Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Presidente. Io credo che i richiami, della Corte dei Conti, debbano essere presi in seria considerazione, mi fa piacere che qualcuno abbia voluto, almeno metterci nelle condizioni di poterne discutere, però non è su questo che voglio concentrarmi, guardi, Presidente, chi del Movimento 5 Stelle è intervenuto prima di me, ha voluto porre un accento narrativo, su una narrazione che è stata sicuramente vincente in questa Città, è riuscita a suscitare emozioni, probabilmente a creare anche delle illusioni, devo dire che sono bastati due anni e mezzo per farle vanificare, quelle illusioni e ci tengo a dire in particolare, Presidente, al collega Versaci, che quando le persone che ha citato lei, il collega Lo Russo e altri, hanno preso in mano la Città, l’esposizione finanziaria della Città di Torino era di 3,3 miliardi, quando l’hanno riconsegnata, l’esposizione finanziaria era scesa a 2,9 miliardi, vuol dire che e mi pare, andatevi a rileggere i giornali, nessuno dell’Amministrazione precedente si è mai permesso di dire che, il debito che aveva ereditato, era un debito tale…, era un’eredità tale da compromettere che cosa? Il lavoro che un Amministratore è chiamato a fare, che cosa deve fare un Amministratore? Si deve rimboccare le maniche e definire una strategia di politiche delle entrate, perché, vede, Sindaca, Presidente, Consigliere Versaci, una seria politica delle entrate, Sindaca, perché, vede, quando lei prende la Metropolitana, lo dica al collega Versaci, lo fa perché qualcuno prima di lei, ha deciso di fare degli investimenti. Perché quando, ad esempio, fate le feste al Parco Peccei, qualcuno prima di voi ha deciso di usare oneri di urbanizzazione, che erano figlie di una politica delle entrate serie, per fare i parchi in questa Città; quando l’Assessore Unia va a consegnare le chiavi agli ortolani a Falchera, è perché qualcuno ha deciso di usare risorse per trasformare 450.000 metri quadrati di deserto, abbandonato a se stesso in una straordinaria trasformazione urbana nella zona nord di Torino. Quando lei, Sindaca, va ad ascoltare qualche bel concerto alle OGR durante il Jazz Festival, è perché qualcuno prima di lei ha deciso di investire in una grandissima trasformazione, che ha ricucito… (INTERVENTO FUORI MICROFONO), che ha ricucito i Passanti ferroviari all’interno di una strategia politica culturale, economica, sociale, una visione e nessuno all’interno di quella visione si è permesso... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Presidente, io... Grazie, Presidente. Posso continuare? Quando organizzate le manifestazioni in piazza, quando accogliete le tante donne in rosa, che corrono durante una bella manifestazione quale è stata: “Just the woman I am” e lo fate in una zona aulica pedonalizzata, è perché qualcuno prima di voi ha deciso non di vessare qualcuno, ma di aprire davvero il centro di questa città, rendendolo realmente fruibile, anche discutendo, ma all’interno di un perimetro concertativo con la Città, voi potete, noi possiamo godere della più bella riqualificazione dell’area aulica del centro cittadino, che è piazza San Carlo, perché qualcuno prima di voi, non si è limitato a dire: “che ha ereditato una situazione difficile”, si è rimboccato le maniche, ha cercato le risorse, si è dato da fare. La pedonalizzazione di piazza San Carlo, la pedonalizzazione di via Lagrange, la pedonalizzazione di via Monferrato che lei ha inaugurato, vada da quei commercianti però a dire, che dopo che ha tagliato il nastro, tutte le promesse in termini di animazione territoriale e culturale, le stanno ancora aspettando, sono ancora lì che stanno aspettando, infatti ci sarà la festa che non ha organizzato l’Amministrazione, che stanno organizzando…, che hanno organizzando loro, c’è stata domenica. Quando va nella zona di EDIT, quando frequenta i luoghi d’innovazione di questa città, perché l’innovazione è diventata il motore di sviluppo dell’iniziativa politica, lei frequenta tutti i luoghi che sono stati oggetto di una attenta politica, di trasformazione della città. L’Amministrazione precedente, ha impegnato delle risorse? Sì, l’Amministrazione precedente però, ha anche risanato i conti e da 3,3 miliardi che aveva ereditato di debito, è passata a 2,9 miliardi. Qual è la prospettiva? La prospettiva è un’assenza totale di visione; oggi, nella giornata di oggi, voi aumentate al massimo le tasse, perché questa è l’unica politica delle entrate che la Città di Torino ha. L’unica scelta che la Città di Torino ha fatto fino adesso è quella di aumentare al massimo le tasse, dopo che per mesi abbiamo letto sul giornale, per parola, per bocca della stessa Sindaca Appendino che ormai la leva fiscale era al massimo, poi è successo qualcosa, è successo qualcosa che le ha fatto cambiare idea, non solo, ma non abbiamo oneri di urbanizzazione da utilizzare per fare le iniziative e quindi che cosa possiamo fare? Possiamo fare solo due cose in questa retorica inutile che anima il dibattito in Consiglio Comunale, lamentarci di quelli che c’erano prima, quindi rinunciando alla fatica di dover rimboccarsi le maniche e cercare delle risorse, e dall’altro accontentarsi del fatto che in una situazione di crisi economica, se qualcuno non ci fa qualche regalo non siamo in grado di recuperare risorse. Io vi invito, ma lo dico nell’interesse della Città e ho concluso, Presidente, mi sono preso qualche secondo in più, perché sono stato interrotto, io vi invito ad abbandonare definitivamente questa retorica, vi è stata utile per imbrogliare, per mettere nelle condizioni qualche torinese, di credere che una discontinuità potesse esserci, non c’è discontinuità su molte scelte, lo abbiamo già detto, c’è una serissima discontinuità invece sul fatto che c’è una incapacità strutturale a recuperare risorse per questo territorio e quelle poche iniziative private che ci sono e si sono sviluppate nel nostro territorio, voi le state mortificando e le state asfissiando. Quindi abbandonate, per favore, questa retorica, tanto è inutile, fate invece un’altra cosa, questa sì, utile per la città, incominciate a rimboccarvi le maniche, perché Torino se lo merita. |