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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Maggio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 17
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-01169
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) - PERIODO 2019-2021 (ARTICOLO 170, COMMA 1, DEL D.LGS. N. 267/2000). APPROVAZIONE.
Interventi
ROLANDO Sergio (Assessore)
Buongiorno. Io inizio l’illustrazione parlando prima della seconda delibera, poi
illustrerò le tre delibere, punto per punto, perché nella relazione il riferimento più
rilevante è al Bilancio di Previsione 2019. Quando tutto sembra essere contro si ricorda
che l’aereo decolla controvento, non con il vento in coda, questo è l’approccio al
Bilancio del prossimo triennio. Premetto che quest’anno la relazione sarà molto più
breve sia per cercare di attrarre maggiormente la vostra attenzione, sia perché, al di là
delle critiche dei numeri, è volontà dell’Amministrazione ribadire l’impegno che essa
sta ponendo in questo faticoso percorso per uscire da una situazione a tutti nota e dalla
quale nessuno può sottrarsi in termini di responsabilità. Ci troviamo a metà della
Consiliatura e alla terza elaborazione di un Bilancio che ci ha posto nuovamente di
fronte a scelte difficili, ma con lo stesso rigore degli esercizi precedenti, nonostante le
nuove norme in materia di bilancio, abbiamo saputo far quadrare i conti individuando
nuovamente le priorità d’intervento e assicurando il buon funzionamento della macchina
comunale. La manovra di Bilancio dello Stato ha mostrato certamente misure favorevoli
e significative su alcuni versanti, su altri, però, e che ci riguardano da vicino si
evidenzia la riduzione di trasferimenti con strette a danno di tutte le Amministrazioni.
Cito l’ampliamento dell’accantonamento minimo fondi crediti di dubbia esigibilità, la
riduzione a ricorso delle anticipazioni di tesoreria, lo stralcio delle cartelle, la riduzione
del fondo IMU, TASI ripristinato poi successivamente a livello dell’anno precedente
con emendamento alla manovra di Bilancio dopo una lunga trattativa tra i Comuni e
Governo, ovviamente l’ANCI, e una serie di disposizioni con parametri di virtuosità
faticosamente raggiungibili. Una Legge di Bilancio che ci ha portato vicino ad una zona
pericolosa, ma nonostante ciò siamo riusciti in un impegno a portare avanti la promessa
di una progressiva riduzione della spesa e a procedere in questa impegnativa a Bilancio
di Previsione. Abbiamo rafforzato ed implementato in ambito riscossione l’attività di
dati intelligence, sarà avviata nonostante la cosiddetta pace fiscale che ha fatto registrare
nell’ultimo periodo dell’anno una riduzione nella propensione dei pagamenti. Pur
rimanendo significativa l’esposizione debitoria della Città, abbiamo realizzato un
miglioramento per quanto riguarda l’utilizzo delle anticipazioni di tesoreria e in
generale tutte le attività poste in essere da quest’Amministrazione stanno determinando
dei risultati, anche se piccoli, di miglioramento. È indubbio che però la situazione
dell’indebitamento di Torino e nelle altre grandi Città e nelle Città Metropolitane
rappresenta un fattore critico di notevole rilevanza per cui confidiamo al netto dei nostri
sforzi nell’impegno del Governo di adottare, in parallelo con una riforma del Testo
Unico degli Enti Locali, una misura strutturale per rendere sostenibile il debito delle
amministrazioni locali, pare che si stia andando in questa direzione, il MEF ha avviato
un tavolo tecnico che intende studiare soluzioni che permettano operazioni di
ristrutturazione del debito di lungo periodo, le operazioni a breve fatte fino ad oggi non
risolverebbero i problemi di Bilancio in parte corrente e non ci permetterebbero in
futuro di liberare risorse per garantire le attività dirette sul territorio e i servizi ai
cittadini. Cittadini che legittimamente chiedono servizi sempre più efficienti e ai quali
l’Amministrazione deve rispondere, ma con un Bilancio sempre più ridotto occorre
trovare nuove strade. E seppur non ci venga sempre riconosciuto, lo sguardo è lontano e
il cambiamento con coraggio, gradualità e concretezza si sta verificando, non da meno
dalle amministrazioni che ci hanno preceduto ci stiamo impegnando su tutti i fronti
affinché il futuro di Torino sia nella città universitaria, nella città della cultura e dello
sport, nella città turistica, nella città smart, nella città del lavoro e dell’impresa, nella
città dei diritti e della partecipazione, nella città aperta e inclusiva, nella città verde e
compatta. Per misurarci con le rivoluzioni tecnologiche stiamo investendo su ricerca e
innovazione, ma dobbiamo ancora valorizzare di più e attrarre talenti. Per fare tutto ciò
l’impegno da parte di tutta la Giunta, del Consiglio Comunale è quotidiano, ma come si
è detto e dimostrato in molti casi non da soli; con la collaborazione di tutti i dipendenti e
sempre più risicati, ma sempre più responsabili e ai quali porgo i miei ringraziamenti,
ma soprattutto con la forza della società. Non possiamo non sottolineare come le
comunità intermedie, enti, associazioni si siano rivelati nel tempo promotori della
crescita e del territorio e capaci di sostenere investimenti sociali orientati all’inclusione
e dando vita a nuove forme di welfare. Ed è anche su queste risorse preziose, in modo
sempre più inclusivo, ampio e trasparente, che l’Amministrazione indirizza aiuti
concreti per progredire, svilupparsi e trovare soluzioni per migliorare la qualità della
vita di tutti noi. Certo è che le difficoltà non le riscontriamo solo a livello locale. Il
quadro tratteggiato dalla Commissione Europea è purtroppo un quadro pessimistico
soggetto ad elevata incertezza, a giocare oltre al ciclo economico e alla guerra
commerciale sino-americana sono le tensioni sociali in alcuni paesi e incertezze
politiche e i perduranti dubbi che aleggiano sulla scelta britannica di lasciare l’Unione.
