Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Presidente. Io ho avvertito la necessità di intervenire, su un punto in particolare, che è la motivazione, mi pare, principale di questa Amministrazione nel sostenere, portare avanti un provvedimento che, sia ben inteso, noi avremmo il piacere di commentare, giudicare, eventualmente modificare con delle proposte migliorativa nel momento in cui lo avremo a disposizione, perché per adesso stiamo parlando di una suggestione in cui l’unica cosa evidentemente chiara, perché è andato iscritto a bilancio, è un’ipotesi di entrata del pedaggio di questi famosi 5 Euro per tutti coloro i quali che, dal primo gennaio dell’anno prossimo, vorranno entrare all’interno del perimetro della Zona a Traffico Limitato. Qual è l’elemento, presupposto culturale, politico, se vogliamo, che ha mosso l’Amministrazione a muovere dei passi in questa direzione? Sono naturalmente, naturalmente per quello che ci ha detto l’Assessora Lapietra, gli eventuali benefici di carattere ambientale. Allora io, in termini concettuali, diciamo, non avrei molto da dire sul fatto che l’Amministrazione di una città è giusto che si ponga alcune domande e tra queste: “Come posso migliorare la qualità dell’aria dei cittadini del mio territorio?”, è una domanda giusta, è una domanda giusta e fa bene questa Amministrazione a porsela, perché chi ha la responsabilità di governo deve farsi questa domanda. Quello che mi dispiace è che la risposta, in questo momento, sia particolarmente sbagliata, perché non è capace di tradurre in elementi oggettivi la consapevolezza di cui l’Assessora Lapietra vorrebbe essere interprete, pur non riuscendoci, ed è sbagliata, guardate, perché il motivo principale per cui oggi nella città c’è una feroce e ferma critica a questa ipotesi di provvedimento sta nel metodo. Se voi aveste partecipato anche solo a una delle assemblee delle associazioni di rappresentanza dei commercianti della città di Torino, soprattutto coloro i quali popolano il centro della nostra città, vi sarete accorti che c’è una diffusa e particolarmente forte e sentita contrapposizione a questa idea del provvedimento perché nessuno ha mai avuto l’ardire, la pazienza, la capacità, forse, di spiegare oggettivamente che cosa intende l’Amministrazione fare. Qual è la critica principale che muovo? Beh, se è vero che dal punto di vista metodologico avevate promesso un percorso che è stato disatteso, per cui i commercianti ancora oggi vi chiedono di incontrarvi, di sapere che cosa può fare l’Amministrazione dopo un anno e mezzo da quando è stata assegnata una consulenza a una persona che, voi lo ricorderete meglio di me, aveva come compito principale, se non esclusivo, quello di accompagnare in un percorso partecipato il provvedimento. Questo percorso partecipato non c’è stato e il risultato primo è che i commercianti oggi ce l’hanno con voi. Ma la cosa che a me fa più male è che se i benefici ambientali all’interno di un contesto antropizzato urbano come il nostro, condividiamo, io credo che lo condividiamo tutti, passino inevitabilmente attraverso un atteggiamento responsabile dei nostri concittadini, e quindi il fatto che i cittadini siano coprotagonisti di scelte alternative, ad esempio nel campo della mobilità, il modo peggiore per chiedere un protagonismo attivo, nel tentativo di migliorare le condizioni ambientali nel nostro territorio, è quello di far sentire quei cittadini vittime di provvedimenti non condivisi, ed è questa la principale critica che io muovo a questa Amministrazione. Guardate, io non difendo tout court le Amministrazioni precedenti, segnalo però che l’approccio, rispetto al tema della qualità dell’aria, era leggermente diverso e qualcuno potrà dire più o meno efficace, ma vi dico solo, ad esempio, l’ultimo provvedimento che l’Amministrazione precedentemente aveva approvato, nel cercare di affrontare il tema della qualità dell’aria, riguardava più temi e parlava di misure strutturali. Segnalo a chi dice che, il Consigliere Versaci, Presidente, prima diceva: “Non avete mai fatto niente”, forse l’ex Presidente Versaci non si ricorda che fino a pochi anni fa non esisteva un Sistema Metropolitano Ferroviario integrato nel nostro territorio che ha consentito a tanti pendolari di rivedere le modalità di spostamento sul nostro territorio metropolitano. Forse l’ex Presidente Versaci non ricorderà che i sistemi di sharing nella Città di Torino fino a pochi anni fa non c’erano, non c’erano delle alternative all’utilizzo del veicolo privato quali quelle nate negli ultimi anni, penso al bike sharing, penso al car sharing con la società “Io guido”, penso a tutte quelle alternative. Visto che ho poco tempo, guardi, io invito i Consiglieri a leggersi una delibera che è del 13 novembre 2012, dove tutte queste cose che sto dicendo sono ben riassunte, dove si parla anche degli aspetti energetici, degli interventi di efficientamento energetico, degli investimenti sul teleriscaldamento; quelle tante misure integrate, strutturali, hanno consentito dal 2003 al 2015, Presidente, ad esempio, di ridurre del 40% i valori medi delle concentrazioni delle polveri sottili nell’aria e del 50% il numero di sforamenti. È stato grazie a tante misure strutturali e a un accompagnamento costante, dove i cittadini non si sentivano vessati, ma erano coprotagonisti di una strategia che si è ottenuto un progressivo, è vero, forse lento, ma graduale miglioramento della qualità dell’aria della nostra città. Quello che noi non possiamo accettare, Presidente, e ho concluso davvero, è che le scelte in campo ambientale, le politiche in campo ambientale che intende adottare questa Amministrazione, siano figlie di strappi con la cittadinanza. I cittadini devono essere consapevoli, devono essere portati a bordo di una strategia. Voi non solo li state scaricando, non solo li state facendo sentire incapaci di comprendere un provvedimento che voi stessi non siete in grado di rappresentare e spiegare bene, ma soprattutto li rendete nemici di un’idea che potrebbe anche essere positiva, se solo questa idea avesse dei dati oggettivi, che oggi non ci sono, e una progettualità chiara che oggi non c’è. |