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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Giugno 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2019-01697
"INQUADRAMENTO ORGANIZZATIVO DEL TAVOLO DI PROGETTAZIONE CIVICA" PRESENTATA IN DATA 10 MAGGIO 2019 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora

Formulo i miei complimenti alla Sindaca per la straordinaria capacità di slalom di evitare le domande dell'interpellanza e rispondermi con una nota molto formale, peraltro acquisibile con una ricerca degli atti da parte dei Consiglieri, cosa nella quale normalmente sono sufficientemente esperta. Non rinvierò in Commissione questa interpellanza, Presidente facente funzioni, perché a seguire a questa, ce n'è una sequenza notevole che ci consentirà di discutere di questo tema fino a che l'Amministrazione non deciderà di prendere in considerazione l'aspetto essenziale di questa vicenda, che è un aspetto squisitamente politico e istituzionale, ed io provo ad utilizzare i minuti della mia replica per fornire quelli che vorrei venissero intesi come elementi di collaborazione in un clima che, anche dal tenore di questa risposta, interpreto non come un clima di cooperazione, ma come un clima di competizione. Intanto noi stiamo parlando di uno strumento che intenderebbe favorire la partecipazione e la mia interpellanza vi poneva due questioni: 1) quella delle relazioni istituzionali tra tutte le modalità partecipative obbligatorie e facoltative in essere all'interno di quest'Amministrazione; la prima, il Decentramento istituzionale; la seconda, i comitati previsti dal Decentramento istituzionale; la terza, i patti di collaborazione tra le associazioni che li sottoscrivono; la quarta, il costituendo regolamento di uso civico dei beni comuni. Allora, esiste in quest'Amministrazione la volontà di dare un senso comprensibile, anche all'esterno delle diverse modalità con le quali i cittadini volontariamente si aggregano o vengono indotti ad aggregarsi per collaborare con l'Amministrazione? E per cittadini intendo anche la democrazia rappresentativa, perché sarebbe vantaggio comune costruire una cooperazione delle Circoscrizioni e non considerarle o rivali a priori in quanto governate da Maggioranze diverse, o persone presuntuose perché per partecipare ai Tavoli vogliono mettersi il cappello da Consiglieri circoscrizionali quando potrebbe andare da normali cittadini, mentre - non mi stancherò di ripeterlo - gli Assessori che vi partecipano vi partecipano avendo quel cappello, perché altrimenti non attiverebbero né azioni, né finanziamenti, né riunioni, né attività, né patrocini; quindi il primo tema è questo. Il secondo tema riguarda invece il coordinamento interassessorile. Com'è ben noto alla struttura delle Pubbliche Amministrazioni è lodevole e auspicabile che si adottino approcci integrati per la definizione del governo di situazioni complesse. Esistono tutti gli strumenti amministrativi, nei regolamenti di organizzazione, per dare vita a delle strutture tecniche che operino in modo interassessorile sotto un indirizzo politico condiviso da più competenze della Giunta; ve ne ho citato qualcuno; i progetti speciali, perché sugli altri settori dove necessitate di interventi interassessorili deliberate progetti speciali sottoposti e valutati periodicamente dal CODIR e sulla progettazione civica, che è una necessità di coordinamento interassessorile, come dichiarate nelle delibere istitutive, non lo fate? Quindi ci sono delle serie preoccupazioni, di regolare inquadramento amministrativo di questa Città, ma probabilmente è una preoccupazione che non vive soltanto la sottoscritta Consigliera, ma vivono anche tutte le strutture che s'intendono far convergere nel Tavolo di progettazione civica. Si è voluto con una successiva delibera del 2018 - correttamente a mio modo di vedere - connettere l'attività dell'ufficio relazione con i cittadini e dell'URP con il Tavolo di progettazione civica; posso ricordare che negli ultimi mesi si sono registrate presso le strutture dell'URC su 6 persone, 4 richieste di mobilità? Forse sarà necessario capire le motivazioni di questa problematica relazionale: magari sono legate all'inquadramento organizzativo, alle funzioni dirigenziali, alla fatica della relazione che nel tempo ha bisogno di essere supportata ulteriormente, motivata con riconoscimenti da parte della Pubblica Amministrazione, non surclassata, non superata da organismi dei quali non si comprende l'inquadramento giuridico organizzativo. Posso ricordarvi che la progettazione partecipata non è un moto dell'animo e neanche un naturale istinto politico, ma nel corso degli anni si è dotata di tecniche validate da diverse facoltà universitarie, diversi studi professionali? E che magari in quest'Amministrazione ci sono tecnici che, anche nelle edizioni amministrative precedenti, sono stati inviati a corsi di formazione sulla progettazione partecipata o hanno acquisito autonomamente i titoli di studio e master in progettazione partecipata, e che potrebbero utilmente cooperare col Tavolo di progettazione civica, magari con uno strumento più raffinato che non sia "l'albero dei problemi e delle opportunità" con il quale invitiamo i cittadini a partecipare? Non intervengo oltre; ci saranno almeno altre tre occasioni finché quest'Amministrazione non vorrà seriamente confrontarsi, anche perché questo strumento può diventare strutturale, ma se nasce in questa modalità non si fa un servizio per il futuro.

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