Interventi |
CARRETTO Damiano Grazie. Vorrei incominciare dicendo, ho preso un articolo a caso in rete: “Torino nel 2018 mercato immobiliare è cresciuto del 4,3%”, quindi magari qualche buon segnale c’è. Detto questo, questo provvedimento ha due facce, tra virgolette, se vogliamo, il primo è se vogliamo certificare l’incompetenza di chi ha gestito lo sviluppo urbanistico della città di Torino, perché seppur vero che la crisi del 2007, 2008 si è fatta sentire e alcuni interventi erano anche stati già autorizzati, se vogliamo, c’è da dire che le Amministrazioni dal 2007 al 2016 tendenzialmente non hanno fatto assolutamente nulla per invertire un trend, si è continuato a lasciare costruire, specie residenze, si è arrivati ad un numero di alloggi vuoti in questa città abnorme, si è fatto in modo che banche e assicurazioni avessero poi in pancia tutta una serie di immobili in grandissima quantità che drogassero il mercato per cui i prezzi sono calati e non si è fatto niente. Non si è fatto niente, forse perché le banche erano amiche, perché le assicurazioni sono amiche, perché i grandi costruttori sono amici, può anche essere, ma la situazione in cui ci troviamo in questo momento è questa. Io poi non so che tipo di politica si immaginavano le vecchie Amministrazioni, non so gli immobili forse tenuti fermi per 20, 30 anni e poi non si sa, messi sul mercato dopo 30 anni quando in realtà un immobile dopo 20-30 anni è praticamente da rifare. Io non lo so che tipo di politica sulla gestione dell’invenduto e degli alloggi vuoti si volesse fare. Io non ne ho vista nessuna. Io credo che questo tipo di politica, anche diciamo di tributi, possa in qualche modo smuovere e cambiare un atteggiamento da parte di banche, assicurazioni, eccetera, eccetera, che non sia nell’ottica del profitto puro, per cui io tengo questo immobile fermo, fisso lì fino a che, portandolo magari anche a fine vita, perché voglio dire fino a quando non ci sarà, il mercato non torna ai livelli del 2006, 2005, cosa che praticamente è impossibile nello stato attuale immaginare se non fra, boh, 20 anni, 30 anni, non lo so, lo ritengo abbastanza improbabile che si torni a quei livelli di valore immobiliare, io considerando il fatto che ogni anno che passa questi immobili perdono valore perché questo è il mercato immobiliare; ci sono immobili fermi da 10 anni, gli immobili non si può pensare di venderli come fossero nuovi appena diciamo dichiarata l’agibilità. Quindi io non credo sia un provvedimento che va a colpire un mondo, non fa dei danni, non fa dei..., non è una volontà dell’Amministrazione di fare dei danni al mondo dei costruttori e delle imprese. Io credo sia una volontà chiara di andare a cambiare un trend e di smuovere tutti quei soggetti il cui unico interesse è fondamentalmente il massimo profitto che magari potranno, anche in collaborazione con la Città, con Città, con Regione, con ATC, con chissà chi, magari immaginare delle nuove possibilità di utilizzo di quegli immobili perché alla Città, in una città sempre con grande fame di case, grande fame di case, io credo che una diversa gestione di questo patrimonio immobiliare invenduto farebbe bene un po’ a tutti. Grazie. |