Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Andiamo avanti, interpellanza n. mecc. 201900809/002, vedo la collega Foglietta, il collega Tresso: “Murazzi: tutto tace” LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Anche qui risponde l’Assessore Sacco, cinque minuti per lei. SACCO Alberto (Assessore) Allora, ho risposto prima già, ma ripercorro paro paro le vostre… rispondo esattamente alle vostre domande. “Quali siano le cause che hanno determinato i ritardi finora accumulati, che hanno impedito di dare corso agli impegni presi dal Consiglio Comunale rispetto alle mozioni 82”, e quello che è. Allora, Murazzi, ripercorriamo tutto, bando Murazzi 2015: bando Murazzi 2015, dopo pochi mesi viene assegnato e nel bando dei Murazzi c’è scritto espressamente che ogni tipo di autorizzazione, per l’inizio dell’attività, anzi, spieghiamoci così, i concessionari hanno bisogno di tutta una serie di autorizzazioni che in parte, precisiamolo subito, dipendono dal Comune, ma in parte dipendono da organismi esterni; organismi esterni, siccome i Murazzi sono in una situazione, i locali sono in una situazione particolarmente complessa, gli organismi esterni principali sono Sovrintendenza, ovviamente, perché è un’area vincolata. Magistrato del Po, perché è un’area che ha tutta una serie di problematiche. A questo ovviamente si aggiunge il discorso legato alla pubblica sicurezza, discorso legato alla pubblica sicurezza perché anche qua sono richieste delle autorizzazioni da parte dei Vigili del Fuoco. Allora 2015 parte, nel 2016, poco dopo la nomina della Sindaca Appendino, appunto, poco dopo le elezioni, inizio ad occuparmi della questione. I concessionari sono già molto preoccupati, molto in ritardo, era già passato più di un anno. Fa sorridere, ma era già passato più di un anno. Il problema all’epoca era che mancava l’accordo con la Sovrintendenza per andare a definire come fare questi dehor esterni. Quando si è praticamente trovato l’accordo con la Sovrintendenza per definire come dovevano essere fatti i dehor esterni, si arriva alla famosa alluvione, quella per capirci di Valentina e Valentino, che vanno contro le arcate del fiume. Quindi a quel punto il Magistrato del Po, che, ripeto, nell’originario bando ha diritto giustamente ad esprimere la sua opinione, dice una cosa molto semplice, dice: “Per evitare di avere i problemi dei dehor”, quindi indipendentemente dall’autorizzazione della Sovrintendenza, “i dehor non possono più essere costruiti come si immaginava all’inizio”, cioè delle parti esterne fisse, perché quella parte interna dei Murazzi è molto piccola, quindi deve avere una parte esterna importante. Quindi inizia un’interlocuzione continua con il Magistrato del Po. Alla fine i concessionari, perché sono loro i soggetti, ma insieme a noi, tantissime riunioni, si giunge alla quadra dove praticamente queste strutture esterne devono essere smontabili in maniera più o meno semplice. A questo punto si inizia la trattativa con la Sovrintendenza, perché mettete insieme le due cose, devono essere smontabili, ma gradevoli esteticamente e, aggiungo, e devono rispettare tutti i requisiti delle norme di sicurezza dei Vigili del Fuoco. Quindi, immaginate, io adesso mi sono fatto tirare giù oltre 40 incontri. Si trova bene o male la quadra, devono essere smontati in un tot tempo in caso di alluvione e quant’altro; si trova la quadra su quello, a luglio dell’anno scorso si trova la quadra con gli uffici per il canone perché ovviamente questi signori dovevano aprire, speravano, nel 2015, estate 2016, e nel 2018 non avevano ancora aperto. Si trova la quadra per gli importi e quant’altro. Riunioni, arriva un parere dei Vigili del Fuoco; parere dei Vigili del Fuoco che dice: “Va tutto bene, ma lì dovete”, mandano una lettera, “lì dovete, siccome è una zona a rischio e quant’altro, dovete contare le persone”. Io semplifico molto, poi la documentazione è tutta a disposizione. Si va per il Regolamento, si va alla Conferenza di Servizi, ovviamente non si può che recepire questo parere dei Vigili del Fuoco e lì inizia una trattativa con i Vigili del Fuoco perché è fondamentale la sicurezza, ma è anche fondamentale che siano aperti i Murazzi per tutta una serie di ragioni. Trattativa, molto gentili, molto collaborativi i Vigili del Fuoco. I Vigili del Fuoco, con l’aiuto dei professionisti dei locali e quant’altro, si giunge ad una modifica, a una proposta di modifica che è accettata dai Vigili del Fuoco ed è stata approvata in Conferenza di Servizi il 28 di marzo, quindi poco tempo fa. Ci sarà una Commissione i primi di maggio, poi lo discuterete voi qua in Consiglio, quindi quella è una parte finita. Adesso, l’ultimo aspetto che manca, è il discorso ormai pratico di come completare, alla luce di tutte le modifiche richieste, sommate in tutto questo periodo, come completare esteticamente, quindi lato Sovrintendenza e lato sicurezza con i Vigili del Fuoco. Altre due riunioni nelle scorse settimane, bene o male dovrebbero aver trovato la quadra e quindi io suppongo che a breve potranno partire questi lavori. “Se intendono predisporre gli atti necessari alla regolarizzazione della presenza...”, si, è quello che ho detto adesso. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Mi scusi, Assessore, avevamo detto che stavamo nei cinque minuti, mi scusi. Allora, grazie, Assessore Sacco. Passo la parola, sempre nei cinque minuti, al Consigliere Tresso, le do subito la parola. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Sì, Assessore, lei aveva già risposto alle interpellanze precedenti, io purtroppo sono entrato adesso, quindi non ho sentito le risposte, quindi la ringrazio di averle ripetute. Il tema dei Murazzi, come lei sa, è funzionale sia a rivitalizzare questo luogo e quindi anche valorizzarlo, è un luogo unico credo che abbiamo come disponibilità della città, ma è strettamente connesso anche ad altri temi che lei ha già avuto modo di affrontare, anche su nostre sollecitazioni, che riguardano come decongestionare alcune aree che sono sottoposte alla movida e che quindi hanno esasperato anche i residenti di alcune zone della città, che viceversa potrebbero trovare un pochino più di sfogo nella zona dei Murazzi, che non ha delle abitazioni così prospicienti. In questo devo ravvisare che le tempistiche che lei mi ha evidenziato, ahimè, non ci fanno molto piacere perché, in parte lo sapevamo già, ma ovviamente non siamo nella situazione di poter riaprire la zona dei Murazzi per l’estate che si appresta ad arrivare, cioè per quella del 2019. Spero almeno che riusciremo a concludere tutte queste attività necessarie per poter rilanciare, riaprire questi locali e questa zona nella primavera del 2020. Però quanto lei mi dice, e non per nulla io nella narrativa ho riportato anche i testi di altre due mozioni, che peraltro sono state approvate all’unanimità dal Consiglio, non fanno molto onore alla solerzia con cui, non solo il suo Assessorato, ma anche altri hanno portato avanti il discorso. Il tema della sicurezza idraulica, che era oggetto di una mozione che riguardava tutto l’adeguamento del Piano di Sicurezza con una procedura specifica per i Murazzi, è stato approvato dal Consiglio Comunale quasi due anni fa. Ora, una procedura di questo tipo, che coinvolge anche altri Enti, quali per esempio il Centro funzionale di Arpa che deve dare le indicazioni per poter fare un Piano di Sicurezza, non richiedono due anni di tempo per essere messi a punto, peraltro ci sono anche altri soggetti, non solo i locali dei Murazzi, ma anche le associazioni (parola incomprensibile), che aspettano di avere questo tipo di procedura messa a punto. Allora, riscontrare questo dopo quello che lei hai citato, cioè un’alluvione come quella del 2016 che ha portato danni a settori della città, danni economici ai gestori, a distanza di due anni non avevano ancora fatto nulla, perché di fatto questo mi sembra, o qualcosa è stato fatto, ce lo diranno in questa Commissione che continua a essere procrastinata, non è francamente molto. Stessa cosa per il discorso della sicurezza sotto il profilo della Pubblica Sicurezza e i Vigili del Fuoco. Allora, la circolare Piantedosi, del Prefetto Piantedosi, è del luglio 2018, è passato non proprio un anno, ma 10 mesi, anche qui sono dati dei modelli organizzativi per garantire alti livelli di sicurezza in occasione di manifestazioni pubbliche. Io non so se si può assimilare quello che è il concentramento di un’area come i Murazzi a una manifestazione di tipo pubblico, ma sicuramente ci sono degli spunti da apprendere. Noi sappiamo, ed è facile farlo, è geometrico, quant’è la superficie dei Murazzi, grosso modo saremo intorno ai 10.000 metri quadri, forse un po’ meno, ponte a ponte sono 750 metri, quindi per una larghezza che sarà di 18-20 metri, è facile farlo. Anche qui Torino, città tecnologica, città dell’innovazione, non è complicatissimo pensare di avere un sistema che stimi la presenza e da lì dare via poi a delle procedure. Quello che lei richiama, e che io ravviso, è che c’è stata una mancanza da parte della Città di voler gestire questo tipo di procedure anche in maniera efficace, ovviamente coordinandosi con i gestori, ma non si può lasciare tutto l’onere del Piano di Sicurezza ai gestori; è come avere un grande magazzino in cui io dico, ci vuole ovviamente ogni gestore che faccia il suo proprio Piano di Sicurezza, ma non posso avere un piano di evacuazione che fa parte