Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Sì, Assessore, lei aveva già risposto alle interpellanze precedenti, io purtroppo sono entrato adesso, quindi non ho sentito le risposte, quindi la ringrazio di averle ripetute. Il tema dei Murazzi, come lei sa, è funzionale sia a rivitalizzare questo luogo e quindi anche valorizzarlo, è un luogo unico credo che abbiamo come disponibilità della città, ma è strettamente connesso anche ad altri temi che lei ha già avuto modo di affrontare, anche su nostre sollecitazioni, che riguardano come decongestionare alcune aree che sono sottoposte alla movida e che quindi hanno esasperato anche i residenti di alcune zone della città, che viceversa potrebbero trovare un pochino più di sfogo nella zona dei Murazzi, che non ha delle abitazioni così prospicienti. In questo devo ravvisare che le tempistiche che lei mi ha evidenziato, ahimè, non ci fanno molto piacere perché, in parte lo sapevamo già, ma ovviamente non siamo nella situazione di poter riaprire la zona dei Murazzi per l’estate che si appresta ad arrivare, cioè per quella del 2019. Spero almeno che riusciremo a concludere tutte queste attività necessarie per poter rilanciare, riaprire questi locali e questa zona nella primavera del 2020. Però quanto lei mi dice, e non per nulla io nella narrativa ho riportato anche i testi di altre due mozioni, che peraltro sono state approvate all’unanimità dal Consiglio, non fanno molto onore alla solerzia con cui, non solo il suo Assessorato, ma anche altri hanno portato avanti il discorso. Il tema della sicurezza idraulica, che era oggetto di una mozione che riguardava tutto l’adeguamento del Piano di Sicurezza con una procedura specifica per i Murazzi, è stato approvato dal Consiglio Comunale quasi due anni fa. Ora, una procedura di questo tipo, che coinvolge anche altri Enti, quali per esempio il Centro funzionale di Arpa che deve dare le indicazioni per poter fare un Piano di Sicurezza, non richiedono due anni di tempo per essere messi a punto, peraltro ci sono anche altri soggetti, non solo i locali dei Murazzi, ma anche le associazioni (parola incomprensibile), che aspettano di avere questo tipo di procedura messa a punto. Allora, riscontrare questo dopo quello che lei hai citato, cioè un’alluvione come quella del 2016 che ha portato danni a settori della città, danni economici ai gestori, a distanza di due anni non avevano ancora fatto nulla, perché di fatto questo mi sembra, o qualcosa è stato fatto, ce lo diranno in questa Commissione che continua a essere procrastinata, non è francamente molto. Stessa cosa per il discorso della sicurezza sotto il profilo della Pubblica Sicurezza e i Vigili del Fuoco. Allora, la circolare Piantedosi, del Prefetto Piantedosi, è del luglio 2018, è passato non proprio un anno, ma 10 mesi, anche qui sono dati dei modelli organizzativi per garantire alti livelli di sicurezza in occasione di manifestazioni pubbliche. Io non so se si può assimilare quello che è il concentramento di un’area come i Murazzi a una manifestazione di tipo pubblico, ma sicuramente ci sono degli spunti da apprendere. Noi sappiamo, ed è facile farlo, è geometrico, quant’è la superficie dei Murazzi, grosso modo saremo intorno ai 10.000 metri quadri, forse un po’ meno, ponte a ponte sono 750 metri, quindi per una larghezza che sarà di 18-20 metri, è facile farlo. Anche qui Torino, città tecnologica, città dell’innovazione, non è complicatissimo pensare di avere un sistema che stimi la presenza e da lì dare via poi a delle procedure. Quello che lei richiama, e che io ravviso, è che c’è stata una mancanza da parte della Città di voler gestire questo tipo di procedure anche in maniera efficace, ovviamente coordinandosi con i gestori, ma non si può lasciare tutto l’onere del Piano di Sicurezza ai gestori; è come avere un grande magazzino in cui io dico, ci vuole ovviamente ogni gestore che faccia il suo proprio Piano di Sicurezza, ma non posso avere un piano di evacuazione che fa parte del gestore di tutto il magazzino, perché ovviamente non è che ogni negozio avrà il suo estintore, ma se devo andare a vedere qual è il Piano di Sicurezza complessivo, deve essere la città che su quel luogo e su quell’area ha una strategia e quindi vuole fare una parte attiva per sveltire le procedure. Sul discorso del terzo elemento che lei ci ha citato della Sovrintendenza, credo che non sia complicato trovare delle soluzioni che possano ovviamente essere condivise e approvate anche dalla Sovrintendenza. Ora, un’ultima cosa mi auspico e avremo modo di approfondirla appena possibile, ho già sollecitato più volte questa Commissione, speriamo davvero che a inizi di maggio potremo avere delucidazioni ulteriori. Io credo che pur rimandando ancora di un anno l’apertura dei locali si possa pensare, certo non arrivando tardi come l’anno scorso, a degli utilizzi estivi, quali per esempio i punti verdi. Certo non bisogna fare un bando a metà giugno, perché sennò rimane ovviamente impossibile anche per coloro che vogliono proporre delle manifestazioni, arrivare tardi. Quindi se siete solerti, se lavorate un po’ di più e riuscite a produrre qualcosa di efficace, ma siamo già ormai a fine aprile, quindi bisogna spicciarsi, non è detto che anche in attesa di poter poi finalmente riaprire i locali e poter rivedere quella zona popolarsi, anche per un pubblico giovanile, per un pubblico più esteso, si possa utilizzare quell’area già in prossimità dell’estate pensando a delle manifestazioni che possano essere anche un’alternativa in un momento in cui nella zona complessiva del Valentino sappiamo che molti dei locali sono attualmente chiusi e quindi tutto questo non fa altro che andare ad aumentare il livello di congestionamento della vita notturna in altre aree della città. TRESSO Francesco Io do per scontato che, come ha detto l’Assessore, all’inizio di maggio ci sia una Commissione di approfondimento sull’articolo 35, quindi tutto sommato sull’area dei Murazzi, quindi era implicito per me che andasse in approfondimento nell’ambito di quella data. |