Interventi |
CARRETTO Damiano Sì, grazie. Buongiorno a tutte e a tutti. Allora partiamo dal presupposto, nessuno è infallibile, non è infallibile la politica e quando la politica sbaglia viene apertamente e legittimamente criticata ed è giusto che sia così, credo che sia più che giusto. E come non è infallibile la politica, non sono infallibili nemmeno gli altri poteri dello Stato e ne abbiamo avuto spesso la prova negli ultimi anni: la Diaz, Aldrovandi, Cucchi, e purtroppo ne siamo stati testimoni di nuovo il Primo maggio 2019 a Torino, nella nostra città. Ritengo che sia nostro diritto e forse anche nostro dovere, l’eventuale critica ad errori palesi di cui siamo testimoni, testimoni diretti in questo caso, che possono andare dal posizionamento di alcuni spezzoni del corteo, di alcuni soggetti nel corteo, così come il Movimento 5 Stelle è stato fatto spostare da dove era previsto, mi chiedo perché non sia avvenuto lo stesso per altri soggetti, e quella che doveva essere la festa di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici, troppe cose non hanno funzionato, è evidente, e questi errori sono inaccettabili, almeno dal mio punto di vista. Anche oggi a mente fredda ritengo, ad esempio, che la carica della Polizia, avvenuta a freddo in via Roma, sia stata assolutamente gratuita e ingiustificata, il corteo era praticamente terminato, non c’era nessuna avvisaglia di possibile violenza da parte dei manifestanti e quella che dovrebbe…, avrebbe dovuto essere una festa di tutti e di tutte è stata trasformata da una gestione incomprensibile e irresponsabile, in una giornata di scontri e tensioni utili solo a sciacallaggi e penose strumentalizzazioni da parte di alcune forze politiche, che forse pensano più alla campagna elettorale che ad altro. E leggere che la Sindaca esprima e non solo leggere, anche ascoltare, perché poi ha ripetuto la stessa frase che era nel comunicato stampa, esprima ringraziamento alle Forze dell’Ordine, che nonostante gli scontri hanno arginato ulteriori degenerazioni. È imbarazzante e solo chi non era lì può scrivere una frase del genere, solo chi non ha visto i poliziotti manganellare a freddo, senza motivazioni, chiunque capitasse a tiro, comprese donne di mezza età, pericolosissime, e anziani può pensare di ringraziare chi ha compiuto simili gesti. Solo chi non ha visto i bambini piangere e i disabili in carrozzina, cercare di spostarsi dalla carica può pensare che quella del Primo maggio sia stata una gestione dell’ordine pubblico che ha arginato degenerazioni. E ripeto, io con queste parole non voglio dire che tutte le Forze dell’Ordine sbagliano, non che tutte le Forze dell’Ordine compiano normalmente azioni non condivisibili, però in questo caso è obiettivo e io ero lì, ero tra lo striscione No TAV e il cordone. Io ricordo, per chi non c’era e forse avrebbe fatto bene ad esserci, in quel momento alla testa dello spezzone No TAV, c’erano i giovani No TAV, che se non lo sapete sono ragazzi intorno ai 20 anni o giù di lì, che erano assolutamente disarmati, a volto scoperto, non avevano alcuna intenzione violenta, volevano solo arrivare in piazza, dopo effettivamente, credo, tre ore penso fosse un desiderio più che condivisibile. Per cui, io consiglierei alla Sindaca di pesare un po’ di più le parole, o se non scrive lei i comunicati chi le scrive i comunicati, perché le parole hanno un peso e per chi c’era, quelle parole sono dolore, sono dolorose, perché non rispecchiano quello che abbiamo vissuto e quello che abbiamo visto. Poi, se vogliamo in questi giorni molti temi sono all’ordine del giorno nella Città, molti temi che definiscono la Città e un’Amministrazione, e la Città e la nostra Amministrazione sotto alcuni punti di vista sono a un bivio, bisogna chiedersi se siamo diventati la città che accoglie a braccia, più o meno aperte le case editrici vicino a Casapound al Salone del Libro, ma che non permette allo spezzone sociale di arrivare in piazza, mentre parlano i Sindacati, mentre parla la triplice durante la Festa dei Lavoratori. Bisogna capire quale città siamo, quale città vogliamo, se questa è la città che vogliamo. Per me la risposta è no, però bisogna decidere da che parte stare, perché la politica è fatta di scelte e alcuni equilibrismi sono abbastanza inutili e stucchevoli. Detto questo, mi unisco anch’io alla solidarietà, a chi quel giorno è stato vittima di violenze, possono essere stati i No TAV, può essere stato il Partito Democratico, possiamo essere stati noi stessi. Io credo che in quella situazione, alcuni errori che sono stati compiuti e che non dovevano essere compiuti abbiano pesato, pesato troppo, perché sarebbe bastato veramente poco a trasformare quel giorno, che non è stato una festa, in una vera Festa dei Lavoratori. Grazie. |