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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 3 Giugno 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 13
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-01546
ISTITUZIONE TORINESE PER UNA EDUCAZIONE RESPONSABILE - RENDICONTO DELLA GESTIONE 2018. APPROVAZIONE.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Ci troviamo qui oggi a discutere del Rendiconto 2018 a valle della
prima certificazione politica avvenuta su come quest’Amministrazione della Sindaca
Appendino, che ben si guarda a venire in Aula a parlare di Rendiconto, anche se il
Rendiconto come è noto è uno degli atti fondamentali dell’Amministrazione,
evidentemente ha di meglio da fare, a valle di una certificazione piuttosto evidente di
qual è l’opinione di questa Città relativamente a come quest’Amministrazione sta
lavorando e questa certificazione io credo che parli più di qualunque tipo di azione,
dibattito in quest’Aula e traduca in maniera estremamente chiara ed evidente perlomeno
a noi, forse non a tutti, quello che è il reale assetto oggi della Città e sostanzialmente
quello che è il problema principale di questa Città, cioè una Città che è in mano a delle
persone che non sono all’altezza di guidare la Città e che in questi anni hanno tirato a
campare cercando di portare a casa la ghirba, in termini politici, vivacchiando e
portando avanti quello che ragionevolmente si erano trovati in mano e purtroppo per
noi, eccetto rarissime eccezioni, peggiorandolo. Sotto questo profilo il Rendiconto del
volume 2, la relazione sulla gestione dell’organo esecutivo, cioè della Giunta con tutto il
dovuto rispetto che ho per i Consiglieri, non me ne vogliano, ma non ci sono sembrati
così incisivi in questi anni da condizionare in alcun modo l’operato della Giunta credo
che sia sotto gli occhi di tutti e certamente al di là di un inevitabile tono polemico, che
quest’Aula di norma ha, penso che sia soprattutto stato certificato dalle urne del 26 di
maggio. Conseguentemente inviteremmo davvero l’Amministrazione Comunale in
questo senso sì più che a lodarsi ed imbrodarsi per le cose fatte a ragionare su quelli che
sono degli inevitabili cambi di rotta che a nostro modo di vedere andrebbero portati
avanti, li ripetiamo da 3 anni, non siamo ascoltati, speriamo che, voglio dire,
nell’interesse della Città invece le urne siano servite a farvi capire che state portando la
Città su un iceberg e lo state facendo ad una velocità decisamente sempre più sostenuta.
Stando nel merito del Rendiconto ci è sembrato doveroso qui in questo intervento, che
non impegnerà tutto il tempo a nostra disposizione, concentrarci su alcuni elementi
essenziali, che però io cito a mo’ di spot, a mo’ di esempio traducono in maniera
piuttosto chiara quanto ho detto in premessa. Citerò alcune delle deleghe di voi
Assessori che tendenzialmente state lì ad occupare le posizioni che occupate per mettere
in evidenza con dei semplici esempi, io eviterò di fare grandi discorsi sui massimi
sistemi, cercherò di tradurre in maniera piuttosto esemplificativa e chiara i concetti, che
non prenderò in considerazione proprio tutti, non me ne vogliano quelli che si
sentiranno esclusi da questo elenco, non è per, come dire, non considerazione del loro
lavoro, ma è per una ragione banalmente di tempo. Partirei con l’altro grande assente
che non vedo oggi in Sala Rossa insieme all’Appendino, evidentemente saranno
insieme a disegnare il futuro della Città, cioè il mitico Vicesindaco Montanari, il buon
Montanari che, sostanzialmente, quando abbiamo avuto modo di discutere del suo
Rendiconto 2018 in Commissione Consiliare con una calma serafica e per certi versi
che io, davvero, come gli ho detto in Commissione gli invidio sempre, ha messo in
evidenzia con una paciosa tranquillità che sostanzialmente l’attività urbanistica di
questa Città è sostanzialmente inchiodata, quella urbanistica è inchiodata ad onor del
vero non solo ed esclusivamente per ragioni connesse all’assenza di linea politica, ma
perché ovviamente quando tu esprimi tutto e il contrario di tutto è evidente che, come
dire, il sistema che già è in crisi di per sé tende ad inchiodarsi. L’ultima in ordine
cronologico è la decisione assunta dalla Città di togliere la seconda torre di fronte al
grattacielo Intesa Sanpaolo di cui avevamo appreso tramite i giornali, ma, giustamente,
il buon Montanari essendo quello che quando fu fatto il grattacielo di Renzo Piano
capeggiava il Comitato “Non grattiamo il cielo di Torino” non ci possiamo mica stupire
se adesso, come dire, vuole abbassare pure l’altro che non c’è ancora, però al di là di
queste quisquiglie l’elemento essenziale riguarda l’attività completamente assente dal
punto di vista delle varianti urbanistiche, perché? Perché è evidente che quest’attività di
revisione generale del Piano Regolatore che è puntualmente citata nel Rendiconto
evidentemente è una meravigliosa foglia di fico fondamentalmente per non fare più
nient’altro, cioè nelle more della famosa revisione generale del Piano Regolatore che
dovrebbe disegnare il futuro strategico di questa Città, ribadisco per l’ennesima volta
noi ci accontenteremo di una semplificazione normativa delle categorie normativa del
PRG, lo riterremo, per quello che è il livello oggi, un obiettivo, come dire, che già
comincia ad essere a rischio, temporalmente, per lo standing dell’attuale
Amministrazione, se ce lo portate a casa il 2021 ci fate una cortesia. Ma il dato più
incredibile è che questa roba qua ha di fatto bloccato tutte quelle che sono le Varianti
Urbanistiche della Città di Torino a, invece, vantaggio dell’esponenziale crescita dei
famosi tanto vituperati, quando si stava all’Opposizione, Decreto Sviluppo e Legge 106
dei famosi supermercati, per cui non è scritto, ma l’ho verificato io, nel Rendiconto
2018 è l’anno che in assoluto ha deliberato più metri quadri di supermercati della storia
della Città. Io l’avrei messo in evidenza nel Rendiconto perché oggettivamente mi
sembra un risultato importante per il Movimento 5 Stelle, rivendicare come risultato
urbanistico di questa Città che le sorti di questa alternativa erano sostanzialmente
delegificare e permettere a chiunque di aprire supermercati a Torino mi sembra un buon
risultato di cui dovete essere orgogliosi e credo che sia sostanzialmente stato molto
apprezzato soprattutto dalla parte dei commercianti che, come dire, vi hanno anche in
qualche modo sostenuto. Questo elemento lo ricollego ad un altro, io ho cercato, chiedo
scusa, vedo qua in Aula il buon Sacco che invece a differenza del suo collega Montanari
è sempre presente, ho cercato un altro punto piuttosto delicato e l’ho cercato sia nel
capitolo che riguardava l’Urbanistica, sia nel capitolo che riguardava lei, Assessore
Sacco, relativamente al commercio, ora ça va sans dire che avete glissato sul
mirabolante Regolamento dehors del 2018 che se non ho capito male vedremo nel 2019
forse. Invece la cosa che manca del tutto, io l’ho cercata, ho chiesto in Commissione, mi
è stato detto che è stata una svista da Montanari e mi è stato invece detto che c’è, ma
sono stato io che non l’ho visto e che quindi sono certo che nella replica o lei, Assessore
Rolando, o lei, Assessore Sacco, o se compare Montanari verrò finalmente tacciato e mi
verrà detto “Stai zitto, Lo Russo, che sei sempre la solita peppia noiosa”, manca un
elemento mica secondario, che è la revisione dei criteri commerciali. Ora questa parola
che tecnicamente, apparentemente non vuol dire nulla, in realtà è il vero elemento che
sostanzialmente dovrebbe accompagnare la strategia di pianificazione urbana di una
Città come Torino, peraltro correttamente nel famoso DUP che, a differenza del
Rendiconto è quello che fa dire all’Amministrazione che cosa vuole fare. Io ho rivisto
che questa cosa qua l’avevate presentata sempre, nel ’16, nel ’17, nel ’18 e anche nel
’19, invece questo elemento banalmente non è presente nel Rendiconto. Io sono certo
che ci sono gli Uffici di Urbanistica e Commercio che sono pancia a terra, su
indicazione politica dei loro Assessori, che stanno rivedendo i criteri commerciali,
dubito che sia stata una svista evidentemente era talmente importante l’argomento che
sicuramente è colpa di chi l’ha letto che non ha trovato nulla. Però, a beneficio non tanto
di quest’Aula che, come dire, di questi argomenti poco se ne interessa, è questo
l’elemento con cui invece si può ragionevolmente pianificare l’espansione della grande
distribuzione commerciale in questa Città senza lasciarla alla completa, come dire,
dinamica dei legittimi, dal loro punto di vista, interessi del mercato e della grande
distribuzione che invece in quest’ultimo anno hanno trovato in piazza Palazzo di Città e
in via Meucci porte spalancate perché il problema era fare cassa col mattone. Nel
Rendiconto 2018, salto un po’, quindi chiedo scusa parlo ad assenti, ma non è colpa mia
se sono assenti, quindi non avrò il consueto piacere della replica finale di Montanari
purtroppo, riferitegli per favore queste mie considerazioni; se arriva lo ringrazio e glielo
riferite. Invece è interessante vedere come innanzitutto, vabbè, il Rendiconto 2018 cito
un caso, non me ne voglia l’Assessora Di Martino, le diamo il benvenuto, lei è arrivata,
come dire, anche a valle di questo Rendiconto penoso nel campo dell’Istruzione, quindi
vede che non sempre, come dire, le disgrazie di un’Amministrazione poi per i singoli
sono di per sé disgrazie, nel senso che lei comunque ha avuto l’opportunità grazie al
disastro fatto dalla sua predecessora Federica Patti di poter sedere alla poltrona di
Assessore all’Istruzione, poi noi ci siamo anche prestati un po’ al gioco della
Maggioranza che voleva silurare la Patti, ma non aveva il coraggio di farlo, allora ci ha
chiesto di fare una mozione di sfiducia e conseguentemente l’Assessora Patti è stata
rimossa prima dell’arrivo della mozione di sfiducia, ma perché oggettivamente era stata
imbarazzante nella sua gestione operativa soprattutto nella seconda parte del 2018
oggetto del Rendiconto per quanto riguarda la famosa, e da noi mai sottaciuta, questione
della gara per il trasporto dei disabili, che oggettivamente è stata ed è ancora oggi
onestamente un discreto buco nero. Dal punto di vista sempre a (incomprensibile) tra i
mirabolanti risultati di quest’Amministrazione non possiamo sottacere la grande
intuizione della doppia ciclabile di via Nizza che onestamente è non solo
apprezzatissima dai ciclisti, non solo apprezzatissima dai cittadini e dai commercianti
che, come dire, affacciano su questa genialata che, giustamente, potete rivendicare come
una profonda e virtuosa battaglia per la qualità dell’aria e della mobilità, ma come dire
assume paradigmaticamente che cosa è stato il 2018 per il Movimento 5 Stelle e cioè io
quindi lo prendo un po’ come simbolo, la doppia pista ciclabile di via Nizza, il
ristringimento della carreggiata e sostanzialmente la scomparsa della possibilità per
un’ambulanza in sicurezza di poter superare una coda e portare un malato alle Molinette
perché bisogna, come dire, tenere lì tutti fermi in coda sempre nell’ottica del secondo
grande punto di orgoglio che dovete legittimamente rivendicare, che è aver preso il toro
per le corna su piazza Baldissera, mi spiace che non c’è la povera Lapietra che può
difendere le sue argute e assolutamente scientificamente verificate teorie viabilistiche,
di cui peraltro tutto il mondo, come dire, parla e ci invidia e cioè che per risolvere i
problemi del traffico a Torino teorizzato e capibile anche dal suo punto di vista anche
qua pienamente coerente con l’impostazione culturale del Movimento 5 Stelle bisogna
che la gente soffra in coda e conseguentemente è citata questa cosa effettivamente
perché cos’è che incarichiamo il Politecnico di Torino? Non so se vi ricordate questo
piccolo passaggio, ma anche qua cito come esempio, qualcuno si ricorderà quando ci fu
quella mega coda di piazza Baldissera che ci fu un po’ di polemica perché giustamente i
cittadini che, voglio dire, vi sostengono a pancia a terra hanno detto a fronte di
un’obiezione come quella di Lapietra, cioè se stai in coda e soffri prima o poi verrai
disincentivato ad usare la macchina, questa è la teoria e quindi giustamente..., di che
cosa si incarica il Politecnico di Torino? Di fare l’analisi dell’incrocio di piazza
Baldissera con i seguenti vincoli, segnalo, mi sono occupato perché mi sembrava
stravagante questa soluzione, allora dovete risolvere l’incrocio di piazza Baldissera
senza interventi infrastrutturali, cioè voi dovete sostanzialmente darmi una risposta di
come io faccio a risolvere il problema delle code, ma non potete semaforizzare,
chiudere strade, restringere le carreggiate, men che meno fare sottopassi. Ora, è
suggestivo che vengano impiegate risorse pubbliche del Comune di Torino, se non
sbaglio 18.500 Euro, un’inezia nel nostro Bilancio, ma sintomatico a fronte di questo
tipo di impostazione che oggettivamente ci lascia piuttosto perplessi, ma soprattutto più
che noi lascia abbastanza, come dire, contenti di come state gestendo la Città, tutti quelli
che fanno quel tratto di strada. Ecco, andate avanti così, dritti come un fuso, per favore,
non modificate niente perché da questo punto di vista avete ragione, infatti, ve l’hanno
detto che avete ragione. Ultimo accenno che faccio riguarda la questione del personale,
lei non me ne voglia, Assessore Rolando, ma da questo punto di vista io mi permetto
ogni tanto di sollecitarla rispetto alla questione di come, a nostro modo di vedere, ci sia
una strutturale gigantesca sottovalutazione di che cosa succederà in questo Comune
nell’arco dei prossimi 3 anni, ormai mezzo è già passato, 2020 e 2021. Per ragioni
politiche alla sommatoria legata al fatto che abbiamo un’età del personale piuttosto
avanzata si è sommato questo provvedimento della quota 100 e giustamente, da stime
fatte dall’ufficio del personale, avremmo oltre quasi circa 1.600 unità in uscita. Ad oggi
3 giugno, io ho guardato le delibere che avete fatto dopo la Commissione e non l’ho
trovata, però magari l’avete fatto, non abbiamo un piano organico approvato dalla
Giunta che disegna i fabbisogni di personale e in quali aree vanno a collocarsi. Allora,
io non vorrei, come dire, che adesso le elezioni sono passate, Assessore Rolando, e
come ho avuto modo di dirle anche in Commissione alcune delle scelte che devono
essere fatte, vanno fatte. Tra le scelte che vi avrebbero fatto perdere le elezioni
sappiamo bene c’era quella della questione dei Servizi Educativi e di come si faceva in
qualche modo a gestire la partita delle fuoriuscite da quel settore che oggettivamente è il
più in difficoltà. Io credo che il tempo, noi crediamo che il tempo delle scelte sia
arrivato e conseguentemente cogliendo l’occasione della discussione sul Rendiconto la
solleciteremmo a prendere in mano questa questione e quanto prima, poi se vorrà
condividerlo con la Commissione noi ne saremmo contenti, non è certamente dovuto ed
è una facoltà, però questo Comune quello che non può più permettersi è di avere
un’Amministrazione che non dice niente, questo è il punto di fondo che vorremmo
stimolare a, come dire, tutti voi a considerare, ci sono delle questioni, alcune le avete
anche affrontate bene, pensiamo l’ho citata a piazza Baldissera, penso alla ciclabile di
via Nizza, quindi non è che quando volete fare le cose non sapete farle, le sapete fare
benissimo. Allora, anche da questo punto di vista il tempo del temporeggiamento è
oggettivamente a nostro modo di vedere finito, mi si permetta ogni tanto un po’ di
ironia, spero di non turbare, come dire, i sonni di nessuno, sono certo di non farlo,
certamente non mi rendo simpatico alla Maggioranza, ma chiedo scusa, questo fa anche
un pochino parte del gioco delle parti, invece un pochino meno gioco delle parti e un
po’ più interesse dell’Ente è questa questione. Altro tema, Assessore Rolando, la
questione della Dirigenza di questo Comune, noi abbiamo un problema strutturale,
questo è un Comune che non ha più fatto concorsi da dirigente, l’ultimo che ha fatto è
andato male per ragioni di giustizia amministrativa e non solo, questo è un altro macro
tema. Noi abbiamo esigenza di inserire, dentro la macchina comunale, giovani, non
solamente alla Polizia Municipale, dobbiamo inserire dei giovani e dobbiamo dare
ragionevoli prospettive di carriera alle persone che ragionevolmente in questi anni
hanno tirato la carretta e che si aspettano, come dire, non dico di avere la strada
spianata, ma di avere un’occasione. Questo secondo tema di come noi costruiamo
insieme, non è una cosa che io scarico sull’attuale Amministrazione, anzi di nuovo è
tutta colpa di Fassino anche questa, cioè siamo sempre lì, però visto che siamo, come
dire, ormai nel Rendiconto del 2018, scusi, nel Rendiconto del 2018 proviamo a fare un
passaggino in avanti, quindi due macro questioni, due telegrammi conclusivi che invece
dopo aver toccato sommariamente l’Assessore Montanari, l’Assessore Sacco,
l’Assessora Lapietra e l’Assessora Di Martino cito lei, Assessore Rolando, in qualche
modo di farebbe una grande cortesia se si occupasse in mezzo a tutte le cose
impegnative che ha da fare di questa questione che è piuttosto sentita e da cui
dipendono moltissimi disservizi ai cittadini. Tutto ciò premesso anticipo, lo diremo poi
in dichiarazione di voto se ne avremo tempo, che diventa difficile per il Partito
Democratico, a fronte di questo disastro che, diciamo noi, che è un disastro, cioè non
siamo più gli unici a dire che non siete capaci a governare mi sembra, insomma mi pare
che il segnale che sia arrivato sia piuttosto evidente, difficilmente non ce ne vogliate,
cari Assessori della Giunta Appendino, che il Partito Democratico voterà contro questo
Rendiconto.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Prego, Consigliera Grippo.

