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UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. Il Consigliere Magliano ha presentato l’interpellanza “Food Commission” la cui imminente nascita fu annunciata dalla precedente Amministrazione il 10 aprile 2015 con l’obiettivo di creare un’Agenzia snella e veloce dedicata alla supervisione, alla programmazione di temi vicini al cibo e all’alimentazione al fine di far compiere alla Città quel salto di qualità che le consenta di essere localmente e globalmente riconosciuta come Città del Cibo in grado di gestire, organizzare e programmare le politiche territoriali legate ai temi dell’alimentazione. A seguire, con le elezioni e il cambio di Amministrazione, il modello viene preservato con la firma di un documento: Turin food policy, realizzato con il contributo dell’Unione Europea con una chiara prefazione: occorre permettere l’accesso del cibo di qualità a prezzi accessibili e compiere scelte sane per tutti i residenti e i visitatori. Dovuta la premessa, Torino è da tempo attiva e attenta al tema del cibo come testimoniato dalla ricchezza della cultura gastronomica del patrimonio agroalimentare e delle diverse esperienze di animazione e consultazione e partecipazioni che hanno interessato il territorio torinese negli ultimi anni a scala urbana e metropolitana. Oggi l’Amministrazione promuove un insieme di progetti, iniziative, partenariati volti a favorire da un lato l’accesso equo al cibo di qualità e dall’altro aumentare la visibilità di questa vocazione: dalla lotta allo spreco alimentare all’organizzazione di eventi internazionali di qualità, dalle azioni di marketing urbano alla sensibilizzazione della cittadinanza a stili di vita sani e sostenibili. L’insieme di queste azioni iniziano a comporre un quadro complessivo che valorizza le attività sviluppate sul territorio e le propone in modo organico con una visione sistemica sul cibo. L’Amministrazione s’impegna, infatti, a costruire progettualità su quattro filoni principali: la promozione della sostenibilità, dello sviluppo economico, dell’educazione e informazione e della partecipazione. Il primo passo importante per avviare il progetto “Torino Città del Cibo” sarà attivare una collaborazione diretta col gruppo interateneo dell’Atlante del Cibo, insieme a Camera di Commercio di Torino, Città Metropolitana di Torino, Urban Lab e IRES Piemonte per accrescere la conoscenza del sistema del cibo in tutte le sue sfaccettature, mettendo insieme conoscenze ed energie. Inoltre, per monitorare lo stato di avanzamento dei progetti e delle iniziative, misurare allo stesso tempo in parti concrete sul territorio, l’Amministrazione intende promuovere la redazione annuale di un Bilancio del Cibo che avrà, anche, lo scopo di mettere in evidenza le opportunità sulle quali poter concentrare future energie e progettualità. Come obiettivo a lungo respiro, l’Amministrazione mira a costituire un Consiglio del Cibo quale struttura specificatamente rivolta alla promozione del sistema del cibo di qualità in tutte le sue dimensioni. Altre esperienze al mondo insegnano che i Consigli del Cibo rappresentano uno strumento attraverso il quale i Governi a livello locale attivano modalità di dialogo strutturato con le diverse componenti della società su una pluralità di temi connessi al cibo; nel caso di Torino l’approccio continuerà ad essere partecipativo, chiamando a collaborare una pluralità di soggetti che antepongono l’interesse generale ai loro interessi particolari, in un’ottica inclusiva per valorizzare la ricchezza e la diversità delle esperienze territoriali per raggiungere collettivamente risultati ancora più importanti. Dopo aver consultato diversi attori locali sul progetto, si è deciso di muoverci in questa direzione; se questo porterà all’eventuale costituzione di una Food Commission sarà portato a termine il percorso iniziato tempo fa, altrimenti le attività, comunque, proseguiranno sul territorio. D’altronde gli appuntamenti sui grandi temi del cibo si susseguono ugualmente a prescindere dalla Food Commission, perché Torino è già comunque Capitale del Cibo. Mi preme segnalare, a tal proposito, un progetto di particolare interesse ideato da Stefano Di Polito intitolato “EATnico Mediatori Gastronomici” con cui si mira a creare dei servizi legati alla cucina etnica e alla mediazione culturale che abbiano come protagonisti i giovani di diverse nazionalità; si sviluppa seguendo diversi ambiti d’azione: lo storytelling, la rigenerazione urbana, l’inclusione sociale, il protagonismo giovanile, l’e-commerce e l’innovazione tecnologica. La redazione è composta interamente da giovani italiani di origine straniera che curano approfondimenti sulla cucina del loro Paese d’origine facendo riferimento a ciò che conoscono gli italiani e promuovendo il cibo etnico come elemento d’incontro e conoscenza tra culture diverse. Il progetto prevede una sperimentazione nel quartiere Aurora di Torino, un’area dove sono presenti moltissime attività etniche commerciali. Grazie all’utilizzo dei beacons forniti da Espereal Technologies, nell’ambito del bando Torino Living Lab della Città di Torino, alcuni contenuti del sito saranno geolocalizzati tra i negozi di quartiere creando così una narrazione digitale: EATlante, che contribuirà a migliorare la percezione del territorio. Inoltre, in una prima fase sperimentale, saranno ideati dei servizi a pagamento per favorire la sostenibilità economica del progetto e offrire un’opportunità di lavoro ai giovani coinvolti. Il progetto EATnico - Mediatori Gastronomici è risultato vincitore del bando AxTO della Città di Torino nell’ambito dell’innovazione sociale. Il progetto ha avuto la sua prima sperimentazione con il supporto del Tavolo di progettazione civica, sabato 30 marzo, con i primi tour gastronomici iniziati in nove locali del quartiere Borgo Aurora: in zona corso Emilia e corso Giulio Cesare. Mi sembrava importante parlare di questa specifica iniziativa perché a Torino, come sappiamo, in conseguenza dell’immigrazione e insediamento di comunità provenienti da numerosi Paesi sia europei che extraeuropei, alla grande tradizione enogastronomica piemontese si sono via via affiancate altre culture del cibo ed altre sensibilità culinarie a cui è inevitabile dedicare attenzione valorizzandone anche la presenza nella nostra Città. UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie, Presidente. Solo a integrazione di quanto letto nella risposta e per informazione del Capogruppo Magliano: noi abbiamo fatto diversi incontri con parecchi stakeholder del territorio, anche riuniti tutti insieme, proprio per ragionare sulla forma giuridica, anche, che poteva avere un Consiglio del Cibo e su tutte quelle attività che avrebbe dovuto andare a fare. Abbiamo un documento, molto dettagliato, che però non si è ancora, come dire, realizzato in termini concreti, proprio perché è complicato riuscire a trovare la forma corretta, e quindi stiamo ragionando, sostanzialmente, su quello. Però, siamo, devo dire, ma poi ci sarà modo, anche in Commissione, di approfondire facendo vedere quanto prodotto in questi mesi, giusto perché, giustamente, se uno non vede il risultato poi pensa magari che sia stato tutto fermo; no, così non è stato, però stiamo andando avanti anche se in maniera non velocissima. |