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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Aprile 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2019-00933
"EPISODI DI DISCRIMINAZIONE DISABILI IN CARROZZINA SU MEZZI GTT" PRESENTATA IN DATA 15 MARZO 2019 - PRIMO FIRMATARIO LAVOLTA.
Interventi
TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Io ringrazio anche l’Assessora per le risposte che ci ha fornito, anzi
le chiedo se gentilmente può rilasciarci copia scritta di quanto ci ha esposto a voce e
ribadisco che la volontà di chiedere un approfondimento su questo tema nasceva,
ovviamente, da tutta un’azione anche eclatante che alcune persone disabili sono state
costrette a mettere in essere nei giorni scorsi e proprio, a seguito di questa situazione, io
ho cercato di fare un approfondimento un pochino più dettagliato che ho riassunto nella
parte di premessa della mia interpellanza in cui ho ricostruito un po’ quella che era stata
la storia che a seguito di una delibera della precedente consiliatura del 2012 aveva
introdotto un cambiamento sostanziale, tra questi anche l’inserimento dell’ISEE, cioè
dell’indicatore della situazione economica personale per chiedere una
compartecipazione del servizio per il trasporto disabili alle persone che erano
gravemente impedite. Questo è già un concetto di per sé molto discutibile, che anzi
trovo molto lesivo della libertà delle persone perché a nessuna delle persone
normodotate, mi scuso per questo termine poco simpatico secondo me, viene chiesto
contezza del suo stato patrimoniale nel momento in cui accede ad un servizio pubblico
quale quello del trasporto pubblico appunto, a nessuno di noi viene chiesto il modello
unico o una certificazione dei propri redditi nel momento in cui si fruisce del servizio
(incomprensibile) su un pullman, quindi già questo crea un enorme distinguo verso le
persone che invece hanno diritto al trasporto pubblico per tutta la loro vita relazionale,
per il loro lavoro, per tutte le loro occasioni anche di svago e crea un distinguo
importante, un solco che è difficile colmare. Io non disconosco che la GTT ha avuto e
anche ringrazio qui il Disability Manager che sicuramente fa questo percorso anche con
un certo tipo di attenzione anche personale ritengo, però evidentemente c’è proprio un
paradigma che secondo me va un pochino più mutato anche nei confronti degli
atteggiamenti che l’azienda si pone, anche il fatto che, a seguito diciamo delle
circostanze che sono avvenute nei giorni scorsi e che hanno visto alcune persone
disabili fare delle azioni così eclatanti, la comunicazione da parte dell’azienda è stata
quella di richiamare la responsabilità all’utenza disabile della capacità appunto di poter
affrontare con un certo tipo anche di conoscenza diciamo l’accesso sulle carrozze. Ecco,
in realtà è proprio questo che va mutato, è proprio l’azienda che deve considerare di
porsi in una condizione di disability friendly nei confronti di tutti, teniamo conto che,
peraltro, gli ostacoli che si pongono per l’accesso al pubblico servizio non riguardano
solo l’utenza disabile, ma tutta una larga fetta di persone che sono fisicamente impedite
vuoi perché anziane, vuoi perché sono genitori con passeggini o altre situazioni. Ora sul
fatto che la situazione rispetto a quella a cui si riferiva la sentenza del TAR che aveva
fatto seguito a ricorso presentato dalle associazioni disabili nel 2012 è profondamente
cambiata e sicuramente questo è vero, purtroppo però quello che continua a mancare e
che io sottolineo è che manca un elemento fondamentale che è quello della
programmazione, cioè della definizione di tempi certi a cui bisogna attendere, è vero
che siamo a buon punto, è vero che i pullman anche col nuovo arrivo ormai sono
pressoché al 100% dei pianali ribassabili in maniera automatica, non è ancora così per i
tram, lei stessa ce l’ha evidenziato (incomprensibile) che ci ha detto, ha detto che
progressivamente questa situazione andrà verso un progressivo miglioramento, però