GRIPPO Maria Grazia
Sì, grazie, Presidente. Ma volevo solo brevemente integrare l’analisi puntuale del
Capogruppo facendo un riferimento a quel che mi pare essere uno dei capitoli più
delicati del Rendiconto e di quello che è relativo all’Assessorato delle Politiche Sociali,
volevo che rimassero a verbale alcune considerazioni che ho già fatto nel corso del
dibattito in Commissione, ma che purtroppo quasi sempre nell’illustrazione fatta
dall’Assessore al Bilancio si perdono, perdendo anche, come dire, il senso del confronto
su alcune tematiche che invece hanno tenuto molto banco quando si trattava di fare
propaganda e di rivolgersi verso l’esterno e non verso l’Aula. L’Assessorato alle
Politiche Sociali perde nel consuntivo 2018 qualcosa come 1.600.000 Euro che a detta
dell’Assessora sono da imputarsi, per la maggior parte, al diverso impegno, al minor
impegno che è stato richiesto da parte della Regione nella compartecipazione della
spesa sugli anziani e le tutele che riguardano disabili gravissimi e quant’altro. Io ho già
avuto modo di dire che, a mio avviso, nulla avrebbe impedito e impedisce di recuperare
delle risorse e di reinvestirle perché si facciano anche delle politiche attive e non ci si
riduca come possiamo vedere dai numeri, quindi nulla che sia smentibile, non ci si
riduca ad una gestione di quel che ci arriva da Roma come fondi vincolati perché è vero
che ci sono..., noi vediamo nel Bilancio consuntivo 2018 10 milioni di Euro in più di
fondi vincolati che ci arrivano per progetti molto specifici che vanno dal MOI a SPRAR
e quant’altro, ma come ho già avuto modo di dire in Commissione questo ci costringe
ad essere meri esecutori di politiche che poi alla fine siamo in qualche modo nei fatti
costretti a condividere e soprattutto sul tema dell’immigrazione io credo che ci voglia
coraggio per andare a condividere le scelte che sono state fatte dal Ministro dell’Interno
in particolare e comunque dal Governo che oggi ha la guida del Paese. Scelte che,
peraltro, in un qualche modo quest’Aula ha anche fortemente criticato se non abiurato
per certi aspetti e quindi non è più tollerabile comunque che si faccia una politica dei
due forni per cui con degli atti di indirizzo si dicano delle cose quando siamo in
quest’Aula e poi nelle Commissione si vada a verificare che comunque non ci siamo
ridotti a fare altro che i passacarte di Roma e di certi Ministri. Faccio notare anche che
per quanto ci sia un aumento nella previsione 2019 dei fondi dell’Assessorato non si
torna alla spesa storica ed è ben noto, a chi ha avuto a che fare con queste materie nel
passato, che tutto quello che è nei termini di arretramento non verrà recuperato o
difficilmente verrà recuperato nel futuro. Avevamo evidenziato fin dall’inizio della
legislatura e non tanto perché ci credessimo e ci crediamo, ma perché forti delle
promesse che erano state fatte da quest’Amministrazione che c’era la necessità di
mantenere una spesa sociale che corrispondesse al bisogno, questo non sta succedendo,
Presidente, non sta succedendo oggi, non è successo negli anni che hanno preceduto
questo consuntivo, non si fa altro che una gestione ragionieristica dei temi delicati e
delle fasce della popolazione in maggiore difficoltà, basterebbe questo a mio avviso per
un voto negativo al Rendiconto, ma come il mio Capogruppo ha già avuto modo di
spiegare le ragioni della nostra contrarietà sono diverse. Concludo ancora con una
considerazione ritornando sui temi trattati in precedenza, quando si chiede un piano
organico del fabbisogno laddove c’è la previsione di perdere 1.600 dei nostri dipendenti
si fa riferimento anche ai temi che ho sin qui trattato perché non sono soltanto i Servizi
Educativi, ma anche le politiche sociali e quindi qualitativamente che tipo di servizi
intendiamo dare alla nostra cittadinanza nel futuro e chi questi servizi li darà, sono
risposte che noi aspettiamo e che sono prioritarie nella visione che vogliamo avere di
questo Ente nel futuro, nel prossimo futuro e della capacità che avrà di rispondere alle
domande dei cittadini. Perciò, Presidente, nell’economia dei ragionamenti che abbiamo
fatto in questi anni quello che è cambiato davvero è che finalmente oggi possiamo
parlare di una gestione totalmente imputabile alle scelte di quest’Amministrazione e di
questa Maggioranza, che per quanto ci riguarda sono solamente fallimentari, grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Grazie, buongiorno a tutti e tutte. È sempre un piacere intervenire dopo alcuni miei
colleghi. Io partirei dalla mobilità. Ci viene imputata la scelta delle piste ciclabili, ci
viene imputata la lotta al traffico veicolare, allo smog, ci viene imputata una scelta se
vogliamo ambientalista, però poi siamo tutti con Greta, siamo tutti con Greta, ma guai a
fare politiche ambientaliste. Ci viene imputato, non è stato detto, strano, il fatto di non
aver migliorato il trasporto pubblico, ma credo che sia un po’ una conseguenza e forse
era tra le righe. Ci viene imputata, in altre occasioni, questa mancanza di visione sulla
mobilità, non facciamo i sottopassi, non facciamo i sovrappassi, non facciamo le
autostrade, non facciamo tutto, poi affrontiamo due temi, piazza Baldissera, piazza
Baldissera è frutto di una progettazione sbagliata e che non abbiamo fatto noi, la
progettazione è sbagliata, è un nodo che non può reggere quel tipo di traffico e, caro
collega, forse se quello studio del Politecnico l’avesse fatto fare prima, forse
quell’autostrada urbana non la facevate, non la costruivate e non eravamo qua a
raccontare di piazza Baldissera. Siete stati incapaci, siete stati..., non uso parolacce, ci
siamo trovati questo problema. Sul trasporto pubblico, vabbè, effettivamente pochi
sanno effettivamente i poveri torinesi che il trasporto pubblico è finanziato tramite la
ripartizione del fondo nazionale trasporti da parte della Regione ed effettivamente è
colpa della povera Sindaca Appendino che non è in grado di gestire, della povera,
giusto, Consigliere Lo Russo? Povera perché questi termini che lei usa proprio
dispregiativi le fanno onore, veramente le fanno molto onore, credo che lei sia
veramente un grande esempio da questo punto di vista anche di parità perché siamo tutti
per le Pari Opportunità, eccetera, eccetera, poi usiamo termini dispregiativi. Ma detto
questo l’Assessora Lapietra, poveraccia, come dice il caro Capogruppo Lo Russo,
diciamo che si è trovata un trasporto pubblico sempre in diminuzione e forse è anche
per quello che il grandissimo, com’è che chiama Montanari? Il favoloso, non mi
ricordo, Chiamparino è stato riconfermato in Regione ed è anche vero che il PD è stato
riconfermato alla guida della Città dopo tanti anni perché queste politiche così
lungimiranti, così attive, così pronte a risolvere i problemi dei cittadini hanno pagato,
hanno pagato, infatti io auguro nei prossimi 5 anni che il Presidente Chiamparino possa
continuare in questo nulla perché infatti ha preso una tranvata gigantesca come è giusto
che fosse. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non sono stati assolutamente in
grado in Regione di finanziare il trasporto pubblico, non avete in Regione finanziato il
trasporto pubblico, questo è un dato di fatto, basta guardare i grafici degli stanziamenti,
da 170 milioni a 130 milioni e non è colpa di Maria Lapietra, non è colpa di Maria
Lapietra. Quindi le scelte sulla mobilità sono assolutamente figlie del programma del
Movimento 5 Stelle, figlie di ottiche ambientaliste, figlie di una lungimiranza che
magari un domani porterà i nostri bambini della nostra Città, i più giovani a respirare
un’aria migliore, magari ad avere un’altra cultura di mobilità, non avere questo partito
dell’automobile che deve governare la Città e questi partitini che sanno solo strizzare
l’occhio e non sanno guardare avanti e poi ne paghiamo le conseguenze perché l’aria
che respiriamo da decenni la respiriamo tutti, però guai a cambiare le politiche della
mobilità, vero? Perché si perdono voti, si perdono voti, onestamente io sono orgoglioso
se posso scegliere di portare avanti delle politiche lungimiranti e ambientalistiche,
piuttosto, e perdere voti. Ho la coscienza pulita, ma proprio la coscienza pulita e credo
anche i miei colleghi e credo anche gli Assessori. Seconda cosa, le assunzioni, perché
non assumiamo? Assessore Rolando, assumiamo, chi se ne frega del Piano di rientro,
chi se ne frega delle politiche di contenimento della spesa a cui siamo sottoposti perché
qualcuno non è stato in grado di amministrare questa Città per 20 anni. Chi se ne frega
se siamo in Piano di rientro, chi se ne frega se c’è il disequilibrio strutturale, dobbiamo
fare come facevano loro, andiamo avanti, andiamo avanti e freghiamocene tanto
qualcuno poi pagherà, qualcuno pagherà, mica dobbiamo metterci noi a risanare i conti,
Assessore Rolando, perché si ingegna così tanto per risanare questi conti? Lasciamo
perdere, facciamo come facevano loro, no? Non si può? No, forse non si può, credo che
alla Corte dei Conti non piacerebbe. Quindi in questi anni ci viene detto che adesso i
lavoratori del Comune sono anziani, serve un ricambio generazionale, avete ragione,
però magari serviva anche una piccola programmazione in modo da non arrivare ad un
certo punto ad una deadline in cui tendenzialmente non si può assumere, ma i lavoratori
vanno in pensione, non c’è stato a mia memoria un piano assunzioni lungimirante di
ricambio, eccetera, eccetera, si arriva qua adesso e ci dicono assumete 2.000 persone
subito, subito, domani 2.000 persone giovani, adesso. Io mi chiedo quando qualcuno fa
queste osservazioni se veramente non ha un minimo amor proprio, un minimo di così...,
come definirla? Onestà intellettuale, questa manca, questa manca e ci vorrebbe un po’ di
onestà intellettuale per capire dove ci avete portati e cosa ci state chiedendo perché è
bello andare dai cittadini e dire “Ah, non stanno facendo quello, non stanno facendo
quello, dovrebbero fare questo”. Io in tutti gli interventi che sento, sento il bisogno di
più soldi, più stanziamenti, bisognerebbe investire più sul sociale, più sulla mobilità, più
sulla scuola, dappertutto, bisogna investire di più, investire, investire, investire ben
sapendo che siamo in Piano di rientro, quindi l’onestà intellettuale non c’è, non c’è. E
ripeto è facile spendere soldi quando non ci sono, il disequilibrio strutturale di 80
milioni all’anno non l’abbiamo fatto noi, non l’abbiamo fatto noi, io continuo a
ricordarvelo. Quindi abbiamo un taglio del trasporto pubblico locale grazie a
Chiamparino, mancanza di programmazione sui dipendenti grazie a Chiamparino e
Fassino, no, no, diciamolo perché è brutto dare la colpa, però così è. Terzo,
l’Urbanistica, bisogna dirlo. Anni e anni tra cento varianti, 400, 500 a seconda di come
le contiamo, penso ad una buona metà mai partite, mai partite ed io conosco varianti che
sono ferme da 20 anni, però abbiamo fatto la variante, cambierà la Città, cambierà tutto,
faremo tutto, ci sarà la manifattura tabacchi l’avete fatta sei volta da che mi ricordi per
dire eppure è ancora lì, eppure è ancora lì, anzi c’era nel volantino dell’ex Sindaco
Fassino la davano già per fatta, già per trasformata la manifattura, era tra le azioni già
trasformate. Quindi il problema delle varianti, delle trasformazioni urbanistiche è un
problema annoso, è un problema di tempo, è un problema di capacità di leggere la Città,
capacità che è mancata perché se alla fine si fanno varianti che poi non partono…
qualcuna è una variante elettorale magari, non lo so, si vendono trasformazioni che non
esistono, si vendono trasformazioni che poi non partono, si vendono trasformazioni che
magari i cittadini neanche vogliono, si sbagliano varianti, ricordo il Palazzo del Lavoro.
Guardi, caro Assessore, ha ragione, come blocchiamo noi, che come abbiamo fatto con
quella variante del 2015 è nostra, ovviamente, non c’eravamo ancora noi, era lei
l’Assessore, ma è nostra, che poi non si potessero fare i parcheggi da un lato, che a
Ventimiglia non si potesse fare un’altra cosa, che non si potesse dare l’autorizzazione è
colpa nostra sicuramente, non della variante sbagliata, ma forse anche il ricorso vinto
nel 2011 era colpa già nostra, era colpa di Appendino e Bertola sicuramente. Io sono
contento invece delle operazioni che il Vicesindaco ha portato avanti, sono contento
delle operazioni come quella sulla Caserma Amione, sulle trasformazioni e i
miglioramenti dei progetti come quello di via Botticelli che, voglio dire, d’altronde c’è
stata la stagione dell’urbanistica in cui tendenzialmente i costruttori arrivano,
proponevano e andava avanti, zero spirito critico, zero analisi dei fabbisogni, ma
l’importante era andare avanti, privato ordina, Comune esegue, punto. Adesso è diverso,
adesso il Comune tendenzialmente chiede, a chi viene, di realizzare, di costruire
secondo gli standard che riteniamo utili per la Città, non stiamo vendendo la Città come
ha fatto qualcuno, non stiamo vendendo le aree, non stiamo regalando cubature, non
stiamo facendo costruire dei mostri come le due Spine, voglio dire Spina 3 e Spina 4,
dei capolavori dell’architettura citati su ogni libro di architettura, al Politecnico studiano
tutti Spina 3 e Spina 4, quei bei volumi, quella bella costruzione della Città, proprio
bella, bella, bella. Quindi ben venga un’Amministrazione che sia in grado di analizzare i
fabbisogni, che sia in grado di indirizzare, che sia in grado eventualmente anche di
scontrarsi coi costruttori e coi capitali privati perché se qualcuno volesse una Città che
sia solo piegata ai voleri del capitale o del costruttore di turno o dell’amico, dell’amico,
dell’amico di turno o via dicendo. Signori, non è così, non funziona, abbiamo un’altra
visione, pagherà, non pagherà, siamo sempre daccapo, va bene così, meglio fare 5 anni
intellettualmente onesti che disintegrare la Città come ce la siamo trovata, perché io vi
ricordo che siete stati mandati a casa perché avete distrutto la Città, avete abbandonato
parte della Città che non è facile recuperare, e con questo chiudo, quelle parti della Città
che avete perso anche voi, forse qualcuno non ve lo ha detto, domenica scorsa voi avete
perso un pezzo della Città ancora di più, più di quanto l’avete persa nel 2016, più di
quanto l’avete persa nel 2018 e l’avete persa anche nel 2019. L’avete persa ed è difficile
ed io quello dico intervenire sulle periferie, dare quei bisogni anche a livello di
manutenzione, ma sta reggendo il Rendiconto per tornare sul Rendiconto, sulla capacità
di spesa di un Comune che capacità di spesa non ha, non ha perché non ce l’ha e non ce
l’ha non per colpa nostra o anche se vogliamo per colpa nostra, probabilmente non
siamo in grado di vendere completamente IREN, SMAT e quant’altro per fare un po’ di
cassa, forse non siamo in grado di farci fare un Decreto “Salva Torino”, può anche
essere, come il decreto di spalmare in 100 anni, 30 anni il debito che viene spesso
evocato. Quindi io mi auguro che con questo nostro lavoro, che forse non sta pagando in
termini di consenso elettorale, di rimettere i conti in ordine, ma metterli veramente in
ordine, non come qualcuno altro diceva “I conti sono in ordine”, Corte dei Conti, bang.
Quindi magari quando i conti saranno in ordine, questo Comune potrà pensare di nuovo
di avere una capacità di spesa, forse potrà aumentare le manutenzioni nelle periferie,
forse potrà aumentare le manutenzioni nelle scuole, nelle strade, nei parchi, perché
questo è quello di cui ha bisogno anche la cittadinanza perché è facile lamentarsi, fare
aprire le pagine contro il degrado, lamentarsi e chiedere sempre di più senza dire però le
cose come stanno, ditele le cose come stanno, ditele ai vostri elettori dicendo “Avete
ragione, avete un problema, non fanno le manutenzioni, però non hanno i soldi e non
hanno i soldi per colpa nostra”, questo dovete dire agli elettori per un’onestà
intellettuale.

