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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Marzo 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 17
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2019-00807
INDIRIZZI PER L'ESERCIZIO 2019 DEL SISTEMA TARIFFARIO DELLA RISTORAZIONE PER LA SCUOLA DELL'OBBLIGO (PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO).
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Ho conservato questa proposta di deliberazione per lasciare, comunque, alla
discussione dell’Aula, e alle prospettive, alle proiezioni che potranno essere
eventualmente espresse dalla Giunta, un’indicazione di tendenza. La deliberazione, che
ho riproposto quest’anno e che nello scorso anno era stata respinta, riguarda la necessità
di intervenire sul costo della ristorazione scolastica sulla base di due ordini di ragioni: il
primo è un valore di carattere generale, che riguarda la convinzione della piena
appartenenza del tempo della mensa al tempo dell’offerta formativa, e quindi alla
necessità di consentire e favorire la più ampia partecipazione degli allievi al momento
della ristorazione scolastica, così come viene perseguito dalle diverse Amministrazioni
costruendo l’appetibilità dei menù nel rispetto delle condizioni di salute e degli
orientamenti delle famiglie, ma anche attraverso un impianto tariffario che sia in grado
di evitare e prevenire le diseguaglianze dei minori sulla base di un parametro economico
e quindi di capacità e sufficienza dei propri familiari a far fronte alle spese. Per fare
questo, che è il primo ordine delle motivazioni, la proposta in allora e ora è quella di
intervenire su una componente del costo della refezione scolastica, che non è quella
legata al consumo ma è quella legata alla cosiddetta “quota di iscrizione”, che ancorché
articolata per fasce di reddito, quindi anche con previsione di fasce di esenzione, grava
significativamente sulla composizione finale del costo della mensa, e lo fa caricando
sugli utenti i costi cosiddetti “indiretti”, cioè quelli non riferibili alla preparazione del
pasto e alla sua distribuzione, quanto piuttosto ai costi organizzativi di funzionamento di
questo impianto potente della ristorazione. La seconda ragione per la quale avevo e ho
proposto questo tipo di deliberazione riguarda la specificità torinese che vede registrare
da più anni un progressivo abbandono del servizio di ristorazione collettiva a favore del
cosiddetto “pasto domestico”, ancorché si siano nel tempo costruite con la cooperazione
delle autonomie scolastiche e dell’ufficio scolastico regionale i modi e le forme perché
possano essere consumati i pasti, nel momento della refezione, in una modalità il più
possibile condivisa. L’aspettativa è che intervenendo su una componente del costo si
possa anche consentire nelle famiglie che ad oggi hanno scelto il pasto domestico
un’ulteriore riflessione e un riavvicinamento al servizio della ristorazione. Dalla
presentazione di questa deliberazione è stata pubblicata, e ne discuteremo a breve, la
generale delibera d’indirizzi dell’impianto tariffario che la Giunta ha ritenuto di
adottare; in questa delibera è previsto un intervento in riduzione dei valori della quota
d’iscrizione, quindi prendo atto del fatto che in termini di principio è stato accolto un
indirizzo e un orientamento non ancora, dal mio punto di vista, completamente
soddisfacente ed esaustivo dell’aspettativa della delibera che sto presentando, tuttavia
certamente un primo passo in una direzione auspicata. Quindi, da parte mia, confermo la
delibera per tenere a mente della Giunta quello che giudico essere un obiettivo da
perseguire, cioè arrivare all’esclusione della quota d’iscrizione.

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