Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Proseguiamo adesso con il punto numero 14, la delibera n. mecc. 201901680/020 presentata dal Vicesindaco Montanari, avente come oggetto: “Ristrutturazione di fabbricato a destinazione produttiva finalizzato alla realizzazione di un edificio residenziale sito in corso Verona n. 37 angolo via Catania - P.d.C. in deroga. Ex articolo 14 D.P.R. n. 380/2001 e articolo 5 commi 9-14 Legge n. 106/2011. Approvazione deroga” SICARI Francesco (Presidente) È stata anche presentata una mozione di accompagnamento firmata dai Consiglieri Carretto e Malanca, e quindi la discussione avverrà congiunta. Prego, Vicesindaco Montanari. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Sì, grazie, Presidente. Qua si tratta invece di un isolato che aveva una destinazione prevalentemente artigiana, artigianale, modestamente produttiva, che è in corso di trasformazione in un’area di Torino, tra via Catania e corso Verona, che sta subendo delle trasformazioni che mi sembrano interessanti. In questo caso, lo spiegavo in Commissione, ma è stato poi ripreso anche da alcuni interventi dei presenti, dei Consiglieri presenti, si tratta di un intervento che io reputo interessante, perché con la Legge 106 riusciamo a trasformare in modo abbastanza rapido, quindi con tempi accettabili, quello che era un fabbricato in abbandono in una struttura residenziale di qualche interesse, che avrà delle zone al pianterreno di verde praticabile, delle terrazze, anche quelle verdi, e che si inserisce in un contesto con qualche attenzione. Ricordo anche, l’ho detto in Commissione, che questo fa parte di quel pacchetto di progetti che iniziano a vedere anche la cultura progettuale degli ingegneri, degli architetti e dei geometri, rivolta alla ricerca di nuovi modi di abitare non così tradizionali. Da questo punto di vista la Città di Torino a mio avviso è un po’ in ritardo, cioè ha teso a fare un edilizia piuttosto tradizionale, caratterizzata da alloggi di taglio assolutamente mediocre e forse di non così rilevante interesse; in questo caso l’articolazione dei volumi e il riuso di spazi esistenti, oppure in questo caso il pensare a una nuova forma di abitare, che abbia il verde come al centro un po’ delle proprie riflessioni, credo che sia interessante, in un’area, ripeto, di trasformazione recente che si sta riqualificando e nella quale gli oneri di urbanizzazione sono in parte utilizzati per sistemare il corso Verona. In questo caso il corso è utilizzato prevalentemente per le automobili, con una sezione estremamente larga. Nell’ipotesi che noi avanziamo in questo isolato si restringerà decisamente la carreggiata destinata alle automobili e si darà spazio alle auto in parcheggio a lisca di pesce e si realizzano zone verdi con alberi dove è anche pensabile di realizzare una pista ciclabile. Abbiamo anche visto, insieme al Consigliere Carretto e agli altri, questa ipotesi di mozione di accompagnamento. Adesso io forse non ho visto la versione definitiva, però credo che il senso, poi verrà esplicitato meglio, sia proprio quello di usare questo tipo di progetti come traino per una trasformazione più generale di spazi come questi, quindi con più attenzione ai pedoni e alle biciclette e quindi riducendo anche proprio fisicamente lo spazio per le automobili. Questo progetto, come gli altri, sono stati presentati in Circoscrizione e hanno visto il contributo nel dialogo di associazioni di cittadini, del Presidente della Circoscrizione Luca Deri e anche di altre associazioni che si incaricano, appunto, dei temi dell’ambiente e della ciclopedonale e quindi di un’accessibilità più dolce alla città. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliere Malanca. MALANCA Roberto Grazie, Presidente. Soltanto per illustrare la mozione di accompagnamento a firma mia e del Consigliere Carretto e l’obiettivo è quello di usare questa opportunità per realizzare una parte di quello che in realtà è già in progetto all’interno del Biciplan, cioè, essendo corso Verona una dorsale di collegamento che va a finire esattamente dove c’è il ponte ciclopedonale che collega viale Ottavio Mai e corso Verona, appunto, è secondo me importante, secondo noi importante che si sfrutti questa possibilità per consentire il proseguimento di quella che è la mobilità ciclabile dal centro Luigi Einaudi alla parte nord-ovest della città. Oltretutto c’è già presente su corso Regio Parco un’altra pista ciclabile che prevede, appunto, attraverso la pista ciclabile presente nel Biciplan, di essere collegata con il lungo Dora Firenze. Quindi noi vorremmo, con questa mozione di accompagnamento, non soltanto accompagnare e sfruttare questa occasione per realizzare almeno una parte di questa pista ciclabile prevista nel Biciplan, ma prevederne anche il prolungamento fino alla parte successiva, che è appunto l’intersezione con via Perugia dove c’era il vecchio Mercato dei Fiori e quindi poi da lì corso Brescia e dare quindi la possibilità ai ciclisti di usare un percorso tutto sommato meno pericoloso rispetto a quello previsto dalla dorsale di corso Novara e con una sicurezza e quindi una maggiore affidabilità per quello che riguarda la circolazione sulla strada. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Vicepresidente Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Sì, grazie. Ma, stiamo per votare una delibera che trasforma un fabbricato che aveva una destinazione produttiva, lo trasforma in un edificio residenziale. Noi, ovviamente tendenzialmente siamo favorevoli al fatto che ci siano dei meccanismi virtuosi che favoriscono riqualificazioni e, ditelo al Consigliere Iaria, anzi glielo dica lei, Consigliere Malanca, che uno dei progetti, quello proprio che lei ha citato, che il Biciplan faceva proprio parte dell’importante dossier di progetti che avete trovato nei cassetti, ma al di là di questo, io, quello che volevo lasciare a verbale, è un auspicio, Assessore. Lei in campagna elettorale in più di un’occasione ha ribadito come il problema di questa città fosse l’incredibile disponibilità di residenze. Io la sento, l’ascolto, la seguo nei seminari e nei convegni. Lei spiega che uno dei problemi di questa città è che ci sono decine di migliaia di alloggi vuoti, sfitti, e che è compito di un’amministrazione consapevole quella di invertire la tendenza e non ho mai sentito una ricetta da parte sua, non ho mai sentito una proposta concreta, però di concreto ci sono varianti come queste che rinunciano alla possibilità che un edificio produttivo possa continuare a esserlo. Io gliel’ho già detto in più di un’occasione: occupiamoci anche del lavoro in questa città. Io non so se ha avuto modo di leggere che cosa sta succedendo. Io spero che il Consiglio Comunale, prima o poi, parli anche di FCA. Noi ci stiamo un po’ arrendendo all’idea che dei siti, dei luoghi produttivi possano continuare ad avere questa funzione. Io, ripeto, rispetto sia l’operatore privato, che promuove un’iniziativa di riqualificazione e credo che nel complesso tutto ciò che è utile a riqualificare il territorio sia meritevole di attenzione e di sostegno delle istituzioni e della politica, però io le ribadisco ciò che le ho già detto in più di un’occasione: ci piacerebbe, vorremmo, aspettiamo, continuiamo ad attendere che questo Consiglio Comunale abbia la possibilità di votare delle varianti, dei documenti che consentano di rivendicare anche con orgoglio che siamo consapevoli del fatto che questa città ha bisogno di lavoro e che laddove ci sono dei luoghi che hanno una destinazione produttiva, questi, con lo sforzo della politica, con lo sforzo delle istituzioni, possano continuare ad avere quella destinazione d’uso. Oggi noi stiamo votando la trasformazione di un edificio che era un luogo produttivo e diventerà residenza, case. Io non so come lei lo giustifica dal punto di vista dell’analisi che fa nei seminari, quello che posso dirle io è che sono dispiaciuto che, dopo tre anni, noi ancora oggi non si sia stati in grado di verificare il contrario. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Artesio. ARTESIO Eleonora Grazie. Io esprimo soltanto un’obiezione di carattere metodologico. Ho letto il testo della proposta di mozione di accompagnamento i cui contenuti condivido e che quindi sono disposta a votare. Non comprendo la connessione tra questo contenuto e l’atto deliberativo di cui stiamo discutendo, appena illustrato dal Vicesindaco, se non per la contestualizzazione geografica, nel senso che se ci fosse stata una mozione di accompagnamento per impegnare, ai fini di indirizzare una parte delle quote recuperate, in quanto oneri di urbanizzazione allo studio o alla realizzazione dell’intervento di ciclabilità, lo comprenderei, ma in questa mozione si segnala l’opportunità, già riconosciuta all’interno del Biciplan e poi si dice: “Realizzare uno studio progettuale”, punto numero 1. Punto numero 3: “Rivedere la progettazione”. Ma il rapporto diretto in connessione logica e anche in connessione operativa, nel senso che dalla delibera discendono sulle finalità della mozione, io non la vedo. Quindi, dal mio punto di vista, questa mozione vive di vita autonoma e può essere votata in modo autonomo. Non capisco la connessione logica. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Consigliere Carretto. CARRETTO Damiano Sì, brevemente. No, nel punto 3, praticamente, si chiede di realizzare e rivedere, non so se lei c’era in Commissione. In Commissione, praticamente, si è discusso della sistemazione viaria del corso e del ridisegno del corso, che i proponenti effettuano in relazione a questo intervento, che però al momento, non prevede, da progetto, la pista ciclabile. Quindi quello che chiediamo è, all’Assessorato alla Viabilità, di realizzare uno studio su tutto il corso e di… in anticipazione a tutta la realizzazione, iniziare già a realizzare questo pezzo mediante… a scomputo, fondamentalmente, dell’intervento che viene…, che viene effettuato. Quindi la correlazione c’è, ma non volevamo fare una mozione che chiedesse di fare 150 metri di pista ciclabile, senza spiegare il perché e quali erano i collegamenti. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Sì, anch’io ho qualche dubbio, però, c’ero in Commissione e avevamo anche fatto dei ragionamenti. Cioè qui stiamo parlando di un tratto che, adesso non so, sono qualche decina di metri, forse qualche centinaio, non so, però su tutto lo sviluppo del corso... Allora, c’è un tema, che è quello del Biciplan, su cui…, benissimo che venga revisionato e che magari venga aggiornato, anche alla luce di nuovi interventi che si vanno a realizzare, però utilizzare a scomputo per andare a realizzare un tratto, che comunque, è solo una percentuale modesta di tutto quello…, non so, lo vedo un intervento che è un po’ un tassello che rischia poi di non trovare un compimento e che non ha una sua logicità, ecco, cioè, quindi, francamente, mi sembra un po’…, andare un po’ troppo avanti. Piuttosto facciamo una mozione a parte, in cui si chiede di una revisione del Biciplan, se ci sono anche…, magari… un minimo di censimento, altre situazioni che vanno comprese, eccetera, mi sembra allora un…, come dire… un atto più articolato e più coerente. Adesso qui, chiediamo di andare ad anticipare, quello che può essere uno studio più complessivo, già realizzando, a scomputo, una parte di questo. Mi sembra che poi ci siano dei rischi abbastanza evidenti, che poi non è detto che ci sia la possibilità poi di realizzare tutto l’intervento, allora rimarrebbe un tassellino che non si parla con il resto. Quindi, francamente, sono un po’ perplesso, ecco. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Tresso. Ci sono altri interventi? Sì. Prego. CARRETTO Damiano No, solo per…, le spiego. Perché, come ho detto in Commissione, avrebbe poco senso progettare un collegamento su tutto corso Verona e far fare questo intervento, che fa una sistemazione diversa e poi intervenire come Città, su un intervento appena realizzato, per realizzare una pista ciclabile, ha poco senso, tanto vale fare uno studio subito e realizzarne un pezzo e magari, considerando il fatto che non stiamo parlando di un investimento milionario, perché poi non è lunghissimo corso Verona, si potrebbe…, partendo da questo che già inizia a realizzarlo tutto, però sarebbe un progetto unitario, il percorso, sennò ha poco senso, secondo noi, sia l’uno che l’altro. SICARI Francesco (Presidente) Lascio una replica al Vicesindaco Montanari. Prego. MONTANARI Guido (Vicesindaca) No, più che una replica, alcuni chiarimenti. Io ho molto apprezzato l’intervento del Consigliere Lavolta, perché condivide con me la necessità di mantenere, in queste aree di Torino, delle attività produttive, ma il problema è che non le mantieni nei piccoli ritaglini di vecchi capannoni abbandonati, in zone che ormai sono destinate a una trasformazione, prevalentemente