SICARI Francesco (Presidente)
Ha finito? Okay. Prego, Consigliere Iaria.

IARIA Antonino
Grazie, Presidente. Allora, io ho sentito sempre riparlare del famoso bilancio sul sociale
e ho sentito sempre dire le solite, diciamo inesattezze, chiamiamole così. No, non posso
dire, si chiamano inesattezze. Allora, innanzitutto come abbiamo sempre detto che noi il
bilancio del sociale l’abbiamo aumentato anche con fondi di terzi e che non è un male
perché quando si aumenta con fondi di terzi statali e regionali bisogna anche avere la
capacità di spendere questi fondi, è quello che noi stiamo riuscendo a fare e abbiamo
anche aumentato con fondi nostri e abbiamo ottenuto un livello altissimo, diciamo, di
impegno sul Bilancio nonostante il Piano di rientro appunto senza tagliare in questi
anni, abbiamo tagliato in tutti gli altri Assessorati, ma in questo abbiamo tenuto un
livello alto proprio perché il bisogno sul sociale era una nostra diciamo promessa in
campagna elettorale che stiamo cercando di mantenere e stiamo mantenendo e stiamo
anche già lavorando per sfruttare al massimo il famoso reddito di cittadinanza che è una
delle misure nazionali che può aiutare tantissimo tutte le città anche Torino sempre che
lo si sappia usare e non lo si racconti in maniera sbagliata come si sta facendo molto
spesso proprio per fini elettorali, penso per convenienza perché bisogna dare addosso ad
una misura contro la povertà perché non è stata fatta dagli pseudo partiti di sinistra. No,
questo a me non mi interessa sinceramente. Io però una critica ce l’ho con l’Assessore
Rolando perché lui ci ha fatto perdere le elezioni perché nel Rendiconto ha abbassato il
debito, ma non ha diminuito i migranti, gli extracomunitari, non hai diminuito niente di
questo tipo di cose, cioè non hai la percezione della sicurezza, ma dai. Non hai dato
addosso al negher. Nel nostro consuntivo non c’è una frase da dare addosso al negher
che vi avrebbe fatto vincere le elezioni. Io non so, siamo proprio incapaci dal punto di
vista politico ed è un peccato perché questa è l’alta politica con cui ci confrontiamo e
sinceramente a me, posso dire, è vero che abbiamo perso le elezioni, io non mi
vergogno di dirlo, quando le abbiamo vinte le abbiamo vinte e quando le perdiamo le
perdiamo, però se vincerle per fare una campagna in cui si da addosso all’altro per avere
più consenso, la lascio a chi poi deve dimostrare che poi riesce a risolvere le cose
perché è facile parlare di percezione d’insicurezza e poi non fare nulla per le proprie
competenze per quanto riguarda l’aumento di sicurezza, perché ricordo che Torino Ente
Locale è un Comune, non ha diciamo possibilità di finanziare la Polizia di Stato, i
Carabinieri, non ha la possibilità di fare misure contro il narcotraffico, contro la
prostituzione se non in collaborazione per quanto gli compete. Questo è un piccolo
particolare, ma veramente Rolando non ha messo niente di questo tipo di cose, certo che
perdiamo le elezioni. Poi periodicamente io ho sentito in quest’Aula i famosi progetti
nel cassetto della vecchia Amministrazione ed io però non sono, come dire, prevenuto,
ma vai a vedere che ci sono veramente questi progetti nel cassetto? E sono andato a
cercare e ho trovato finalmente il famoso cassetto, eccolo qua il cassetto, il cassetto
dove c’erano i progetti di piazza Baldissera...

SICARI Francesco (Presidente)
Consigliere Iaria, prego.

IARIA Antonino
No, no, è molto importante.

SICARI Francesco (Presidente)
Consigliere Iaria, la prego di...

IARIA Antonino
È da mettere agli atti perché questo è il cassetto ed io non ho trovato niente in questo
cassetto, anzi...

SICARI Francesco (Presidente)
Consigliere Iaria, la prego di mettere via il cassetto.

IARIA Antonino
Ho trovato delle cambiali che per privacy non ho potuto portare in Consiglio.

SICARI Francesco (Presidente)
La richiamo all’ordine per la prima volta.

IARIA Antonino
Ecco il cassetto famoso con tutti i progetti della vecchia Amministrazione.

SICARI Francesco (Presidente)
Consigliere Iaria, la richiamo all’ordine per la seconda volta.

IARIA Antonino
Mi scuso, mi scuso, però questo era un atto fondamentale, i progetti nel cassetto, vi
giuro che io ho cercato in tutto il Comune e il Comune è grande, per favore, non
interrompa, Lo Russo, il Comune è grande e in tutto questo Comune non ho trovato
progetti nel cassetto, ho trovato il cassetto vuoto. Sono andato a cercare, questo è un
cassetto dell’ufficio della Sindaca, quindi ho detto: “Chiara, ma hai toccato qualcosa di
questi vecchi cassetti?”, “No, non ho toccato niente”, allora prendo il cassetto e mi
cerco i progetti per piazza Baldissera, la Metro 2, cioè tutte queste robe qua, io ho detto
cavolo, ma non ci sono questi progetti qua ed è stata una cosa sconvolgente perché io
ero convinto di aver sbagliato. Io ho detto ma questa cosa l’ho trovata anche in un altro
ente, non voglio citare altri enti perché è molto divertente, di progetti prontissimi per
tutte le elezioni che umilmente senza dare addosso al negher, lo dico sempre, siamo
riusciti a sbloccare. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, perché io sto cercando
di recuperare il consenso perché questo è il dibattito.

SICARI Francesco (Presidente)
Consigliere Iaria, la prego di utilizzare dei termini consoni, le ricordo che ha due
avvertimenti, al terzo è fuori. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).

IARIA Antonino
Mi stanno facendo la conta? Però, ascolta, se lo vado a fare, lo deve andare a fare anche
Lo Russo. Allora, volevo dire, è chiaro che c’è questo problema, io sono molto contento
di aver trovato finalmente il cassetto e averlo portato al Consiglio Comunale perché
adesso sono molto più sollevato, perderemo le elezioni, arriveremo al 3%, però
finalmente ho capito che progetti nel cassetto non ce n’erano o se c’erano abbiamo
dovuti rifarli o portarli a termine per poter chiedere qualche finanziamento e si chiama
gestire un ente locale, gestire un ente locale sottoscrivendo per il Partito Democratico
gestire un ente locale (incomprensibile) in modo che voi possiate poi, magari, se un
giorno rivincerete, cosa difficile perché anche voi non riuscite a fare quella cosa che ho
detto prima, cavalcare un po’ il razzismo, magari riuscite poi ad amministrare un po’
meglio approfittando del lavoro che stiamo facendo in questi anni, grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. La invito comunque a restituire il cassetto, gentilmente. Prego, Capogruppo
Artesio.

