Interventi |
LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. La delibera degli indirizzi delle tariffe traduce in numeri e in azioni quanto noi, ahinoi, contestiamo da un po’ di tempo relativamente a una modalità di gestione del Bilancio comunale che, a nostro modo di vedere, non è coerente, per lo meno, non dico con il nostro programma, ci manca ancora, ma neanche con il vostro di programma, e mi permetterò poi, puntualmente, di far rilevare dove stanno i problemi. La considerazione di fondo è che... se mi posso permettere, non c’è una tariffa, una, che subisca in qualche modo un decremento; no, in realtà una c’è e la citeremo, che è il canone di concessione delle tombe di famiglia, la dimostrazione del fatto che voi al futuro dei torinesi ci pensate con un certo qual grado di anticipo, no? Però, al di là di questa questione che riguarda l’abbattimento del canone del 25% dei canoni concessori per le tombe di famiglia, riepiloghiamo un pochino la castagnata, anzi, la mazzata che arriva sulle teste dei torinesi. Ci permetteremo, non ce ne vogliate, di fare rilevare qualche piccola contraddizione politica relativamente a questa questione. Partiamo dall’IMU: ora, mi sembra di capire, di ricordare che al di là di un certo tipo di retorica che vi ha consegnato una Città piena di debiti, senza prospettive, tutta una serie di cose che continuate a ripetere, ci sia una certa qual, come dire, attitudine invece a - non in questa sede ma fuori di qui - a vantarsi di quanto è bella Torino, di quanto è forte Torino e sostanzialmente di quanto può essere attrattiva Torino. Ora, al di là della dicotomia di questo messaggio, perché delle due l’una, o c’è una strategia di sviluppo coerente e congruente o non c’è..., o c’è una situazione o ce n’è un’altra, ma non è questo il problema della vostra incongruenza di cui siete degli specialisti assoluti da Oscar; qual è il tema politico relativamente ai rincari che fate? Ve ne cito due, il primo: voi l’avete, come dire, anche minimizzato, anzi, l’avete fatto minimizzare dal direttore delle Risorse Finanziarie che in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera, l’edizione torinese del 14 marzo 2019, dà alla linea politica; ora, io mi sono già permesso di far rilevare che trovo improprio che a dare la linea politica e che a descrivere la strategia di Bilancio della Città di Torino sia il direttore delle Risorse Finanziarie avendo noi una Sindaca, un Assessore al Bilancio, un Vicesindaco e le persone, e onestamente lo ritengo piuttosto scorretto da un punto di vista istituzionale, tuttavia in questo tipo d’intervista che diventa difficile anche per il Consiglio Comunale entrare nel merito a fronte di dichiarazioni rese dalla struttura tecnica e non dalla struttura politica, assumiamo che la struttura politica le condivida tutte, non me ne voglia il dottor Lubbia, devo fare questa traslazione logico - deduttiva, non essendo lei stato smentito, dottor Lubbia, da nessuno della Giunta, assumo che quello che è stato dichiarato nell’intervista da me citata sia effettivamente la posizione della Sindaca Appendino, dell’Amministrazione, della Giunta, del Movimento 5 Stelle; se mi si dà atto, faccio questa assunzione logico - deduttiva, e appare chiaro il ragionamento che sta dietro, quanto diceva qui il facente funzione Rolando, il Vicesindaco Montanari, e cioè: l’IMU, siccome noi, come dire, riteniamo che ci siano dei patrimoni immobiliari in questa Città che devono in qualche modo essere non si capisce bene che cosa, faccio riferimento all’IMU sol cosiddetto “invenduto” che viene più che raddoppiato, passando dall’1 al 2,5%, mi si permetta di rilevare... mille, scusate, che però coi nostri coefficienti di valutazioni catastali sono tanti soldi, un certo qual grado di difficoltà di coniugare logicamente questa strategia con la strategia di attrazione di investimenti, cioè delle due l’una: o noi facciamo una politica in cui chiediamo agli operatori immobiliari non più tardi di qualche giorno fa il suo collega Sacco, Assessore Montanari, è