dobbiamo proprio fare un’azione, come sempre quando si fa un programma, in cui si
definiscono i tempi almeno quelli attesi e che si spera di poter poi raggiungere proprio
per dire che la Città si sta ponendo questo problema di dare una completa inclusione,
una completa accessibilità a questo servizio. Ribadisco il termine Città perché qui non è
solo un discorso di GTT, ma anche un discorso di completa accessibilità di tutte le
pensiline, in questo senso mi sembra che andrebbe fatto un lavoro più articolato, più
dettagliato, più puntuale per verificare ogni singola pensilina, ogni singola stazione e
questo è possibile farlo con una mappatura, teniamo presente che stiamo anche
affrontando la variante al Piano Regolatore, quindi se la variante al Piano Regolatore
vuole porre l’inclusione come una delle sue linee di forza a cui sviluppare anche tutto
quello che riguarda l’urbanistica della Città bisogna che proprio da ogni stazione si
possa capire come si fa ad accedere ai servizi che contraddistinguono quell’area dai
servizi anagrafici, ai cinema e ai teatri per vedere quale sia la possibilità di accesso
anche proprio quindi non solo diciamo la pedana o lo scivolo della singola pensilina, ma
anche quelle che sono le possibilità di accesso nei percorsi che una persona con
disabilità si trova ad affrontare. Quindi io credo che quello che, sostanzialmente, ho
cercato di ribadire anche io nell’interpella che ho posto era il richiamo alla Legge del
‘92, la 104 che richiama proprio il concetto di integrazione delle persone con disabilità
nell’ottica di sviluppare una loro possibilità di piena integrazione sociale nel contesto
cittadino. Chiederei, a questo punto, non chiedo di tentare un approfondimento anche
perché è stata svolta in settimana una Commissione in cui già il dottor Rabino e il dottor
Bordone ci hanno dato dei dati significativi, rammento che lo stesso dottor Rabino ha
detto che avrebbe fornito a breve una sintesi sugli interventi realizzati, in parte lei ce li
ha dati, ma aspettiamo questo documento, chiedo però che la Città, proprio perché oggi
sensibilizzata su questo tema, provveda periodicamente a fare una verifica dello stato di
attuazione del programma di completa abolizione delle barriere architettoniche per il
trasporto pubblico locale, lei ha detto che è in essere un rapporto costante con le
associazioni, speriamo sia tale e chiederemo ovviamente riscontro anche alle
associazioni, ma quindi chiederò io stesso e penso anche i colleghi saranno concordi nel
volerlo fare che magari in un periodo congruo per vedere cosa è variato rispetto alla
situazione odierna potrebbe essere per esempio nell’autunno faremo un altro
approfondimento in Commissione per capire come questa programmazione sia messa in
essere e a che punto siamo della progressiva abolizione delle barriere architettoniche.

TRESSO Francesco
Ribadisco, io non chiedo un approfondimento perché l’abbiamo già fatto la settimana
scorsa, ho detto che chiederemo un aggiornamento, potrebbe essere per esempio
quest’autunno sulla situazione mi lasci solo, come fatto personale, dire una cosa,
Assessora, mi guardi, per favore, mi senta soprattutto; io conosco il termine
discriminatorio, abbia pazienza, ma qualche cosa l’ho studiata anche io, il fatto della
discriminazione è proprio questo, lei mi ha fatto degli esempi di facilitazione, invece
una persona che è impedita e deve usare un taxi, e su questo ci chiedono la
compartecipazione, quella è discriminazione perché vuol dire ledere al diritto di
muoversi in tutta libertà prendendo un mezzo che sia attrezzato quando non può
prendere un pullman. Quindi è solo questo, ovviamente era solo lapalissiana, non è che
sto dicendo..., esattamente le cose che..., intanto mi riferivo ad una delibera della
passata Amministrazione, però non diciamo alle persone che sono ignoranti perché non
sanno il significato di un termine; forse qualcosina l’ho studiata anche io e quindi so
anche io cosa vuol dire discriminare.

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