ARTESIO Eleonora
Grazie, Presidente. Ho evidentemente avuto un’illusione ottica perché io credevo che
quel cassetto fosse quello dei sogni che sono evaporati, i famosi sogni nel cassetto della
Giunta 5 Stelle. Allora, detto questo, cercando di entrare in quello che io credo sia il
nostro compito di politici in occasione della discussione dei provvedimenti di Bilancio,
mi sembrerebbe ragionevole o mi sarebbe sembrato ragionevole pretendere che a tre
anni dall’insediamento di un’Amministrazione si potesse confrontare l’intenzione di
indirizzo politico, ammesso che qualcuno che guidi questa Amministrazione ci sia,
abbia in testa un indirizzo politico e abbia il buon gusto di confrontarlo con il Consiglio
Comunale che per questo è stato eletto. Devo dire che dall’analisi del Rendiconto che
stiamo affrontando, posso dedurre che oltre che ai sogni nei cassetti, sono evaporati
anche gli indirizzi di guida di governo. Non siamo in grado di misurare, su questo
Rendiconto, un benché minimo segno politico che dia anche l’idea di un ardimento
nell’affrontare alcuni temi, una sfida nel misurarsi con altri livelli istituzionali, un
coraggio nel presentare delle ipotesi di soluzione anche complesse rispetto alla
popolazione che si sta governando e cercherò di dimostrarlo, magari con minori colpi di
teatro, ma con quella noiosissima analisi dei dati che mi caratterizza. Andiamo ad
esaminare una delle questioni che rappresenta il vostro mantra, come anche il mio, la
lotta ai derivati. Vorrei sapere che cosa del sogno nel cassetto sull’audit pubblico, del
debito prodotto dalle Giunte che vi hanno precedute, questa Amministrazione stia
conducendo. Come ampiamente previsto, anche il 2018 si è chiuso con una perdita di
15,5 milioni di Euro sui titoli derivati ancora in possesso della Città ma, dato che
l’Amministrazione intende, giustamente, procedere in un tentativo di riequilibrio di una
condizione strutturale di esposizione finanziaria per il pagamento di interessi, non è una
linea politica quella che ci viene proposta, né adesso, né in occasione del Bilancio di
Previsione, penso anche nemmeno in futuro. No, noi ci affidiamo ad una valutazione di
carattere tecnico che sarà condotta da un soggetto tecnico terzo, individuato con una
procedura di selezione, la cui capacità sarà valutata in base alle ipotesi di risparmio che
saranno evidenziate, sulle quali provvederà ad essere definito l’emolumento dello stesso
e questo è il famoso indirizzo politico. Veniamo a un altro dato, che è la capacità di
intervenire sul recupero delle condizioni di passività relativamente alle entrate.
Confrontando il 2015, ultimo anno di piena gestione Fassino, con 2018, terzo anno della
Giunta 5 Stelle, purtroppo, dai dati che ci vengono comunicati, non si notano
significativi progressi, le entrate tributarie in competenza ristagnano, con un leggero
calo, le riscossioni sono solo uguali. Ma peggio va per le entrate tributarie in conto
residui, gli accertamenti salgono, ma gli incassi sono meno di 10 milioni. La
percentuale degli incassi risulta incagliata al 27%. Anzi, se ragioniamo dell’incasso sui
residui degli anni precedenti la percentuale è ferma all’8%, come nel 2015, al netto delle
radiazioni, che sono state effettuate prima dall’Assessore al Bilancio Passoni e poi in
misura inferiore dall’attuale Amministrazione. Allora, anche qui la politica potrebbe
avere un guizzo di tanto in tanto, soprattutto una politica del cambiamento. Ad esempio
un guizzo potrebbe essere ragionare sul modo con il quale si può relazionare rispetto
agli attori di una condizione di residui, sto parlando di multe non pagate, ad esempio,
che sia simile a quella che altre Amministrazioni centrali vostre stanno praticando. Io
francamente non sono molto interessata ad analizzare le motivazioni di questo
incancrenimento rispetto alla mancata partecipazione sui tributi del Comune o sulle
multe irrorate dal Comune. Non voglio qui discutere se sia un fatto educativo, se siano
costi esosi impraticabili per fasce sociali deboli. Quello che mi interessa è che non siano
le fasce sociali deboli a essere perseguite, perché dove si incancrenisce un debito verso
la Pubblica Amministrazione su un salario di lavoro dipendente o di pensionato, lì la
possibilità di riscossione si pratica. Ma quello che mi interessa è capire se,
politicamente, si vuole perseguire una strada con la quale si ricostruisca un clima di
relazione più positiva, fatta a punto zero. Il vostro Governo ha introdotto la pace fiscale.
Alla conferenza dei Capigruppo il notaio Morano ha sollevato un tema che è quello
della possibilità di estendere i procedimenti di riduzione delle restituzioni, attraverso un
clima di riappacificazione e di concorso parziale alla restituzione, anche per gli Enti
Locali, con una delibera che doveva essere assunta entro il 28 maggio. Boh! La risposta
è stata che se ne sta parlando a livello tecnico, a livello nazionale. Quindi io non so se io
e il notaio Morano gettavamo il cuore oltre l’ostacolo perché comunque quei sogni nei
cassetti continuiamo a coltivarli, anche se Iaria li trova vuoti. Certo è che quella
prospettiva nemmeno lontanamente è stata individuata ed è stata perseguita. Quindi,
secondo tema, il tema di un percorso politico: zero. Terzo tema: tempo di pagamento dei
fornitori. L’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti è passato da 41 giorni del
2017 a 113 giorni del 2018. Non voglio essere ingenerosa e riconosco che c’è stato un
lavoro degli uffici e una valutazione di saldare prioritariamente quelle che erano le
attese croniche nei confronti dei nostri fornitori e quindi sicuramente si sconta nella
valutazione del tempo un intervallo più lungo, perché stiamo saldando chi attendeva da
più tempo e quindi non è un giudizio negativo sulla gestione tecnica, però non più tardi
di ieri e l’altro ieri ho letto una serie di fornitori che lamentavano, ed erano fornitori di
servizi del Settore delle Politiche Sociali, lamentavano la lentezza delle erogazioni;
quindi siamo un po’ malmessi anche su questa questione. E infine vengo all’ultimo
mantra, quello della generazione futura e delle generazioni future dei torinesi che sono
stati indebitati per colpa delle incapacità delle Giunte precedenti e che saranno salvati
d’ora in poi. Bene. Sono andata a vedere questa questione dell’indebitamento pro capite
senza e con anticipazione di liquidità deducendola dalla relazione dei Revisori dei
Conti. Il debito medio per abitante scende da 3.296 a 3.091 Euro. Ma, se facciamo come
faceva la Consigliera Appendino, e cioè se calcoliamo, criticando la Giunta precedente,
anche il residuo di debito aggiuntivo per le anticipazioni di liquidità, 2013-2014-2015 le
cose cambiano in peggio e le cose cambiano in peggio perché tradotti in debito pro
capite, contando le liquidità pregresse, il debito pro capite per i torinesi arriva a 3.617
Euro e fin qui, e fin qui la mancanza di iniziativa politica. Ma veniamo alle conseguenze
concrete di questa assenza di idealità politica sulle singole politiche degli Enti. Io voglio
solo sottolineare un dato; se noi prendiamo alcuni comparti, quelli più sensibili, quelli
che connotano immediatamente il rapporto di una città con i propri amministrati, quindi
le politiche educative, le politiche sociali, le politiche ambientali e non volendo mettersi
a litigare sul milione di differenza tra un anno e l’altro, io quello che voglio sottolineare,
perché è un dato strutturale sul quale non vedo pensieri politici, quello che voglio
sottolineare è che noi abbiamo politiche sociali, una spesa comunale di 38 milioni di
Euro e una spesa vincolata di 61. Diminuiamo da un anno all’altro sulla spesa
comunale, aumentiamo da un anno all’altro sulla spesa vincolata. Questo cosa significa?
Che dobbiamo accendere Santi in Paradiso o mettere dei portafortuna nei cassetti vuoti,
sperando che i successivi Governi Nazionali non modifichino i trasferimenti, perché
devo dirvi che la modifica a ribasso del trasferimento nazionale sul Trasporto Pubblico
Locale è targata 4 marzo, Governo Salvini-Di Maio, guidato dal professor Conte.
Perché voglio ricordarvi che i trasferimenti in aumento sui contributi per il
funzionamento delle Scuole per l’Infanzia sono invece targati “Giunta Regionale
precedente”. Allora, prima cosa, riempite quel cassetto di lumini perché le
Amministrazioni Centrali non modifichino lo stile dei trasferimenti, o perlomeno lo
modifichino in meglio rispetto a quello del Governo Nazionale sul trasporto pubblico
locale. Ma ancora di più, se voi vincolate le politiche dei servizi e delle prestazioni su
quanto vi viene trasferito da altri Enti, o su quello che ottenete in convenzione sulle
Fondazioni quando finiscono i bandi e quando finiscono i progetti finanziati dalle leggi
ad hoc e finanziati dalle convenzioni ad hoc con le Fondazioni bancarie, cosa fa questa
Città? Pensa di continuare a utilizzare quei servizi e quelle prestazioni o pensa di
interrompere le opportunità che ha costruito nel tempo e su cui ha impiegato risorse
professionali, su cui dovrebbe poter aver attivato idee di continuità all’interno dei propri
servizi e questo mi pare un tema politico che nulla c’entra con il Piano di rientro della
Corte dei Conti, c’entra con la capacità o meno di governare e di indirizzare un Ente. Ed
è questa la critica che io faccio a questa Amministrazione, perché, guardate, ad esempio
uno dei Settori sui quali invece la spesa è aumentata è quello delle Politiche Educative,
di poco, 900.000 Euro circa, ma l’incremento di 842 è avvenuto su un progetto bando
prima infanzia, progetti povertà educativa 0-6 anni. Ora, la preoccupazione che ho
appena espresso, che finiti i progetti a misura finiscano anche le iniziative, dovrebbe
suonarvi come un elemento di grande interesse e di grande preoccupazione; ho parlando
di povertà educativa; lotta alla povertà; misure della dignità. Ma quanti, ed io credo
siano in tanti, almeno quelli che agiscono nel comparto educativo, in questo Consiglio
sanno che non basta un incremento di natura economica per invertire il ciclo delle
diseguaglianze quando il ciclo delle diseguaglianze si fonda sulla povertà educativa, che
è la più vergognosa di tutte le povertà, perché è la povertà delle nuove generazioni che
compromette anche il nostro futuro. Quindi la domanda è: politicamente, in un rapporto
di questo genere, in cui le entrate e le spese vincolate sono maggiori delle risorse
dedicate dal Comune, che fate e che farete dei progetti che vivono su questi fondi?
Perché, invece, quando i progetti vivono sui vostri, che poi sono i nostri della città ma,
visto che li rivendicate nel limite, nelle potenzialità, faccio riferimento ai vostri, le
risorse invece non bastano e decrescono. Sono andata a vedere i dati consuntivi del
rapporto di convenzione tra la Città e IREN; manutenzione ordinaria 2017: 24; 2018:
20. Manutenzione straordinaria 2017: 4.220.000; 2018: 2.239.000. E allora?
L’ambiente, l’illuminazione, l’agopuntura. Quindi a me sembra che noi stiamo
purtroppo conducendo un esercizio obbligatorio, quello della convocazione e del voto
sul bilancio, senza avere, come Consiglieri, la possibilità di svolgere il nostro ruolo, che
è quello del confronto politico.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Prego, Consigliere Fornari.

