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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 8 Aprile 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 3
INTERPELLANZA 2019-00878
"RUSPE E SGOMBERI A BENEFICIO DI TELECAMERE E POI IN REALT? LE PROBLEMATICHE INVECE CHE RISOLVERSI, SI SPARPAGLIANO: ? QUESTA L'ALTERNATIVA?" PRESENTATA IN DATA 13 MARZO 2019 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Collega Lo Russo, interpellanza 201900878/002:

“Ruspe e sgomberi a beneficio di telecamere e poi in realtà le problematiche
invece che risolversi, si sparpagliano: è questa l'alternativa?”

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Chiede il collega Lo Russo, risponde il Vicesindaco Montanari. cinque minuti per lei.
Prego, Vicesindaco.

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Grazie, Presidente. Buonasera a tutte e tutti. Leggo alcune informazioni che mi arrivano
sia dagli uffici dell'Assessore Schellino, sia dagli uffici dell’Assessore Finardi e
aggiungo alcune note, invece, che riguardano la parte più urbanistica della questione,
visto che ci riferiamo a un'area in prossimità di corso Tazzoli, che è oggetto di
trasformazione urbanistica abbastanza importante. Per quanto riguarda la parte più
relativa alla gestione dei campi nomadi, prima di procedere alla risposta ai singoli punti
dell'interpellanza, occorre, in relazione all'oggetto e alle affermazioni contenute nella
premessa della stessa, chiarire come già ampiamente riferito nelle risposte alle
precedenti interpellanze e/o nelle sedute delle Commissioni dedicate all’instaurazione
del “Progetto Speciale Campi Nomadi”, che, prima cosa: “La popolazione nomade si
compone di diverse etnie, il cui progetto migratorio e le modalità di insediamento sul
nostro territorio sono molto differenti. Una macro distinzione che si può operare in
questo ambito è tra la popolazione rom di origine balcanica, insediata da anni sul nostro
territorio, per lo più ospite dei campi autorizzati dalla Città, che in genere utilizzata
camper e roulotte; la popolazione rom di origine rumena, la cui presenza è più recente,
ma meno stabile, prevalentemente insidiata nei campi abusivi che in genere non utilizza
a scopo abitativo, mezzi mobili, ma ricorre alla costruzione di baracche e infine i
camminanti siciliani che effettuano in città periodici passaggi utilizzando anch’essi
camper e roulotte. Il campo abusivo di corso Tazzoli, era prevalentemente abitato da
rom rumeni e costituito da baracche. Lo sgombero è stato effettuato a seguito
dell’emissione di un’ordinanza contingibile e urgente per ragioni igienico-sanitarie,
regolarmente notificata a seguito della quale, la maggioranza delle persone hanno
lasciato autonomamente il campo, anticipando il tradizionale rientro in Romania, per il
periodo estivo. Due nuclei i cui componenti presentavano problematiche di natura
sanitaria, sono stati accolti in un presidio dedicato per consentire loro di terminare le
cure. Dopo la prima notte in cui sono stati accolti presso la palestra della Protezione
Civile, a tre soggetti che avevano fatto richiesta, è stato procurato il biglietto per il
rientro in patria, fornendo a chi ne aveva necessità il supporto con la collaborazione del
Consolato Rumeno nel rifacimento dei documenti. Ad altri due è stata garantita
accoglienza in un dormitorio della città, mentre non è stato necessario accogliere alcuna
persona nella tendopoli appositamente allestita in via Onorato Vigliani. Non risulta,
pertanto, che in esito allo sgombero del campo di corso Tazzoli, si siano creati nuovi
insediamenti in città”. Venendo ora all’insediamento oggetto dell’interpellanza a seguito
di identificazione da parte del Reparto Minoranze Etniche del Corpo di Polizia
Municipale, risulta costituito da un nucleo familiare di rom balcanici, provenienti da
altra città italiana, ove risulta residente, che non intende, né sarebbe ivi gradito
insediarsi nei campi della città. Sullo stesso, risultano effettuati periodici controlli e
interventi possibili nei confronti di persone dotate di mezzi mobili e a questo punto
riferisco che l'ufficio diretto da Emiliano Bezzon, Comandante dei Vigili, ci spiega che
il personale del reparto della Polizia Municipale si occupa del costante controllo della
popolazione nomade nei campi autorizzati, negli insediamenti spontanei o itineranti
presenti nel territorio cittadino. I soggetti nomadi riscontrati sono debitamente
identificati e coloro che risultano non in regola con le norme sull'immigrazione, sono
accompagnati presso il comando del Corpo per l’identificazione e la fotosegnalazione.
