Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie Presidente. “Articolo 1”, sto leggendo il Regolamento 374 della Città di Torino, “Il Comune di Torino, al fine di realizzare i principi del Decentramento e della partecipazione sanciti dalla Costituzione della Repubblica, dallo Statuto della Regione Piemonte, dallo Statuto del Comune di Torino, nonché di perseguire lo sviluppo della democrazia diretta attraverso l’iniziativa popolare e la tutela dei diritti di uguaglianza, di libertà dei cittadini, si ripartisce in Circoscrizioni”. Al comma 3: “Il conseguimento delle finalità del presente Regolamento è perseguito dalla Civica Amministrazione e dalle Circoscrizioni attraverso il più ampio coordinamento dell’azione amministrativa assicurato dal Sindaco, dalla Giunta e dal Comitato di Coordinamento del Decentramento”. È chiaro che il Consigliere, il collega Fornari non conosce le regole della nostra istituzione. È chiaro che il collega Fornari non solo non conosce il Regolamento 374, ma non rispetta i principi fondamentali che regolano la democrazia in questa istituzione. È chiaro però, ed è questo il fatto politico più grave, il più rilevante dal mio punto di vista, perché l’ignoranza rispetto a un Regolamento e l’incapacità di essere coerenti rispetto ai principi che democraticamente disciplinano una comunità, è un problema del Consigliere Fornari, ancorché lui abbia un ruolo, quindi possa in qualche modo anche contaminare con questa ignoranza altri colleghi, quello che per me è grave da un punto di vista politico è che il Consigliere Fornari sia riuscito a rappresentare nei pochi e concitati minuti che hanno caratterizzato il suo fortunatamente breve intervento quale fosse l’obiettivo politico del Movimento 5 Stelle, che era quello di essere accondiscendenti nei confronti di alcuni, devo dire pochi, cittadini, che all’epoca manifestavano contro un progetto, legittimamente, e che oggi sono diventati protagonisti in un percorso alternativo a quello democraticamente riconosciuto nel nostro Regolamento, che è stato istituito, ce lo ha spiegato bene il collega Fornari, ad hoc attraverso un percorso ad hoc, un percorso appositamente inventato e artatamente costruito, di cui, non me ne abbiate a male, abbiamo una protagonista con un nome e cognome e quindi è tutto sufficientemente riconoscibile. Quello che a me dispiace, l’ho già detto in Commissione, è che la Città di Torino, che da quasi 30 anni ormai purtroppo aveva la straordinaria opportunità di mettere mano, riqualificare quello che è un buco nero e per molti di quei cittadini che hanno di nuovo voluto condizionare il dibattito pubblico in questa città, la responsabilità è in capo a loro, perché per 30 anni molti progetti non si sono potuti realizzare in quest’area proprio per quelli che voi state rendendo nuovamente protagonisti, la Città di Torino aveva la straordinaria opportunità di poter destinare una funzione nuova a un non luogo, perché per 30 anni, complice questa ignoranza, per 30 anni, complice il disinteresse, ma soprattutto l’assenza totale di una visione strategica, quello è rimasto un non luogo. Che fosse una ferita, io sono abituato a non personalizzare mai, per me è stata una ferita però, politicamente parlando, il fatto che abbiate vinto le elezioni, ma soprattutto che abbiate in qualche modo condizionato il futuro e il destino di quella porzione di città, che continua oggi, a 3 anni da quando vi siete seduti qui, ad essere un non luogo. Era sufficiente qualche settimana fa farsi una passeggiata per scoprire che ancora lì ci dormono, che ci bivaccano, che è un non luogo abbandonato da tutti, compreso da questa Amministrazione, che apro, in modo altisonante, ha fatto una conferenza stampa dichiarando la riqualificazione di una porzione di quei 35.000 metri quadrati che, forse voi non lo sapevate, ma erano già sufficientemente riqualificati e che già erano fruibili da parte dei cittadini. Tralasciando il vecchio progetto, cioè quello che consentiva a questa Amministrazione di far atterrare in quello che sarebbe diventato a tutti gli effetti un nuovo polo museale, con un investimento di 15 milioni di euro, in un rapporto pubblico-privato trasparente, sano, voluto dal precedente Consiglio Comunale che si trovò in questa stessa forma ad approvare altre linee di indirizzo, abbandonando quel progetto, che creava occupazione, che creava interesse, che creava attività, che creava delle opportunità per il futuro di questo nostro territorio, anche dal punto di vista occupazionale, ma è storia, purtroppo, abbandonato quel progetto che cos’è accaduto? È accaduto che, per tre anni avete fatto credere a quei cittadini, nei confronti dei quali siete accondiscendenti, pochi, troppo pochi, perché basta leggere le cronache e le interviste sui giornali per scoprire cosa pensano in realtà i cittadini torinesi sul destino di quell’area, abbandonato quel progetto avete avviato un percorso finto, che si è sostituito a quello che è democraticamente riconosciuto nelle nostre regole, nelle regole democratiche di questa città, e oggi ci proponete un progetto che non risolverà il problema, perché quei 35.000 metri quadrati non sono solo gli alberi, le piante che volete ricordare, giustamente ricordate in tutti gli interventi, ma c’è anche un edificio, un manufatto, che va riqualificato, che va rimesso in ordine, quel manufatto, che è il Rettilario, sta cadendo a pezzi. Allora voi non solo avete buttato nel cestino 15 milioni di euro, oggi chiedete alla Città di Torino di indebitarsi ulteriormente per mettere a posto una parte di quel Parco e ancora oggi non avete trovato una soluzione al Rettilario, a quell’edificio che in un sano rapporto tra pubblico e privato ieri ancora… LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Ho finito. Ma ancora oggi c’è qualcuno che ha voglia, rispetto a quell’edificio, di investire delle risorse. Voi cosa state facendo? Lo state tenendo alla porta, come tenete alla porta tutte quelle opportunità che possono dare nuove opportunità di sviluppo a questo nostro territorio e oggi, Consigliere Fornari, e ho concluso davvero, il fatto che lei sia contento che ci sia stata una bella conferenza stampa a me fa piacere perché quella conferenza stampa ha raccontato di un evento, di un’opportunità e io sono contento… LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) E io sono contento di quell’opportunità. Quello che voglio dire… LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Se me lo lascia dire, poi ho finito. Quello che voglio dire è che sono contento tutte le volte che cambiate opinione sugli eventi e sulle opportunità. Mi dispiace che su questa iniziativa specifica ci metterete ancora un po’ per cambiare idea, ma tra qualche anno lo verificheremo insieme. |