FORNARI Antonio
Grazie, Presidente. Io volevo ovviamente ribadire e ringraziare la Giunta, gli uffici che
si sono adoperati per portare e rendicontare, perché questo è un Rendiconto sull’anno
2018, dei risultati positivi, perché ne ho sentite tante, ma poi non sono stati sottolineati i
risultati buoni che sono stati conseguiti nel 2018, quindi la riduzione dell’esposizione
debitoria. Al di là del DL 35 che citava la Consigliera Artesio, che erano anticipazioni
di liquidità del 2013-2014-2015, che per alcuni non so come mai non sono… o meglio,
so il motivo, ma lasciamo perdere, sono state considerate non dei veri e propri mutui,
anche se poi il Comune di Torino dovrà restituirli in 30 anni; quindi 500 milioni in quei
tre anni lì, 2013-2014-2015 che noi non abbiamo avuto e che il Comune di Torino dovrà
restituire nei 30 anni. Al di là di quello, quindi di quel debito lì, il resto, il resto del
debito totale del Comune di Torino, sta scendendo, sta scendendo e quindi la riduzione
espositoria, l’esposizione debitoria del Comune scende e le future generazioni della città
mi auguro non dovranno più sostenere il peso che invece stanno sostenendo quelle
attuali, perché fino al 2046 noi dovremo pagare gli investimenti delle Amministrazioni
precedenti, i grandi investimenti lungimiranti che ci siamo trovati. Un altro parametro
importante è il contenimento del punto delle anticipazioni di tesoreria e il
miglioramento dell’attività di riscossione. Sinceramente io come miglioramento
dell’attività di riscossione non vorrei fare ulteriori condoni, come suggeriva il notaio
Morano. L’attività di riscossione si migliora con azioni efficaci da parte di SORIS,
magari allungando le rate per chi è in difficoltà, ma sicuramente non con la pratica dei
condoni, che è una pratica che è diseducativa nei confronti dei cittadini e di tutti quelli
che onestamente pagano regolarmente i tributi locali. Un altro importante risultato
conseguito sui risparmi ottenuti dalla razionalizzazione dei servizi, perché magari citava
dei dati sulla manutenzione, su altro, probabilmente mi auguro che l’obiettivo è quello,
alcuni servizi, alcune manutenzioni, alcuni costi di manutenzione stanno calando perché
finalmente, magari grazie ad accordi con IREN e con altre società che gestiscono questi
servizi per la città, sono iniziate delle interlocuzioni per migliorare i servizi e quindi di
conseguenza vanno a costare qualcosina in meno alla collettività. Il Rendiconto chiude
con 21 milioni di Euro, che è un avanzo di amministrazione. Rispetto al passato, questo
è bene sottolineare, noi non utilizzeremo questo avanzo di amministrazione perché
questi 21 milioni, come in passato faceva qualcuno, li utilizzavano per ulteriori spese e
investimenti, in alcuni casi. Noi abbiamo preso un impegno anche con la Corte dei
Conti e soprattutto è un modo per risanare poi il bilancio della città; non verranno
utilizzati questi 21 milioni, ma verranno accantonati. Qualcuno citava prima la Sindaca,
a me risulta che oggi la Sindaca è di nuovo a Roma per parlare con il Ministero, in
questo caso mi risulta fosse Toninelli, per risolvere le solite grane che sono state lasciate
in precedenza, Linea Metro 1, che come al solito è un altro lascito dell’ex Assessore
Lubatti, che anche lì non si capisce bene i casini che ci sono dietro e come mai non si
riesce a completare; stipulare ovviamente la convenzione per… anzi, è già stata
stipulata, ma perfezionare per i nuovi tram che devono arrivare, già 30, ma mi auguro
che arrivino poi a 70, perché poi sono questi gli investimenti che chiedono i cittadini. Il
miglioramento del trasporto dei Servizi Pubblici Locali, ovvio, noi siamo favorevoli a
un aumento delle risorse, deve partire da Roma, ovviamente la Regione Piemonte deve
in un certo senso collaborare aumentando queste risorse. In questi anni non è successo
questo, anzi, le risorse sono diminuite di circa il 30%, continuano a diminuire.
L’obiettivo qual è? È prendere, diciamo, in un certo senso, le risorse da un’altra parte.
Qualcuno faceva un riferimento magari con investimenti un po’ più calibrati, mi viene
in mente il TAV Torino Lione, che è sempre sulle cronache dei giornali, magari anziché
andare a investire per fare un tunnel in Francia utilizziamo quelle risorse per fare
investimenti sul nostro territorio. Metro 2 della città, quello è un importante progetto
che sta portando avanti l’Amministrazione. Sentivo in giro, l’altro giorno mi hanno
chiamato da Orbassano, dove stavano facendo i vari buchi per verificare le future
fermate, quindi comunque vanno avanti e mi auguro a settembre ci sia finalmente un
tracciato definitivo e poi una richiesta al Ministero per il finanziamento. Altri
investimenti importanti sulla città, perché poi qualcuno faceva un riferimento ai risultati
conseguiti da questa Amministrazione; io non so cosa sia successo in passato, ma 150
milioni per area di crisi complessa; 7 milioni e mezzo per la Casa delle tecnologie
emergenti; 80 milioni per le ATP Finals di Tennis; gli 8 milioni e mezzo per salvare il
Regio; i 25 milioni di GTT e Infra.To; 3 milioni per le ristrutturazioni del campus
dell’ONU. Io non so in passato se tutti questi soldi sulla città di Torino sono mai
arrivati, eppure qualcuno ha il coraggio di dire che si è fatto poco, si è fatto male, ma
intanto i numeri sono lì a certificare che c’è chi continua anche oggi a Roma a lavorare
per la città, chi invece continua a collezionare sconfitte elettorali e dice che invece la
colpa è degli altri. Eppure, comunque dal 2016-2018-2019, praticamente ha perso tutti
gli Enti dove governava prima; adesso è rimasta forse qualche bocciofila da governare,
ma anche lì secondo me rischiano. Penso alla Circoscrizione 2 dove sono tre anni in cui
fanno fatica ad avere i numeri per poter governare e ogni volta devono essere le
Minoranze, anche il Movimento 5 Stelle, tante volte con un atteggiamento responsabile,
a dover votare delle delibere perché purtroppo non hanno i numeri e quindi ci sono
associazioni che magari hanno i locali che scadono, quindi devono in un certo senso
avere una continuità di gestione e il Movimento 5 Stelle tiene il numero legale e
permette alla Circoscrizione 2 di andare avanti. E invece, eppure dall’altra parte mai
sentite due parole, due, sulla gestione assurda che c’è in Circoscrizione 2 da 3 anni e si
continua a far finta di niente, eppure comunque le lamentele continuano ad arrivare da
chi vive in quei posti e continua a vedere che purtroppo poi il risultato qual è? Quello
che magari non c’è l’erba tagliata, non c’è una risposta da parte delle Circoscrizioni
quando viene contattata e se poi è colpa sempre di Appendino, perché poi tanto lo
sappiamo, nonostante in questa città ci siano 8 Circoscrizioni che governano il
territorio, poi la colpa è sempre di Appendino, quindi, quello lo sappiamo sempre.
piazza Baldissera, colpa di Appendino. Ma lo spiegava già il Consigliere Carretto
prima, nonostante che nel 2016 quando è arrivata l’Assessora Lapietra ha trovato il
cassetto vuoto, come ha illustrato molto bene il Consigliere Iaria prima, quindi non
c’era nessun progetto su piazza Baldissera, anzi, è stata l’Assessora Lapietra a chiedere
ai tecnici di fare un progetto, ha chiesto un finanziamento a Roma nel 2017, tutto è
certificato, protocolli, non le cavolate che scrivono sui giornali alcuni, tutto è certificato.
Ha chiesto un finanziamento, purtroppo da Roma non finanziano opere dedicate al
trasporto urbano di auto, ma finanziano il trasporto pubblico, quindi bisogna chiedere
finanziamenti per il trasporto pubblico, non per le auto, perché anche se di là c’è
qualcuno che si lamenta perché via Nizza oggi ha finalmente delle piste ciclabili - io ci
sono passato ieri e c’era tanta gente in bici, mi ha fatto enormemente piacere - c’è
invece chi rivendica l’auto in doppia fila, perché in via Nizza prima della situazione
attuale c’era la possibilità di lasciare l’auto in doppia fila, adesso questa possibilità non
c’è più e io, perché questa è una visione del Movimento 5 Stelle che rivendico, sono
contro alle auto in doppia fila e quindi c’è qualcuno che le continua a difendere,
continua a difendere l’auto in doppia fila in via Nizza. Per fortuna attualmente l’auto in
doppia fila su via Nizza non ci può più essere, proprio perché quello spazio della città
che prima era destinato all’auto in doppia fila adesso è destinato alle piste ciclabili, a chi
vuole utilizzare un mezzo di trasporto sostenibile e si muove su quelle piste, che ieri
erano ben frequentate. Io ieri sono passato in via Nizza e c’era tanta gente in bici e di
questo rivendico, perché questa è la visione di una città, un sogno nel cassetto, perché
questo era uno dei tanti, ne vorremmo ancora di più. Un’altra questione di cui si parlava
era sul personale, ormai possiamo parlare di personale. Quello che chiederò
all’Assessore Rolando è di non fare mai una roba com’è stata fatta dalla Regione
Piemonte che a pochi giorni dalle elezioni ha tirato fuori premi, posizione organizzativa,
aumenti a tutti i dipendenti regionali che andranno a gravare ovviamente su quelli
successivi che attualmente amministrano la Regione. Questo modo di fare al
Movimento 5 Stelle non appartiene, noi non siamo disposti, pur di racimolare voti, a
fare queste porcate. Quindi mi raccomando per il futuro, il personale, ci deve essere una
riorganizzazione, ci deve essere un lavoro, uno studio di quali sono poi i servizi che
effettivamente il Comune deve garantire, il cosiddetto… per un’azienda volgarmente si
chiama core business, perché noi negli anni abbiamo previsto fior fiore di uffici sparsi,
che non si sa bene poi quali siano le attività di questi uffici, magari rapportati su una
pianta organica di 12.000 dipendenti. Attualmente non ci sono più questi dipendenti, ce
ne sono 9.000, andranno ancora a scendere e quindi dobbiamo ripensare poi a quali
sono i servizi da garantire ai cittadini, quali sono quelli essenziali. Questo studio mi
auguro che verrà appaltato a breve a una società esterna, perché tante volte magari un