Nel corso degli interventi, è posta particolare attenzione alla regolarità dei mezzi in uso
ai nomadi, veicoli, camper o furgoni, per quanto riguarda il rispetto delle norme del
Codice della Strada e di altri provvedimenti a loro carico e alla tutela del decoro urbano,
abbandono dei rifiuti, attività (parola incomprensibile), eccetera, sanzionando,
ovviamente, i comportamenti non conformi quando riscontrati. Per quanto riguarda
esclusivamente il Parco Giuseppe Di Vittorio, da inizio 2019, sono stati effettuati
nell'area 71 interventi e sono stati controllati 64 veicoli, senza accertare irregolarità. Si
sottolinea che al momento nel perimetro del Parco, la sosta dei mezzi ricreazionali sul
suolo pubblico, inclusi quelli dei soggetti nomadi, non è vietato dalle norme statali o
comunali, fatto salvo il rispetto delle disposizioni dell'articolo 158 del Codice della
Strada, roulotte, caravan in sosta, non regolarmente agganciati alla motrice. Gli stessi in
più occasioni, sono stati invitati degli agenti ad allontanarsi, per poi fare ritorno al luogo
di origine dopo qualche giorno. Naturalmente l'attività proseguirà con le modalità già
dette. Per quanto riguarda ancora la parte più del disegno di quest’area, voi sapete che è
in corso di avvio il progetto di trasformazione per conto della Società Dimar, dell’area
cosiddetta ex Berto Lamet, la società titolare dei lavori ha già provveduto a recintare
totalmente l'area con jersey, cioè con barriere in cemento armato che impediscono
l'accesso alle zone di cantiere, di veicoli, e questa estensione di perimetro, è stata
concordata anche fino alle aree di proprietà comunale. Quindi tutta la zona è in
sicurezza, e oltretutto, oggetto di un sistema di vigilanza privata, pagato dalla società
proponente la trasformazione. Grazie.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie a lei. Lo Russo, prego.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. L’interpellanza non aveva oggetto, una generica ricognizione delle
politiche di gestione dei campi rom o degli insediamenti rom genericamente intesi,
anche se è improprio il termine, parliamo di insediamenti di nomadi, o comunque
persone che, al di là della loro etnia, hanno una dislocazione non permanente, ma fa
riferimento, nello specifico, a una questione specifica che riguarda la distribuzione di
queste persone nella zona tra via Monte Pasubio, via Allason e via Donato Bachi, per
capirci dietro l'edificio dell'Agenzia delle Entrate, che è una zona, quella, che a
differenza di quanto è stato detto dal Vicesindaco, in realtà, ha visto una correlazione
istantanea tra l’operazione di allontanamento del campo abusivo di corso Tazzoli e la
comparsa di roulotte in quell’area. In quell’area, roulotte o caravan non ce n'erano mai
stati prima dello sgombero di corso Tazzoli e questo è quello che è stato segnalato,
Vicesindaco, com’è riportato nella narrativa dell'interpellanza che l’ha disturbata,
evidentemente, dai cittadini che più volte si sono rivolti all'Ufficio Relazioni con il
Pubblico della Circoscrizione 8; più volte si sono rivolti all’Ufficio Relazioni con il
Pubblico della Città di Torino, più volte si sono rivolti ai Vigili Urbani senza ottenere
esito alcuno. Dal punto di vista operativo la questione che le viene posta era in realtà
un'altra, perché quel parco è stata oggetto di interventi di riqualificazione a valere su
fondi del cosiddetto “Bando Periferie”; è stata realizzata una nuova area giochi bimbi, e
tutte queste segnalazioni che erano state fatte dai cittadini per mesi, a valle dello
sgombero di corso Tazzoli, che non avevano mai avuto risposta, o se l'avevano avuta
era del tono come quella che lei ha dato oggi in Aula, di colpo, siccome ci andava:
l'Assessore Unia e l'Assessore Giusta a inaugurare i giochi bimbi nuovi, di colpo
scopriamo che due giorni prima arrivano i Vigili, fanno sgomberare le roulotte e inizia
la pulizia, che era quello che chiedevano i cittadini. Avviene l'inaugurazione: foto, flash,
“Che bravi, che bravi che siete”, finita la festa, gabbato lu santo, vanno via e
istantaneamente, anzi, entro le 36 ore, si riposizionano lì i nomadi. Allora il problema,
Vicesindaco Montanari, riguarda questo elemento, che è l'oggetto dell'interpellanza, nel
senso che abbiamo due soluzioni: o tutti i giorni uno di voi fa un giro al Parco Di
Vittorio - e sostanzialmente questo obbliga il presidio del territorio da parte della Polizia
Municipale - oppure troviamo delle soluzioni diverse. Perché il problema lì non si
risolve con interventi spot; si risolve con un presidio fisico strutturato e forte,
esattamente come quello che lei ha detto essere stato fatto in corso Tazzoli, perché
allora è la dimostrazione pratica, proprio la sua risposta, Vicesindaco Montanari, che
dove c'è la volontà politica, dove c'è la volontà politica, si può intervenire. Allora,
quello è un Parco che non ha fenomeni di degrado, o perlomeno non li aveva, non ha
mai avuto particolari problematiche di carattere generale prima della vostra decisione di
sgomberare corso Tazzoli, perché l’interpellanza fa riferimento a quell’insediamento.
