Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Prego, Sindaca Appendino per la chiusura. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute, ovviamente l’Assessore Rolando per l’illustrazione, il Vicesindaco che, in assenza dell’Assessore Rolando, ha girato il territorio ovviamente insieme agli uffici che ringrazio per il lavoro svolto, dottor Lubbia e tutto il personale in un momento, in un contesto certamente difficile. Ringrazio anche la Giunta che ciascuno per il proprio Assessorato di competenza ci ha permesso comunque oggi di arrivare a presentare un Bilancio che è assolutamente coerente rispetto agli indirizzi che ci siamo dati quando abbiamo iniziato questo mandato e soprattutto successivamente quando abbiamo dovuto decidere, assumendoci la responsabilità, evidentemente, di fare un percorso di risanamento in collaborazione con la Corte dei Conti per evitare quello che noi ritenevamo il peggio per il futuro della città e cioè la dichiarazione del predissesto, cosa che è avvenuta, ci tengo a ricordare, sui dati del 2015. Oggi qualcuno in Aula si stupisce, in particolare le Minoranze, del fatto che sul 2015, i dati del 2015, Consigliere Fassino, così ha deliberato la Corte dei Conti. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). SICARI Francesco (Presidente) Inviterei a non intervenire fuori microfono. APPENDINO Chiara (Sindaca) Ripeto, la Corte dei Conti nel 2015, o meglio quando noi siamo arrivati, sulla sua relazione che fa come sempre successivamente, ha indicato valutando il Bilancio del 2015 un disequilibrio strutturale di 80 milioni di Euro, che oggi abbiamo ridotto grazie al lavoro che abbiamo fatto, a circa 55-60 milioni e alla luce di questo disavanzo strutturale che, ripeto, possiamo contestarci a vicenda, ma, come dire, i conti credo che lo dicano chiaramente e non entro nelle responsabilità, ma alla luce di quel documento ci è stato chiesto o comunque è stato chiesto all’Amministrazione di fare un percorso che poteva prevedere una serie di ipotesi, tra cui da un lato il Piano di interventi, di cui ci assumiamo pienamente la responsabilità nella definizione, nell’attuazione e nella capacità o meno di attuare quel Piano, per essere molto chiara, o un percorso di predissesto. Noi abbiamo scelto la prima strada, ma non voglio ripercorrere questo. Quello che mi stupisce, onestamente, è sentire in Aula che qualcuno si stupisce del fatto che oggi il Bilancio della nostra città non sta in piedi ancora senza entrate straordinarie e che le entrate correnti non combaciano con la spesa corrente. E questo è il punto di partenza, cioè abbiamo un disavanzo strutturale di 80 milioni, lo abbiamo ridotto a circa 55-60, è evidente che ad oggi non stiamo ancora in piedi con entrate ordinarie e spese ordinarie, che non c’è l’equilibrio, perché sennò saremmo fuori dal Piano degli interventi e saremmo in una situazione di equilibrio perfetto. Purtroppo non lo siamo, quindi c’è poco da stupirsi. Le strade sono due, ripeto, perché poi alla fine bisogna anche dare delle alternative; legittimamente si fanno le critiche, ma anche delle alternative, tagliare per circa 45-50 milioni i servizi essenziali, oppure lavorare, come stiamo facendo in modo graduale, usando entrate straordinarie e nel frattempo limando e ridisegnando i servizi. Questo abbiamo fatto per passare da 80 a 55, 60. Non abbiamo fatto interventi, come dire, traumatici, perché a differenza di quello che c’è stato detto il primo anno, la Cultura continua a lavorare, abbiamo anzi, devo dire, risanato situazioni difficili e lo stiamo continuando a fare e così stiamo ottenendo i servizi, ma abbiamo ridotto quel disavanzo da 80 a 55. È difficile ogni volta che passano i mesi, ogni Bilancio che facciamo, certamente è più difficile andare a ridurre quel disavanzo, ma è il percorso che ci siamo impegnati a fare. Quindi, come dire, la critica su un Bilancio che dice chiaramente, in attuazione di un Piano di interventi, di ormai 2 anni fa, che stiamo in piedi grazie a delle entrate straordinarie lo accetto, perché giustamente si può dire: “Sarebbe meglio avere un equilibrio”. Sì, anche a me piacerebbe essere in equilibro e