Al di là di un calo drastico delle stime di crescita per il 2019 su tutta l’Europa,
l’esecutivo comunitario ha espresso, nel suo rapporto trimestrale, pessimismo sul futuro
economico dell’Italia e prevede un forte rallentamento dell’economia italiana da
attribuirsi principalmente ad una diminuzione del commercio internazionale oltre che ad
una debole domanda interna soprattutto sul fronte degli investimenti. Anche la Banca
D’Italia e il Fondo Monetario Internazionale hanno espresso pessimismo sullo stato
dell’economia italiana, seppur questo quadro contenga previsioni di crescita di
inflazione, ma non di deficit né di debito. Le previsioni concordano su un orientamento
della crescita mondiale dal 3,7% al 3,5% con alcune aree come l’Eurozona dove
l’orientamento dovrebbe essere più marcato, dall’1,7 all’1,1%. Tuttavia il rialzo corale
degli stili azionari contrasta con la macroeconomia. Si è chiuso un trimestre brillante per
le Borse globali come non si vedeva dal 2012, in Europa la maglia rosa, come scrive il
Sole 24 Ore, va a Piazza Affari che in tre mesi ha recuperato l’intero ribasso accumulato
nel 2018, quest’ultimo punto non può non cogliersi con fiducioso ottimismo. Torniamo
alla nostra manovra finanziaria, che avremmo voluto approvare nei tempi evitando
l’annoso ricorso all’esercizio provvisorio e alla gestione provvisoria, ma come già
sottolineato la manovra del Bilancio dello Stato ci ha posto qualche ostacolo in più. Il
Preventivo tra elementi positivi e qualche criticità conferma le scelte strategiche
sviluppate in questi anni perché è unito al welfare, ai servizi alle persone e alle imprese
e la salvaguardia di un alto livello di investimento nelle opere pubbliche, soprattutto
nelle manutenzione della Città, problema sempre più delicato in termini di sicurezza per
i cittadini. Ovvero abbiamo proseguito l’azione finalizzata al risanamento dei conti,
salvaguardando l’offerta generale dei servizi in settori chiave per la vita della Città,
ponendo al contempo le basi per dare corpo - in linea con quanto previsto dal Piano di
riequilibrio condiviso con la Corte dei Conti - a quegli interventi necessari per superare
l’attuale situazione di squilibrio strutturale, tra entrate ordinarie e spese ordinarie.
