Interventi |
TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Ma io intervengo brevemente solo, in relazione all’ultimo intervento che mi ha preceduto del Consigliere Fornari, per dire, intanto che, vivaddio si è tornati indietro sulla misura del progetto Lo.C.A.Re. che sarebbe stato veramente uno schiaffo non volerla mantenere, visto che in quel caso, il patto che si stringe tra il proprietario e la Città di Torino, è quello proprio che si accetta, tra virgolette, di mettersi in casa qualcuno che viene proposto dal Comune stesso, sulla base di individuazione di casi di fragilità, quindi, quella era veramente una situazione che, quantomeno, insomma, era veramente un po’ tanta la…, così, l’incoerenza che si andava nel ritoccare l’IMU anche in questi casi. Però numericamente questi sono casi, adesso, io non so davvero, gli uffici non ci hanno dato dei dati ma credo che incidano con qualche centinaio di numeri, ecco, non sono quelli che impattano fortemente su un sistema economico, a me fa piacere che il Consigliere Fornari citi il fatto che l’IMU di Milano è più caro, ma guardiamo qual è la condizione del mercato immobiliare di Milano, rispetto a quello di Torino, voglio dire, è proprio come confrontare mele con pere, cioè stiamo parlando di due situazioni completamente diverse, se Milano gioca in un campionato, gioca in serie A, noi siamo in un altro livello, ecco, siamo in prima categoria. Allora, voglio dire, è facile fare il confronto con Milano, però cerchiamo di capire qual è la realtà nostra. Allora, il processo dei canoni concordati, invece, era proprio un processo che impattava significativamente sull’economia cittadina, perché andava a calmierare tutto un sistema di affitti, di locazioni che, ovviamente, sono numeri ben maggiori di quelli del progetto Lo.C.A.Re. che è una nicchia, è una nicchia virtuosa, ma è sempre una nicchia, poteva incidere sulle fasce reddituali più basse. Cosa succederà? È vero, i canoni concordati, ovviamente, sono concordati e sono canoni che quindi a scadenza del contratto vanno e non è che si possa ritoccare quello che è l’importo della locazione, ma sicuramente andranno ad incidere su tutta una categoria di piccoli proprietari, che quindi non sono i grandi proprietari, i grandi fondi immobiliari, ma sono piccoli proprietari che, per carità, hanno messo in locazione qualcosa, che magari hanno ereditato, qualcosa che magari hanno costruito nel tempo facendo un minimo di sacrificio, eccetera, e hanno investito su quel mercato lì e che, comunque, contribuiva a dare un po’ di volano ad un sistema che, sappiamo, ha un gran numero di alloggi sfitti in Torino a fronte di un gran numero di famiglie che invece hanno bisogno di trovare locazione. Allora, mettere in crisi questo sistema viene meno qui un patto proprio, più che non quello che incide numericamente, come importi economici, su delle famiglie che necessariamente, appunto, dovranno comunque farsi carico anche di questo e che sicuramente saranno meno incentivate a far parte di questo patto, a far parte di sentirsi partecipi di un sistema che, in maniera, secondo me, virtuosa, la Città avrebbe individuato proprio per andare a incidere modificando, diciamo, o comunque impattando sul sistema economico di quello che è della Città. Quindi io trovo che sia una scelta, proprio profondamente sbagliata alla base, poi che uno debba fare di necessità virtù e in virtù del fatto che avete avuto dei trasferimenti dal Governo Centrale molto, molto minori partiti con un gap e quindi dovete cercare in qualche modo di rosicare quei 5 milioni, che tutta l’operazione sull’IMU va a recuperare, va bene, capisco che amministrare una Città non sia facile, però diciamolo con chiarezza, non ci nascondiamo dietro la foglia di fico di dire: “ma questo perché ci allineiamo almeno con la casistica di Milano”, mi sembra veramente un po’ eccessivo. |