occhio esterno ha una visione più complessiva di quale può essere poi l’area in cui
intervenire, oppure no, perché se poi rischiamo di farlo fare magari a chi effettivamente
già gestisce il proprio orticello all’interno del Comune, si rischia poi di dover fare un
po’ una rincorsa a chi chiede più risorse, più beni, più persone perché poi sappiamo che
così ognuno, chiunque gestisce magari una divisione, è convinto che quella sia la
divisione più importante, che sia quella, diciamo, in cui bisogna investire di più. Invece
magari con una visione un po’ più complessiva si può in un certo senso avere un’idea di
insieme e poi investire dove effettivamente serve e quindi sia con personale, sia con
risorse. Anche perché, lo dico chiaro, noi non ci vogliamo lavare la coscienza con una
mozione in cui arrivano i ragazzi qui sotto, i Friday For Future, gli diciamo: “Sì, sì,
questo è il testo, ve lo depositiamo subito, facciamo una bella mozione, una bella
dichiarazione dell’emergenza climatica” e poi chi si è visto si è visto. Il Movimento 5
Stelle non prende in giro manco i giovani, non prende in giro i pensionati, figuriamoci i
giovani. Quindi, di fare queste mozioni tanto per prendere in giro qualche giovane, non
è nello stile del Movimento 5 Stelle. Noi preferiamo azioni concrete, azioni concrete
che possono essere: piste ciclabili, mobilità sostenibile, aumento della raccolta
differenziata, che era ferma da anni qui in città, quindi da cinque anni precedenti non si
era aumentato di un punto percentuale la raccolta differenziata. Ci sono i dati pubblici,
ex Assessore, può verificarli. E queste sono azioni concrete perché non basta dire: “Sì,
dichiariamo l’emergenza climatica” e poi non facciamo nulla, invece servono azioni
concrete, come ad esempio Torino Centro Aperto, tutte azioni che vanno in quella
direzione lì, perché altrimenti cosa facciamo? Facciamo un bilancio, un Rendiconto,
dove diciamo che va tutto male o che va tutto bene a seconda di chi lo legge, però poi
non progrediamo come città, non abbiamo una visione al futuro. Siamo qui soltanto per
dare contro a chi in questo momento governa dall’altra parte o difendere la nostra
posizione, ma poi non abbiamo una visione a lungo termine, che poi dovrebbe essere
quella per cui siamo stati eletti e che dovremmo avere qua in Sala Rossa. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Io prendo alcuni spunti dalla lezione di stile che chi mi ha preceduto
ha richiamato, ma devo fare una considerazione: quello che ovviamente mi spiace un
po’ - io capisco che intervengo tra gli ultimi, non ci sono più tanti cassetti da tirar fuori
e atti plateali da fare - però, insomma, stiamo discutendo del Rendiconto per la gestione
dell’esercizio 2018, e non pretendo che ci sia la Sindaca, che oggi è a salvare le sorti
della nostra Città e a conferire con il Ministro Toninelli, però almeno l’Assessore
Rolando, francamente, mi aspettavo che si fermasse, almeno per sentire tutti gli
interventi. Io parlerò con l’Assessore Finardi, che gentilmente è qui, e spiegherò a lui le
motivazioni che perplimono sulla questione dell’approvazione del bilancio. Io non so
che film avete visto voi da quella parte lì; io non mi esalto molto, diciamo, e non mi
appassiona poi più di tanto, non mi commuove andare a fare tutta una valutazione sulle
sconfitte elettorali degli altri, però mi viene da dire: benvenuti nel club, perché non mi
sembra che se Chiamparino è andato a casa sia grazie al grosso successo elettorale che
ha avuto il vostro candidato e francamente tenderei a guardare, un pochino, i problemi
in casa mia, cosa che faccio sommessamente, ma vi invito a ragionare in maniera
altrettanto evidente, perché credo anch’io che quello che oggi andiamo a discutere
evidenzi una carenza, come già è stato detto anche da chi mi preceduto, della politica,
cioè proprio nella capacità di fare scelte, nella capacità di dare priorità, nella capacità di
governare secondo un indirizzo che ci si è posti, che ci si è dati. Ho sentito fare, devo
dire, confuse e variegate riflessioni, che peraltro riguardano temi che tra loro sono stati
posti dalle Circoscrizioni, dalla gestione delle Circoscrizioni, a quello che è il Trasporto
Pubblico Locale, su cui anch’io mi associo, ma, voglio dire, c’è un governo carioca dal
4 marzo dell’anno scorso che ha fatto il più grave taglio al Fondo Nazionale del
Trasporto Pubblico e la misura non è altra che il trasferimento di quei fondi nazionali
che vengono poi dati alle Regioni, che poi vengono dati ai Comuni. Quindi, voglio dire,
ma c’è proprio una narrazione che mi sembra, un pochino, completamente distonica da
quello che è poi la realtà. Non parliamo, è stata citata piazza Baldissera, ma c’è un
progetto dal 2016 che poi volutamente è stato non perseguito, boicottato, così come
abbiamo visto, come in altri casi, anche la Linea 2 della Metropolitana si è atteso un
anno, quando è l’unico progetto di Linea Metropolitana a livello nazionale. Avrete pure
un Governo amico, ma se non riusciamo a farcelo finanziare e andiamo velocemente in
quella direzione, mi chiedo davvero cosa voglia dire. Prendo ancora spunto da un
aspetto tecnico, come dico, sono contento che sia rientrato l’Assessore Rolando, che è
stato richiamato adesso dal Consigliere che mi ha preceduto. Effettivamente, nella
delibera che oggi andiamo a votare, si dice che in virtù di un miglior risultato sul
disavanzo nella gestione 2018, che sostanzialmente è più ottimistico di quello che era
stato preventivato, se non ho fatto male i conti, per 21,6 milioni, allora viene, diciamo,
vincolata questa somma e, come dice la delibera: “L’Amministrazione ha definito in
uno specifico accordo di rientro, vincolando in tal modo le somme non utilizzate
derivanti dalla distribuzione delle riserve da parte di FCT, ancorché scritte nella parte
corrente del bilancio, e rivestono natura di carattere straordinario e l’Ente si era
impegnato a utilizzare a copertura del rimborso delle suddette quote, quindi viene
istituito un fondo di 20 milioni a garanzia del pagamento delle rate di contributi agli
investimenti per il triennio 2019-21 a GTT e a Infra.To.” Bene, ma allora mi sembra che
se io vado… sono andato a recuperare una delibera, non poi di molto tempo fa, perché è
stata votata il 10 di dicembre sempre da questo Consiglio, l’Assessore Rolando ci
proponeva, proprio in merito ai proventi delle alienazioni delle quote IREN, poi
transitate tramite i dividendi di GTT, di evidenziare, quindi un aumento in entrata e in
spesa, ovviamente, di 26 milioni, di cui 25 si inseriscono nel contesto delle misure volte
a superare le situazioni di criticità economico-finanziarie di GTT in osservanza alla
previsione del piano definito dalla Società. Cioè sostanzialmente si diceva che si
tenevano 25 milioni, tra l’altro giustificandoli con un procedimento che già in allora
dicemmo che sembrava un po’ borderline, un po’ comunque fantasioso perché si
andavano a rispolverare sostanzialmente delle non ristorate risorse che GTT aveva
speso, per poter garantire delle tariffe agevolate e già allora, appunto, si disse come
allora come erano state rendicontate queste agevolazioni, quale riscontro potevano
avere, se non erano riconosciute, e a che anni si faceva riferimento, c’era un oggettivo
riscontro di questo. Fatta oggi, questa mossa, mi sembra francamente che sia un po’ una
pezza che si cerca di mettere per dare un contentino a quello che la Corte dei Conti, che
non mi sembra sia stata proprio, come dire, che è stata piuttosto severa nei confronti
dell’operato dell’Amministrazione e non è stata tenera e quindi non sembra che ci sia
una strategia coerente con quanto proposto, appunto, dalla Giunta, perché da un lato a
fine anno si fanno assestamenti in cui si dice: “Mettiamo a disposizione questi 25
milioni negli anni a venire”. Oggi si dice: “In virtù di un minor disavanzo che è stato
accertato, istituiamo questo fondo a garanzia”, che poi, mi perdoni, Assessore, ma ci
chiarisca che cosa vuol dire di “a garanzia di quelle che sono le quote dei mutui che
dovranno provvedere al piano di investimento di GTT e Infra.To”. Allora vengono
francamente alcune questioni, vengono immediate, la prima è dire: ma le somme
relative a quelle agevolazioni non corrisposte a GTT, secondo uno schema che non era
ben chiaro in base a quale convenzione e a quali anni si riferivano, sono state poi
corrisposte nel 2018?, perché questo non c’è stato chiarito. Come fate oggi a vincolare
delle somme pregresse? Perché lei dice chiaramente nel testo della delibera che sono
somme non utilizzate, derivanti dalla distribuzione delle riserve da parte di FCT. Allora,
come ritenete di poter vincolarle oggi queste spese? E poi l’ultima questione, che mi
sembra anche evidente, che tutta questa operazione viene fatta senza cassa, perché è
tutta un’operazione che di fatto in una situazione già molto gravosa per la cassa, per
l’anticipo di cassa, non potrà far altro che andare a peggiorare tutto. Quindi mi sembra
che questo sia un passaggio su cui lei è passato sorvolando velocemente, anzi i
Consiglieri di Maggioranza lodano questa iniziativa di dire: “Noi (incomprensibile) il
fondo”, ma mi sembra che sia ancora una volta un elemento che ci dice: “Abbiamo fatto
una scelta a fine anno, poi torniamo un po’ indietro, adesso lo rivediamo”, ma ci sono
degli elementi di chiaroscuro che non sono ben chiariti e che di nuovo evidenziano una
mancanza di strategia. E io ribadisco, per tornare a un discorso più generale, poi sono
state già spese molte parole, non voglio soffermarmi a lungo, che però denotano un fatto
su tutti particolarmente grave, come dicevamo, l’assenza della politica e
contestualmente il meccanismo della delega. Ha già fatto notare la Capogruppo Artesio
come, e già abbiamo avuto modo di discuterne in quest’Aula, un meccanismo che affida
a una società terza il compito del provvedere alla riorganizzazione, in virtù anche dei
pesanti tagli che c’erano sul personale, in cui non vengono dati dei paletti, delle
indicazioni sotto il profilo politico. Ma ce l’ha spiegato bene il Consigliere Fornari:
questa è la scelta, questa è la strategia, deleghiamo, perché almeno non ci prendiamo le
responsabilità, mica è scelta della politica questa, lo facciamo a un terzo perché il terzo
ha un occhio migliore, e questo mi sembra veramente il paradigma di tutto quello che
sta alla base poi delle politiche, quindi che sta alla base anche del bilancio. Lo stesso
meccanismo che si adotta d’altronde per fare il partenariato, un project sulla ZTL, che è
un tema di cui si discute ormai da tre anni ed era alla base anche del programma
elettorale del Movimento 5 Stelle, ma su cui di nuovo oggi si farà un project in cui
faremo un bando verso una società, di cui peraltro penso sia già abbastanza noto chi
potrà essere l’operatore, perché non sono poi molti che riescono ad affollare questo tipo
di mercato, in cui non è chiaro il tipo di intervento che verrà fatto, se troverà attinenza o
meno con quelle che sono le politiche della Città, perché l’importante è solo che
deleghiamo a lui. Un project non si fa delegando semplicemente, la città deve avere il
suo ruolo nel giocare un ruolo importante, che è quello anche di regolamentare il
servizio, invece si dice semplicemente: “Affidiamo all’esterno in virtù della bontà
dell’offerta che ci faranno” e non è neanche chiaro quale sarà il periodo di concessione
che diamo. È già stato detto sull’urbanistica, io non posso far altro che constatare ancora
una volta come - ed è arrivato anche il Vicesindaco, nonché Assessore all’Urbanistica -
le politiche anche di bilancio che oggettivano quello che è stata l’attività fatta dalla
Città, devono avere sull’urbanistica io credo un motore principale perché soprattutto
quando si è in fase di affrontare uno strumento così importante come una Variate
Generale al Piano Regolatore ci devono dire qual è l’idea, qual è la vision che io ho
sulla città del futuro. Io ad oggi, dopo tre anni che abbiamo iniziato questo percorso,
non abbiamo neanche ancora un’idea di quale sarà il traguardo per arrivare a una
proposta tecnica del progetto preliminare, abbiamo un documento d’indirizzo, un atto di
indirizzo che è molto confuso, non dà delle priorità, non dà delle tempistiche. Abbiamo
visto degli elaborati preliminari che francamente non danno un’ossatura, non danno una
struttura di quello che potrà essere. È stato fatto qualcosa sulla semplificazione, ma di
nuovo mi sembra che in virtù di questa variante che è stata attuata non è stato portato
avanti nessun altro strumento, nessuna variante, è tutto bloccato in virtù del fatto che c’è
uno strumento che dovrà tutte compendiarle. Peccato che fra cinque anni probabilmente
rimarremo in assenza di questo strumento e arriveremo poi tardivamente ad adottare
qualcosa che sarà poco più che una manutenzione straordinaria del Piano e questa Città
perderà cinque anni anche in questo senso, che non è cinque anni come diceva qualcuno
che mi ha preceduto, di libero mercato e libero sfogo all’imprenditoria, purtroppo in un
momento contingente così complicato, con un settore così in crisi, come quello
dell’edilizia, vuol dire anche arrivare a un importante evento come quello che c’è stato
la settimana scorsa, organizzato da Sistemi Urbani e Ferrovie, in cui su 7 aree che
corrispondono a una metratura così importante con degli investimenti così significativi,
senza che la Città abbia un’idea. Si dice: “Faremo una cabina di regia”, ma non si
capisce se questa cabina di regia la gestirà Sistemi Urbani Metropolitani o se sarà la
Città che avrà un ruolo predominante, perché a quel Tavolo la Città è arrivata senza
un’idea, semplicemente a dire: “Sono qui ad ascoltare”. Ma è un po’ poco, lo trovo un
po’ debole come tutta l’ossatura che appunto permea questa Variante. E d’altronde
questo vale per molti altri argomenti, su cui anche l’Urbanistica doveva dare delle
risposte, delle proposte; uno per tutti valga il tema della Cavallerizza, sul cui ancora
penso a due anni fa, il Vicesindaco Montanari disse: “Faccio io tre paginette che adesso
delineeranno qual è il percorso”, e siamo ancora qui ad aspettarle. Quindi in conclusione
direi un bilancio da cui non si percepisce un’idea di sviluppo di questa città, un bilancio
che è importante, perché come è già stato detto arriva al terzo anno, quindi nel momento
in cui francamente inizia a essere ormai obsoleta la narrazione per cui si è ereditata la
situazione, bisogna capire qual è l’investimento che si fa. Si è parlato di temi
ambientali, ma io francamente, al di là della molto citata pista ciclabile di via Nizza, non
ho avvertito un’impronta così decisa anche sulle piste ciclabili, un’impronta così decisa
sui temi dell’ambiente. Tra l’altro mi risulta che i ragazzi di Friday For Future non si è
voluto accattivarli, ma anzi si è cercato…, non è che ci siano delle mozioni che si fanno
per avere consensi elettorali, ma si è cercato anche da parte della Giunta di farli,
diciamo, o dell’Amministrazione, di poterli in qualche modo agganciare per giustificare
i temi sulla ZTL, ma che gentilmente siano gli stessi che hanno risposto: “No, grazie,
stiamo fuori da questo tema”. Quindi anche sulla speculazione politica tornerei a
invitare a guardare ognuno nel proprio orticello. Chiudo appunto dicendo che è un
bilancio da cui non si percepisce un’idea di sviluppo di questa città, che non evidenzia
con chiarezza quello su cui la politica ha voluto puntare e che invece mi sembra che si
tenda ancora una volta a enfatizzare il fatto che si riescono, in maniera un po’ faticosa, a
far quadrare i conti. È stato fatto anche un piano dismissioni importante, sia sul
patrimonio mobiliare, che immobiliare, e che ci restituisce sempre più forte l’emergenza
di una città che si svuota del proprio patrimonio e che tutto questo svuotamento, questo
depauperamento non sia funzionale a degli investimenti che siano occasione di
sviluppo, ma è funzionale giustamente solamente a far quadrare un bilancio in termini
più ragionieristici. Credo che sia evidente quindi che anche io non darò il voto
favorevole a questa delibera e francamente mi sento di dire con forza che è una gestione
che non mi trova per nulla favorevole.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Vicepresidente Ferrero, prego.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. A me piacciono molto le analisi dall’alto. Devo dire che sentire
parlare qui di risultati elettorali mi fa anche un pochettino sorridere perché sicuramente
negli anni l’elettorato è stato decisamente mobile, ha sempre premiato e umiliato, in
ordine, prima la Sinistra, poi la Destra e infine noi. Ma il dato rilevante di queste lezioni
è che comunque il PD ha perso, grazie alle capacità più volte rivendicate di saper
amministrare, ha perso la Regione Piemonte. Ed è vero, e su questo sono d’accordo e
concordo con l’intervento che è stato reso precedentemente, che non è colpa di Fassino,
ma è sicuramente colpa di Chiamparino e, diciamoci la verità, il re era nudo, la Città era
indebitata e a me fa anche tenerezza pensare come venga spesso accusato Fassino che
ha dovuto coprire una situazione che non era neanche stata creata da lui e, come dico,
mi mette molta tenerezza. Ma parliamo invece di fatti salienti; la riduzione del debito,
abbiamo parlato di 112 milioni e di una progressiva discesa appunto, di questo debito di
ogni anno; il ridimensionamento e la ridiscussione dei tassi di interesse; il salvataggio di
bilanci come quello di GTT; l’apertura e riqualificazione di luoghi significativi come il
Mercato Centrale nell’area di Porta Palazzo; il cambiamento di modelli, pensiamo alla
nostra opposizione al modello di Olimpiadi e invece quello delle ATP Finals, che erano
un modello completamente diverso; una città verde; un’opera che si è svolta come la
piantumazione di 1.000 alberi; la pista ciclabile di via Nizza e poi il bilancio sociale con
il Tavolo della Partecipazione Civica, Ax.TO; il marketing territoriale; pensiamo anche
a tutto il lavoro svolto sul Michelotti. Ora, la storia catastrofistica di una città narrata
non ha fatto bene a questa città, trasformandola nelle 100 cose che abbiamo perso, una
continua narrazione delle cose che abbiamo perso, ma io credo che invece vadano anche
raccontate le cose che abbiamo portato a casa, e soprattutto quella che è stata la nostra
visione di partito ambientalista, che io rivendico, e che in fondo ha tenuto, perché nelle
elezioni la parte ambientalista del Movimento ha tenuto, che ha intercettato una
mobilità, che ha intercettato un miglioramento delle zone verdi in tutta la città. La città è
sicuro che vada ascoltata e ha bisogno di persone e di cittadini e anche di Consiglieri
che non siano sordi e che vadano nelle piazze e nei giardini, nelle strade. Questa città è
una città che ha bisogno di legalità, di rivedere determinati processi, di politiche che
intercettino nella legalità uno strumento forte. A Torino arriveranno i 150 milioni per
l’area di crisi. Il TAV è uno dei nostri argomenti comunque importanti come la più
grande battaglia ambientalista e l’analisi costi-benefici l’abbiamo portata a casa. Io
credo che possiamo fare un bilancio di metà mandato con tante cose svolte e tante
ancora da fare. Sicuramente abbiamo, più che un cassetto, una valigia piena di sogni, ma
questa valigia ha un grande significato sulle cose che abbiamo portato per esempio sulla
politica delle emigrazioni; sulla politica delle emigrazioni con un atto sull’assunzione
della Carta di Palermo, abbiamo espresso chiaramente una libera circolazione delle
genti del mondo, quindi abbiamo dato una nostra visione. Sulla Partecipazione e sul
Decentramento abbiamo istituito una Commissione e una Commissione per
riconquistare identità e territorialità. La partecipazione non serve se non innesca anche
senso di responsabilità. Io mi fermo qui, ma credo che le azioni positive ci siano, siano
state narrate, siano state dette più volte. In fondo questa narrazione di questa città che
muore è una narrazione di chi la vede morire probabilmente più dentro di sé, che nelle
strade e nelle piazze.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Malanca.

