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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Giugno 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 10
INTERPELLANZA 2019-01945
"METROPOLITANA E INFILTRAZIONI MAFIOSE" PRESENTATA IN DATA 23 MAGGIO 2019 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
TRESSO Francesco

Sì, ringrazio l'Assessora, anzi le chiedo se gentilmente poi mi fa avere copia della documentazione che ha articolato così come erano articolate le domande dell'interpella. Lei ci ha dato sostanzialmente due risposte che reputo importanti: una che la Se.Ge.Co., quindi quella puntata, quella ovviamente a cui si riferisce poi tutta l'interpellanza, non aveva ancora avuto rapporti anche di flussi finanziari nei suoi confronti, quindi da parte di Infra.TO e quindi questa era la cosa fondamentale anche da capire. Certo però, rispetto alla cronologia che lei ci ha rappresentato, risulta quantomeno, come dire, curioso e fa pensare il fatto che lei dice che praticamente da maggio di quest'anno, a seguito della Procura di Venezia che ha emesso un'accusa nei confronti di F. S., sono state quindi sospese le attività e si è in attesa di una verifica. Però che il F. S. non fosse proprio in una situazione completamente lineare nei confronti della giustizia era già noto molto tempo fa, almeno 10 mesi fa, se non un annetto, e che fossero stati a lui contestati i reati che avrebbero dovuto far scattare l'interdittiva antimafia erano notizie che si potevano apprendere. Io ho provato a guardare un attimo su internet, era facilmente riconducibile questa vicenda personale, come dico, al soggetto, anche in periodi ben precedenti, soprattutto precedenti anche alla cessione, all'affitto del ramo di azienda che prevedeva anche il completamento della linea 1, Bengasi, piazza Bengasi. Quindi è questo che sostanzialmente rende un po' debole tutta la vicenda: da un lato il fatto che effettivamente fosse stato firmato il protocollo di legalità e quindi a questo si sia attenuti - questo ben venga, ci mancherebbe, sono anche delle normative nazionali a cui necessariamente Infra.TO deve adeguarsi e sottostare - però sicuramente, ecco, stupisce che sia scattato così tardivamente, solo a seguito dell'indagine della Procura di Venezia, un warning che non abbia invece potuto anticipare delle misure di approfondimento che potevano quantomeno insospettire, considerato il fatto che la persona che di fatto..., insomma era tutto un gioco di famiglia, e questa Se.Ge.Co. ha lo stesso indirizzo della sua società gemella ed era facile fare anche solo una visura per capire che era una scatola vuota, che non aveva praticamente alcun fatturato e che quindi ci si chiede come avrebbe potuto di fatto gestire, con l'affitto del ramo d'azienda, dei lavori così importanti. Quindi sotto il profilo formale mi sembra che lei abbia dato delle risposte, che ovviamente fanno capire che la stessa Infra.TO si è trovata a gestire una situazione che adesso preoccupa, e di cui ovviamente non aveva responsabilità, sicuramente però il fatto che dei ritardi ci saranno su un completamento di un'attività che già ha avuto dei forti ritardi rispetto a quanto preventivato; sicuramente rimane, però, il dubbio, rimane quantomeno la perplessità sul fatto che non ci si sia potuti accorgere che la stessa persona, che aveva avuto delle così pesanti accuse, era poi l'amministratore delegato della società che in qualche misura faceva parte della filiera di affidamento dei lavori. Non ritengo di chiedere un approfondimento, perché quanto era da dire lei ci ha già comunicato. Credo, invece, che sarà utile avere, e magari mi farò carico io di sollecitarlo in Commissione, un aggiornamento sullo stato della situazione, sempre in relazione al fatto del conseguente cronoprogramma dei lavori e possibilmente in tempi non troppo lunghi: vediamo se farlo prima dell'estate o dopo l'estate.

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