stato al meeting di Cannes a promuovere investimenti immobiliari, quindi noi in un mercato ipercompetitivo come quello del Settore immobiliare giustamente ci poniamo come interlocutori con una mano, con l’altra mano spieghiamo a tutti quelli che hanno costruito e realizzato interventi edilizi e che con tanta fatica chi c’era prima ha provato ad aiutare in una situazione di mercato immobiliare tragica, perché i livelli dei valori immobiliari di Torino sono abbondantemente più bassi di qualunque città, anche media, figurarsi delle grandi città italiane, e conseguentemente noi abbiamo avuto, non ve li elenco, un notevole numero di operatori immobiliari che in questa Città hanno creduto, hanno fatto degli investimenti e che oggi si trovano, non è che sono contenti di avere l’invenduto, Vicesindaco Montanari, anzi sono piuttosto irritati di avere l’invenduto, e questo invenduto è una cosa che pesa anche nei loro bilanci perché loro comunque le case le hanno realizzate e non riescono a venderle, e invece voi cosa fate? Gli tirate una mazzata di IMU. Io non riesco a capire la logica che sta dietro a questa cosa, davvero lo dico, anche perché, a nostro modo di vedere, non c’era davvero bisogno di dare un’ulteriore mazzata a un settore che già di per sé è in strutturale crisi, e basta vedere l’elenco delle operazioni immobiliari che sono state portate non più tardi al meeting di Cannes, che non hanno nessun elemento additivo, hanno purtroppo per noi, lo dico con rammarico, il medesimo elenco di quelli che erano prima di voi e che purtroppo in qualche modo continua ad essere lì e qualche problema ci sarà se in questa Città le operazioni non partono, visto che non partivano prima e voi non ne avete messe in campo delle altre, continuiamo a stare in questa situazione. Bene, in questo quadro devastante con persone che vengono licenziate, non c’è una gru in tutta la Città, non ci sono interventi significativi se non quelli di ristrutturazione edilizia, arriva la mazzata dell’IMU sull’invenduto, giusto perché, come dire, bisogna togliere ulteriore ossigeno a delle aziende che, come dire, sono già lì al limite e che hanno fatto magari dei business plan in momenti in cui il valore economico finanziario dei loro piani industriali erano di altra natura prima della crisi del 2008, e che oggi invece, purtroppo per loro, si trovano in questa situazione. E uno può dire: “Va beh, però colpiscono i ricchi, i palazzinari, quelli che hanno gli alloggi invenduti”, e invece no, voi, in una sorta di ecumenismo politico assoluto, date anche la mazzata a chi invece ha provato in questa Città a dare, liberare risorse abitative, una Città che ha un’emergenza abitativa grande come una casa e cosa fate? Aumentate l’IMU sui contratti a canone concordato che sono l’unico strumento che ha la, come dire, povera gente che non ha magari i requisiti per accedere alla casa popolare ma che contemporaneamente non ha abbastanza soldi per accedere a canoni di mercato per avere una casa, e voi nell’ottica di incentivare il contrasto all’emergenza abitativa cosa fate? Aumentate l’IMU anche sui canoni concordati. Allora, io capisco che avete, come dire, la sindrome di... qualche piccola dissociazione, però onestamente vi inviterei davvero a fare una riflessione. Andando avanti e scorrendo la corposa delibera, troviamo una serie di altre chicche, tra le chicche che troviamo, va beh, abbiamo la questione, già più volte sollevata, che riguarda le agevolazioni tariffarie che voi con un virtuosismo, che nella Prima Repubblica sarebbe stato definito “Democristiano” ma nel senso dispregiativo del termine, non nel senso virtuoso di una corretta cultura di Governo, e quindi, chiedo scusa se urto la sensibilità di coloro che nella Prima Repubblica erano da una parte e, dall’altra parte la medesima sensibilità viene alterata, la cosa divertente è che scrivete a pagina 4 di questa delibera che i criteri di concessione dell’agevolazione dovranno essere rideterminati a seguito della verifica dell’impatto della normativa sul reddito di