Interventi |
TRESSO Francesco Sì, anche io mi unisco ai ringraziamenti, al collega Mensio che ha tenacemente portato avanti questa mozione, che ha il significato di porre anche l’attenzione di sensibilizzare in un momento in cui è proprio necessario che si riprofili il dibattito politico soprattutto su questi temi su basi scientifiche. Ricordo che come Comune abbiamo recentemente votato l’adesione al Patto Trasversale per la Scienza del professor Burioni e anche questo rientra in quel discorso che facevamo di tenere sempre ben dritta la barra insomma della veridicità scientifica, quando invece oggi, in particolare proprio oggi, è sotto il profilo della mendacità legata a fini politici si riesce a dire delle cose assolutamente false e non veritiere, quindi sicuramente già diciamo anche questa possibilità di fare un Consiglio, io stesso ho firmato, ho sottoscritto la convocazione di questo Consiglio, può essere un tassello che fa parte di questo percorso di dare un’informazione e sensibilizzare su questo tema. Mi unisco assolutamente in toto alle parole della Capogruppo Artesio per quel che riguarda il riferimento alla Legge Regionale 11/2015, che peraltro è giustamente citata anche nella parte di premessa della mozione che oggi andiamo a votare. Mi sembra importante, chiedo scusa se lo ribadisco, ma che all’articolo 1 venga dichiarato, in maniera molto evidente, il diritto alla cura mediante l’uso della cannabis terapeutica e che quindi venga proprio sancita questa volontà di garantire questo tipo di diritto e di nuovo mi sembra importante, come è già stato sottolineato, richiamare l’articolo 6 laddove sono duplici le finalità richiamate, quella sia della riduzione dei costi che, ahimè, è uno degli aspetti che frenano anche l’utilizzo più diffuso di questo tipo di terapia e soprattutto, come dire, la norma definisce il perimetro entro cui andare a posizionare delle attività che necessariamente devono avere in questa fase, viene proprio citato, prodromica un carattere di sperimentazione e quindi di costituire dei progetti pilota perché ovviamente, come tra l’altro anche in Commissione abbiamo avuto modo di approfondire anche con altri esperti oggi non presenti, abbiamo capito che comunque la coltivazione di questo tipo di sostanza ad uso terapeutico è soggetta ovviamente a delle rigorose procedure anche sotto il profilo scientifico oltre che normativo che sono tutt’altro che facili proprio perché per avere un utilizzo terapeutico, la titolazione anche solo mi ricordo come ci è stato spiegato, richiede le procedure assolutamente molto selettive, molto precise e degli investimenti anche molto significativi. Quindi anche in questo io ritengo che la definizione, poi, di aspetti, proprio per garantire l’efficacia anche del trattamento terapeutico, il fatto che la titolazione di una componente vegetale, vada sempre presa con tutta una serie di attenzioni proprio per dare rigore alla filiera poi di produzione. Allora, in questo io credo che la Città di Torino, in maniera anche proprio simbolica giustamente, metta a disposizione delle sue risorse patrimoniali; io credo non tanto forse quella a cui si fa riferimento in mozione della Manifattura Tabacchi, ma credo più facilmente a quello che è il comparto del Bonafous, che peraltro recentemente abbiamo visitato. Mi permetto solo di aprire una parentesi sul discorso del comparto del Bonafous, proprio perché veniva anche citata da chi mi ha preceduto, la necessità anche di rivalorizzare delle funzioni di professionalità molto elevate che abbiamo, che sono proprio il comparto dei nostri giardinieri. È chiaro che questo della cannabis può essere uno strumento, non è la finalità, cioè su questo discorso del Bonafous va fatto, come dire, un approfondimento e una valutazione più generale che faccia sinergia tra tutta una serie di componenti che ci sono, di cui anche la messa a disposizione, per questi fini, può essere sicuramente strumento efficace. Quindi, ribadisco che trovo assolutamente coerente la volontà di fare anche sensibilizzazione sotto un rigore scientifico, che deve essere il nostro cardine su questo tema; ravviso anche io la necessità di coordinarsi con soprattutto il soggetto regionale quindi che è sovraordinato, ma perché su questo ha proprio fatto una normativa che definisce come dicevo il perimetro e sollecito quindi a concordare, tra l’altro con la nuova Amministrazione che si verrà a definire a seguito delle prossime elezioni, una Commissione che consenta di verificare a che punto è l’attuazione della Legge Regionale e come noi, come Città possiamo mettere a disposizione il nostro patrimonio inserendosi in quel perimetro che la normativa aveva definito. |