Interventi |
ARTESIO Eleonora Credo che qualunque ascoltatore informato della materia possa valutare in modo non fazioso che al senso della mia interpellanza non è stata data risposta, nonostante la precisione con la quale l’Assessore ha attivato gli uffici per le note tecniche. La questione è una questione essenzialmente di scelte e di finalità, rispetto all’edificio di via Tollegno. In quest’Aula, durante l’intervento realizzato alla fine dell’anno scolastico precedente, per applicare misure di tutela nei confronti della popolazione scolastica, allontanandola dalla sede allora frequentata, si erano espressi due impegni dell’Amministrazione Comunale: il primo, garantire la sicurezza seppure a fronte di alcuni disagi, quali quelli del trasferimento in due plessi distinti e il servizio dello scuolabus; il secondo, il mantenimento della distinzione originaria di quella porzione di via Tollegno a fini di attività scolastiche; quindi con una prospettiva di rientro della popolazione scolastica seppure non di quella che si sta facendo carico, in questo momento, dei sacrifici del trasferimento, e di cui con piacere apprendiamo i disagi essere stati temperati secondo le parole dell’Assessora. Ora, la questione che io pongo è una questione molto chiara: l’Amministrazione ha ritenuto che quell’edificio avesse problematiche di agibilità e di sicurezza al punto di prevedere l’allontanamento delle attività scolastiche ed educative, quindi esiste un problema di sicurezza. L’Amministrazione vuole mettere mano a quel problema di sicurezza e intende procedere nella realizzazione della candidatura ai fondi ministeriali; fondi ministeriali veicolati attraverso la Regione Piemonte che secondo la discussione precedente sarebbero dovuti pervenire e sollecitare l’Amministrazione Comunale nella progettazione in tempi evidentemente più celeri di quelli che ci vengono descritti oggi; ma non voglio garantire alcun alibi a quest’Amministrazione rispetto al fatto che ci siano ritardi, rispetto ad altri enti, perché a me interessa accertare qual è la modalità tempestiva con la quale l’Amministrazione intende confermare questa propria volontà. Quindi, dal punto di vista esclusivamente teorico del ragionamento, alcuni aspetti sono restanti in ombra, ad esempio, appunto, il fatto che il progetto sia stato aggiornato, ma si sia in attesa della certezza del finanziamento per procedere in modo più accelerato e soprattutto non si sia proceduto fino ad ora alla messa in vigilanza di quell’edificio che la Città, fino a prova contraria, vuole continuare a utilizzare come scuola. Allora, io voglio parlare in modo esplicito: non ci sono state nella nostra Città storie di utilizzo di edifici dismessi se quegli edifici avevano una destinazione chiara ed esplicita agli occhi di tutti e soprattutto quella destinazione era a vantaggio della popolazione intera ed in particolare della popolazione più sensibile, cioè dei bambini. Quindi, per dirla in termini ancora più chiari, non conosciamo e non avevamo conosciuto esperienze di occupazione rispetto ad edifici destinati ad attività scolastiche ed educative perché il conflitto evidente sull’obiettivo sociale dell’uso di qualunque contenitore sarebbe eclatante. Io pongo questa questione perché vorrei evitare al Consiglio Comunale un episodio analogo ad altri, cioè quello che non si parli della volontà e della programmazione di questo Comune su quell’edificio, poi ce lo vediamo rispuntare su una decisione di Comitato di Sicurezza e di Ordine Pubblico rispetto al quale il Comune allarga le braccia dicendo “C’è un problema superiore”, e ne vediamo una destinazione del tutto diversa da quella raccontata in queste aule, perché non sfugge a nessuno che in altro contesto magari l’idea di una startup in un ex asilo utilizzato per altre funzioni non è esattamente parte del dibattito politico e pubblico di questa Città. Quindi, la cosa che io voglio sia chiara è: il Comune vuole continuare a riaprire una scuola? Per farlo che tempi mette in atto, rapidi? Comunica a tutti di voler continuare a fare una scuola, oppure lasciamo che la questione venga assunta non più come l’uso sociale di un edificio pubblico per i bambini, ma come un patrimonio su cui si pongono problemi esclusivamente di vigilanza e del cui futuro si parlerà o in altra sede o in altri tempi; quindi, io chiedo che quest’interpellanza torni in Commissione. |