Interventi |
SGANGA Valentina Grazie, Presidente. Io sarò brevissima, in realtà non sarei neanche voluta intervenire su queste comunicazioni, non perché non ritenga importante l’approfondimento di quanto, anche di grave, è accaduto il Primo maggio, ma perché, devo ammettere che, ultimamente tutta questa polemica che gira intorno al Primo maggio e non solo questo Primo maggio, cioè tutta la polemica che gira intorno al Primo maggio, da anni, a me ha stufato, mi ha veramente stufato, sono veramente arrivata a… Io il Primo maggio, dopo la manifestazione, sono tornata a casa e ho pensato: “Forse questa è l’ultima manifestazione a cui partecipo” e da figlia, anche di un sindacalista che per anni si è battuto per la lotta sul lavoro, questo pensiero mi dispiaceva e mi faceva male, mi faceva tanto più male ancora da No TAV, perché sono scesa in piazza anche pensando che, appunto, era giusto spingere per ribaltare la visione, ad oggi, dominante, sulle grandi opere che creano lavoro, perché poi, fondamentalmente, non è così. E quindi tutto ciò per dire cosa? Tutto ciò per dire che, io vorrei che il prossimo anno ci ritrovassimo in quest’Aula a parlare di Primo maggio e a confrontarci anche in modo duro, però sui temi del lavoro. Prima parlavamo dell’idea che ha la Città, se Torino è piccola, se Torino è grande. Torino ha un unico grande problema che è quello occupazionale, e quindi vorrei che quel problema, che è il problema occupazionale, più di tutto, fosse al centro, perché ogni anno e lo dico… e anch’io ho sempre partecipato al corteo del Primo maggio negli ultimi anni, nello spezzone sociale e lo rivendico e difendo chi partecipa in quello spezzone e mi dispiace, davvero, vedere ogni Primo maggio il corteo spezzato, perché è vero che l’anno scorso non ci sono stati scontri, però è anche vero che, l’anno scorso, quello spezzone sociale non è riuscito ad arrivare in piazza e non riuscirà mai ad arrivare in piazza, fondamentalmente perché la piazza appartiene, fondamentalmente, a chi organizza il Primo maggio, cioè al sindacato. Allora vorrei che il prossimo anno parlassimo di lavoro e pensassimo anche a come riprogrammare quella giornata e quel corteo, perché se rimane, così com’è oggi, rimarrà così colmo di polemiche, ma in cui ci sarà un unico grande assente che è il lavoro. SGANGA Valentina Sì, grazie. Solo perché sono stata tirata in causa dal Vicepresidente Lavolta, sulla proposta che, credo, evidentemente possa essere intesa anche come una provocazione. Nessuno vuole dividere i lavoratori al corteo del Primo maggio e nessuno vorrebbe dividere le piazze, ma le piazze sono già divise e il corteo è già diviso e quindi è chiaro che, l’intento di quella proposta e l’intento di quella provocazione, è di prendere un impegno politicamente, perché quella divisione venga sanata, perché i disoccupati, i precari, i Rider, possano essere anch’essi, con il loro dissenso anche, in piazza durante il comizio sindacale. Allora o ci prendiamo un impegno, politicamente, di sostenere questa cosa, oppure andiamo a ripensare a quella giornata. Poi, lei dice che all’interno…, che dobbiamo riconoscere che all’interno dei No TAV ci sono dei violenti, mi fanno sorridere queste parole, perché varrebbe lo stesso per voi, l’uso della cinghia l’abbiamo visto tutti, al corteo, quindi evitiamo di mettere etichette, evitiamo di continuare con questa polemica, che sta diventando veramente stucchevole, oltremodo. Grazie. |