Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Presidente. A me piacciono molto le analisi dall’alto. Devo dire che sentire parlare qui di risultati elettorali mi fa anche un pochettino sorridere perché sicuramente negli anni l’elettorato è stato decisamente mobile, ha sempre premiato e umiliato, in ordine, prima la Sinistra, poi la Destra e infine noi. Ma il dato rilevante di queste lezioni è che comunque il PD ha perso, grazie alle capacità più volte rivendicate di saper amministrare, ha perso la Regione Piemonte. Ed è vero, e su questo sono d’accordo e concordo con l’intervento che è stato reso precedentemente, che non è colpa di Fassino, ma è sicuramente colpa di Chiamparino e, diciamoci la verità, il re era nudo, la Città era indebitata e a me fa anche tenerezza pensare come venga spesso accusato Fassino che ha dovuto coprire una situazione che non era neanche stata creata da lui e, come dico, mi mette molta tenerezza. Ma parliamo invece di fatti salienti; la riduzione del debito, abbiamo parlato di 112 milioni e di una progressiva discesa appunto, di questo debito di ogni anno; il ridimensionamento e la ridiscussione dei tassi di interesse; il salvataggio di bilanci come quello di GTT; l’apertura e riqualificazione di luoghi significativi come il Mercato Centrale nell’area di Porta Palazzo; il cambiamento di modelli, pensiamo alla nostra opposizione al modello di Olimpiadi e invece quello delle ATP Finals, che erano un modello completamente diverso; una città verde; un’opera che si è svolta come la piantumazione di 1.000 alberi; la pista ciclabile di via Nizza e poi il bilancio sociale con il Tavolo della Partecipazione Civica, Ax.TO; il marketing territoriale; pensiamo anche a tutto il lavoro svolto sul Michelotti. Ora, la storia catastrofistica di una città narrata non ha fatto bene a questa città, trasformandola nelle 100 cose che abbiamo perso, una continua narrazione delle cose che abbiamo perso, ma io credo che invece vadano anche raccontate le cose che abbiamo portato a casa, e soprattutto quella che è stata la nostra visione di partito ambientalista, che io rivendico, e che in fondo ha tenuto, perché nelle elezioni la parte ambientalista del Movimento ha tenuto, che ha intercettato una mobilità, che ha intercettato un miglioramento delle zone verdi in tutta la città. La città è sicuro che vada ascoltata e ha bisogno di persone e di cittadini e anche di Consiglieri che non siano sordi e che vadano nelle piazze e nei giardini, nelle strade. Questa città è una città che ha bisogno di legalità, di rivedere determinati processi, di politiche che intercettino nella legalità uno strumento forte. A Torino arriveranno i 150 milioni per l’area di crisi. Il TAV è uno dei nostri argomenti comunque importanti come la più grande battaglia ambientalista e l’analisi costi-benefici l’abbiamo portata a casa. Io credo che possiamo fare un bilancio di metà mandato con tante cose svolte e tante ancora da fare. Sicuramente abbiamo, più che un cassetto, una valigia piena di sogni, ma questa valigia ha un grande significato sulle cose che abbiamo portato per esempio sulla politica delle emigrazioni; sulla politica delle emigrazioni con un atto sull’assunzione della Carta di Palermo, abbiamo espresso chiaramente una libera circolazione delle genti del mondo, quindi abbiamo dato una nostra visione. Sulla Partecipazione e sul Decentramento abbiamo istituito una Commissione e una Commissione per riconquistare identità e territorialità. La partecipazione non serve se non innesca anche senso di responsabilità. Io mi fermo qui, ma credo che le azioni positive ci siano, siano state narrate, siano state dette più volte. In fondo questa narrazione di questa città che muore è una narrazione di chi la vede morire probabilmente più dentro di sé, che nelle strade e nelle piazze. |