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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Giugno 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 10
INTERPELLANZA 2019-01945
"METROPOLITANA E INFILTRAZIONI MAFIOSE" PRESENTATA IN DATA 23 MAGGIO 2019 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
LAPIETRA Maria (Assessora)

Buonasera. Rispondo punto per punto. Al primo punto mi si chiede se la società Infra.TO, di cui la Città di Torino è socio unico, era al corrente della situazione giudiziaria che da tempo gravava su F. S. e, di conseguenza, sulla Società Segeco, di cui lui era amministratore e principale azionista. Fatte salve le misure concordate con la Prefettura di Torino, di cui si parlerà in seguito, concernente il controllo di legalità delle imprese operanti nel cantiere, nel caso specifico Infra.TO è venuta a conoscenza dell'inchiesta che coinvolge il signor F. S., e di conseguenza la società di cui fa parte a vario titolo, il 22 marzo 2019. Infra.TO ha stipulato un protocollo di legalità con la Prefettura di Torino al fine di garantire un corretto monitoraggio sullo svolgimento dei lavori e sui subappalti relativi; ogni impresa è pertanto controllata e autorizzata dalla Prefettura stessa. Infra.TO monitora costantemente la situazione seguendo le disposizioni degli organi competenti in materia di legalità ed è pronta ad intervenire a seguito di comunicazioni da parte della Prefettura nel caso in cui quest'ultima dovesse riscontrare irregolarità dell'impresa in oggetto. Si riportano di seguito i principali atti concernenti le richieste di liberatorie antimafia, le autorizzazioni rilasciate a Transfima in merito ai subappalti Se.Ge.Co. e le comunicazioni tra la Prefettura ed Infra.TO. In data 14 luglio 2016 Infra.TO, dopo aver effettuato gli accertamenti previsti dal protocollo di legalità, autorizza Transfima al subappalto alla società Segeco per un importo di circa 3 milioni e mezzo relativo ai lavori di armamento della via di corsa. Successivamente, Segeco comunica a Transfima la sottoscrizione di contratto di affitto di ramo d'azienda tra la società Segeco e la società Se.Ge.Co. con cui è stato determinato il subentro della società effettuaria Se.Ge.Co. alla società Segeco. In data 18 ottobre 2018, Transfima richiede ad Infra.TO una nuova autorizzazione al subappalto per l'impresa Se.Ge.Co. - lo sottolineo perché sono due differenti - per un importo di 3 milioni e mezzo e il 4 dicembre 2018 la Banca dati nazionale antimafia rilascia la liberatoria antimafia. In data 22 marzo 2019, Transfima comunica ad Infra.TO di essere venuta a conoscenza di misure cautelari personali poste in essere di F. S., Consigliere di Se.Ge.Co. e direttore tecnico della Segeco. In data 25 marzo 2019, Infra.TO scrive alla competente Prefettura di Venezia chiedendo le informazioni ed indicazioni sulle misure da adottare nei confronti dell'appaltatore e dell'impresa subappaltatrice. In data 27 marzo 2019, la Prefettura di Venezia comunica che sono in corso approfondimenti istruttori al fine della valutazione di eventuali misure da adottare nei confronti della società e che sarà cura di questo ufficio, appena acquisita la documentazione necessaria, fornire ogni informazione a riguardo. In data 15 maggio 2019, Transfima comunica ad Infra.TO che la società Se.Ge.Co. ha attuato modifiche all'organico societario - non compare più l'ex Consigliere F. S. - ed ha trasmesso la documentazione relativa pertanto in data 20 maggio 2019, e Infra.TO ha provveduto a richiedere tramite la banca dati nazionale antimafia una nuova liberatoria antimafia. In data 5 giungo 2019 è pervenuta nota della Prefettura di Venezia che comunica che, in ragione della particolare complessità delle indagini, il termine di risposta circa la nuova richiesta antimafia viene prorogato ai sensi della legge antimafia di ulteriori 45 giorni. La società Se.Ge.Co., che fino al mese di maggio risultava essere in normale capacità di contrattare con la Pubblica Amministrazione essendo inserita nella white list, ossia la lista delle imprese controllate preventivamente ai fini dell'assunzione di subappalti pubblici, ad oggi non risulta attualmente più inserita nella suddetta lista. Domanda n. 2: se Infra.TO aveva sottoscritto un protocollo di legalità con la Prefettura, che vincolasse la filiera dei subappaltatori e dei fornitori a rispettare un protocollo operativo per il monitoraggio del flusso finanziario. Infra.TO ha adottato dall'inizio dei cantieri per la realizzazione della tratta Lingotto-Bengasi un protocollo di legalità con la Prefettura di Torino, al fine di garantire un corretto monitoraggio sullo svolgimento dei lavori e sui subappalti relativi. Il protocollo è stato siglato dai seguenti soggetti: Prefettura, Infra.TO, le sigle sindacali (CGIL CIS e UIL) e le imprese che lavorano e lavoreranno nel cantiere (Integra e Transfima). Il protocollo stipulato, oltre a rispettare la normativa vigente, presenta degli aspetti nuovi e maggiormente restringenti prevedendo l'accertamento di regolarità delle imprese effettuata presso la Prefettura su tutte le ditte che lavorano nei cantieri, e non solo quelle che superano il valore di 150.000 euro di appalto, com'è previsto da legge; tali controlli sono estesi anche ai familiari e ai conviventi dei titolari delle imprese. L'invio settimanale alla Prefettura dell'elenco di tutte le imprese, i mezzi e il personale che lavorano nel cantiere, il monitoraggio costante dei flussi finanziari relativi alle commesse attraverso una procedura oggetto di uno specifico monitoraggio dei flussi finanziari. Domanda n. 3: se la società Segeco avesse sottoscritto tale protocollo e, conseguentemente, anche la Se.Ge.Co. si è in tal senso vincolata. Nell'ambito della realizzazione della tratta Lingotto-Bengasi, Infra.TO ha stipulato un contratto con Transfima per le prestazioni d'ingegnerizzazione del sistema. Tale contratto è oggetto di protocollo di legalità sottoscritto a Torino il 26 ottobre 2016. Il protocollo di legalità impegna l'impresa appaltatrice a sottoporre alle regole del protocollo anche le imprese subappaltatrici; conseguentemente anche le imprese Segeco e Se.Ge.Co. sono soggette al rispetto del protocollo di legalità, com'è indicato nel punto 2. Domanda n. 4: se risultano già corrisposti i pagamenti a saldo di avanzamento dei lavori che in qualche misura abbiano interessato Segeco o la subentrata Se.Ge.Co. In data 14 luglio 2016, dopo aver effettuato gli accertamenti previsti dal protocollo di legalità, Infra.TO autorizza Transfima al subappalto alla società Segeco per un importo di 3 milioni e mezzo relativo ai lavori di armamento della via di corsa. Nell'ambito del sopraindicato subappalto, Segeco attiva una fornitura di materiale di armamento; nel mese di agosto 2016 vengono emessi due certificati di pagamento per un importo totale di 300.000 euro circa che vengono saldati da Transfima. Si evidenza che la Se.Ge.Co., indicata come subappaltatrice del detentore del sistema, non ha ancora avviato alcuna attività nel cantiere della Metropolitana e conseguentemente non sono stati ancora effettuati i pagamenti a saldo di avanzamento lavori. Infra.TO è attualmente in attesa di ricevere comunicazioni da parte della Prefettura di Venezia per autorizzare o meno il subappalto di Se.Ge.Co. Domanda n. 5: a fronte della situazione sopra evidenziata, quali misure intende adottare Infra.TO per escludere la possibilità di infiltrazioni mafiose all'interno della filiera dei subappaltatori e dei fornitori. Infra.TO monitora costantemente la situazione, seguendo le disposizioni degli organi competenti in materia di legalità, ed è pronta a intervenire a seguito di comunicazioni da parte della Prefettura nel caso in cui quest'ultima dovesse riscontrare irregolarità nelle imprese che lavorano nei cantieri della Metropolitana. L'ultima domanda, la più importante per quanto ci riguarda: se Infra.TO ritenga che quanto accaduto possa comportare ulteriori ritardi nel completamento dei lavori della realizzazione della linea 1 della Metropolitana. Nel caso in cui la Prefettura dovesse comunicare ad Infra.TO, e di conseguenza a Transfima, la non idoneità di Se.Ge.Co. ad effettuare i lavori oggetto del subappalto, l'appaltatore dovrà individuare una nuova impresa subappaltatrice. Anche a seguito di richiesta di Infra.TO, Transfima si sta già adoperando per ridurre al massimo i ritardi conseguenti al possibile cambio di subappaltatore.

