Interventi |
LO RUSSO Stefano A differenza di altre volte, voglio intervenire in conclusione perché mi pare doveroso segnalare che siamo di fronte all’ennesimo atto, non me ne vogliano i colleghi Consiglieri Comunali della Maggioranza, in cui, a seconda della sfumatura che viene data, si rifiuta di dare una cittadinanza onoraria che per definizione stessa è simbolica. La cittadinanza onoraria è un atto simbolico. Ha detto bene il Segretario del PD, Mimmo Carretta: noi crediamo, a differenza vostra, cari Consiglieri del Movimento 5 Stelle, che il momento, in questo Paese sia un momento tragico, che occorra che le forze democratiche - o perlomeno quelle che si definiscono tali - pongano nelle sedi proprie atti e azioni simboliche, non solamente concrete e reali, ma anche simboliche per segnare un punto di discontinuità rispetto a una deriva che questo Paese sta assumendo e che rispetto al tema dell’immigrazione sta facendo scivolare questo Paese in posizioni che noi non ci saremmo mai aspettati di vedere. Capiamo l’imbarazzo di molti militanti, più che Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle, perché i Consiglieri Comunali a differenza di altri hanno meno imbarazzi; invece mi pare che la base del Movimento 5 Stelle sia un pelino più lucida nel segnare e non sacrificare sull’altare del patto, del contratto di Governo proprio tutta la dimensione etica e valoriale che sta nell’impegno politico. Sotto questo profilo (l’ha accennato qualcuno in maniera sfumata) il significato profondo che ha l’atto che abbiamo presentato, che abbiamo sottoscritto, proposto dalla collega Artesio, è quello di segnare un punto politico come Città di Torino relativamente al tema dell’immigrazione; poi ci sta tutto, il contrario di tutto, ma questo è il nodo. Allora, a fronte di questo nodo c’è un “sì”, c’è un “no” - è legittimo - e c’è un atteggiamento che spiega che non è il momento, che spiega che c’è un giudizio penale. Aperta e chiusa parentesi, cari colleghi, adottassimo il criterio del rinvio a giudizio dei Sindaci non bisogna andare a Riace, non bisogna andare a Riace per fare da discrimine rispetto a che cosa è buono e che cosa è cattivo, se adottiamo, come avete fatto voi, il criterio del rinvio a giudizio dei Sindaci; non è il caso di andare in Calabria, non è il caso. Per queste ragioni…, basta stare qua a Torino. Per queste ragioni, noi convintamente invece sosteniamo, dopo averlo sottoscritto, questo atto. Il Consiglio Comunale oggi perde una straordinaria occasione, che era quella di segnare un punto politico rilevante di contrasto alle politiche migratorie di questo Governo e del Ministro Salvini, che gioca sulla pelle delle persone più in difficoltà e di cui, cari Consiglieri del Movimento 5 Stelle, anche la vostra base elettorale, che ha maggior sensibilità di quella che voi oggi dimostrate, ha maggiore attenzione di quella che voi oggi date votando contro, o non votando, non sostenendo questo atto. |