Questa in estrema sintesi le linee guida sulle quali è stato impostato il Bilancio di
Previsione pluriennale per gli anni 2019, ’20 e ’21 approvato dalla Giunta Comunale
con parere favorevole dell’Organo di Revisione, discusso in ogni suo aspetto nelle
molteplici Commissioni Consiliari, esposto in tutte le sedi circoscrizionali e che oggi
passerà al vaglio finale per il definitivo sì. Riflette nei contenuti la complessa situazione
economica e finanziaria dell’Ente, le difficoltà e i limiti d’azione costituiti
dall’incidenza sulla parte corrente della percentuale delle spese rigide (in particolare
quelle dovute per il personale per il pagamento delle quote di debito e dei relativi
interessi) ma che, al tempo stesso, consente di dimostrare i diversi elementi che stanno
contribuendo a migliorare lo stato delle finanze comunali. Dato quest’ultimo
evidenziato dalla progressiva riduzione dell’indebitamento che prosegue con un calo
previsto di oltre 100 milioni l’anno nel prossimo triennio, dall’incremento dell’attività
di riscossione e dal miglioramento del sistema di cassa che determinano una riduzione
della spesa per le anticipazioni di tesoreria dai risultati raggiunti in termini di assetto
societario e finanziario con riferimento specifico alle società di trasporti GTT e
Infra.To. Ancora con la copertura mediante entrate correnti dal Fondo Crediti di Dubbia
Esigibilità e senza l’applicazione di avanzo di Amministrazione anticipando la manovra
dello Stato con il finanziamento in parte corrente degli enti culturali, con la revisione
delle previsioni per le sanzioni e la violazione del Codice della Strada distinguendo tra
accertamenti di cassa e accertamenti dati ingiuntivi e con l’utilizzo di onere per le spese
di manutenzione ordinaria nel limite della spesa storica annuale. Resta inteso che
nonostante i progressi compiuti per colmare lo squilibrio strutturale (oggi quantificabile
in circa 60 milioni di Euro) occorre attuare una politica di bilancio (e il pluriennale di
previsione 2019-2021 va già in questa direzione) che consenta di ridurre le spese per il
personale e per la gestione del patrimonio comunale nel suo complesso. Adottando, da
questo e dal prossimo esercizio, una serie di misure sull’organizzazione amministrativa
e gestionale nel suo insieme che possono prevedere anche la riduzione di alcuni servizi
non istituzionali o comunque ritenuti non essenziali per la cittadinanza. Il Bilancio di
Previsione pareggia per la parte corrente a 1.227.000.000 di Euro, per quanto riguarda le
entrate 834 milioni sono le tributarie e solo 155 milioni quelle da trasferimenti correnti
da Stato, Regione ed altri Enti Pubblici. Alla voce di spese in calo quella per il
personale che nonostante l’aumento contrattuale risulta di 376 milioni di Euro (nel 2018
era 381,3 milioni), mentre sale la quota destinata al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità
che passa dai 90 milioni di Euro del 2018 ai 94 milioni dell’anno in corso. Per la parte
in conto capitale vengono destinati gli investimenti circa 292 milioni di Euro finanziati
per 28 milioni con entrate proprie (alienazioni, riduzione di attività finanziarie), per 23
milioni con l’accensione di nuovi mutui, per 6 milioni con gli introiti da concessioni
edilizie e, per la restante parte, attraverso contributi da Stato, Regioni ed altri soggetti e
Fondo Pluriennale Vincolato. Giunto al termine, rammentando che chi amministra deve
far fronte alle contingenze della quotidianità che, essendo spesso risposte dirette a
bisogni dei cittadini, assumono carattere di urgenza e gli enti locali che vivono in questo
periodo storico e politico, fase di grandi trasformazioni e, non di meno, di crescenti
difficoltà, hanno bisogno di supporto per la gestione delle risorse pubbliche in maniera
corretta ed efficace. Questo supporto può e deve avvenire dall’Amministrazione
centrale, ma tutti noi dobbiamo contribuire. Concludo rinnovando l’invito a tutti a
collaborare alla trasformazione e alla crescita della nostra Città. Infine rivolgo un grazie
particolare alla Sindaca, al Vicesindaco e a tutti coloro che hanno contribuito alla
stesura di questo Bilancio. Sono mancato proprio nel periodo che ha toccato i lavori
delle Commissioni e delle Circoscrizioni, devo dire grazie a tutto il supporto che è stato
dato e anche all’Aula che mi ha consentito di raccontare quanto segue. Proseguo con
l’illustrazione delle delibere? Rapidamente, perché, allora, oggi il Consiglio è deputato a
dire la sua sul DUP, Documento Unico di Programmazione, che come è noto a tutta
l’Aula è un documento che è fatto di due sezioni, una sezione che riguarda la parte
strategica avente come orizzonte temporaneo il mandato ed è articolata per missioni, la
sezione operativa di portata triennale che sviluppa il contenuto delle missioni, tutti i
documenti su cui si appoggia il DUP sono citati nella delibera, con questa delibera si
chiede l’approvazione appunto di questo documento. Poi c’è il Bilancio di Previsione
Finanziaria di cui ho già detto in modo sintetico nella mia relazione, che è stato
corredato anche dalla relazione dei Revisori come è stato aggiunto, infine c’è la terza
delibera che prevede dal Decreto TUEL l’applicazione dell’articolo 172, lettera C
concernente i servizi pubblici e la domanda individuale dell’anno 2019, i servizi
pubblici che vengono coperti anche quest’anno sono pari al 52,36%, le spese sono 40
milioni circa a fronte di 76..., le spese scoperte sono 40 milioni a fronte di 76 milioni
l’elenco dei servizi pubblici domanda individuale ricalca esattamente quelle degli altri
anni ed è computato nella delibera. Insieme alle delibere c’è..., mi permetto anche di
introdurre, poi vedremo, c’è anche una delibera di accompagnamento che poi verrà
illustrata separatamente, io ringrazio ancora l’Aula e ho finito.

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