Ma se prendiamo quell’insediamento, sommato all'insediamento che c'è davanti alla
sede della Circoscrizione 8 in corso Corsica, abbiamo un meraviglioso spostamento del
problema. Ci rendiamo conto che il tema è assolutamente delicato, però non può
neanche passare il principio - perché questo è veramente antipatico nei confronti dei
cittadini - che il cittadino si rivolge all'Amministrazione e viene sostanzialmente
rimbalzato sistematicamente, poi arriva uno di voi a tagliare un nastro e di colpo: la
strada è pulita, AMIAT passa e scarica e toglie la roba dei cassonetti e sostanzialmente,
due giorni dopo che questo è capitato, non succede nulla. La terza domanda che faceva
riferimento all'area di corso Tazzoli si aspettava, Vicesindaco, una risposta un pelino
più puntuale, perché che è in avvio, in corso di preparazione, la trasformazione urbana,
okay, ce lo abbiamo chiaro da quando è stato deliberato quel famoso Decreto Sviluppo.
La domanda era un po’ più puntuale, cioè: relativamente all'area di corso Tazzoli,
quell’area lì, che è un'area comunale, al di là di mettere i jersey per impedire che entrino
nuovamente i nomadi, al di là di far pagare al privato la vigilanza armata che
fondamentalmente evita che i rom vadano lì, che cosa sta succedendo? Questo è il
punto, perché era più che altro capire se lei aveva contezza - ci pare di no - di quello che
è lo stato d'attuazione. In linea di massima - e concludo, Presidente - l'interpellanza
aveva in oggetto una questione specifica che consente, però, di far rilevare i seguenti
punti: primo, quando questa Amministrazione vuole intervenire, interviene, quindi se
non interviene è perché non ha la volontà politica di farlo; io sono cartesiano, se,
volendo, le cose si risolvono, allora basta volerlo, allora fatelo, perché quella è un'area
che, guardate, onestamente non ha mai avuto questo tipo di problematiche e non si
capisce per quale ragione adesso corso Corsica, via Monte Pasubio, via Allason, queste
vie qua devono avere questi insediamenti, nella totale impunità. Intervenite, fateci la
cortesia, fate finta che Unia e Giusta vadano a tagliare i nastri un giorno sì e l'altro pure,
regolate il flusso dei mezzi della Polizia Municipale, regolate il flusso di AMIAT e così
forse riusciremo a salvare quello che è un parco che svolge una funzione molto
importante, essendo un parco molto fruito da ragazzi che hanno lì il loro posto per
andare a giocare e che, ahinoi, devono assistere a questo spettacolo, ribadisco, purtroppo
per noi, nella totale e assoluta impunità.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie. Voleva integrare l'Assessora Schellino, prego.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Allora, molto veloce, a proposito degli abitanti di corso Tazzoli: è stato più volte
precisato sia dalla parte sociale, sia della Polizia Municipale, il fatto che in corso
Tazzoli non c'erano camper e roulotte; che le persone che abitavano in baracche sono
una comunità che tende a vivere in baracche e che i camper che ci sono in altre parti
della città - è stato verificato dalla Polizia Municipale perché questo tipo di controlli li
fanno loro - non sono le stesse persone che erano in corso Tazzoli. Non vuol dire che
non ci siano delle persone in altri insediamenti informali in città, ma, ribadiamo, non
c’erano camper e roulotte in corso Tazzoli e quindi non si sono potute spostare da un
giorno all’altro perché non le avevano.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Bene.
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