LAPIETRA Maria (Assessora)

Sì, no, innanzitutto vorrei precisare due punti che il Consigliere Tresso, secondo me, ha mal interpretato dalle mie parole. Innanzitutto non è stata sospesa nessun'attività delle società, né Segeco, né Se.Ge.Co., perché non erano ancora iniziati i lavori, quindi non è stata sospesa nessuna attività e questo è importante da sottolineare, soprattutto per i cittadini. La richiesta che ha fatto Infra.TO non ha aspettato tempo. È dal 2016 che chiede notizie sulle società subappaltatrici e la Prefettura costantemente, come ho letto nella nota che poi le lascerò, ha dato notizie in merito; quindi fino al 5 giugno la società era iscritta in white list, quindi non destava nessuna preoccupazione. Ovviamente è una richiesta periodica, quindi fino al 5 giugno non c'era nessun problema. Adesso la Prefettura ci ha chiesto 45 giorni di tempo; nel frattempo Transfima ha un elenco di ditte subappaltatrici e quindi non ci saranno problemi di ulteriori ritardi. Ma quello di cui dobbiamo parlare qui oggi, secondo me, sono i ritardi perché i cittadini vogliono sapere dei ritardi e allora io vorrei sottolineare, una volta per tutte perché è una cosa che non viene mai chiarita, da dove nascono questi ritardi perché non se ne parla mai. È un'opera importante, la Metropolitana 1 di Torino, che è stata realizzata e sono stati appaltati i lavori senza una copertura finanziaria: in quattro anni, il Comune, al posto di trovare 40 milioni della copertura finanziaria ne ha trovati 1. Quando siamo arrivati, a luglio del 2016, in sei mesi - io non ringrazierò mai abbastanza l'Assessore al Bilancio - da luglio a dicembre, abbiamo dovuto trovare la copertura finanziaria col Ministero e con i mutui del Comune - 10 milioni abbiamo messo a mutuo - per coprire un'opera che era stata già scavata nei quattro anni precedenti accumulando dei ritardi infiniti: poi un giorno, magari, qualcuno chiederà un approfondimento e lo spero, ma quando si parla dei ritardi, e i cittadini chiedono dei ritardi, non pensiamo a questo, queste sono sciocchezze, perché se si ritarda di un mese pazienza, qui stiamo parlando di anni di ritardi dovuti a una mancanza di copertura e questo è un fatto gravissimo di cui nessuno ne parla mai.

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