Interventi |
MONTANARI Guido (Vicesindaca) Sì, grazie, Presidente. Qua si tratta invece di un isolato che aveva una destinazione prevalentemente artigiana, artigianale, modestamente produttiva, che è in corso di trasformazione in un’area di Torino, tra via Catania e corso Verona, che sta subendo delle trasformazioni che mi sembrano interessanti. In questo caso, lo spiegavo in Commissione, ma è stato poi ripreso anche da alcuni interventi dei presenti, dei Consiglieri presenti, si tratta di un intervento che io reputo interessante, perché con la Legge 106 riusciamo a trasformare in modo abbastanza rapido, quindi con tempi accettabili, quello che era un fabbricato in abbandono in una struttura residenziale di qualche interesse, che avrà delle zone al pianterreno di verde praticabile, delle terrazze, anche quelle verdi, e che si inserisce in un contesto con qualche attenzione. Ricordo anche, l’ho detto in Commissione, che questo fa parte di quel pacchetto di progetti che iniziano a vedere anche la cultura progettuale degli ingegneri, degli architetti e dei geometri, rivolta alla ricerca di nuovi modi di abitare non così tradizionali. Da questo punto di vista la Città di Torino a mio avviso è un po’ in ritardo, cioè ha teso a fare un edilizia piuttosto tradizionale, caratterizzata da alloggi di taglio assolutamente mediocre e forse di non così rilevante interesse; in questo caso l’articolazione dei volumi e il riuso di spazi esistenti, oppure in questo caso il pensare a una nuova forma di abitare, che abbia il verde come al centro un po’ delle proprie riflessioni, credo che sia interessante, in un’area, ripeto, di trasformazione recente che si sta riqualificando e nella quale gli oneri di urbanizzazione sono in parte utilizzati per sistemare il corso Verona. In questo caso il corso è utilizzato prevalentemente per le automobili, con una sezione estremamente larga. Nell’ipotesi che noi avanziamo in questo isolato si restringerà decisamente la carreggiata destinata alle automobili e si darà spazio alle auto in parcheggio a lisca di pesce e si realizzano zone verdi con alberi dove è anche pensabile di realizzare una pista ciclabile. Abbiamo anche visto, insieme al Consigliere Carretto e agli altri, questa ipotesi di mozione di accompagnamento. Adesso io forse non ho visto la versione definitiva, però credo che il senso, poi verrà esplicitato meglio, sia proprio quello di usare questo tipo di progetti come traino per una trasformazione più generale di spazi come questi, quindi con più attenzione ai pedoni e alle biciclette e quindi riducendo anche proprio fisicamente lo spazio per le automobili. Questo progetto, come gli altri, sono stati presentati in Circoscrizione e hanno visto il contributo nel dialogo di associazioni di cittadini, del Presidente della Circoscrizione Luca Deri e anche di altre associazioni che si incaricano, appunto, dei temi dell’ambiente e della ciclopedonale e quindi di un’accessibilità più dolce alla città. Grazie. MONTANARI Guido (Vicesindaca) No, più che una replica, alcuni chiarimenti. Io ho molto apprezzato l’intervento del Consigliere Lavolta, perché condivide con me la necessità di mantenere, in queste aree di Torino, delle attività produttive, ma il problema è che non le mantieni nei piccoli ritaglini di vecchi capannoni abbandonati, in zone che ormai sono destinate a una trasformazione, prevalentemente residenziale. Stiamo parlando, qui, dell’area dell’ansa della Dora, tra corso Verona e corso Novara, che è una zona di un certo appeal ambientale, che si presta benissimo ad attività, invece residenziali, che terranno conto anche di qualche attività di somministrazione, vedremo nella prossima delibera e dunque, io non ho nessuna paura che lì vengano insediate della residenze al posto della produzione. La produzione lì era nata, ai tempi, come produzione legata alla lavorazione dei marmi vicino al cimitero. Non sono più lavorazioni che si fanno lì, si fanno fuori dalla città, quindi, è bene che queste aree tornino ad aree residenziali, anche un pochino di pregio. Sono anche dell’idea…, l’ho detto più volte, i seminari non vanno citati un pochino, vanno citati fino in fondo. Io ho detto più volte, che questa Città deve costruire meno e deve costruire meglio. Noi abbiamo costruito tanto e male. Allora, questo è un caso in cui si sta costruendo poco, perché sono 1.150 metri circa, di SLP, quindi sostanzialmente, 10 alloggi, adesso non…, forse 8, ma fatti con una qualità ambientale, una qualità proprio dell’abitare, con un pensare ai cittadini che andranno ad abitare, che ha tutt’altro sapore, rispetto a certe cose fatte dalle precedenti Amministrazioni nelle aree…, no, no, non è una questione di prezzi, perché le assicuro, vada a vedere, noi abbiamo un mercato immobiliare molto depresso a Torino e lì chi avrà la fortuna di comprare, comprerà a prezzi molto modesti delle case di altissima qualità. E questo avviene lì, avviene anche nella zona ex Docks Dora, avviene facendo residenze che riusano capannoni in abbandono, oppure li reinterpretano in modi, appunto, sempre molto pacati, che non sono i palazzoni di Spina 3, tanto per non fare esempio di Spina 4. Sono invece i modi di abitare innovativi, interessanti e che hanno anche la fortuna, in questo momento, di trovare un mercato abbastanza depresso e quindi di avere una buona chance di investimento anche per il futuro. Le attività produttive, invece, noi abbiamo fatto e facciamo in modo che restino nelle aree a vocazione industriale, che tali resteranno. Mi rivolgo, anche, al Consigliere Lavolta, volevo che ascoltasse, se non gli dispiace, per un secondo. Mi rivolgo a tutti, ma visto che l’osservazione era molto precisa e la condivido, ebbene, in queste aree industriali noi stiamo facendo di tutto, perché le attività industriali non solo resistano, ma si diffondano sul serio. Non per niente lì, nelle aree di ex TNE, noi porteremo il Computer Center, non per niente si manterrà l’attività produttiva, come peraltro non era previsto, dalle precedenti visioni nelle aree Ovest di Torino, corso Marche, così come le manterremo anche sull’area Nord corso Romania, dove tutta la nostra attività di pianificazione e di visione, è esattamente quella di andare a rendere possibili gli insediamenti produttivi o reintrodurli laddove c’erano. Per esempio, tutto l’asse anche di corso Orbassano, laddove ci sono attività produttive, quelle resteranno aree produttive. Questa è una visione molto precisa della città, che riscontra una visione più ampia che il Capogruppo Tresso non vede, ma che invece ha sempre raccontato, in tutti i nostri dibattiti, in tutti i nostri testi, compreso il workshop delle Ferrovie dello Stato, che è stato richiamato prima e, dunque con molta attenzione proprio al tema della produzione e del mantenimento di attività produttive e di lavoro. Ricordo anche, e chiudo, che alcune attività, che sembrano non produttive, penso, per esempio, a una casa per anziani, una casa protetta, una RSA, una RSA di circa 200 posti letto, dà lavoro ad almeno 100 persone. Quindi, non voglio dire che queste siano il futuro del lavoro, ma sono opportunità di lavoro. Un insediamento commerciale come Bricoman (parola incomprensibile), che mi auguro che arriverà sul territorio, darà lavoro a più di 200 persone. Un insediamento come quello sulle aree ex OGM, darà lavoro sia nel web, sia nelle attività per gli studenti, eccetera, ad altre centinaia di posti di lavoro. Quindi sono tutti elementi che, ovviamente, non sostituiscono le attività manifatturiere e produttive a cui facciamo riferimento, ma che sicuramente integrano queste attività. |