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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Marzo 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2019-00790
"MOTOVELODROMO: NATO PER CORRERE MA TUTTO ? FERMO" PRESENTATA IN DATA 5 MARZO 2019 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Grazie, Presidente. Buonasera a tutte e tutti. Ringrazio i Consiglieri Capigruppo che
hanno presentato questa interpellanza, perché il tema è sicuramente all’attenzione dei
cittadini e dell’Amministrazione. Nulla è fermo. Tutto sta andando avanti,
contrariamente a quello che è detto. Nello specifico, la cronistoria fatta dagli
interpellanti è corretta. Non è invece corretta la parte conclusiva e alcune cose citate,
quindi provvedo a spiegare meglio. Come riportato, dopo la definitiva cessazione di
ogni pregressa attività presso il motovelodromo, cosa che è avvenuta ormai 20 anni fa,
sono state avviate e gestite alcune modalità di utilizzo da parte di soggetti appartenenti
all’associazionismo sportivo con intento di ripristinare, quanto meno in parte in via
temporanea, l’impiego della struttura a finalità sportive pur nei ristretti limiti consentiti
dalla situazione manutentiva del complesso. Il complesso, come sapete, ha una sua
storia importante, oggetto di una tutela da parte della Soprintendenza e dunque le
attività di manutenzione sono effettivamente dispendiose e impegnative. L’oggetto del
Comune è peraltro quello di garantire una destinazione organica e strutturata del
complesso, coerente con le finalità che resero prestigioso l’impianto e improntato ad
una funzione pubblica sulla base di formule di convenzione da stabilirsi.
Nell’impossibilità di provvedere direttamente al recupero dell’edificio, da parte
dell’Amministrazione, abbiamo tentato di rivolgerci a soggetti esterni interessati a un
riuso della struttura, individuando forme in grado di conciliare la destinazione
urbanistica, da segnalare ai servizi pubblici, nonché alla destinazione sportiva con
iniziative economiche e accessorie che rendano sostenibile l’intervento necessario. A
tale scopo sono state fatte le due seguenti cose. La prima fase, quella della sollecitazione
di Manifestazione d’Interesse a titolo esplorativo, si è utilmente svolta e ha reso
possibile, com’era negli obiettivi, comprendere quali tipologie di assegnazione di
assetto complessivo dell’area avrebbero potuto ipotizzarsi da parte di privati interessati.
Tutto ciò, ovviamente, come è di norma nelle manifestazioni d’interesse, senza alcun
impegno, né da parte dei proponenti, né da parte dell’Amministrazione. Ricordo che
sono state presentate 4 manifestazioni di interesse importanti, interessanti, o meglio, 3
di queste decisamente interessanti. In questa fase era previsto e si rendeva necessario,
dal momento che lo scopo era proprio quello di favorire il libero dispiegarsi delle
proposte di operatori interessati al riutilizzo dell’impianto, quindi è stata una fase di
manifestazione molto aperta.
La seconda fase, quella nella quale ci troviamo adesso, è la definizione del bando
attualmente in corso e vede un gruppo di lavoro con la partecipazione di tutti gli uffici
interessati, quindi Edilizia, Urbanistica, Patrimonio, per il raggiungimento
dell’obiettivo. Non si tratta ovviamente di un compito semplice. Le caratteristiche
dell’impianto e il suo non buono stato di conservazione, con la conseguente necessità di
investimenti di rilievo, non si oppongono agevolmente ai vincoli di natura storico-
artistica e di Piano Regolatore, che ne condizionano le possibilità di utilizzo.
In altri termini, occorre un lavoro attento, escludere che siano superati i vincoli posti e
dall’altro evitare che quanto realizzabile non renda un’iniziativa economica sostenibile.
Il percorso in atto prevede pertanto, prima della formale approvazione del bando da
parte degli organi della Città, un approfondito esame da parte degli uffici del
Patrimonio, tecnici dello sport, Edilizia Privata e Urbanistica, preventive verifiche di
fattibilità con gli uffici della Soprintendenza anche al fine della determinazione del
valore a base di gara. L’obiettivo posto è quello della pubblicazione del bando, come ho
già detto pubblicamente in più di un’occasione, entro l’estate 2019 e naturalmente
tenendo conto delle verifiche che man mano stiamo facendo e dei problemi che
emergeranno. Quindi, se da un lato occorre evitare che l’uso della struttura cessi di
essere estemporaneo e precario, come adesso, naturalmente non vogliamo nemmeno che
il bando risulti poi deserto e che si creai un’altra situazione di abbandono come quella
nella quale siamo. Quindi tranquillizzerei i proponenti dell’interpellanza, e in particolare
il Capogruppo Francesco Tresso, sul percorso di valorizzazione di quest’area nel
rispetto dei suoi contenuti storici e ambientali.

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Grazie, Consigliere Tresso. Assolutamente sì. I paletti della Sovrintendenza erano così
chiari che addirittura, prima della manifestazione del bando d’interesse, facemmo un
sopralluogo insieme a funzionari della Soprintendenza proprio per valutare sul posto gli
elementi di degrado e di tutela. In realtà poi siamo stati noi che abbiamo fatto ulteriori
approfondimenti a partire dalle norme del piano che vincolano tutto l’edificio mentre
invece la Sovrintendenza aveva lasciato qualche margine di discussione in più su alcune
parti dell’edificio, quelle più ammalorate e meno interessanti da un punto di vista
storico. Poi sui tempi, per carità, tutto vero. È passato un anno ma noi lavoriamo con le
forze che abbiamo e questi sono i tempi. Del resto, com’è stato detto da lei e come io
ben conosco, è una struttura in abbandono da una decina d’anni dunque noi siamo
arrivato e credo che sia una delle prime cose che ho preso in mano per cercare di
affrontare facendo sopralluoghi, parlando con i cittadini, facendo assemblee pubbliche,
portando la Soprintendenza, portando i nostri tecnici, seguendo addirittura delle tesi di
laurea su quell’edificio e sulla base di tutti questi elementi avviando le procedure
attualmente in corso per la realizzazione del bando che ancora una volta io mi auguro
che siano corrispondenti a una possibilità effettiva di lavorare lì dentro. Evitando certi
progetti faraonici di cui si è parlato in precedenti Amministrazioni che prevedevano
costruzioni edilizie straordinarie, residenziali e commerciali che noi invece non
vogliamo assolutamente fare.

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