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Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 9 Maggio 2019 ore 15,00
Paragrafo n. 6
MOZIONE 2018-04481
(MOZIONE N. 22/2019) "COLTIVAZIONE SU PROPRIET? COMUNALI DI CANNABIS AD USO MEDICO (COSIDDETTA CANNABIS A SCOPO TERAPEUTICO O CANNABIS TERAPEUTICA)" PRESENTATA IN DATA 12 OTTOBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO MENSIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Mi aggiungo alla censura sulle perle di stoltezza, però non posso che
sottolineare la necessità che, per la serietà di questo tema, si debba prevedere un
momento se non di Aula Consiliare almeno di Commissione Consiliare non solo di
approfondimento dopo l’approvazione, mi auguro, della mozione in questa seduta, ma
anche di costruzione delle alleanze necessarie perché, vede, Consigliere Mensio, io ho
sottoscritto la richiesta di Consiglio Comunale aperto, ma mi dolgo del fatto che la
Conferenza dei Capigruppo non abbia condiviso la possibilità di indirlo in una data che
rendesse possibile la partecipazione della Regione Piemonte o attraverso la presenza dei
Consiglieri Regionali o attraverso la presenza di delegati della Giunta Regionali,
impossibilità oggi certificata dal fatto di essere in campagna elettorale. Perché dico
questo? Perché nel nostro contesto piemontese per iniziativa unanime di tutto il
Consiglio Regionale per promozione di alcuni Consiglieri, penso al Consigliere
Grimaldi, ma anche al Consigliere Giacone, fin dal luglio del 2015 è in vigore una
Legge Regionale sull’uso terapeutico della canapa. Io voglio richiamare questa legge e
credo che l’intergruppo scientifico professionale che agisce sotto legge di Città della
Salute sia stato costituito anche ai sensi di quella Legge Regionale, voglio richiamare
questa Legge Regionale perché dice alcune questioni di principio importanti e definisce
alcuni atti operativi, sui quali io avrei voluto chiedere conto, perché la cito la legge non
necessariamente per dire che è stata perfettamente applicata, ma anche per chiederne
conto. Le questioni di principio che richiamo qui sono: articolo 1, il diritto di ogni
cittadino a ricevere cure a base di cannabis, di seguito definita canapa e i principi attivi
cannabinoidi in considerazione dei dati scientifici a sostegno della loro efficacia e, come
veniva ricordato prima, nelle condizioni per le quali altri tipi di farmaci non hanno
prodotto gli effetti desiderabili. Quindi questa è un’affermazione di principio
fondamentale così com’è fondamentale il fatto che la spesa per le cure che se avvengano
in ambito ospedaliero o in ambito domiciliare siano posti a carico del Servizio Sanitario
Regionale. Queste sono due questioni di principio fondamentali, vorrei dire che la
Regione Piemonte è arrivata non ultima, forse penultima, forse terzultima tra 10
Regioni che hanno egualmente legiferato in questa direzione, chissà che quando
ragioniamo sul cosiddetto federalismo regionale non ci ricordiamo che qualche volta la
disarticolazione regionale produce anche innovazione e sperimentazione piuttosto che
solo la temuta frammentazione. Quello che io credo, però, debba essere ricordato qui è
invece, e avrei avuto piacere di confrontarmi con la Regione su questo, quello che
dall’indirizzo non sembra ancora essere diventata una pratica operativa e in modo
particolare io vorrei richiamare il contenuto dell’articolo 6, anche l’articolo 5 impegna
la Regione su possibilità di centralizzare gli acquisti, stoccaggio, distribuzione alle
farmacie abilitate, ma questo è un atto gestionale, a me interessa invece ragionare sulle
previsioni di intervento e l’articolo 6 diceva esattamente: “La Giunta Regionale è
autorizzata ad avviare azioni sperimentali o specifici progetti pilota con lo Stabilimento
Chimico Farmaceutico Militare di Firenze o con altri soggetti autorizzati”, e al punto 2:
“La Giunta è altresì autorizzata ad avviare progetti di ricerca e azioni sperimentali
prodromici alla produzione da parte di soggetti autorizzati con gli atenei piemontesi e le
associazioni di soggetti privati affetti da patologie e altri soggetti portatori di interessi o
di specifiche competenze”, e all’articolo 7: “Informazione scientifica e promozione
della ricerca, la ricerca scientifica finalizzata alla sperimentazione clinica”. Cioè, mi
pare che il contesto regionale abbia definito tutte le potenzialità e le opzioni praticabili
nelle responsabilità dirette e nelle possibilità di coinvolgimento con altri soggetti
portatori di interesse selezionati per aventi titolo in quanto portatori di un bisogno, e per
adesione al rigore scientifico di cui ci veniva richiamato prima dagli interventi. Quindi,
io credo che noi abbiamo sul primo versante l’obbligo di costruire un’alleanza virtuosa
con tutti i soggetti territorialmente interessati, stante il quadro del dibattito a livello
nazionale di cui appunto la giornata di oggi è una curiosa scadenza e, invece, per la
questione più prettamente operativa che ci coinvolge, io richiamo due aspetti; il primo
aspetto, quando ci fu la consultazione sulla proposta di legge, oltre alle associazioni di
rappresentanze e oltre alle competenze professionali scientifiche, parteciparono anche le
farmacie comunali di Torino e mi avrebbe fatto piacere vedere qui l’Assessore di
riferimento di questo importante comparto della nostra Amministrazione. Cosa dissero
le farmacie comunali? Richiamo i passaggi più salienti: le farmacie comunali gestite da
Farmacie Comunali Torino S.p.A. darebbero la disponibilità ad aderire ad un eventuale
progetto che ricomprendesse la farmacia territoriale nel sistema di presidi strutturati ad
adempiere al disegno normativo di vicinanza e sostegno alle patologie oncologiche,
croniche e invalidanti per ottenere, per i nostri malati, una qualità di vita vissuta con
dignità. Pertanto un utilizzo di farmaci a base di cannabis e di principi attivi
cannabinoidi troverà sempre nel farmacista territoriale un interlocutore al servizio delle
necessità di salute”, dopodiché segnalavano che non sono, attualmente, adeguati a
supportare le produzioni sperimentali di larga scala che la Legge all’articolo 6, che ho
richiamato, richiamerebbe, ma sarebbero evidentemente interessati laddove fossero
fornite delle dotazioni adeguate alla preparazione di farmaci galenici magistrali
prescritti su ricetta medica in ossequio agli obblighi della normativa riguardante la
materia. Seconda osservazione operativa, e su questo concludo, seconda osservazione
operativa è quella della possibilità di utilizzare i nostri presidi per la coltivazione, la
produzione sotto il monitoraggio e il controllo qui detto. Benissimo, anche qui manca
l’Assessore interlocutore di riferimento, ricordiamoci sempre qual è la dotazione di un
comparto, quello del Verde Pubblico, di grande professionalità nel passato, di grande
dimensione operativa nel passato la cui sofferenza di organico oggi siamo stati costretti
a denunciare discutendo del bilancio di previsione. Ciò detto la mia adesione alla
proposta di mozione, anche per l’ampliamento che è stato fatto per le cure veterinarie e
la mia preoccupazione che per essere non soltanto retoricamente vicini e solidali, ma
concretamente ed operativamente produttivo, noi dovremmo proseguire questo impegno
dell’Amministrazione Comunale con le dovute relazioni con gli altri enti, istituzioni
deputati.

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