Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, proseguiamo con la trattazione delle interpellanze, abbiamo la numero 201901109/002: “Lavoratori inabili alle mansioni proprie della qualifica in modo permanente ed assoluto” FERRERO Viviana (Vicepresidente) Il presentatore è il Consigliere Rosso, risponde sempre l’Assessore Unia. Do subito la parola all’Assessore Unia. UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie, Presidente. Ma io ho ricevuto e in merito a questa richiesta è stata prodotta ovviamente una relazione da AMIAT che, sinceramente, a parte le due o tre cose che magari adesso leggerò per dare un attimino di chiarezza su alcuni punti, sarebbe meglio magari approfondire poi una Commissione perché io ho letto un po’ anche le dichiarazioni fatte sui giornali, interpellanze, eccetera, secondo me ci sono sicuramente da approfondire dei punti rispetto a quanto detto dal Capogruppo Rosso. Leggo brevemente alcuni punti che ritengo particolarmente importanti, specialmente quello che riguarda le malattie professionali. Nell’ultimo triennio sempre in riferimento alle mansioni in osservazione, quindi quelle citate dall’interpellante, sono state complessivamente aperte 14 pratiche di malattie professionali, a riguardo si sottolinea che tutte le pratiche del triennio sono state chiuse da INAIL in modo negativo non riconoscendo cioè la malattia professionale. Nell’interpellanza si chiede sostanzialmente come mai AMIAT non riconosca le malattie professionali, cosa che non è competenza sua, la competenza di riconoscere o meno le malattie professionali grazie al cielo non è mai delle aziende, ma è degli enti competenti, in questo caso l’INAIL, quindi vengono presentate delle domande appunto per questo problema e la risposta però non arriva dall’azienda, arriva dall’ente competente. Per quanto riguarda l’inabilità alle mansioni proprie della qualifica si riporta una tabella, che poi le lascio, riepilogativa del personale che nell’ultimo triennio ha cessato servizio di inabilità in modo permanente e assoluto, le mansioni proprie della qualifica con riconoscimento da parte dell’INPS ex INPDAP della pensione. A riguardo si sottolinea che detta pensione viene concessa di fronte ad un’inabilità delle mansioni non dipendente da una causa di servizio. Negli ultimi 3 anni 2016 abbiamo 15 operai cessati per inabilità alla mansione, nel 2017 (9), nel 2018 (12). Io mi sono fatto dare gli ultimi 3 anni proprio perché poi magari se vogliamo approfondire in Commissione snoccioleremo anche tutti gli altri degli anni precedenti. Si segnala inoltre che tutto il personale risultato inabile alle mansioni proprie della qualifica ex Legge 274 a seguito di procedura oggi articolo 44 del Contratto Nazionale del Lavoro Ambiente ha cessato il rapporto di lavoro e ha avuto accesso al corrispondente trattamento pensionistico, non risulta pertanto personale ricollocato a fronte di tale esito. Queste sono un pochettino le principali tre questioni, poi ho alcuni altri dati relativi all’analisi degli eventi infortunistici, quindi del triennio, ma mi hanno dato un grafico che però ripeto sarebbe meglio approfondire in Commissione anche per avere un dettaglio maggiore e AMIAT ci tiene a dire che presta costante attenzione a tutte le questioni afferenti la salute, la sicurezza dei lavoratori come dimostrato dagli andamenti nel tempo dei relativi indicatori che si collocano a livello delle best practice del settore, quindi AMIAT sostanzialmente non rileva quanto dichiarato dall’interpellante, però appunto dicevo forse sarebbe meglio approfondirlo perché è un tema abbastanza delicato che riguarda i lavoratori e la salute dei lavoratori. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, ringrazio l’Assessore Unia e cedo la parola al Consigliere Rosso, ricordando sempre i 5 minuti concordati in Commissione Capigruppo. ROSSO Roberto Allora, innanzitutto ringrazio l’Assessore per la disponibilità data a verificare la cosa in Commissione. Da me personalmente sono venuti tanti dipendenti di AMIAT con i loro avvocati ci sono centinaia di pratiche legali aperte nei confronti della società e tutti mi dicono “Guarda che non si tratta di uno, due, tre, dieci casi, ma si tratta di centinaia di casi”, quindi c’è qualche discrasia evidentemente tra ciò che ritengono i lavoratori e ciò che ritiene AMIAT, dicono che ci sarebbe veramente (incomprensibile), siccome se fosse vero quello che a me è stato rappresentato, che gli avvocati hanno rappresentato, non dubito anche della buona fede di chi fa le cause, bene, se tutto questo fosse vero noi avremmo una situazione in cui centinaia di persone si trovano con l’ernia del disco, la protrusione e quant’altro che è evidente che se fossero dieci casi, possono essere anche casuali, ma se sono 100, 150, 200 è evidente che invece è un’invalidità derivante da un fattore di lavoro perché non è un caso che tutti subiscano questo tipo di invalidità. Allora, Assessore, la cosa che dico è ringrazio innanzitutto per questa sua disponibilità, portiamola in Commissione, portiamo una delegazione degli operai di AMIAT con i loro avvocati, portiamo l’AMIAT e mettiamoli a confronto in modo che le cose possono essere appurate nella loro diretta essenza. Io credo, Assessore, che avendo letto personalmente quando ho fatto anche la conferenza stampa che lei ha citato riportata dal giornale, avendo letto personalmente la questione relativa a tutte queste persone che lamentano problemi di questo tipo mi sembra di poter dire che l’AMIAT sia in torto, però nulla osta, il Comune... Qual è anche il problema? Se fosse vero ciò che rappresentano i lavoratori, avrebbe un compito l’Amministrazione Comunale di Torino perché è giusto che ci sia una proprietà pubblica ad una condizione, che la libertà, la dignità, l’equa rappresentanza dei salari da parte dei lavorati sia mantenuta, se no che senso avrebbe avere una proprietà pubblica quando poi non si rispettassero queste cose? Verifichiamolo in Commissione, io sono convinto che le cose non stanno come dice AMIAT, però rappresentiamole con le due parti interlocutorie davanti a noi. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, grazie al Consigliere Rosso. Va quindi in approfondimento in Commissione, l’assegniamo alla Commissione I e VI e III. Naturalmente è tutto oggetto poi di revisione dell’assemblea Capigruppo. |