MALANCA Roberto
Grazie, Presidente. Il mio sarà un intervento molto, molto breve e devo dire di cui avrei
voluto fare volentieri a meno, però mi obbligo a farlo per forza di cose perché, vede,
quest’Aula in realtà ha un dibattito che non è limitato a queste quattro mura, ma che
viene ascoltato e viene ripreso e poi letto e risentito dai cittadini di questa città e quando
in quest’Aula vengono fatte affermazioni false, ripetute e ripetute e ripetute più volte,
mi corre l’obbligo di doverle, almeno, almeno una volta rettificarle, perché, vede, non è
possibile che si continui a fare una continua campagna elettorale di disinformazione
anche su cose che più volte è stato acclarato che non sono come vengono raccontate da
alcuni banchi di quest’Aula. Il fatto di ripetere delle falsità come dei mantra non le
rende certo più vere, dai cosiddetti supermercati dove si ignorano le differenze tra le
grandi strutture di vendita, che sono frutto delle Amministrazioni precedenti e che
richiedevano anche le autorizzazioni regionali pur di essere aperti, e che quindi abbiamo
avuto la complicità di una Regione nell’apertura di queste enormi strutture, e si
confondono queste con quelle piccole e medie strutture di vendita, supermercati di
quartiere, che certo non sono coloro che invece hanno ucciso e continuano a uccidere il
commercio di vicinato, fino ai fantomatici progetti di tunnel qua e là per la città, tra cui
quello di piazza Baldissera, per cui nemmeno il Ministro Delrio avrebbe dato un Euro, a
maggior ragione visto che non c’era alcun progetto finito, fino ai famosi fantomatici
300 milioni del Trasporto Pubblico Locale persi. Cari colleghi, vi informo che
nell’ultima volta, dopo mesi e mesi e mesi che il Ministero lo va ripetendo, perfino
durante l’accordo Stato-Regioni del 9 di maggio, cioè stiamo parlando di meno di un
mese fa, è stato ribadito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che non ci sarà
alcuna decurtazione dei 300 milioni di Euro, è inutile che continuiate a ripeterlo, non ci
sarà. A febbraio il Ministro Toninelli aveva già dato l’80% attraverso il Decreto
Interministeriale del Fondo Nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri
del Trasporto Pubblico Locale, compreso quello ferroviario, stiamo parlando di 3
miliardi e 900 milioni di Euro e la cifra anticipata, cioè l’80%, è stata calcolata sul
100%, comprensivo dei famosi 300 milioni che ogni volta vengono ripetuti non esserci.
Sbagliato. Ma ovvio che si parla soltanto di questo mantra perché più se ne parla e più
diventa vero, nonostante sia smentito da tutti gli atti delle Amministrazioni Centrali di
questo Paese. E tra l’altro nessuno parla del famoso Piano Mobilità, mai attuato dalle
Amministrazioni Nazionali precedenti, che dota regioni e città di 2000 nuovi bus ogni
anno; 2000 nuovi bus che le città, come quella di Torino, aspettano con ansia e con
vera, vera necessità. Per i sogni nel cassetto, certo che abbiamo ancora dei sogni nel
cassetto, cari colleghi, ma devono essere realizzabili i sogni nel cassetto e quindi la
manovra oggi, che viene fatta e che viene riportata, dà atto che le azioni che sono state
fatte e quelle che verranno fatte non sono quelle che si potevano fare con il pugno di
mosche lasciato dalle amministrazioni precedenti, due, e l’ultima anni fa, ma che siamo
ben diversi da coloro che hanno avuto come minimo un’allegra gestione finanziaria di
questo Comune per dare in pasto a coloro che, ingannati da questa gestione, pensavano
che il Comune di Torino fosse ricco e così non è. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Ci sono altri interventi? Allora passiamo adesso con la votazione del…, se c’è
una replica dell’Assessore le lascio tutto il tempo che vuole e desidera, altrimenti
possiamo proseguire con la votazione degli emendamenti.
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