Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Vedo l’Assessora Lapietra, così come la Capogruppo Artesio, quindi inviterei alla trattazione dell’interpellanza n. mecc. 201901288/002: “Conciliazione tra lavoro e responsabilità in GTT” LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Risponde l’Assessora Lapietra, cinque minuti per lei, Assessora, prego. LAPIETRA Maria (Assessora) Grazie, buonasera. Allora, in questa interpellanza si discute un ordine di servizio di GTT riguardante il congedo parentale di malattia dei bambini. Allora, al di là della gestione aziendale di GTT, quindi non entro nel merito dell’ordine di servizio di GTT che riguarda, appunto, la definizione, l’esplicitazione di alcune regole per ottenere sia il congedo parentale che per ottenere il congedo di malattia del bambino, questo proprio per far sì di usufruire al meglio di questi congedi, quindi fare chiarezza sull’ordine di servizio. Ci sono dei punti rilevati dall’interpellanza che vorrei chiarire anche perché un conto è il congedo parentale, un conto è il congedo malattia. Per quanto riguarda il congedo malattia viene posta alla luce la documentazione richiesta all’interno della quale viene anche chiesto di..., si introduce praticamente che il bambino oltre alla certificazione medica, nel certificato medico ci deve essere scritto che il bambino necessita di assistenza per patologia. Allora, questo in realtà è quando un genitore va a chiedere il certificato medico, appunto, non per il bambino, ma per ottenere il certificato di malattia da dare al proprio datore di lavoro, il pediatra scrive proprio: “Il bambino necessita di assistenza per patologia per tot giorni”. Quindi questa è già una cosa che da tanti anni viene scritta proprio così, quindi non è un’aggiunta, è solo un’esplicitazione in quest’ordine di servizio, così come, invece, sempre al punto sul congedo parentale vengono chiesti esplicitamente 7 giorni di preavviso. Nel Contratto Nazionale del Lavoro precedente veniva esplicitato 5 giorni di congedo parentale, invece dal 2015 nel Contratto Nazionale del Lavoro vengono esplicitati 7 giorni di congedo parentale, quindi quando mi viene chiesto se l’Assessore competente conosca, ritenga che i vertici aziendali, con i provvedimenti sopracitati, stiano conciliando al meglio le doverose responsabilità di programmazione di servizio di trasporto pubblico, io non ho nulla da dire avendo esplicitato semplicemente quello che è scritto all’interno del Contratto Nazionale del Lavoro. Quello che per me, invece, è importante portare alla luce è la premessa di questa interpellanza dove si parla del diritto della genitorialità o meglio della sentenza che è stata vinta dai dipendenti verso GTT, dove si parla, praticamente, del conteggio delle ore maturate dei congedi parentali per quanto riguarda la premialità. Allora, io vorrei innanzitutto porre un po’ la luce su quest’aspetto che mi sembra più importante degli altri che mi sembrano più di gestione aziendale. Ho richiesto a GTT di verificare anche con ASSTRA questa sentenza perché in questo momento è stata data ragione alle madri lavoratrici, mentre ai padri ancora questo non è stato permesso, e questa per me è invece una nota molto importante perché si tratta di un diritto molto importante, visto che si è lottato tanto per la genitorialità di entrambi i generi, mi sembra importante, invece, portarlo avanti anche verso il sesso maschile, quindi i padri. Per quanto riguarda, invece, i premi risultati, in generale, io so che in azienda comunque li stanno rivedendo e quindi all’interno di questa revisione è molto importante che la sentenza venga applicata e venga applicata nel modo corretto. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Capogruppo Artesio, prego. ARTESIO Eleonora Grazie. Io apprezzo molto il fatto che l’Assessora abbia assunto l’elemento di discriminazione, tanto più incomprensibile quanto successivo all’esito di una sentenza che ancora GTT sta praticando nei confronti dei padri, che in una logica culturale e civile di condivisione delle responsabilità genitoriali ricorrono alla richiesta di congedo e per questo vedono penalizzata la loro valutazione nel calcolo del premio di produzione. Quindi, assumo il fatto che, per la prima parte, l’Assessora intenda assumere un’iniziativa positiva nei confronti dell’azienda e con questo l’interpellanza ha raggiunto un risultato. Sulla seconda parte, vale a dire, il fatto che ci sia un’applicazione letterale delle disposizioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, e che questa disposizione letterale avvenga nel range più restrittivo, perché è vero che il Contratto Collettivo Nazionale prevede fino a 7 giorni di dichiarazione anticipata dell’assenza, però è anche vero che questo termine è consentito anche in maniera più flessibile e il fatto che l’azienda abbia ritenuto opportuno applicare il criterio più rigoroso è evidentemente un segnale o di difficoltà a costruire una programmazione corretta ed efficiente del servizio o di rigidità nei confronti del personale dipendente. Quel che più, però, inquietava era l’insieme delle misure adottate per valutare l’opportunità e la fondatezza della richiesta di congedo in caso di malattia dei bambini. L’Assessora ha già citato quella che dovrebbe essere prassi ordinaria nel rilascio dei certificati medici da parte del pediatra di libera scelta; non ha però fatto riferimento all’altra obiezione che l’interpellanza richiamava, vale a dire al fatto che l’azienda pretende anche dal lavoratore una dichiarazione in merito ai giorni di congedo fruiti dall’altro coniuge con un’ingerenza, a mio modo di vedere, importante e infondata rispetto alle condivisioni interne alla coppia, ma soprattutto quasi a voler introdurre nel rapporto tra datore di lavoro e i propri dipendenti l’idea che i dipendenti stiano cercando di profittare di quelli che, invece, sono i diritti sanciti dalle norme e dalle contrattazioni e si debba andare ad indagare sulla possibilità alternativa che questi lavoratori potrebbero avere anziché chiedere il congedo. Allora, in specie per questa seconda parte dell’interpellanza, che non mi risulta adeguatamente soddisfatta, non credo per demerito dell’Assessora, ma per mancata informativa da parte dell’azienda nei confronti della Giunta, io chiedo che questa interpellanza rimanga iscritta e proceda per l’iscrizione nella Commissione Consiliare che non penso sia quella dei trasporti, ma trattandosi di relazioni tra datore di lavoro e dipendenti sia piuttosto quella delle Pari Opportunità. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Bene, così come richiesto dalla collega Artesio, l’approfondimento dell’interpellanza n. mecc. 201901288/002 avverrà nella Commissione Consiliare Pari Opportunità. |