non dover ricorrere ad entrate straordinarie, però, come dire, è l’elemento di base da cui siamo partiti circa 2 anni fa. Quello che io credo invece sia giusto portare all’attenzione dell’Aula è che dopo 2 anni di lavoro siamo passati da 80 a 55, 60. Qual è il punto nodale per cui, ripeto, non do un colore politico, una responsabilità politica, però qual è il punto nodale per cui, e arrivo a quello che diceva la Capogruppo Artesio, noi oggi stiamo facendo fatica come Amministrazione più di altri Enti Locali, perché, ripeto, questi sono i dati, la rigidità di spesa del nostro Comune, se non erro, è intorno al 52%, peggio di Comuni come Catania. E da cosa deriva la rigidità di spesa? Da due elementi: debito e personale, che sono due leve su cui noi facciamo molta fatica ad agire. Quindi per andare a limare, ancora ridurre quei 55-60 milioni di Euro che sono di disavanzo e che ci portiamo dietro, che dovremmo continuare ad affrontare, è evidente che sarà necessario da un lato usare la leva della riorganizzazione e, guardate, poi ne discuteremo nelle Commissioni, ovviamente nei luoghi opportuni che probabilmente non è l’Aula, nessuno sta delegando a un ente esterno la responsabilità politica di una riorganizzazione. Noi stiamo chiedendo ad un ente esterno di fare una panoramica e di darci un’immagine su cui lavoreremo e su cui faremo delle valutazioni che sono tecniche, dove la politica dovrà fare la sua parte, assumersi le sue responsabilità, come ha fatto sul Piano degli interventi. Quindi non stiamo delegando ad un esterno e la discussione la faremo e sarà certamente coinvolto il Consiglio. Poi è chiaro che la Giunta, com’è stato detto in Commissione, ha un ruolo e ha dei poteri che deve esercitare in ambito di riorganizzazione e organizzazione e lo faremo, ma nessuno sta chiedendo ad un esterno di dirci che cosa dobbiamo fare e come dobbiamo farlo. Stiamo chiedendo ad un esterno di fare una panoramica, di fare una fotografia, anche analizzando altri enti e alla luce di quello, soggetto ovviamente specializzato, di capire come noi politica dovremo riorganizzare l’Ente all’ottica di due grandi elementi: uno, non saremo in grado di assumere tutte le persone che usciranno dall’Ente; due, e io invito di nuovo il Consiglio Comunale, dobbiamo allinearci con la riorganizzazione del Decentramento. Io lo ripeto di nuovo, noi nel DUP abbiamo inserito quella che è l’attuale, ripeto, visto che è stato sollecitato dal Capogruppo Lo Russo, quella che è l’attuale riforma del Decentramento che è stata votata dall’Amministrazione precedente, che prevede un passaggio a 5, perché noi, senza indirizzo, e io auspico che la riforma del Decentramento e la Commissione Decentramento parta, noi stiamo lavorando in quell’ottica, o meglio, in quel momento quel Decentramento va avanti da sé. Allora, siccome nel frattempo dovremo attuare una riorganizzazione dell’Ente e peraltro i Servizi Sociali hanno fatto già un lavoro molto consistente nell’ottica di riorganizzazione, è questo il momento perché il Consiglio dia un indirizzo sul Decentramento che si possa allineare alla riorganizzazione dell’Ente. Quindi il mio auspicio è di nuovo che questa Commissione possa partire, perché sennò la Giunta andrà per la sua strada, ovviamente assumendosi la responsabilità e confrontandosi, però noi non possiamo aspettare ancora a lungo perché sennò i tempi non ci stanno e andremo ad attuare esattamente, lo sto dicendo al Consiglio Comunale, quella che è la riforma attualmente prevista che ci porta a 5 senza intervento del Consiglio. Il secondo tema, quindi riorganizzazione, la prima leva, efficienza ed efficacia di conseguenza, l’altra leva è quella del debito. A me spiace che la Capogruppo Artesio non riconosca onestamente che questo Governo con il Viceministro Castelli abbia aperto ben prima della discussione, che poi è stata più mediatica legata al tema Roma, aperto un Tavolo con i Comuni capoluogo per cercare di andare a lavorare come non è mai stato fatto perché si è sempre intervenuti, scusatemi se lo dico, Governi precedenti di molti colori, su ristrutturazione del debito delle Regioni e i Comuni, che sono sovraindebitati