Interventi |
MONTALBANO Deborah Grazie, Vicepresidente. Allora, Assessora, innanzitutto su tutta la parte della formazione lei non era presente in Commissione ma sono stati auditi anche i Sindacati e... allora, partiamo dal presupposto, parentesi: questa interpellanza nasce dalla documentazione che lei stessa mi ha fornito a seguito della discussione della precedente ultima nostra interpellanza, quindi...; seconda cosa: la formazione, come hanno detto anche bene i Sindacati in Commissione, per quanto riguarda gli 11 interinali, ma anche come dalla documentazione che lei stessa mi ha fornito, è stata fatta sulle prime 4 ore su tutti gli 11 e invece, quella specifica, era ancora in fase di organizzazione. Si sta svolgendo, ma si sta svolgendo in ritardo e io qui le pongo una questione: la formazione va fatta prima dell’ingaggio, mi pare che queste persone siano già da qualche mese attive all’interno dei Servizi, però si sta facendo la formazione un po’ con una, diciamo così, “gestione smart”, perché ormai la gestione di questo servizio la denomino “gestione smart”, innovazione, innovativa, ci innoviamo. Le vorrei ricordare che quando un cittadino, invece, deve chiedere al Comune il permesso di aprire un dehors si deve attenere nei tempi, nelle forme - è un esempio eh - nei tempi, nelle forme, a tutta quella che è la normativa, perché altrimenti non può procedere a montare un semplice dehors: perché le faccio questo esempio? Perché io vorrei capire - e io è questo che non capisco - perché si abbiano a questo punto due pesi e due misure? Cioè, quando i cittadini devono sottostare alla normativa da parte dell’Amministrazione pubblica c’è una certa severità e un certo richiamo al rispetto delle normative, quando invece è l’Ente Pubblico che deve attenersi a delle normative e a degli impegni, allora ci possiamo permettere anche gestioni di questo tipo. Io credo che questo sia sbagliato... in primo acchito per il messaggio che si dà, per cui ci sono due pesi e due misure, e in secondo luogo perché non c’è il rispetto di alcune normative e anche noi, anche se siamo in difficoltà, come può esserlo il cittadino che chiede di potere aprire un dehors in città, siamo in difficoltà di risorse, piuttosto che in difficoltà di personale, piuttosto che in difficoltà di tantissimi altri aspetti, siamo tenuti a sottostare a certe normative. Allora, il modulo rischi personale in contratto di somministrazione, non lo dico io che questi prospetti che vengono consegnati ai lavoratori e che indicano, appunto, il livello di quelli che possono essere i rischi sotto tutta una miriade di aspetti, nel luogo di lavoro dove vanno a svolgere la loro attività, ma le ricordo anche che questi servizi sono aperti al cittadino e quindi… Io sfoglio questo modulo e vedo che: per quanto riguarda la presenza di amianto, non è definito né il rischio né se c’è presenza oppure no; e per quanto riguarda il rischio di incendi, a uno di questi 11 interinali (perché è la fotocopia che ho io, ed è quella che è stata consegnata a uno di questi 11 interinali) anche qui non è segnato e indicato nulla. Non si può... cioè... questo prospetto non è a norma. Allora, io le chiedo il perché ci ritroviamo a dare ai lavoratori prospetti che non sono completati nella loro completezza, scusi il gioco di parole. Sappiamo benissimo che ci sono anche delle situazioni di difficoltà all’interno delle strutture, sia per quanto riguarda la sicurezza e a maggior ragione quindi io mi preoccupo su quello che può essere il rischio incendi o alla presenza di amianto; cioè... questi lavoratori sono consapevoli dei rischi che corrono, o che non corrono, all’interno delle sedi delle anagrafi con un modulo di questo tipo? Lei è sicura che un l’Ufficio del Personale non ha preso visione di questa situazione e magari forse non ha ritenuto di avviare una verifica collettiva su tutti quelli che sono, in questo momento, i contratti di somministrazione lavoro attraverso le agenzie interinali in tutti i Settori della Città? E poi, abbia pazienza, lei viene a contestare quindi il titolo di questa interpellanza? E io cos’altro posso scrivere? Che titolo posso metterci in un’interpellanza dove il merito della questione è quello che le sto elencando? Abbia pazienza. E ripeto, questa documentazione l’ho avuta direttamente da lei, con tutta una serie di... insomma, tranquillizzazioni, anche che tutto era a posto. No, tutto non è a posto, non è a posto, e continuiamo a gestire questi servizi, e questo lo dicono i Sindacati, lo dicono i dipendenti e lo dicono i cittadini, con i disagi che hanno, continuiamo con questa gestione fantasiosa... “smart”. Guardi che l’innovazione passa dall’efficienza di un servizio, non dalla inefficienza di un servizio. L’innovazione non può essere una cosa astratta, quella, sa, da portare ai convegni, dove tutti parliamo con questi bei discorsi, no? In politichese, del futuro, dell’innovazione e poi, stringi, stringi, invece tra il servizio che riusciamo ad erogare e il bisogno del cittadino e le esigenze, siamo lontani su tutti i fronti, su tutti i fronti... e poi realmente, invece, stiamo solo creando disagi; stiamo fornendo un servizio che crea solo ed esclusivamente disagi... Di quale innovazione parliamo? L’innovazione non è un qualcosa da portare - glielo ripeto - ai convegni per riuscire ad ottenere un premio; l’innovazione è un’altra cosa, è una cosa seria e passa, glielo ripeto, dall’efficienza di un servizio, dall’efficienza, quella di cui lei non si occupa rispetto ai servizi che sono in capo a lei. MONTALBANO Deborah Sì, no, solo per dirle che non ho richiesto l’approfondimento di questa interpellanza perché ce ne sono già altre tre che sono in approfondimento e con il Presidente della Commissione, l’ultima Commissione, eravamo rimasti di portare di nuovo in approfondimento e risentire i Sindacati a seguito dell’ultimo incontro avvenuto con l’Amministrazione; quindi non è il caso, perché sto collezionando le interpellanze su questo tema, quindi questa possiamo anche lasciarla così. Grazie. |