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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Aprile 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2019-00797
"FOOD COMMISSION: CHI L'HA VISTA?" PRESENTATA IN DATA 6 MARZO 2019 - PRIMO FIRMATARIO MAGLIANO.
Interventi
UNIA Alberto (Assessore)
Grazie, Presidente. Il Consigliere Magliano ha presentato l’interpellanza “Food
Commission” la cui imminente nascita fu annunciata dalla precedente Amministrazione
il 10 aprile 2015 con l’obiettivo di creare un’Agenzia snella e veloce dedicata alla
supervisione, alla programmazione di temi vicini al cibo e all’alimentazione al fine di
far compiere alla Città quel salto di qualità che le consenta di essere localmente e
globalmente riconosciuta come Città del Cibo in grado di gestire, organizzare e
programmare le politiche territoriali legate ai temi dell’alimentazione. A seguire, con le
elezioni e il cambio di Amministrazione, il modello viene preservato con la firma di un
documento: Turin food policy, realizzato con il contributo dell’Unione Europea con una
chiara prefazione: occorre permettere l’accesso del cibo di qualità a prezzi accessibili e
compiere scelte sane per tutti i residenti e i visitatori. Dovuta la premessa, Torino è da
tempo attiva e attenta al tema del cibo come testimoniato dalla ricchezza della cultura
gastronomica del patrimonio agroalimentare e delle diverse esperienze di animazione e
consultazione e partecipazioni che hanno interessato il territorio torinese negli ultimi
anni a scala urbana e metropolitana. Oggi l’Amministrazione promuove un insieme di
progetti, iniziative, partenariati volti a favorire da un lato l’accesso equo al cibo di
qualità e dall’altro aumentare la visibilità di questa vocazione: dalla lotta allo spreco
alimentare all’organizzazione di eventi internazionali di qualità, dalle azioni di
marketing urbano alla sensibilizzazione della cittadinanza a stili di vita sani e
sostenibili. L’insieme di queste azioni iniziano a comporre un quadro complessivo che
valorizza le attività sviluppate sul territorio e le propone in modo organico con una
visione sistemica sul cibo. L’Amministrazione s’impegna, infatti, a costruire
progettualità su quattro filoni principali: la promozione della sostenibilità, dello
sviluppo economico, dell’educazione e informazione e della partecipazione. Il primo
passo importante per avviare il progetto “Torino Città del Cibo” sarà attivare una
collaborazione diretta col gruppo interateneo dell’Atlante del Cibo, insieme a Camera di
Commercio di Torino, Città Metropolitana di Torino, Urban Lab e IRES Piemonte per
accrescere la conoscenza del sistema del cibo in tutte le sue sfaccettature, mettendo
insieme conoscenze ed energie. Inoltre, per monitorare lo stato di avanzamento dei
progetti e delle iniziative, misurare allo stesso tempo in parti concrete sul territorio,
l’Amministrazione intende promuovere la redazione annuale di un Bilancio del Cibo
che avrà, anche, lo scopo di mettere in evidenza le opportunità sulle quali poter
concentrare future energie e progettualità. Come obiettivo a lungo respiro,
l’Amministrazione mira a costituire un Consiglio del Cibo quale struttura
specificatamente rivolta alla promozione del sistema del cibo di qualità in tutte le sue
dimensioni. Altre esperienze al mondo insegnano che i Consigli del Cibo rappresentano
uno strumento attraverso il quale i Governi a livello locale attivano modalità di dialogo
strutturato con le diverse componenti della società su una pluralità di temi connessi al
cibo; nel caso di Torino l’approccio continuerà ad essere partecipativo, chiamando a
collaborare una pluralità di soggetti che antepongono l’interesse generale ai loro
interessi particolari, in un’ottica inclusiva per valorizzare la ricchezza e la diversità delle
esperienze territoriali per raggiungere collettivamente risultati ancora più importanti.
Dopo aver consultato diversi attori locali sul progetto, si è deciso di muoverci in questa
direzione; se questo porterà all’eventuale costituzione di una Food Commission sarà
portato a termine il percorso iniziato tempo fa, altrimenti le attività, comunque,
proseguiranno sul territorio. D’altronde gli appuntamenti sui grandi temi del cibo si
susseguono ugualmente a prescindere dalla Food Commission, perché Torino è già
comunque Capitale del Cibo. Mi preme segnalare, a tal proposito, un progetto di
particolare interesse ideato da Stefano Di Polito intitolato “EATnico Mediatori
Gastronomici” con cui si mira a creare dei servizi legati alla cucina etnica e alla
mediazione culturale che abbiano come protagonisti i giovani di diverse nazionalità; si
sviluppa seguendo diversi ambiti d’azione: lo storytelling, la rigenerazione urbana,
l’inclusione sociale, il protagonismo giovanile, l’e-commerce e l’innovazione
tecnologica. La redazione è composta interamente da giovani italiani di origine straniera
che curano approfondimenti sulla cucina del loro Paese d’origine facendo riferimento a
ciò che conoscono gli italiani e promuovendo il cibo etnico come elemento d’incontro e
conoscenza tra culture diverse. Il progetto prevede una sperimentazione nel quartiere
Aurora di Torino, un’area dove sono presenti moltissime attività etniche commerciali.
Grazie all’utilizzo dei beacons forniti da Espereal Technologies, nell’ambito del bando
Torino Living Lab della Città di Torino, alcuni contenuti del sito saranno geolocalizzati
tra i negozi di quartiere creando così una narrazione digitale: EATlante, che contribuirà
a migliorare la percezione del territorio. Inoltre, in una prima fase sperimentale, saranno
ideati dei servizi a pagamento per favorire la sostenibilità economica del progetto e
offrire un’opportunità di lavoro ai giovani coinvolti. Il progetto EATnico - Mediatori
Gastronomici è risultato vincitore del bando AxTO della Città di Torino nell’ambito
dell’innovazione sociale. Il progetto ha avuto la sua prima sperimentazione con il
supporto del Tavolo di progettazione civica, sabato 30 marzo, con i primi tour
gastronomici iniziati in nove locali del quartiere Borgo Aurora: in zona corso Emilia e
corso Giulio Cesare. Mi sembrava importante parlare di questa specifica iniziativa
perché a Torino, come sappiamo, in conseguenza dell’immigrazione e insediamento di
comunità provenienti da numerosi Paesi sia europei che extraeuropei, alla grande
tradizione enogastronomica piemontese si sono via via affiancate altre culture del cibo
ed altre sensibilità culinarie a cui è inevitabile dedicare attenzione valorizzandone anche
la presenza nella nostra Città.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, grazie, Presidente. Solo a integrazione di quanto letto nella risposta e per
informazione del Capogruppo Magliano: noi abbiamo fatto diversi incontri con parecchi
stakeholder del territorio, anche riuniti tutti insieme, proprio per ragionare sulla forma
giuridica, anche, che poteva avere un Consiglio del Cibo e su tutte quelle attività che
avrebbe dovuto andare a fare. Abbiamo un documento, molto dettagliato, che però non
si è ancora, come dire, realizzato in termini concreti, proprio perché è complicato
riuscire a trovare la forma corretta, e quindi stiamo ragionando, sostanzialmente, su
quello. Però, siamo, devo dire, ma poi ci sarà modo, anche in Commissione, di
approfondire facendo vedere quanto prodotto in questi mesi, giusto perché, giustamente,
se uno non vede il risultato poi pensa magari che sia stato tutto fermo; no, così non è
stato, però stiamo andando avanti anche se in maniera non velocissima.

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