto il territorio. Però c’è una cosa che chi mi ha preceduto non ha
sottolineato e che invece io vorrei richiamare con grande evidenza. È che in tutto
quest’ultimo periodo, in cui è stato fortemente appannaggio dei media tutta la questione
del Regio, a me è sembrata che la maggiore mancanza, il maggiore elemento che si
potesse connotare è proprio l’assenza della risposta politica, che in fondo è anche quello
che era alla base della lettera sottoscritta dalle Organizzazioni Sindacali, che hanno
mosso alla nostra interpellanza generale. Le Organizzazioni Sindacali nient’altro
chiedevano, mi sembra anche in termini molto, come dire, collaborativi, se così ho
interpretato il tono, alla Sindaca Appendino, di incontrarsi, glielo chiedono da inizio
maggio e lo farà questa settimana, però vede, c’è anche un gioco nella politica che è
quello della scelta dei tempi. In fondo lo chiedevano proprio a lei in funzione della
Sindaca ed in funzione soprattutto del ruolo di garante che lei riveste e quindi dicevano:
“Siamo preoccupati fortemente”, ma non facevano una contrapposizione sterile.
Dicevano: “Siamo molto preoccupati”, e usavano dei toni anche accorati, per
evidenziare come si rischiasse di perdere rappresentatività del teatro a livello
internazionale e le chiedevano quindi di entrare in campo per dare una risposta, di
ascoltarli, per riuscire anche a dare un’evidenza che la politica si stava prendendo cura
della questione. Lei li incontrerà in settimana, è passato un mese e mezzo, ma come
dico, la scelta dei tempi, è già stato fatto notare da chi mi ha preceduto, è fondamentale.
Proprio in questo momento in cui c’è la presentazione della stagione, è il momento in
cui il teatro deve emergere come una realtà compatta, come una realtà forte, che sa dare
delle risposte, che sa dare l’idea di un’eccellenza sotto il profilo artistico, ma anche
gestionale. In questo momento è assolutamente appannata quest’immagine, questa
figura, è molto offuscata da tutto quello che è stato invece riportato dai media, non solo
dalla lettera delle Organizzazioni Sindacali, ma anche dalla lettera successiva che le ha
scritto l’orchestra. Poi, per carità, stiamo pure a ragionare su quanto siano
rappresentativi i numeri di chi ha sottoscritto, o di chi non ha sottoscritto, perché c’è
stata anche l’evidenza di chi ha manifestato dei dissensi senza apporre la firma, io
personalmente non amo questo tipo di, diciamo, di iniziative, però è evidente che siamo
in una situazione di forte crisi che si avverte e di una…, così, uno stato d’animo, di
un’atmosfera che sicuramente non risulta essere sana all’interno. Ora, lei è chiamata a
riconfermare la scelta del Sovrintendente che, sotto sua nomina, ha preso questo ruolo
un anno fa circa. Io le chiedo, Sindaca Appendino, davvero di essere molto attenta in
questo tipo di proposizione. Ci sono vari elementi che sono emersi anche nel corso della
Commissione che abbiamo avuto, in cui abbiamo audito i vertici del teatro, spiegare
loro il piano industriale e molti di questi comunque, a mio modo di vedere, lasciano
delle valutazioni che sono, perlomeno, possibili portatrici di imbarazzo. A me
francamente non interessa sapere se il Sovrintendente Graziosi sia laureato o meno, se
poi la laurea che ha conseguito, magicamente sia scomparsa dal CV, in un secondo
tempo, però è una questione, anche qui, di rappresentanza, di una trasparenza, di
un’onestà, peraltro uso una parola che credo sia molto cara alla Maggioranza. Perché,
allora mi viene anche da dire: “Ma siamo poi sicuri che gli elementi…”, io mi sono
scaricato il CV del Sovrintendente, “… siamo poi sicuri che davvero abbia svolto dei
ruoli, quali quello di Vice Sovrintendente del Teatro di Astana e altro?”. Forse varrebbe
la pena di fare delle verifiche, quantomeno per fugare ogni tipo di dubbio e per essere
molto trasparenti su questo. Ci sono altri elementi che abbiamo anche fatto rilevare. In
