Interventi |
TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Ma io, vede Assessore Unia, ci ha citato tutto il percorso che ha sviluppato un coinvolgimento di vari soggetti, temo però che la Circoscrizione sia stato uno di quei soggetti che è stata solo tardivamente nella fase finale del percorso coinvolta; questo ha fatto sì, a mio modo di vedere, che potessero mancare anche una serie di altri soggetti che si interrelazionano fattivamente con la Circoscrizione stessa e che avrebbero potuto apportare anche loro delle idee e delle progettualità. Temo che questa sia però ormai una prassi consolidata, cioè quella di esautorare sistematicamente le Circoscrizioni dal dialogo con l’Amministrazione e pensando che appunto questo corpo intermedio vada completamente eluso a favore del fatto che invece i tavoli civici devono essere governati direttamente parlando coi cittadini. Io, come ho già avuto modo di far notare in altre circostanze, credo che questo sia un atteggiamento fortemente sbagliato, non per nulla anche nella delibera attuativa del Tavolo Civico non vengono neanche citate e menzionate le Circoscrizioni e quindi in questo percorso che voi avete tracciato alcuni elementi, quali quello che richiamava il Consigliere Magliano in precedenza, per esempio l’abbattimento di tutte le preesistenze, sono elementi che andavano valutati con forse un po’ meno di ideologia e un pochino più di pragmaticità; anche il fatto di giustificare l’abbattimento con un recupero di suolo permeabile anziché di non consumo di suolo, sono superfici talmente irrisorie che di nuovo mi sembra quando Montanari ci dice che l’obiettivo, non lo strumento, è non consumo di suolo. Qui parliamo di un progetto di riqualificazione in cui la riqualificazione può anche essere il mantenimento della preesistente che comunque al di là della valenza o minore o maggiore dal punto di vista architettonico, hanno la loro storicità e soprattutto che possono essere anche occasione in un’ottica di un Parco che sicuramente ha la priorità di essere un elemento diciamo così funzionale sotto il profilo del verde urbano, sotto il profilo anche ecosistemico, ma ci sono parchi e parchi; i parchi urbani, viva Dio, in tutti i contesti mondiali hanno una loro funzione, che non è solo ed esclusivamente quella della naturalità. La naturalità potrà essere fatta forse con maggior risultato al Meisino dove avete un’altra occasione per spendere le vostre progettualità; in un Parco che è a 500 metri da Piazza Vittorio probabilmente devono anche prevalere delle altre logiche che sono quelle di poter rispettare per esempio una programmazione che veda la cultura, che veda gli spettacoli e anche la possibilità di fruizione, con la fruizione magari più morbida, più adatta alle famiglie, non solo quella che avviene dall’altra parte e che speriamo tornerà in avvenire dall’altra parte di Murazzi per i giovani, potevano essere rivisitate tutta una serie di funzioni non esclusivamente nel nome di un parco urbano che peraltro, appunto, anche io sono abbastanza perplesso sul fatto di poterlo poi mantenere, questo Parco urbano, nel momento in cui stiamo clamorosamente diminuendo il numero dei giardinieri, stiamo clamorosamente diminuendo il numero delle risorse che sono addebitate per la gestione del verde pubblico. Io non condivido quindi l’approccio di per sé, non ho nulla da dire su quello che è stato il fatto che siano stati coinvolti dei vari soggetti, dei cittadini e che siano state fatte delle linee guida che hanno dei contenuti anche validi, ma sicuramente l’aver volutamente omesso da un lato la Circoscrizione e dall’altro il fatto di essersi un pochino trincerati dentro questa visione a mio modo di vedere ideologica, ma strumentale non ha dato modo di avere un lavoro maggiormente articolato e che poteva davvero avere anche degli elementi un pochino di praticità e di sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica che potessero dargli maggiore valore. Abbiamo tutti un gran bisogno che il Parco Michelotti torni ad avere una funzione importantissima quale ha necessariamente, proprio per la localizzazione che riveste, per il fatto che è un parco che molte altre città potrebbero invidiarci essendo nel centro di Torino in un’area perifluviale. Temo che questo non sia stato il percorso ottimale per raggiungere quegli scopi. |