Interventi |
TISI Elide Grazie, Presidente. Io volevo tornare un attimo su una questione che è stata già sollevata da più parti e che, dalla lettura di alcuni organi si stampa, mi ha lasciato molto perplessa. Questa... diciamo così, non condivisione di alcune misure, in particolare quelle che anche sul nostro sito laddove si parla di osservatorio dell’emergenza abitativa, la condizione abitativa a Torino sono definite politiche pubbliche e, nella fattispecie, proprio riferita ai contratti a canone concordato, frutto degli accordi territoriali. Dicevo, mi ha molto stupito leggere, dalle pagine dei quotidiani, lo stupore sia dei proprietari che degli inquilini, dei rappresentati evidentemente sia dei proprietari che degli inquilini, che evidentemente sono stati colti di sorpresa da questa misura. Perché questo lo voglio sottolineare e mi preoccupa? Perché... proprio con riferimento a quello che mi pare oggi ancora essere nell’indirizzo di questa Città, e non a caso ho fatto riferimento all’osservatorio della condizione abitativa che è stato pubblicato sul sito della nostra Città, queste azioni riferite soprattutto all’Agenzia Lo.C.A.Re ma poi anche alla funzione che gli accordi territoriali hanno svolto anche in termini di calmieratore dei canoni di libero mercato nella nostra Città sono state, e sono, considerate a pieno titolo nell’ambito delle politiche pubbliche, e quindi questo presuppone, evidentemente, che ci sia un rapporto stretto, collaborativo e, vorrei dire, anche fiduciario nel poterle mettere in atto. Evidentemente in questo caso questo è mancato e credo che certamente da parte di soggetti che in qualche caso addirittura, e cito Lo.C.A.Re, affidano il proprio immobile per essere locato alle fasce più deboli della popolazione per far fronte all’emergenza abitativa della nostra Città, di famiglie peraltro che vengono individuate dalla Città stessa, io credo che debba essere riconosciuto loro, rappresentanti dei proprietari, piccoli soprattutto, e degli inquilini certamente una funzione di contrasto all’emergenza abitativa nella nostra Città che si sviluppa appunto attraverso accordi territoriali, accordi territoriali che sono stati sottoscritti soltanto nel dicembre del 2017, se non sbaglio, quindi poco più di un anno fa, che naturalmente hanno dei valori che vengono definiti anche sulla base della fiscalità e/o delle agevolazioni di cui pensano di poter beneficiare. Allora, io credo che questo tema, e accanto a questo anche una misura che può sembrare piccola ma che, secondo me, dal punto di vista economico probabilmente incide molto poco ma che ha un valore molto forte, è quello ad esempio del riconoscimento di una riduzione IMU per quei proprietari che pur avendo affittato a canone di mercato accettano di ridurre il proprio canone di oltre il 20%, sempre in una dimensione collaborativa per quanto riguarda la tenuta e il... calmiere della edilizia pubblica. Allora, io penso che da questo punto di vista ci sia non soltanto una riflessione da fare nel merito di una tassazione, ma soprattutto una riflessione da fare anche in termini di recupero di un rapporto di fiducia con questi soggetti, perché certamente abbiamo visto in questi anni che l’edilizia residenziale pubblica, ahimè, non è sufficiente ad affrontare tutte le problematiche che attraversano la nostra Città dal punto di vista dell’emergenza abitativa, e credo che non possiamo abdicare e rinunciare a un’alleanza con quei rappresentanti degli inquilini e dei proprietari che sono disposti a mettersi in gioco insieme alla Città per affrontare questa tematica, per cui io auspico che davvero si possa, su questo, fare una riflessione anche di tipo politico perché certamente non sono soltanto le percentuali che incidono, io non so, nello specifico, queste misure quanto potranno incidere... TISI Elide ...E quanto potranno portare alle casse della Città, ma certamente la dimensione politica forse viene ancora prima, grazie. |