del gestore di tutto il magazzino, perché ovviamente non è che ogni negozio avrà il suo estintore, ma se devo andare a vedere qual è il Piano di Sicurezza complessivo, deve essere la città che su quel luogo e su quell’area ha una strategia e quindi vuole fare una parte attiva per sveltire le procedure. Sul discorso del terzo elemento che lei ci ha citato della Sovrintendenza, credo che non sia complicato trovare delle soluzioni che possano ovviamente essere condivise e approvate anche dalla Sovrintendenza. Ora, un’ultima cosa mi auspico e avremo modo di approfondirla appena possibile, ho già sollecitato più volte questa Commissione, speriamo davvero che a inizi di maggio potremo avere delucidazioni ulteriori. Io credo che pur rimandando ancora di un anno l’apertura dei locali si possa pensare, certo non arrivando tardi come l’anno scorso, a degli utilizzi estivi, quali per esempio i punti verdi. Certo non bisogna fare un bando a metà giugno, perché sennò rimane ovviamente impossibile anche per coloro che vogliono proporre delle manifestazioni, arrivare tardi. Quindi se siete solerti, se lavorate un po’ di più e riuscite a produrre qualcosa di efficace, ma siamo già ormai a fine aprile, quindi bisogna spicciarsi, non è detto che anche in attesa di poter poi finalmente riaprire i locali e poter rivedere quella zona popolarsi, anche per un pubblico giovanile, per un pubblico più esteso, si possa utilizzare quell’area già in prossimità dell’estate pensando a delle manifestazioni che possano essere anche un’alternativa in un momento in cui nella zona complessiva del Valentino sappiamo che molti dei locali sono attualmente chiusi e quindi tutto questo non fa altro che andare ad aumentare il livello di congestionamento della vita notturna in altre aree della città. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Consigliere Tresso. Allora vorrei solo capire se la mandiamo in… TRESSO Francesco Io do per scontato che, come ha detto l’Assessore, all’inizio di maggio ci sia una Commissione di approfondimento sull’articolo 35, quindi tutto sommato sull’area dei Murazzi, quindi era implicito per me che andasse in approfondimento nell’ambito di quella data. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Benissimo, quindi volevo solo mandarla in approfondimento nelle Commissioni III, II e I. Le do la parola sull’Ordine dei Lavori. RUSSI Andrea Sì, stiamo facendo l’Ordine dei Lavori, se è sulle interpellanze. Trovo che abbiamo ascoltato quattro interpellanze, adesso io invito di nuovo la Conferenza dei Capigruppo a rivalutare la modalità di discussione, perché, cioè, adesso abbiamo troncato le risposte di un Assessore, abbiamo tutte le Commissioni che sono già intasate, giustamente, di approfondimenti in Commissione, io non vedo come questo tipo di modalità possa giovare all’economia dei lavori del Consiglio, cioè interrompiamo, non diamo la possibilità di una replica che potrebbe dare una possibilità di un approfondimento e di non mandare in Commissione alcune interpellanze. Abbiamo troncato a metà la risposta ad un’interpellanza, che è il momento in cui gli Assessori rispondono ai Consiglieri Comunali, io invito la Conferenza dei Capigruppo e l’Ufficio di Presidenza a riascoltare la Conferenza dei Capigruppo e a rivalutare la modalità di gestione delle interpellanze perché non si può sentire così. Grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, questa è una modalità che è stata stabilita in Capigruppo e la Capigruppo potrà ripensare un’altra modalità in Commissione Capigruppo. Quindi, adesso io vorrei proseguire perché la modalità che era stata stabilita era proprio atta a cercare di non allungare troppo i tempi e di stare nei tempi, quindi cinque minuti da Regolamento e cinque minuti, avevano questa volontà. Quindi io pregherei gli altri Consiglieri, se sullo stesso argomento, di richiamarsi ai propri rappresentanti Capigruppo per, appunto, verificare quale sia stata la loro posizione all’interno della Conferenza dei Capigruppo, perché è quella la sede in cui si è deciso, quindi i rispettivi rappresentanti vi potranno dare le modalità per cui sono stati…, quindi su quest’argomento richiamo questa modalità, gentilmente. Se è su altre cose, io vi do… Io mi scuso, ma nelle interpellanze non c’è l’ordine dei lavori. Adesso se vogliamo fare una… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Appunto, io non do più la parola sull’ordine dei lavori. Proseguo quindi con il… Allora, recepisco la richiesta del Presidente Mensio di aggiungere anche la VI all’interpellanza mandata, appunto, in Commissione n. mecc. 201900809/002. Proseguiamo ora. Rimandiamo alla Conferenza dei Capigruppo eventualmente, appunto, l’aggiunta di queste richieste. |