Interventi |
PAOLI Maura Grazie. Ma anch’io voglio dare la solidarietà a tutte le vittime di questo Primo maggio. Quest’anno purtroppo non ho potuto partecipare e non ho potuto stare al fianco dei miei colleghi manganellati, per la sola colpa di essersi proposti da pacieri, a quanto pare, dalla parte sbagliata della barricata. Due anni fa era successo lo stesso a me, ho conosciuto sulla mia pelle con i miei lividi, il prezzo che si paga a credere che la piazza sia di tutti, che l’Articolo 21 è per tutti, anche se quello che viene gridato non piace, non deve essere silenziato con delle cinghiate. E forse il Partito Democratico non è stato molto chiaro con il suo zelante servizio d’ordine e spero che dopo le conseguenze che ha creato, si faccia una riflessione e vengano presi dei provvedimenti, anche se, sentendo le dichiarazioni di alcuni esponenti antecedenti e successivi al corteo, mi viene difficile credere che quanto è accaduto non sia stato studiato a tavolino. È questo il risultato che volevate ottenere? Bravi, l’avete ottenuto. Dopodiché, in linea con i miei colleghi che mi hanno preceduto, è giusto fare una riflessione anche sull’operato delle Forze dell’Ordine, perché è giusto ringraziare le Forze dell’Ordine e a me piacerebbe farlo tutti i giorni, come il mese scorso, quando la D.I.A. di Torino ha sequestrato beni a un commercialista di Rivoli, già condannato per riciclaggio per favorire la cosca della ‘ndrangheta degli Spagnolo. Io sono fiera di questi uomini e di queste donne coraggiose, anche se non ho visto grandi comunicati in merito. Ma quando sbagliano è giusto dirlo, anche solo per la giusta regola sociale dei feedback. Le cariche immotivate e indiscriminate sulla folla sono sbagliate e, Sindaca, e non sa quanto mi dispiace dirlo ancora una volta, quando si trova in queste situazioni, lei o rimane silente, o fa come ha fatto in questa occasione, un comunicato inutile, se non irritante, perché nessuno ha bisogno che sia lei a ricordare che la responsabilità penale è individuale e ancora una volta, non una parola di solidarietà per i suoi colleghi manganellati e ancora gli inopportuni e immotivati ringraziamenti. Ma che cosa c’è da ringraziare? Dobbiamo ringraziare che non ci sia scappato il morto? Dobbiamo ringraziare che sia stato impresso nella mente dei bambini un’immagine negativa delle Forze dell’Ordine? Ma l’ho visto solo io, il video della gente che tenta di spaccare il finestrino del furgone in cui si erano appena rifugiati una madre con il suo bambino? L’ho visto solo io l’avvocato Vitale sanguinante, mentre con il suo corpo tentava di proteggere una donna a terra? Ma che cosa c’è da ringraziare? A meno che io non abbia frainteso, e in realtà i ringraziamenti erano rivolti alla folla inerme che non ha reagito, a chi con le mani alzate tentava di scongiurare le cariche, agli organizzatori dello spezzone sociale che urlavano dagli altoparlanti: “Non reagite”. Perché altrimenti non voglio immaginare il massacro che avrebbe potuto generarsi. Io davvero non riesco a spiegarmelo, a questo punto è meglio il silenzio, o piuttosto sarebbe interessante sapere a che diavolo serve il Tavolo della Sicurezza. Dopo l’anno scorso io ero davvero più serena, pensavo che la Città si fosse imposta: “Non spezzate il corteo, tutti hanno il diritto di manifestare” e così è stato, il corteo non è stato spezzato e nessuna violenza è stata commessa. Sembrava un parallelismo semplice, sembrava che potesse diventare una prassi, estirpando la prassi a cui invece assistiamo da vent’anni e invece no, mi viene da pensare che l’anno scorso sia stato un caso, la buona sorte, oppure i Sindacati si sentivano più tolleranti e inclusivi, chissà, tutto può essere. Quello che ci viene raccontato è che al Tavolo della Sicurezza il Comune va ad ascoltare, ma allora fatevi mandare una e-mail. Se la Città, se il Sindaco, che è responsabile della sicurezza dei suoi cittadini, non conta nulla nella gestione della sicurezza della sua città, ma che ci andate a fare? Oppure contate? E allora oggi non sono sufficienti le risposte che sono state date. |