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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Maggio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 9
INTERPELLANZA 2019-01511
"PROCEDURA DI VALUTAZIONE FINANZIARIA DELLA FINANZA DERIVATA" PRESENTATA IN DATA 19 APRILE 2019 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
ROLANDO Sergio (Assessore)
Sì, buongiorno. Allora, con riferimento all’interpellanza in oggetto, si precisa che la
deliberazione, n. meccanografico 201900116/024, che peraltro è stata oggetto prima
dell’adozione di…, se ricordo bene, due incontri in Commissione, sulla bozza, con
discussione che si è sviluppata con l’intervento anche di associazioni interessate
all’argomento e che hanno contribuito a…, contribuito e hanno richiesto ulteriori
approfondimenti, perché se non ricordo male, la prima discussione avvenne ancora nei
mesi successivi all’estate, in Commissione, e questa delibera, invece è solo di
quest’anno, è originata, comunque da un lavorio di un anno precedente, questa delibera
incarica gli uffici, di individuare idoneo operatore a cui affidare incarico di supporto
all’attività di analisi dei contratti derivati in essere ed assistenza, questo aggettivo lo
troverete molte volte in delibera e in tutti gli atti, nell’eventuale attività di negoziazione.
Poiché la seconda parte dell’attività risulta essere eventuale, l’ufficio ha proceduto, in
un primo tempo, ad avviare, in conformità a quanto previsto dalla suddetta delibera, una
procedura per l’affidamento diretto limitato, esclusivamente, alla prima parte
dell’incarico, nel limite di 35.000 euro. In funzione di tale esito…, in funzione dell’esito
di tale analisi che…, dico subito, non parlerò di questa procedura, perché, attualmente è
in corso, nel senso che in questo momento stanno aprendo le buste e quindi prego il
Consiglio, magari, di voler richiedermi approfondimenti…, informazioni
successivamente a questa fase, ha provveduto ad avviare, in conformità a quanto
previsto, una procedura per questo affidamento. In funzione dell’esito di tale analisi e
dei conseguenti costi, ma soprattutto di quello che rileverà l’analisi. Anche qui, mi
interrompo rispetto alla risposta, perché ne abbiamo avuto prova durante la discussione
in Commissione, ci sono almeno…, se uno intervista tre persone, cinque idee sui
derivati, se sono legittimi, se sono illegittimi, se sono legati a quello che ha già detto
qualche sentenza cinque anni fa, eccetera, eccetera, se hanno dei costi impliciti o costi
occulti, come vengono chiamati e se poi sono approcciabili, perché potrebbe essere che
dei derivati magari sono…, hanno certe caratteristiche, ma non sono approcciabili con
qualche sistema. Allora questa delibera, questa prima fase di analisi, prevede, come ho
detto, all’esito di quello che uscirà, quali saranno i consigli che raccomanderà chi fa
quest’analisi, verrà valutata la necessità, possibilità di procedere ad un ulteriore separato
affidamento diretto per l’assistenza giudiziale o stragiudiziale, mediante separata
procedura, sempre di affidamento, tra gli operatori già coinvolti, piuttosto che l’avvio di
una procedura di evidenza pubblica per l’affidamento medesimo, sulla base di
normativa vigente. Perché gli uffici hanno deciso questa strada, di spacchettare in due
questa iniziativa? Perché ultimamente la Provincia di Genova ha seguito questa strada,
su raccomandazione della Corte dei Conti della Liguria, quindi c’è un precedente. In
merito a questi specifici…, ai quesiti specifici, l’interpellanza evidenzia: “Sono stati
invitati a presentare offerta numero 8 operatori specializzati nel settore, sulla base di
analoghe procedure già poste in essere da altre Amministrazioni Pubbliche,
provvedendo a pubblicare sul sito del Comune, specifico avviso al fine di consentire, ad
eventuali altri operatori specializzati, di presentare offerta ancorché non invitati”.