almeno quanto le Regioni, non si è mai intervenuti in quel contesto normativo come si è fatto per le Regioni. Cosa ha fatto il Viceministro Castelli? Ha riunito non un Comune, i Comuni capoluogo che rappresentano una buona parte del PIL del nostro Paese e ci sono Comuni, Torino, Napoli, Genova, che sono oggettivamente in difficoltà e si sta lavorando affinché…, chi ho dimenticato? Milano, giusto, correttamente, si sta lavorando affinché si costruisca un percorso che sia di ristrutturazione del debito con il supporto del Governo Nazionale, ma anche degli enti tecnici che evidentemente devono eseguire quello che è l’indirizzo della politica. Questo significa rivedere i BOC, significa rivedere i rapporti con Cassa Depositi e Prestiti, significa rivedere i rapporti con i mutui contratti con i soggetti privati, ma è un percorso non semplice che richiede un contesto normativo e mi permetto di dissentire con quello che diceva il Capogruppo Napoli, non è vero che la norma di Roma può funzionare su tutti gli Enti. Roma, al di là, come dire, di quello che possiamo pensare sull’intervento che è stato fatto, ha una gestione commissariale che è molto diversa da quella degli altri Comuni, quindi la norma costruita per Roma non può funzionare applicata allo stesso modo su Torino, su Genova o Milano. Quindi quello che io ho sollecitato anche pubblicamente perché l’ho detto pubblicamente più volte, prima ancora che nascesse il dibattito su Roma, è che il Governo, cosa che sta facendo, di cui si sta facendo carico, aprisse un Tavolo con i Comuni capoluogo in partenza sovraindebitati per aiutare un percorso, ripeto, di ristrutturazione seria perché è chiaro che noi quei 300 milioni di Euro che abbiamo di spesa, circa, o 260, adesso non ricordo esattamente la cifra, non siamo in grado di sostenerli nel medio e lungo periodo, soprattutto perché, e arrivo a quello che diceva il Capogruppo Tresso, dal mio punto di vista strumentalizzando, nessuno qui vuole una città più piccola. Io ho fatto un altro ragionamento, noi abbiamo una città che per debito, per livello di spesa, si poggiava ancora sul numero di abitanti che oggi purtroppo non c’è. Quando noi pensiamo perché siamo in disequilibrio strutturale, c’è certamente il debito, c’è certamente la spesa strutturale del personale, ma c’è un (parola incomprensibile) che è evidente, cioè che negli ultimi 10 anni si è ridotta la popolazione, quindi si è ridotta la parte delle entrate. Questo intendo dire quando dico che oggi non siamo strutturati su una popolazione di 900.000 abitanti. Allora è chiaro che tu devi da un lato, come dire, nelle politiche di Bilancio cercare di tornare in equilibrio, dall’altro è chiaro che devi lavorare affinché la città possa ritornare ad essere attrattiva, come ha detto il Capogruppo Morano, come dicono anche molti Consiglieri, credo chiunque faccia parte di questa Amministrazione al di là del colore politico, però l’elemento di dimensione e di riduzione del numero di teste che popolano la città ha generato in parte uno squilibrio rispetto agli anni precedenti. Arrivo sull’altro tema che è stato citato, il tema dei derivati, ma non c’è da stupirsi che nel DUP ci sia questo elemento e a me stupisce, adesso non ho capito bene, poi magari mi sono distratta un attimo, cioè il percorso che stiamo facendo sui derivati è stato assolutamente trasparente a tal punto che prima di andare in Giunta siamo andati in Commissione Consiliare a discutere rispetto al percorso che stavamo facendo. Quindi che fosse un obiettivo di questa Amministrazione, di questa Giunta, sollecitato anche più volte dalla mia Maggioranza, credo che sia evidente, quindi il percorso che stiamo facendo ha un obiettivo che evidentemente è andare a ridurre la spesa, perché è una di quelle leve che vorremmo muovere, di lavorare in un ambito certamente complesso perché non è facile inserirsi nell’ambito della ristrutturazione dei derivati e aggiungo che, poi ovviamente l’Assessore Rolando risponderà all’interpellanza specifica che io non ho letto, però prima di decidere il percorso che abbiamo attuato, ci siamo confrontati con altri Enti Locali, Comunali, Provinciali, che hanno