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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Maggio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 17
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-01169
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) - PERIODO 2019-2021 (ARTICOLO 170, COMMA 1, DEL D.LGS. N. 267/2000). APPROVAZIONE.
Interventi
TISI Elide
Sì, grazie. Io utilizzerò questi minuti dopo l’articolata e completa relazione fatta dal mio
Capogruppo per fare alcuni focus e alcuni approfondimenti anche in relazione a altri
interventi di colleghi che ho sentito. Intanto per tornare alle preoccupazioni che sono
state espresse da molti nel merito delle scelte e della prospettiva che c’è stata illustrata
anche in Commissione e che è figlia anche dei numeri che abbiamo letto appostati in
questo Bilancio, del personale. Se, infatti, sono previste delle opportune attenzioni,
derivanti peraltro anche da delle scelte nazionali ad esempio sul tema della sicurezza per
alcuni comparti, quali ad esempio la Polizia Municipale, vorrei rappresentare la
preoccupazione che invece riguarda altri settori di questa Amministrazione, perché ci
sono delle attività che non sempre sono definite obbligatorie del Testo Unico, ma sono
obbligatorie in funzione di altri provvedimenti, o perché discendono direttamente da
diritti costituzionalmente sanciti, o perché sono frutto di esigibilità dei diritti che
derivano da Regolamenti o da Leggi Regionali. Alcuni di questi settori sono già stati
richiamati, io vorrei però sottolineare quello che invece è un comparto che spesso viene
chiamato in causa proprio quando si parla delle persone più deboli, che è il Settore
dell’Assistenza, perché a questo proposito io credo che quando si parla di misure di
contrasto alle povertà se lo si vuole fare in modo serio non lo si può fare soltanto in
termini di trasferimento di erogazioni monetarie, diversamente diventerebbe una misura
meramente assistenzialistica e non credo che nessuna delle forze politiche in quest’Aula
lo voglia. Ma perché non lo sia e non lo diventi è necessario che le politiche di sostegno
al Reddito, qualunque esse siano, vengano accompagnate da dei veri processi di
integrazione sociale e di accompagnamento delle persone e per far questo ci vuole il
personale, ci vogliono le figure specialistiche in grado di accompagnare, accompagnare
al punto che la stessa misura non sia più necessaria perché il percorso di emancipazione
è reale e fattivo. Quindi io richiamo questo tipo di preoccupazione perché non è stato
citato, ma credo che sia, soprattutto oggi, importante proprio per consentire alle persone
di uscire da una dimensione di bisogno, certo anche con sostegni economici, ma anche
con progetti di inclusione e di emancipazione. L’altro aspetto che vorrei richiamare, nel
minuto e mezzo che mi rimane, è l’attenzione alla spesa storica nelle politiche sociali,
perché l’altro anno questa spesa storica per parte comunale è stata ridotta e compensata
da fondi nazionali. Quest’anno non ci sono state significative inversioni di tendenza, ma
dobbiamo recuperarla perché i fondi nazionali hanno una variabilità di anno in anno che
non garantisce una continuità tale da poter sostenere in modo continuativo dei servizi,
quindi il poter recuperare la spesa storica, la quota pro capite delle politiche sociali
diventa dirimente. In ultimo, e chiudo, il tema dei giovani e delle politiche giovanili.
Abbiamo colto come oggi queste politiche siano fondamentalmente sostenute da delle
azioni e da dei progetti e dunque da finanziamenti esterni. Questi progetti sono figli,
molto spesso, delle persone che li scrivono, allora il combinato disposto del minor
personale in quei settori che non sono considerati obbligatori, come le politiche
giovanili, e la mancanza di risorse rischia di creare una grossa difficoltà e l’impossibilità
di sviluppare ancora delle politiche centrali per i giovani che più volte sono stati
richiamati, ma io lo vorrei fare non in teoria ma nel concreto. Questi punti fondamentali
credo debbano essere richiamati e attenzionati.

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