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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 3 Giugno 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 19
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-01680
RISTRUTTURAZIONE DI FABBRICATO A DESTINAZIONE PRODUTTIVA FINALIZZATO ALLA REALIZZAZIONE DI UN EDIFICIO RESIDENZIALE SITO IN CORSO VERONA N. 37 ANGOLO VIA CATANIA - P.D.C. IN DEROGA. EX ARTICOLO 14 D.P.R. N. 380/2001 E ARTICOLO 5 COMMI 9-14 LEGGE N. 106/2011. APPROVAZIONE DEROGA.
Interventi
MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Sì, grazie, Presidente. Qua si tratta invece di un isolato che aveva una destinazione
prevalentemente artigiana, artigianale, modestamente produttiva, che è in corso di
trasformazione in un’area di Torino, tra via Catania e corso Verona, che sta subendo
delle trasformazioni che mi sembrano interessanti. In questo caso, lo spiegavo in
Commissione, ma è stato poi ripreso anche da alcuni interventi dei presenti, dei
Consiglieri presenti, si tratta di un intervento che io reputo interessante, perché con la
Legge 106 riusciamo a trasformare in modo abbastanza rapido, quindi con tempi
accettabili, quello che era un fabbricato in abbandono in una struttura residenziale di
qualche interesse, che avrà delle zone al pianterreno di verde praticabile, delle terrazze,
anche quelle verdi, e che si inserisce in un contesto con qualche attenzione. Ricordo
anche, l’ho detto in Commissione, che questo fa parte di quel pacchetto di progetti che
iniziano a vedere anche la cultura progettuale degli ingegneri, degli architetti e dei
geometri, rivolta alla ricerca di nuovi modi di abitare non così tradizionali. Da questo
punto di vista la Città di Torino a mio avviso è un po’ in ritardo, cioè ha teso a fare un
edilizia piuttosto tradizionale, caratterizzata da alloggi di taglio assolutamente mediocre
e forse di non così rilevante interesse; in questo caso l’articolazione dei volumi e il riuso
di spazi esistenti, oppure in questo caso il pensare a una nuova forma di abitare, che
abbia il verde come al centro un po’ delle proprie riflessioni, credo che sia interessante,
in un’area, ripeto, di trasformazione recente che si sta riqualificando e nella quale gli
oneri di urbanizzazione sono in parte utilizzati per sistemare il corso Verona. In questo
caso il corso è utilizzato prevalentemente per le automobili, con una sezione
estremamente larga. Nell’ipotesi che noi avanziamo in questo isolato si restringerà
decisamente la carreggiata destinata alle automobili e si darà spazio alle auto in
parcheggio a lisca di pesce e si realizzano zone verdi con alberi dove è anche pensabile
di realizzare una pista ciclabile. Abbiamo anche visto, insieme al Consigliere Carretto e
agli altri, questa ipotesi di mozione di accompagnamento. Adesso io forse non ho visto
la versione definitiva, però credo che il senso, poi verrà esplicitato meglio, sia proprio
quello di usare questo tipo di progetti come traino per una trasformazione più generale
di spazi come questi, quindi con più attenzione ai pedoni e alle biciclette e quindi
riducendo anche proprio fisicamente lo spazio per le automobili. Questo progetto, come
gli altri, sono stati presentati in Circoscrizione e hanno visto il contributo nel dialogo di
associazioni di cittadini, del Presidente della Circoscrizione Luca Deri e anche di altre
associazioni che si incaricano, appunto, dei temi dell’ambiente e della ciclopedonale e
quindi di un’accessibilità più dolce alla città. Grazie.

