Interventi |
VERSACI Fabio Grazie, Presidente. Ma io parto dal presupposto che ho già interloquito con la proponente di questo atto prima, perché ho profondo rispetto per la Capogruppo Artesio e credo che abbia portato molte volte ottimi contributi a questo Consiglio e le ho fatto delle semplici domande e mi sono fatto delle domande quando è arrivato questo atto. Io, Presidente, credo che sia profondamente sbagliato perché condivido molte cose che ha detto la Capogruppo Artesio: condivido che non è una società perfetta, che ci sono delle leggi che si possono cambiare, che nei periodi bui, diciamo, si sono fatti dei paragoni, nei periodi bui si sono fatte delle leggi e qualcuno ha combattuto queste leggi andandogli contro. Però, io allo stesso tempo credo che, a meno che non ci sia qualcuno che me lo dimostri, siamo ancora in un Paese democratico, credo, poi se non è così ne prendo atto, quindi per cambiare le leggi ci sono i percorsi democratici. Soprattutto mi dispiace dover essere in quest’Aula oggi a dover esprimere un’opinione, un’opinione, tra un “sì” e un “no” su un Sindaco, su un Sindaco che ha vissuto una vicenda politica e personale molto particolare, a cui va tutta la mia solidarietà umana, che spero si possa difendere e venga assolto, perché io credo che quello che è stato fatto a Riace sia un ottimo esempio di integrazione. Io credo che la Capogruppo Artesio abbia tantissimi strumenti, la capacità e l’intelligenza di capire che la cittadinanza onoraria non è uno strumento, secondo la mia opinione, ma secondo me anche la Capogruppo Artesio lo sa, per dire di prendere a modello quel sistema d’integrazione. Io condivido quasi tutto di quello che ha detto, ma non condivido il metodo. Poi a naso, Presidente, qua dentro siamo 29 o 30, oggi, tutti i presenti, a naso 29 o 30, perché alcuni colleghi sono andati via; servono 31 voti, quindi già questo atto non può passare se per caso tutti votassimo a favore. Io trovo profondamente sbagliato - ripeto - portare in Aula un atto su una cittadinanza onoraria che dovrebbe avere la condivisione del Consiglio Comunale. Perché, qualche mese fa, da parte del Partito Democratico è stata fatta una proposta per aumentare il quorum, che noi abbiamo accolto, proprio perché ci vuole una condivisione, proprio perché, proprio perché non deve essere un atto politico, non deve essere un atto solo ed esclusivamente politico e divisivo; deve essere un atto che raccolga tutte le anime del Consiglio Comunale. Io, sinceramente, non me la sento di dare la cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano, ma non perché abbia qualcosa contro di lui o perché credo che sia un delinquente, non per questo; non lo avrei fatto neanche, neanche non fosse stato in giudizio in questo momento, ma in questo momento è anche in giudizio e purtroppo nella politica i tempi contano, contano. Io posso condividere tutto il ragionamento della Capogruppo Artesio, ma io mi faccio una domanda: viene rinviato a giudizio un Sindaco - mi dispiace dover parlare di questo, non avrei mai voluto farlo, non mi sarei mai sognato di fare questo in quest’Aula - viene rinviato a giudizio un Sindaco e il Consiglio Comunale di Torino gli dà la cittadinanza onoraria. Io dico solamente una cosa, ma era proprio il momento di fare questo? Questo è il momento? Io, come ho avuto modo di dire alla Capogruppo Artesio - siamo sotto elezioni, c’è un rinvio a giudizio - è questo il momento di discutere di quest’atto? Questo Sindaco fa accoglienza dal 1998, dal 1998. Come diceva la Capogruppo Artesio è riconosciuto in tutto il mondo. Sinceramente non è il momento adatto e trovo profondamente sbagliato usare la cittadinanza onoraria perché non mi dà neanche la possibilità a me, devo dire o “sì” o “no”, “sì” o “no”; poi cosa succederà, che se non passerà, passeremo che i 5 Stelle sono contro l’integrazione perché è sempre questo il giochino. Io, sinceramente, credo che la Capogruppo Artesio non abbia questa intenzione. Penso che la sua intenzione fosse entrare nel merito di come funzioni l’accoglienza, di come si dovrebbe fare l’accoglienza, ma ci sono altri strumenti e la Capogruppo Artesio lo sa benissimo. Quindi io mi asterrò su questo atto. Io penso un’altra cosa, che chi fa parte della Maggioranza non si debba mai astenere, perché tiene il cerino in mano e sono loro che dettano le regole, però in questo caso, siccome l’atto è completamente diverso e ci vorrebbe un quorum molto più grande, io mi astengo; non l’avrei mai fatto in nessun altro atto, perché la Maggioranza o dice “sì”, o dice “no”, si deve prendere delle responsabilità, ma siccome mi costringono a votare su una persona e non sulle idee che porta avanti - su una persona - io mi dovrò astenere. Grazie, Presidente. |