già fatto quel percorso, quindi non è che ci siamo mossi in modo sprovveduto, anzi, forse ci abbiamo messo più tempo rispetto a quello che immaginavamo proprio perché è un tema certamente delicato. Aggiungo l’ultimo punto su cui vorrei tornare, il rapporto Governo città. Ma, io credo che questa Amministrazione, come dire, in particolare anche la sottoscritta, abbia più volte sottolineato quando dal mio punto di vista non c’era un riconoscimento nei confronti dei Comuni e della nostra città, però vorrei ribadire che il Governo, oltre ad aver alzato il fondo IMU TASI, che ha citato l’assessore Rolando, a 300 milioni di Euro, che era quello che era stato anche richiesto da questo Consiglio Comunale, ha certamente la sfida davanti nel far ripartire gli Enti Locali e da questo secondo me il tema del debito è fondamentale, però, come dire, dei segnali alla città li ha dati, perché dei 61 milioni di Euro, di cui comunque per anni non arrivavano risorse, siamo riusciti a chiudere a 35, poi uno può discutere se è giusto o non è giusto, se potevamo ottenere di più, però abbiamo chiuso quella partita, ci sono stati altri 8 milioni e mezzo per cercare di fare altri interventi strutturali sul Teatro Regio, sono stati stanziati 7 milioni e mezzo nel riconoscere che questa città sarà il punto di riferimento per l’innovazione nel Nord, perché sapete che hanno scelto una città del Nord, una del Centro e una del Sud, è partito il percorso dell’area di crisi. Ho sentito anche qui, e poi sarebbe magari interessante discutere, magari fare anche un dibattito su questo, l’area di crisi è uno strumento che permetterà alla città se saremo in grado, alla luce della collaborazione che citava credo il Capogruppo Napoli, di permettere di far partire dei percorsi che porteranno risorse sul territorio ed è uno strumento che molte realtà stanno utilizzando e che nel nostro caso è costruito per cercare di aiutare a rilanciare la filiera dell’automotive e dell’aerospazio alla luce della rivoluzione tecnologica che è in essere. Io auspico che sull’area di crisi possa esserci una collaborazione non solo tra tutte le parti che compongono questa città, perché evidentemente sarà necessaria la collaborazione di tutti, ma anche per tutte le forze politiche dei vari Enti che sono coinvolti, che sono la Città di Torino, la Città Metropolitana e la Regione Piemonte perché credo che sarebbe veramente un peccato per queste realtà e per questo territorio non riuscire a cogliere quello strumento e utilizzarlo correttamente, poi starà a noi saperlo utilizzare correttamente. Gli ATP sono stati citati e quindi, come dire, le risorse che sono state stanziate dal Governo per riuscire a chiudere e ottenere l’assegnazione della candidatura. Quindi, io credo che in questo momento la Città di Torino non sia una Cenerentola, sia stata correttamente considerata, abbia ottenuto risultati importanti anche grazie al Governo. Credo però che la sfida, come giustamente diceva la Consigliera Capogruppo Artesio, sia tutta, per quanto riguarda la nostra situazione economica, nella ristrutturazione del debito che sarà il percorso che faremo nei prossimi mesi. Chiudo, anche perché i numeri sono già stati citati, quindi non rientro, vorrei chiudere ringraziando ovviamente l’Assessore Rolando, e come dicevo la Giunta, la Maggioranza, la mia Maggioranza che ci ha sostenuto e ha sostenuto questo Bilancio anche facendo le proposte emendative e il Collegio dei Revisori che ci ha accompagnato in questo percorso, è sempre ovviamente attento e segue quello che comunque è la disposizione e predisposizione di un Bilancio certamente complesso. Chiudo anche ringraziando tutti i dipendenti, ovviamente l’Ufficio del Bilancio, che per la prima volta ho utilizzato peraltro il sistema informativo nuovo e quindi insomma sperimentato nel Bilancio di Previsione un nuovo sistema informativo e comunque tutta la macchina comunale che, nonostante le grandissime difficoltà che tutti conosciamo, ci permette di continuare ad erogare servizi ai cittadini a un livello di qualità che comunque continua a essere consistente. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Sindaca. |