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
No, più che una replica, alcuni chiarimenti. Io ho molto apprezzato l’intervento del
Consigliere Lavolta, perché condivide con me la necessità di mantenere, in queste aree
di Torino, delle attività produttive, ma il problema è che non le mantieni nei piccoli
ritaglini di vecchi capannoni abbandonati, in zone che ormai sono destinate a una
trasformazione, prevalentemente residenziale. Stiamo parlando, qui, dell’area dell’ansa
della Dora, tra corso Verona e corso Novara, che è una zona di un certo appeal
ambientale, che si presta benissimo ad attività, invece residenziali, che terranno conto
anche di qualche attività di somministrazione, vedremo nella prossima delibera e
dunque, io non ho nessuna paura che lì vengano insediate della residenze al posto della
produzione. La produzione lì era nata, ai tempi, come produzione legata alla lavorazione
dei marmi vicino al cimitero. Non sono più lavorazioni che si fanno lì, si fanno fuori
dalla città, quindi, è bene che queste aree tornino ad aree residenziali, anche un pochino
di pregio. Sono anche dell’idea…, l’ho detto più volte, i seminari non vanno citati un
pochino, vanno citati fino in fondo. Io ho detto più volte, che questa Città deve costruire
meno e deve costruire meglio. Noi abbiamo costruito tanto e male. Allora, questo è un
caso in cui si sta costruendo poco, perché sono 1.150 metri circa, di SLP, quindi
sostanzialmente, 10 alloggi, adesso non…, forse 8, ma fatti con una qualità ambientale,
una qualità proprio dell’abitare, con un pensare ai cittadini che andranno ad abitare, che
ha tutt’altro sapore, rispetto a certe cose fatte dalle precedenti Amministrazioni nelle
aree…, no, no, non è una questione di prezzi, perché le assicuro, vada a vedere, noi
abbiamo un mercato immobiliare molto depresso a Torino e lì chi avrà la fortuna di
comprare, comprerà a prezzi molto modesti delle case di altissima qualità. E questo
avviene lì, avviene anche nella zona ex Docks Dora, avviene facendo residenze che
riusano capannoni in abbandono, oppure li reinterpretano in modi, appunto, sempre
molto pacati, che non sono i palazzoni di Spina 3, tanto per non fare esempio di Spina 4.
Sono invece i modi di abitare innovativi, interessanti e che hanno anche la fortuna, in
questo momento, di trovare un mercato abbastanza depresso e quindi di avere una buona
chance di investimento anche per il futuro. Le attività produttive, invece, noi abbiamo
fatto e facciamo in modo che restino nelle aree a vocazione industriale, che tali
resteranno. Mi rivolgo, anche, al Consigliere Lavolta, volevo che ascoltasse, se non gli
dispiace, per un secondo. Mi rivolgo a tutti, ma visto che l’osservazione era molto
precisa e la condivido, ebbene, in queste aree industriali noi stiamo facendo di tutto,
perché le attività industriali non solo resistano, ma si diffondano sul serio. Non per
niente lì, nelle aree di ex TNE, noi porteremo il Computer Center, non per niente si
manterrà l’attività produttiva, come peraltro non era previsto, dalle precedenti visioni
nelle aree Ovest di Torino, corso Marche, così come le manterremo anche sull’area
Nord corso Romania, dove tutta la nostra attività di pianificazione e di visione, è
esattamente quella di andare a rendere possibili gli insediamenti produttivi o reintrodurli
laddove c’erano. Per esempio, tutto l’asse anche di corso Orbassano, laddove ci sono
attività produttive, quelle resteranno aree produttive. Questa è una visione molto precisa
della città, che riscontra una visione più ampia che il Capogruppo Tresso non vede, ma
che invece ha sempre raccontato, in tutti i nostri dibattiti, in tutti i nostri testi, compreso
il workshop delle Ferrovie dello Stato, che è stato richiamato prima e, dunque con molta
attenzione proprio al tema della produzione e del mantenimento di attività produttive e
di lavoro. Ricordo anche, e chiudo, che alcune attività, che sembrano non produttive,
penso, per esempio, a una casa per anziani, una casa protetta, una RSA, una RSA di
circa 200 posti letto, dà lavoro ad almeno 100 persone. Quindi, non voglio dire che
queste siano il futuro del lavoro, ma sono opportunità di lavoro. Un insediamento
commerciale come Bricoman (parola incomprensibile), che mi auguro che arriverà sul
territorio, darà lavoro a più di 200 persone. Un insediamento come quello sulle aree ex
OGM, darà lavoro sia nel web, sia nelle attività per gli studenti, eccetera, ad altre
centinaia di posti di lavoro. Quindi sono tutti elementi che, ovviamente, non
sostituiscono le attività manifatturiere e produttive a cui facciamo riferimento, ma che
sicuramente integrano queste attività.

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