Interventi |
MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente, ma io ringrazio i miei colleghi e innanzitutto il collega che mi ha preceduto perché ha provato nell’interpellanza, insieme ad altri però, a specificare tecnicamente quali erano gli aspetti dal punto di vista della normativa, dal punto di vista della logistica di quello che accade quando parliamo di trasporto disabili. Beh, premessa GTT forse è una delle prime aziende in Italia che si è dotata del Disability Manager per cui meglio loro che noi evidentemente soprattutto questo Disability Manager che ci apprestiamo a nominare, almeno come Città di Torino, ma detto questo che la sensibilità in azienda ci sia è evidente, questo è il primo dato. Il secondo dato è che tutto, e non possiamo negarcelo, tutto si è in qualche modo reso più faticoso, dopo l’increscioso fatto che è accaduto qualche mese fa, per cui una persona con disabilità è scivolata, il mezzo era un mezzo gommato, non un tram, evidentemente non su rotaia ha preso la vita, da qui una gestione e un’attenzione maggiore magari da parte dei piloti, dei driver dei nostri mezzi pubblici che giustamente si sono resi conto che il trasportare una persona con disabilità non è così semplice, né può essere fatto con leggerezza. Nello stesso tempo però noi prendiamo atto che alcune disabilità oggi, che potrebbero richiedere di poter essere trasportate nella nostra Città attraverso i buoni taxi, non possono accedervi per un problema di budget dell’Amministrazione per cui le liste d’attesa sono inchiodate, quindi l’unica speranza che hanno queste persone è che il trasporto pubblico sia completamente accessibile e stiamo parlando di un’accessibilità per chi vive una disabilità motoria, non stiamo parlando di un’accessibilità totale per la disabilità sensoriale che sarebbe ancora più complesso e difficile, però da questo punto di vista io penso che è nelle corde di questa Maggioranza, almeno da quel che mi ricordo vi era tutto un ragionamento legato ai paypal, legato alla totale accessibilità, una Città accessibile lo è per le persone con disabilità, ma è molto più comoda per i nonni, per le mamme con i passeggini. Io su questo però proverei e provo a dare un contributo costruttivo, visto che adesso le nuove linee, i prossimi mezzi che acquisteremo sono mezzi che dovrebbero permettere il trasporto di due persone con disabilità al loro interno e visto che però ancora oggi abbiamo il problema che le percentuali che ci vengono dette rispetto ad un trasporto completamente accessibile e a volte si scontrano con il numero di passaggi perché se noi diciamo che la flotta è in parte accessibile, ma non siamo certi come richiesto su piazza Campanella che uno sia accessibile e uno no in alternanza, primo dato, secondo dato non è che sia comunicato in maniera istantanea che quel passaggio sia accessibile rispetto ad un altro che magari non lo è dal punto di vista della motrice, io suggerirei a quest’Amministrazione di fare qualcosa è un po’ prodromica rispetto a quello che dovremmo vivere nei prossimi 30-40 anni. Allora, che la nostra società abbia vissuto una tendenziale forma di progresso, per cui ci sono carrozzine oggi che permettono di trasportare persone che fino a 30-40 anni non erano trasportabili, visto che il progresso medico ha fatto sì che i ragazzini, i bimbi che hanno disabilità oggi possano uscire di casa e prima non potevano farlo, di iniziare a pensare come mappare i nuclei familiari in cui ci sono un papà e un ragazzino disabile, una mamma e una ragazzina disabile affinché questa mappatura dei bisogni permetta a questi soggetti di interloquire con l’Amministrazione e trovare la corsa più confacente alle loro necessità perché se noi non ripartiamo dall’esigenza anche del singolo cittadino, cosa per cui voi avete vinto le elezioni, non ne usciremo mai, potremmo fare le App, potremmo rendere accessibile un mezzo su due, un mezzo su tre, ma prendersi fino infondo in carico la responsabilità e la fatica di queste persone perché se un padre vuole accompagnare suo figlio in centro ad una visita piuttosto che a scuola piuttosto che in un luogo dove vogliono trascorrere delle ore insieme deve poterlo fare costruendo un servizio ad hoc, poi ben vengano gli investimenti, ben vengano le App che ci dicono quando un mezzo è accessibile e quando no, ben venga anche una comunicazione interna tra il Disability Manager e gli autisti di GTT, ma innanzitutto si giunga ad una taylorizzazione dei servizi che in questo momento su quest’attività in parte manca, dopodiché quello che abbiamo registrato a mezzo stampa e quello che abbiamo registrato rispetto alle segnalazioni che sono arrivate a me come agli altri Consiglieri è oggettivamente deprecabile. Detto questo, ci rendiamo conto però che quel problema che oggi accade su quella tipologia, su quella specifica persona potrebbe capitare in futuro più e più volte perché, concludo, Presidente, perché fortunatamente nel dramma di avere una disabilità oggi ci sono degli strumenti per muoversi in Città che 30 anni fa non c’erano, o cambiamo noi alla velocità con la quale cambia la nuova protesica, la nuova carrozzina oppure saremo sempre un passo indietro rispetto alla storia, grazie. |