cittadinanza varata Governo Nazionale per aiutare chi si trova in condizioni di difficoltà economica in corso di (incomprensibile) definizione, cioè tradotto: noi per il momento le famose agevolazioni, quelle di cui, forse anche i Consiglieri del Movimento 5 Stelle si ricordano, discutemmo in quest’Aula, noi non le diamo, vediamo cosa succede sul reddito di cittadinanza e poi decidiamo, ci sarebbe piaciuto, non ce ne voglia l’assente Sindaca alla discussione, che ci fosse un pelo più di indirizzo, da questo punto di vista, perché la delibera si chiama “delibera di indirizzi”, e cosa vuol dire: “Valuteremo l’effetto del reddito di cittadinanza”? Cioè chi piglia il reddito di cittadinanza non ha più le agevolazioni, gliene diamo altre? Cioè scritto così onestamente... poi magari potremo anche essere d’accordo, attenzione bene eh, nessuno vieta alle volte di essere d’accordo, anzi io vengo talvolta tacciato da alcuni colleghi di essere addirittura consociativo perché il Partito Democratico vota molte delle deliberazioni, che lei, Vicesindaco Montanari, urbanistiche porta all’attenzione del Consiglio; quindi perché non esplicitare l’indirizzo? Non si capisce. Invece si capisce piuttosto bene che cosa fate sulla TARI, sulla TARI, correttamente introducete un ulteriore elemento di incremento della raccolta differenziata, poi siccome non riusciamo a capire perché, guardate, nel passato, vi sorprenderà, purtroppo... ah sì, poi magari arriverà anche il Consigliere Lavolta che potrà raccontarlo, vi sorprenderà sapere che, talvolta, l’incremento di tariffa non è stato reso utile da un processo di efficientamento e si è riusciti ad incrementare la raccolta differenziata porta a porta senza incrementare la tariffa, e senza cioè andare a toccare il contratto di servizio; la cosa che più arrabbiare qual è? Che quest’aumento di tariffa lo spalmate in maniera ubiquitaria su tutta la Città, quindi per capirci il messaggio che passa ai cittadini virtuosi che nelle, come dire, Circoscrizioni dove si fa buona differenziata è: che voi la facciate bene, che voi la facciate male, pagate quello, quelli che invece sono fuori da questa discussione, che voi la facciate o non la facciate pagate quello, io mi chiedo davvero concretamente che cosa intendete quando parlate di politiche, di incentivazione della raccolta differenziata, cioè perché al di là di tanta retorica e al di là di tanta, come dire, scusate, non vorrei turbare alcuni autorevoli esponenti della materia, al di là di tanta fuffa, poi concretamente è qui che si misurano le politiche, è su queste cose che si misurano le politiche, questioni che ovviamente voi ben vi guardate dal toccare. Scorrendo sempre la delibera, e ripercorrendo un po’ il fil rouge dell’illustrazione fatta dal Vicesindaco Montanari in quest’Aula, andiamo a una cosa che è abbastanza divertente, che è a pagina 24, sotto un brillate titolo che si chiama “Servizio Gabinetto della Sindaca”. In questo passaggio piuttosto divertente si fa riferimento ai servizi di promozione che verrebbero ad essere tariffati da parte del gabinetto della Sindaca, cioè, fateci capire perché anche qui siamo un po’ criptici, avete in mente di costruire un’Agenzia di Comunicazione degli eventi patrocinati dalla Città che stabilirà una tariffa relativa a delle cose che deve fare la Città in senso istituzionale? Perché un conto è parlare di affitto delle sale auliche, che è un tema, e nessuno lo nega, se ci sono delle sale auliche la Città, la collettività si fa carico di una ristrutturazione, di una manutenzione, di quello che desideriamo fare, è ragionevole che queste sale auliche possano venire pagate, un altro conto, badate bene, è quello di tariffe che dovranno tener conto dei valori medi di mercato per servizi analoghi, cioè fatemi capire, avete in mente per caso di fare l’Agenzia di Comunicazione a pagamento Città di Torino, anzi, gabinetto della Sindaca? Perché se così è, al di là di qualche piccolo profilino, come dire, di illegittimità che io rilevo perché onestamente il Gabinetto della Sindaca