Quindi gli uffici stanno eseguendo una procedura pubblica e non una procedura non
pubblica. La procedura risulta conforme all’affidamento in oggetto (parole
incomprensibili) stessa e analoga a quanto già operato da altri enti pubblici. In ultimo la
Città Metropolitana di Genova che, su invito della Sezione Regionale di Controllo della
Corte dei Conti, ha fatto l’analisi dei propri strumenti derivati. Sulla base delle
risultanze della prima fase sarà valutata la corretta procedura da seguire per l’eventuale
ulteriore affidamento, in attuazione del vigente Codice degli Appalti Pubblici. Questa
risposta tecnica dovrebbe chiarire e rimuovere ogni perplessità ma, al di là della risposta
tecnica, vorrei rilevare che la preoccupazione, rispetto all’eventuale compenso, al
momento non è tale. Ribadisco che la delibera della Giunta Comunale, che ha approvato
l’avvio dell’analisi e della valutazione tecnico finanziaria dei contratti di finanza
derivata, stipulati, tra l’altro, in un periodo compreso fra il 2005 e il 2008, demandava
“in grassetto” a successivi atti l’avvio della procedura (parole incomprensibili), per
individuare il soggetto a cui affidare l’analisi. L’avvio della procedura in modo
trasparente e in attuazione delle norme vigenti è stata posta davanti e in questa prima
fase si valuterà esclusivamente se vi sono margini per procedere all’ulteriore
affidamento o all’avvio di una procedura ad evidenza pubblica. Scusate, ho quasi finito.
Se i margini ci saranno è nostra intenzione porre la dovuta attenzione, riducendo, se è
possibile, l’onere del danno rilevato, non da quest’Amministrazione, perché se
l’eventuale presenza di costi impliciti o costi occulti o l’eventuale causa di illegittimità
con danno per la Città, siccome non sono stati mai rinegoziati i derivati, risulterebbe un
eventuale danno per la Città creato nel momento in cui si è originato il derivato. Devo
dire che c’è anche un’altra motivazione, che ha indotto gli uffici ad usare una procedura
così complessa, è abbastanza evidente che ci sono opinioni diverse sulla bontà di questi
derivati, questi derivati sono stati visti qualche volta da qualcuno in Corte dei Conti e da
qualcuno in altre sedi giurisdizionali, ma se uno intervista gli esperti di questa materia,
anche interni alla Città di Torino, riceve le nostre risposte. Possono esserci problemi di
questi impliciti, possono non esserci, possono esserci delle illegittimità, la scelta di
trovare qualcuno che lo dica in modo chiaro, invitando chi l’ha già fatto e chi si
presenterà, serve proprio per trovare la maniera di responsabilizzare gli uffici
all’attività, perché in precedenti esperienze di moltissimi Comuni d’Italia, all’esito di
evidenziazione di problemi sui derivati, il famoso MTM, oppure dei costi paventati
come impliciti, non successe nulla in questi Comuni, basta guardare quello che è
successo in Italia dal 2008 ad oggi, semplicemente perché non si trovava un dirigente in
grado di firmare una determina di autotutela, perché la determina di autotutela porta
automaticamente in difficoltà chi la firma, perché se per caso poi, non è così, ne
risponde lui. Allora noi procederemo su questa strada che, ripeto, è venuta fuori con
anche due passaggi in I Commissione, non questa determinazione, perché le tesi che si
confrontavano, erano quelle di rivolgerci addirittura alla Corte dei Conti, alla Procura o
a quant’altro, noi abbiamo pensato a questa strada, devo dire e concludo, che se si
verificasse che non ci sono costi impliciti o se si verificasse che non ci sono cause di
illegittimità, c’è sempre il piano B, perché il piano B è il tavolo tecnico istituito presso il
MEF che ha raccolto tutte le sollecitazioni pervenute anche in quest’Aula, da alcuni
Consiglieri, ricordo la Consigliera Artesio, in quest’Aula e in Commissione sul tema. E
il tavolo tecnico, attualmente aperto presso la Segreteria del Viceministro, prevede
anche l’esame dei derivati. Ricordo a questo punto che, quattro anni fa, nel 2015 appena
io ero uscito dalla Regione o poco prima, lo stesso Ministero tirò fuori una norma
applicata alle Regioni, che consentì la rinegoziazione, laddove c’erano le caratteristiche
negoziabili, alle Regioni che potevano presentare domanda. Quindi, questo sarà il piano
B, nel caso avesse ragione chi dice che i costi impliciti o gli atti illegittimi non ci sono.
Grazie.

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