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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Aprile 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 16
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-00029
PARCO MICHELOTTI - EX ZOO. APPROVAZIONE DELLE LINEE DI INDIRIZZO PER IL RECUPERO E LA FRUIZIONE DEL PARCO.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Il fatto politico rilevante, è che quel Parco è ancora dei cittadini, non
è diventato uno spazio privato, ma è ancora uno spazio pubblico ed è qui che cambia il
modello e io lo rivendico politicamente. Dovrà rimanere tale come bene comune, come
spazio di riappropriazione proprio dei cittadini. Io contesto il fatto che quello sia un non
luogo, quello è assolutamente un luogo che ha rappresentato per tante persone e tante
persone lo hanno potuto esprimere anche attraverso la sperimentazione, che è stato un
momento significativo, un momento proprio di marca in cui per sei mesi i cittadini
hanno potuto esprimersi su un luogo, su un luogo che gli appartiene, per un verde che
noi consideriamo anche di prossimità, quindi vicino ai cittadini che lo utilizzano. Il
percorso partecipativo ha fatto sì che nascessero delle esperienze di partecipazione
attiva. Ci sono dei cittadini che vanno, che si occupano della manutenzione, sono stati
piantati 300 tulipani. Ci saranno sempre di più questi tentativi buoni e a buon fine di
partecipare ai luoghi, di prendersene cura, di farli diventare parte della cittadinanza. Una
delibera quindi dal basso che ha dato ragione ad anni di battaglie. Io ricordo con affetto
i momenti in cui ci si chiudeva nelle gabbie per dire che quello spazio doveva rimanere
uno spazio per tutti. Una progettazione civica che, come dico, è durata tanto, che ha
dato la possibilità a tutti di esprimere le proprie progettualità, le proprie intenzionalità.
Questa sperimentazione non va derisa, perché se voi deridete la sperimentazione di
partecipazione pubblica, voi deridete i cittadini stessi che l’hanno svolta, coloro che si
sono impegnati, che hanno occupato del loro tempo, che continuano ad occupare delle
loro giornate nell’occuparsi di questo spazio. Un sistema a fogli in cui è stato
inizialmente appunto aperto Parco Giò; a breve verrà aperta l’estremità, l’altra
estremità, e piano piano andremo a riaprire questo luogo, con una gradualità, l’abbiamo
detto, per i fabbricati, una graduale diminuzione; sono fabbricati che non hanno valori
architettonici specifici, sono pieni di superfetazioni, quindi andranno anche smantellati
con gradualità e cercando appunto la possibilità anche di azioni di recupero e auto
recupero degli spazi. Io vorrei che comunque in questo momento portassimo avanti una
storia che ci riguarda molto e che ci dà questa posizione di movimento ambientalista,
che ha voluto nella partecipazione declinare comunque questa volontà dei cittadini, che
si stanno orientando sul fatto che il verde ha un valore enorme grandissimo. Lo
dicevamo, un bando che avrà poi per oggetto il Rettilario. “Il Rettilario sta cadendo a
pezzi”. No, non è vero, il Rettilario nella parte interna, esclusa la parte attenzionata dalla
Sovrintendenza che, appunto, solo la facciata, è caduta pezzi, è caduta a pezzi, metà non
c’è neanche più, quindi non è che sta cadendo, è già caduta, diciamoci la verità. Gli
edifici noi li abbiamo ereditati assolutamente inutilizzabili, senza più nessuna possibilità
di recupero, se non, appunto, l’abbattimento ed eventualmente, se si voleva percorrere la
ricostruzione, il percorso invece individua anche delle modalità di sicurezza attraverso il
presidio delle persone, quel capitale umano che noi stiamo riscoprendo in quel bilancio
che continuo a chiamare il bilancio sociale di questa città, su cui ci stiamo impegnando,
come il mantenimento tramite, appunto, i cittadini, di quelli che sono gli elementi di
grande naturalità presenti sul territorio: la messa a dimora delle nuove piante,
l’ampliamento della parte di bosco urbano, l’inserimento di alberi più significativi per
dimensione e forma negli alberi monumentali, la valorizzazione del fiume e le sponde
fluviali. Anche su questo la nostra Amministrazione si sta impegnando, perché il fiume
è una grande risorsa, le sponde sono una grande risorsa, l’avifauna è una grande risorsa.
Il turismo internazionale si basa su spazi che hanno dei grandi polmoni verdi. Questo è
un polmone verde che andava preservato. Dovranno, appunto, essere installati proprio
nel percorso didattico, culturale e anche sociale i laboratori didattici, l’educazione
ambientale; questa è la nostra visione. Io capisco che si contrapponga una visione
neoliberista e sui modelli ci siamo scontrati più volte in quest’Aula, però il deridere il
modello degli altri non è un bel modo di procedere, soprattutto quando sono i cittadini a
chiederlo. Quindi io chiederei proprio all’Aula un atteggiamento diverso. L’intervento
precedente del collega Fornari è stato talmente tanto vessato che non sono riuscita a
sentirlo, me ne scuso, cercherò di risentirlo nell’mp3. Grazie, Presidente.

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