ha già le tasse dei cittadini e deve promuovere attività che sono nell’ambito relativo alla Città, non è che si mette a fare le tariffe esterne, cioè mi pare un po’ suggestivo, in più in concorrenza magari con le Agenzie di Comunicazione, piuttosto divertente. Altra cosa che trovo piuttosto divertente, non ha sollevato polemiche giornalistiche, è passato un po’ in sordina, non l’ho capito e quindi se magari qualcuno nella replica me la spiega, riguarda l’introduzione del chip, lo chiamo io, scusate, della tariffa, della percentuale negli eventi col pubblico pagante, pagina 29 della deliberazione. Con questa singolare motivazione, voi sostanzialmente ci spiegate che: chi organizza concerti e che sostanzialmente ha un pubblico pagante deve dare la percentuale al Comune. Ora, io anche qua no vorrei nuovamente infierire, però rilevo anche qua un po’ di dicotomia: noi abbiamo avuto una difficoltà estrema a mantenere la vocazione, come dire, di attrattore di grandi eventi, parlo ad esempio di quelli musicali, e va dato atto che se in questa Città non ci fossero dei promoter privati che portano cantanti famosi e complessi famosi... come dire, avremmo qualche piccola difficoltà perché non è che proprio la Città brilli per capacità di relazione con l’universo mondo, io onestamente non so se una misura di questo tipo così indeterminata sia un incentivo in quella direzione, cioè mi chiedo davvero se forse un ripensamento da questo punto di vista dovremmo forse farlo, perché io teoricamente a uno che mi porta un evento grosso in Città importante, che vuol dire alberghi con camere piene, che vuol dire giro, ristoranti, PIL, non è che gli ficco anche il chip sui biglietti e il Comune di Torino si incassa la percentuale sui biglietti del suo lavoro, onestamente mi sembra piuttosto singolare come politica, fateci una riflessione. Arriviamo poi all’argomento clou che tra pochi... tra un’oretta circa ci terrà compagnia qui sotto, pagina 34, e qui spunta finalmente la vostra malsana idea di pedaggiare il centro della Città; sostanzialmente è qui che introducete, in questa deliberazione che viene sottoposta all’attenzione del Consiglio, a pagina appunto 34, la brillante idea di mettere il pedaggio a 5 euro per entrare nella ZTL. Siccome non abbiamo occasione di discutere di ZTL, banalmente perché non siete venuti in Consiglio Comunale manco con una delibera d’indirizzo, cioè voi discutete di una trasformazione radicale della fruizione del centro che, come è noto, gode di un largo consenso in questa Città, peraltro sia nella società civile, che nelle forze politiche, non passando dal Consiglio comunale, l’unico momento in cui passiamo dal Consiglio Comunale è la delibera delle tariffe in cui fate passare (incomprensibile) a pagina 34 questa brillante idea dei 5 euro per entrare nel centro. Allora, usiamo questa come occasione per entrare nel merito di questa misura, che non condividiamo in maniera strutturale, e aggiungiamo che non solo non è provato che migliora la qualità ambientale, se dico delle cose sbagliate vi prego di smentirmi, io non ho visto studi che provano che questo provvedimento migliori la qualità ambientale, a naso crediamo che la peggiori la qualità ambientale, in quanto è intuitivo che il famoso traffico parassita, nella definizione dell’Assessora Lapietra, difficilmente si volatilizzerà nel nulla e difficilmente queste persone, che oggi attraversano la ZTL free of charge, domani saranno ben liete di pagare i 5 euro per far piacere a voi, verosimilmente faranno un giro un po’ più largo, fossero anche 10.000 veicoli al giorno sono tonnellate e tonnellate di CO2 che scaricate nelle narici e nei polmoni dei torinesi, in più li fate pure pagare, che è la summa delle operazioni, cioè non paghi di scaricare tonnellate di CO2 nei polmoni di torinesi, ci fate la morale, cioè voi ci spiegate che questa è la misura, non si capisce bene in quale quadro di miglioramento ambientale, quindi scaricate CO2 nelle gole dei bambini torinesi e li fate pure pagare la gabella da 5 euro. Lasciamo