residenziale. Stiamo parlando, qui, dell’area dell’ansa della Dora, tra corso Verona e corso Novara, che è una zona di un certo appeal ambientale, che si presta benissimo ad attività, invece residenziali, che terranno conto anche di qualche attività di somministrazione, vedremo nella prossima delibera e dunque, io non ho nessuna paura che lì vengano insediate della residenze al posto della produzione. La produzione lì era nata, ai tempi, come produzione legata alla lavorazione dei marmi vicino al cimitero. Non sono più lavorazioni che si fanno lì, si fanno fuori dalla città, quindi, è bene che queste aree tornino ad aree residenziali, anche un pochino di pregio. Sono anche dell’idea…, l’ho detto più volte, i seminari non vanno citati un pochino, vanno citati fino in fondo. Io ho detto più volte, che questa Città deve costruire meno e deve costruire meglio. Noi abbiamo costruito tanto e male. Allora, questo è un caso in cui si sta costruendo poco, perché sono 1.150 metri circa, di SLP, quindi sostanzialmente, 10 alloggi, adesso non…, forse 8, ma fatti con una qualità ambientale, una qualità proprio dell’abitare, con un pensare ai cittadini che andranno ad abitare, che ha tutt’altro sapore, rispetto a certe cose fatte dalle precedenti Amministrazioni nelle aree…, no, no, non è una questione di prezzi, perché le assicuro, vada a vedere, noi abbiamo un mercato immobiliare molto depresso a Torino e lì chi avrà la fortuna di comprare, comprerà a prezzi molto modesti delle case di altissima qualità. E questo avviene lì, avviene anche nella zona ex Docks Dora, avviene facendo residenze che riusano capannoni in abbandono, oppure li reinterpretano in modi, appunto, sempre molto pacati, che non sono i palazzoni di Spina 3, tanto per non fare esempio di Spina 4. Sono invece i modi di abitare innovativi, interessanti e che hanno anche la fortuna, in questo momento, di trovare un mercato abbastanza depresso e quindi di avere una buona chance di investimento anche per il futuro. Le attività produttive, invece, noi abbiamo fatto e facciamo in modo che restino nelle aree a vocazione industriale, che tali resteranno. Mi rivolgo, anche, al Consigliere Lavolta, volevo che ascoltasse, se non gli dispiace, per un secondo. Mi rivolgo a tutti, ma visto che l’osservazione era molto precisa e la condivido, ebbene, in queste aree industriali noi stiamo facendo di tutto, perché le attività industriali non solo resistano, ma si diffondano sul serio. Non per niente lì, nelle aree di ex TNE, noi porteremo il Computer Center, non per niente si manterrà l’attività produttiva, come peraltro non era previsto, dalle precedenti visioni nelle aree Ovest di Torino, corso Marche, così come le manterremo anche sull’area Nord corso Romania, dove tutta la nostra attività di pianificazione e di visione, è esattamente quella di andare a rendere possibili gli insediamenti produttivi o reintrodurli laddove c’erano. Per esempio, tutto l’asse anche di corso Orbassano, laddove ci sono attività produttive, quelle resteranno aree produttive. Questa è una visione molto precisa della città, che riscontra una visione più ampia che il Capogruppo Tresso non vede, ma che invece ha sempre raccontato, in tutti i nostri dibattiti, in tutti i nostri testi, compreso il workshop delle Ferrovie dello Stato, che è stato richiamato prima e, dunque con molta attenzione proprio al tema della produzione e del mantenimento di attività produttive e di lavoro. Ricordo anche, e chiudo, che alcune attività, che sembrano non produttive, penso, per esempio, a una casa per anziani, una casa protetta, una RSA, una RSA di circa 200 posti letto, dà lavoro ad almeno 100 persone. Quindi, non voglio dire che queste siano il futuro del lavoro, ma sono opportunità di lavoro. Un insediamento commerciale come Bricoman (parola incomprensibile), che mi auguro che arriverà sul territorio, darà lavoro a più di 200 persone. Un insediamento come quello sulle aree ex OGM, darà lavoro sia nel web, sia nelle attività per gli studenti, eccetera, ad altre centinaia di posti di lavoro. Quindi sono tutti elementi che, ovviamente, non sostituiscono le attività manifatturiere e produttive a cui facciamo riferimento, ma che sicuramente integrano queste attività. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. |