fondo questa forte sponsorizzazione del Monte Conero, qui a Torino, questa invasione
di marchigiani, con incarichi, che peraltro, vengono ripetuti tutti sotto soglia, però alla
fine cubano poi delle cifre che sono significative, nonostante la Sovrintendenza parli poi
di “Una presa di tabacco”. A personaggi provenienti dal suo stretto giro, diciamo così,
di conoscenze marchigiane che, peraltro, non sembrano avere poi un curriculum così
limpido e specchiabile di competenza proprio nella gestione di fondazioni, di fondazioni
culturali come quella del Teatro Regio e a fronte anche, come dico, poi di consulenze,
che non sono poi, sommate una con l’altra, proprio esigue, ci chiediamo anche quali
siano state le iniziative seriamente messe in campo, se il Black Friday o il Pink Friday o
altro. Poi su tutte, il forte contrasto che si è creato all’interno. Come dico, magari sono
anche sbagliate, posizioni che mettono in maniera netta la scelta o me o l’altro, però è
vero che tutte le espressioni di preoccupazioni che sono state manifestate da parecchie
delle persone che lavorano internamente, fanno capire che anche la minaccia di trovare
altre persone e comunque, che potrebbero, a livello di Direzione Artistica, lasciare dopo
avere operato, quantomeno evidenziano il fatto che non sia stata ricercato un tipo di
percorso che davvero riuscisse a fare squadra e che riuscisse davvero a fare una
proposizione, come quella del piano industriale, che fosse autenticamente condivisa.
Infine mi viene ancora da pensare, sempre sull’operato del Sovrintendente che, proprio
di recente, la mozione che il Consigliere Giovara ha presentato, come lo stesso
Consigliere ha ammesso in Commissione, ha detto in Commissione, è stata proposta
sulla base di una consulenza di un dipendente, che è Roberto Guenno, che di fatto oggi
si trova ad essere promosso a livello di funzionario, non si capisce se per meriti, o per il
fatto che si fosse presentato con il Movimento 5 Stelle, sia alle elezioni comunali, che
alla precedente elezione regionale. Allora, queste cose sono sempre successe, io sono
d’accordo, mi chiedo solo perché, allora, avete promulgato che voi eravate la forza del
cambiamento ed eravate il nuovo che avanzava. Francamente, vedo riproporre schemi
abbastanza conosciuti e abbastanza ripetitivi. In sostanza devo dire, Sindaca Appendino,
che, intanto, spero lei vorrà intervenire, anzi vedo che si è prenotata e su un argomento
di questo genere avrei, francamente, gradito che il tipo di risposta la desse lei, perché in
fondo è lei a presiedere quell’Istituzione, è lei a dare l’indicazione che la Città vuole
avere forte su questo tipo di realtà che, come dico, rappresenta un’eccellenza ed
un’unicità, non solo per la Città, ma per tutta la Regione. Non credo, per quanto fino ad
adesso lei ci ha rappresentato, che sia sempre stata felice la scelta delle nomine che lei
ha proposto, non sto a ricordare cos’è successo con SMAT, anche il fatto che...

TRESSO Francesco
Concludo subito. Che anche in altre situazioni, anche i collaboratori che si è scelta non
sempre sono stati di limpida e cristallina, diciamo, provenienza. Certo che questo che lei
è chiamata oggi a condurre, cioè il percorso, anche in accordo con la nuova Giunta
Regionale, verso una nuova proposizione di Sovrintendente, è estremamente delicato. Io
chiedo che, credo che anche l’applicazione del piano industriale, che sicuramente è
velleitario, ma potrà avere anche degli elementi positivi, necessita in primo luogo di
avere un clima di serenità all’interno delle Istituzioni, cosa che oggi abbiamo
completamente perso e, a mio modo di vedere, proprio perché è mancata anche la forza
della politica di governare quel sistema, di monitorarlo e di sapere esprimere le proprie
posizioni. Mi auguro che vorrà, invece, davvero prendere in mano questo percorso, fare
le sue proposte e farle possibilmente scientemente.

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