perdere di quelli che poi saranno gli effetti sulla fruizione del centro, nessuno di noi è esperto, ragionevolmente qualche piccolo dannuccio, se tutti sono contro, a voi il dubbio non vi viene mai, mi rendo consto, perché voi avete la verità di fede, la verità in tasca come ce l’avete voi non ce l’ha nessuno, peraltro non si sa bene supportata da quali studi e analisi, anzi, forse temo di non essere smentito, tutti gli studi e le analisi che avete fatto fino adesso dicono il contrario e infatti voi vi state ben zitti e non portate i famosi dati a prova di quelle cose che state per fare, ben zitti e sghisci, di ambiente non parla più nessuno bene, di ambiente e di risposta ai ragazzi, che hanno sfilato qua sotto, gliela diamo noi la risposta, gliela diamo noi, gliela diamo noi e diciamo loro che purtroppo, per loro, l’Amministrazione 5 Stelle di questa Città parla di tutela ambientale e stabilisce misure che la tutela ambientale non solo non la migliorano, anzi, la peggiorano. Sotto questo profilo, e chiudo andando verso, giustamente, è nella parte terminale della delibera, anche perché nella parte terminale della nostra vita, cito due casi abbastanza divertenti relativamente ai Servizi Cimiteriali, che sono oggettivamente uno degli elementi essenziali su cui, come dire, si costruisce la strategia del Bilancio. La prima: so che farà ridere a molti de presenti ma... l’Assessore Giusta cosa chiede di fare? Chiede di aumentare il canone dei lumini al cimitero, ripeto, l’Assessore Giusta... scusate, con tutti i problemi che ha il cimitero di Torino cosa fa? Fa pagare alle persone mediamente anziane 1 euro in più all’anno, tanto, giustamente, seguendo il principio che tanto 2 euro di là, 3 euro di qua, 4 euro di là, 5 euro di là, ma a voi che ve frega? Ma giustamente, giustamente. No, noi fittiamo un canone, l’additivo di 1 euro a lumino ad anno, ci dispiace, anche su questo non siamo d’accordo. Poi, siccome abbiamo bisogno, come dire, di liberare tombe di famiglia, io lo ringrazio da questo punto di vista, vedete che siamo nel merito del provvedimento, quindi io se devo esser sincero c’è un punto che condivido, e lo dico con franchezza, che sono le tombe di famiglia, lì sulle tombe di famiglia finalmente fate qualcosa, come dico io, di sinistra e quindi tendenzialmente, essendo le tombe di famiglia patrimonio dei cittadini poveri, giustamente cosa facciamo? Scontiamo il canone, perché chi sono i cittadini che chiedono di fare le tombe di famiglia? Quelli che certamente hanno bisogno, sono loro che ci chiedono di fare le tombe di famiglia, è noto, no? Quindi, invece che scontare le tariffe cimiteriali alle persone indigenti, invece che mettere parametri di riferimento su base ISEE dei nostri canoni di concessione, cosa fa Giusta dopo aver ficcato l’euro in più sul lumino? Ci sconta il canone delle tombe di famiglia, perché notoriamente voi siete un’Amministrazione di sinistra che va incontro alle esigenze del popolo... LO RUSSO Stefano ...E il popolo ha bisogno di avere un canone basso delle tombe di famiglia. Grazie, Assessore Giusta, sono certo che questa manovra risolleverà le sorti dei ceti popolari di questa Città. In sintesi estrema, come avrete forse vagamente intuito, difficilmente potremmo condividere questo provvedimento, che è un provvedimento miope, classista, perché toglie onestamente più ai poveri che ai ricchi, privo di strategia, che ha un unico C, che ha un’unica cosa, che è quella di aumentare tariffe a tutti e di introdurre un principio piuttosto pericoloso, anche per la salute dei torinesi di cui voi, cari Consiglieri Comunali, non l’Assessore Lapietra, non la Sindaca, ma voi che voterete il provvedimento, vi assumerete la responsabilità non solo morale ma anche poi operativa e coerente a quello che sostanzialmente andate a votare perché io ribadisco, lo lascio detto a verbale, il provvedimento della ZTL non ha alcuna prova di miglioramento della qualità ambientale e produrrà maggiori emissioni di CO2 nell’area dei torinesi col nocumento della loro salute. |