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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Maggio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 28

Comunicazioni della Sindaca su "Modalità organizzative del corteo del Primo maggio".
Interventi
SGANGA Valentina
Grazie, Presidente. Io sarò brevissima, in realtà non sarei neanche voluta intervenire su
queste comunicazioni, non perché non ritenga importante l’approfondimento di quanto,
anche di grave, è accaduto il Primo maggio, ma perché, devo ammettere che,
ultimamente tutta questa polemica che gira intorno al Primo maggio e non solo questo
Primo maggio, cioè tutta la polemica che gira intorno al Primo maggio, da anni, a me ha
stufato, mi ha veramente stufato, sono veramente arrivata a… Io il Primo maggio, dopo
la manifestazione, sono tornata a casa e ho pensato: “Forse questa è l’ultima
manifestazione a cui partecipo” e da figlia, anche di un sindacalista che per anni si è
battuto per la lotta sul lavoro, questo pensiero mi dispiaceva e mi faceva male, mi
faceva tanto più male ancora da No TAV, perché sono scesa in piazza anche pensando
che, appunto, era giusto spingere per ribaltare la visione, ad oggi, dominante, sulle
grandi opere che creano lavoro, perché poi, fondamentalmente, non è così. E quindi
tutto ciò per dire cosa? Tutto ciò per dire che, io vorrei che il prossimo anno ci
ritrovassimo in quest’Aula a parlare di Primo maggio e a confrontarci anche in modo
duro, però sui temi del lavoro. Prima parlavamo dell’idea che ha la Città, se Torino è
piccola, se Torino è grande. Torino ha un unico grande problema che è quello
occupazionale, e quindi vorrei che quel problema, che è il problema occupazionale, più
di tutto, fosse al centro, perché ogni anno e lo dico… e anch’io ho sempre partecipato al
corteo del Primo maggio negli ultimi anni, nello spezzone sociale e lo rivendico e
difendo chi partecipa in quello spezzone e mi dispiace, davvero, vedere ogni Primo
maggio il corteo spezzato, perché è vero che l’anno scorso non ci sono stati scontri, però
è anche vero che, l’anno scorso, quello spezzone sociale non è riuscito ad arrivare in
piazza e non riuscirà mai ad arrivare in piazza, fondamentalmente perché la piazza
appartiene, fondamentalmente, a chi organizza il Primo maggio, cioè al sindacato.
Allora vorrei che il prossimo anno parlassimo di lavoro e pensassimo anche a come
riprogrammare quella giornata e quel corteo, perché se rimane, così com’è oggi, rimarrà
così colmo di polemiche, ma in cui ci sarà un unico grande assente che è il lavoro.

SGANGA Valentina
Sì, grazie. Solo perché sono stata tirata in causa dal Vicepresidente Lavolta, sulla
proposta che, credo, evidentemente possa essere intesa anche come una provocazione.
Nessuno vuole dividere i lavoratori al corteo del Primo maggio e nessuno vorrebbe
dividere le piazze, ma le piazze sono già divise e il corteo è già diviso e quindi è chiaro
che, l’intento di quella proposta e l’intento di quella provocazione, è di prendere un
impegno politicamente, perché quella divisione venga sanata, perché i disoccupati, i
precari, i Rider, possano essere anch’essi, con il loro dissenso anche, in piazza durante il
comizio sindacale. Allora o ci prendiamo un impegno, politicamente, di sostenere
questa cosa, oppure andiamo a ripensare a quella giornata. Poi, lei dice che
all’interno…, che dobbiamo riconoscere che all’interno dei No TAV ci sono dei
violenti, mi fanno sorridere queste parole, perché varrebbe lo stesso per voi, l’uso della
cinghia l’abbiamo visto tutti, al corteo, quindi evitiamo di mettere etichette, evitiamo di
continuare con questa polemica, che sta diventando veramente stucchevole, oltremodo.
Grazie.

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