Interventi |
ARTESIO Eleonora Il Consigliere Unia, nel momento in cui partecipava come componente della Commissione Ambiente, potrà rendere atto del fatto che quando si discusse il superamento della previsione iniziale relativa al Parco Michelotti e l’avvio invece di un percorso di progettazione partecipata, aveva trovato l’adesione sulla posizione e sul percorso del mio Gruppo Consiliare. Quindi non credo di essere sospetta di voler abbracciare ipotesi precedenti o di voler ignorare la mobilitazione che si era costituita in quella porzione di Città, ma non soltanto con interessi locali perché venisse recuperato un polmone verde che potesse essere utilizzato alla vivibilità diffusa e non a funzioni predeterminate e quindi in qualche modo schematizzate e potenzialmente esclusive della libera fruizione. Quindi, dal punto di vista dell’atto di indirizzo che ci viene sottoposto questa sera, io non ho nulla da obiettare, anche se tutti siamo consapevoli del fatto che si è di fronte ad un’operazione di recupero e di riapertura legata alle aree non edificate, lasciando ancora in sospeso tutta la questione del futuro e della riconversione o della demolizione delle parti fabbricate e quindi della parte più significativa sul piano economico, sia che parliamo di demolizioni, che di eventuali riconversioni e anche della parte che risulterà ai fini della libera attività da svolgersi nelle aree verdi ingombrante rispetto appunto ad un uso diffuso. Questo per quanto riguarda il merito. Purtroppo, anche io mi devo aggregare alle preoccupazioni di metodo, quelle specifiche e quelle di prospettiva; le preoccupazioni di metodo sono le seguenti: in un accaldato pomeriggio del mese di luglio del 2018 alcuni Consiglieri, non moltissimi, la maggioranza era ancora in vacanza, si erano recati in un sopralluogo proprio al Parco Michelotti accompagnati dall’Assessore e dai funzionari del Verde per verificare quali fossero le relazioni intercorse fino a quel momento con cittadini attivi, associazioni organizzate, pareri e opinioni di Consiglieri Circoscrizionali e avevamo quindi realizzato una prima verifica in situ delle condizioni del luogo stesso. Ricordo molto bene un’osservazione svolta in allora, quindi parliamo del luglio 2018 con alcuni mesi di tempo per costruire un altro passo di comportamenti, ricordo bene allora l’osservazione svolta da un Consigliere dell’VIII Circoscrizione del Gruppo Consiliare di riferimento che segnalava la necessità di un maggiore coinvolgimento del Consiglio di Circoscrizione. Purtroppo ricordo anche la risposta dell’Assessore, che fu esattamente questa: “Abbiamo un Tavolo di Progettazione Civica a cui le persone possono aderire, avete bisogno del cappellino per partecipare ai Tavoli di coprogettazione”, devo ricordare che l’Assessore non avesse quel cappello non potrebbe attivare i tavoli e non potrebbe attivare iniziative e quindi non è gradevole che qualcuno sia legittimato ad indossare un cappello e qualcun altro eletto democraticamente dai cittadini non lo sia. Il risultato che accade quando si hanno questi stili di relazioni tra istituzioni è che poi dopo non ci sia, da un lato una piena consapevolezza di quello che viene deciso e quindi ci si limiti alla lettura degli atti amministrativi conclusivi, dall’altro che non ci sia una buona predisposizione di fiducia nei confronti delle intenzioni dell’Amministrazione e questo fa sì che anche contenuti condivisibili possano poi essere oscurati da metodi discutibili ed è quello che sta succedendo in questo caso; mi auguro che non succeda in futuro, che è successo anche su altri episodi. Io raccomanderei un’altra modalità di relazioni interistituzionali perché vede, Assessore, non basta aver mandato il 29 gennaio la richiesta di espressione di parere alla Circoscrizione 8 e poi avendo anche una necessità di autotutelarsi ampliare i pareri da allegare alla deliberazione, perché io non ho dubbi che per il tipo di sensibilità e per il tipo di tutele che la Consulta per il Verde e l’Ambiente deve praticare esprima e abbia espresso un parere favorevole, peccato che nella delibera delle linee guida non prevedeste di acquisire quel parere, non c’è nel testo originario, non c’è la richiesta di parere alla Consulta, dopodiché è allegato come allegato... No, non c’è, guardi, Consigliere Mensio, che scuote la testa, ho letto tre volte il testo della deliberazione, si dice espressamente che è stata inviata per richiesta di parere alla Circoscrizione 8 e non alla Consulta. Dopodiché si aggrega, come allegato numero 4 e viene espresso in data 12 marzo, ben successivamente al parere negativo della Circoscrizione 8. Allora, la sintesi di tutta questa questione è la seguente, non usiamo stili di relazione che portino a produrre reazioni critiche nei confronti di contenuti che potrebbero essere condivisibili, non è neanche nell’interesse non solo del merito della questione, ma nemmeno della Giunta Comunale. Quindi, io non voglio farmi influenzare questa volta sul metodo, non voglio che il metodo offuschi il giudizio di merito, quindi io voterò favorevolmente su questa deliberazione, ma la raccomandazione è calda e attiva. |