Interventi |
SCHELLINO Sonia (Assessora) Grazie, buongiorno. Ho chiesto informazioni alla Presidenza dell’ATC di Torino che mi comunica quanto segue: “La progressiva diminuzione dei finanziamenti pubblici all’Edilizia Sovvenzionata, unita ad un sempre maggiore impoverimento degli assegnatari di casa pubblica ha, negli ultimi anni, imposto una ridefinizione organizzativa e strategica degli enti gestori del Patrimonio Residenziale Pubblico. Sulla scorta di questo scenario ATC Piemonte Centrale ha avviato, a partire dal 2015, una profonda trasformazione del proprio assetto organizzativo e delle proprie società in house con un preciso mandato di spending review da parte della Regione Piemonte, a fronte della necessità di garantire un servizio fondamentale e con elevatissimo impatto sociale. Si è impostato un percorso di ampliamento di ruolo che vede crescere i servizi legati alla gestione del patrimonio esistente, le relazioni con l’utenza e soprattutto l’impatto sociale dell’attività. Come esplicitato della delibera di indirizzo 14, approvata dal CdA ATC il 24 febbraio 2017, a questo proposito si è pensato di studiare modelli che affiancherebbero l’Ente, anche rivolgendosi direttamente a mondi come quelli della filantropia, adottando alleanze con altri soggetti simili in grado di attivare risorse private. Un modello organizzativo più vicino al non profit, faciliterebbe nella costruzione di nuove partnership, aumenterebbe la possibilità di raccogliere risorse derivanti anche dal mondo delle liberalità private e (parola incomprensibile) filantropi, consentirebbe modelli di finanziamento innovativo, ad esempio i social impact bond per l’housing sociale; promuoverebbe modelli di progettualità innovativa nel social housing, per esempio coabitazioni solidali e portierato sociale; coinvolgerebbe il mondo dell’imprenditoria privata in progetti di corporate social responsability, finalizzati alla rigenerazione urbana e sociale anche attraverso nuove startup; potrebbe generare nuovi servizi per gli utenti, ad esempio inserimenti lavorativi al microcredito; l’adesione di un ente pubblico a una fondazione di partecipazione, così come ad ogni altro organismo non commerciale fosse ritenuto più confacente per l’esercizio di funzioni fondamentali o amministrative di pertinenza, attuato mediante apporto di propri beni mobili rappresenta una scelta discrezionale dello stesso ente che pretende una necessaria fase di studio preliminare. Nell’intento dunque di approfondire la fattibilità con determina dirigenziale 133 del 5 febbraio, l’agenzia ha affidato a uno studio professionale l’incarico avente ad oggetto l’assistenza alla fase preparatoria e di studio comprendente progetto e messa a punto del business plan relativa alla costituzione di un possibile Ente del Terzo Settore di partnership pubblico-privata che veda il coinvolgimento di ATC. L’ATC rimane in attesa del risultato dello studio di fattibilità”. Questo è quanto mi hanno comunicato per iscritto dalla Presidenza di ATC. |